Recensioni per
InkTober 2023
di CervodiFuoco

Questa storia ha ottenuto 12 recensioni.
Positive : 12
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
16/04/24, ore 08:33
Cap. 2:

Povero Michael, lui e il suo bagaglio di pensiero un po' limitato - così pare di capire - incastrato tra due persone (la protagonista e Lucia) introspettive, acute e che vivono nel non detto quasi meglio che nel detto.

Anche in questo racconto, stile splendido (frasi brevi, tipiche dei discorsi tra ragazzi nella socialità, e dell'andamento smozzicato di un allenamento) e un sacco di spunti per poter integrare coi nostri pensieri il quadro - abbozzato ma in qualche modo completo - che ci dai.
Ma sai che sei proprio bravo?
(Recensione modificata il 16/04/2024 - 02:32 pm)

Recensore Junior
10/04/24, ore 12:58

Sono venuta a curiosare nel tuo profilo, dopo aver letto la tua recensione, spinta dalla tua pic… perché quel cervo, nella mia mente, è Prongs, il patronus di Harry Potter!
(Ok, nel “mio” potterworld i maghi si affezionano al proprio patronus - la parte più felice e forte di ognuno - sviluppano con esso un rapporto reciproco e gli danno un nome. Il cervo di Harry si chiama, poco originalmente, Prongs)

Adoro l’uso disinvolto che fai dei diversi registri narrativi, la trovo modulata alla perfezione, con grande e disinvolta scioltezza.
Leggerò anche gli altri racconti, contenta della scoperta.
Ciao!

Recensore Veterano
09/03/24, ore 19:20

Anche quest’ultima storia mi ha colpito molto. Il parallelismo tra le due visioni della guerra è stato scritto con grande capacità. L’ingenuità del bambino che si diverte a sconfiggere i nemici, rappresentati dai peluche, colpisce molto perché, come dice, lo fa sentire forte. La consapevolezza dell’adulto, invece, si rende conto che quello non è un gioco, non c’è nessuno che vince e che dalla guerra, che qualcun altro ancora si ostina a vedere come un gioco di forza, c’è solo da perdere. Purtroppo, il tema è fin troppo attuale e mi complimento con te ancora una volta per come sei riuscito a spiegare con grande naturalezza l’orrore delle guerre, in cui tutti hanno da perdere e, alla fine, nessuno può dire di aver vinto nulla.
Sono arrivata alla fine di queste bellissime storie e ti ringrazio per averle scritte, perché ciascuna cela profondi insegnamenti. Io le vedrei benissimo in una raccolta, in stile favole di Rodari. Intanto, ti ringrazio per aver avuto la possibilità di leggerle e ti invito a continuare a scrivere perché sei davvero molto bravo. Complimenti meritatissimi! Saluti!!!

Recensore Veterano
09/03/24, ore 19:16

Mi è piaciuto tantissimo questo racconto distopico. Ogni volta superi te stesso, ti faccio i miei complimenti!
Per certi versi mi ha ricordato l’anime e il videogioco di Sword Art Online, in particolare per la parte legata alla guerra dell’Underworld. Non so se lo conosci, ma questo racconto me lo ha richiamato molto con il Capitano protagonista della storia molto simile a Kirito, il protagonista di quelle avventure. Ogni descrizione ha fatto percepire l’angst prima dello scontro e i timori per il potenziale esito. Ma, come spesso avviene nelle tue storie, niente è come sembra e la Bestia non era lì per nuocere, ma per portare un messaggio importantissimo, che il Capitano ha saputo cogliere con saggezza. Ed è bellissimo il nuovo mondo che ha creato insieme agli altri, un mondo in cui l’uomo è costruttore e non distruttore come sempre. Sarebbe bello se tutti cogliessero questo profondo messaggio: vivremmo tutti meglio!
Ancora una volta ti ringrazio per le storie meravigliose che proponi. Ti rinnovo i complimenti e vado a leggere l’ultima.

Recensore Veterano
20/02/24, ore 14:09

Molto bello questo racconto in cui realtà e mondo onirico si fondono e ci permettono di scrutare il sogno angosciato di Ramys, un sogno che probabilmente è la sua via di fuga dalla monotona giornata lavorativa e che evoca, tramite le fattezze del bisonte volante Sybil, le inquietudini di Ramys e la sua voglia di cambiamento.
Ancora una volta ti rinnovo i complimenti per questa raccolta bellissima: i racconti sono tutti suggestivi e sempre carichi di metafore e insegnamenti, oltre ad essere scritti in modo impeccabile.
Un saluto e a presto!

Recensore Veterano
20/02/24, ore 14:08

Ciao.
Questo racconto è veramente bellissimo, carico di significato e molto toccante. I racconti di questa raccolta mi piacciono tutti, ma devo ammettere che questo è probabilmente il mio preferito fino a questo punto.
La parte iniziale, che hai descritto con grande capacità, come sempre del resto, è magnifica, con il sole che fa da guida al viaggio dell’avventuriero. Tuttavia, non è solo una guida fisica, che si limita a segnare la strada, ma anche una guida metaforica dell’importanza che assume il percorso intrapreso. I giochi di luce e le sensazioni che suscitano sono coinvolgenti e chi legge ha l’impressione di trovarsi davvero dinanzi al castello.
Quello che accade all’interno, poi, è una giusta allegoria della vita: ci si ritrova sempre tra bene e male e ciascuna delle esperienze che facciamo ci conduce a delle scelte obbligate. Ma, se ci si ricorda di seguire la via dell’amore anche nei momenti di dolore, alla fine si raggiungerà il premio desiderato, in questo caso il pugnale.
Ti faccio i complimenti per come hai narrato una storia così evocativa, che passa da momenti di beatitudine a momenti apocalittici. Il messaggio di speranza che ne scaturisce è importantissimo.
Grazie per questa bella lettura.
Un saluto!

Recensore Veterano
30/11/23, ore 17:23

Ciao!
Un'altra gradevolissima storia che ho letto con grande piacere!
E' curiosa la prospettiva di un racconto dal punto di vista di un animale, un orso se non sbaglio.
Papà Castoro, invece, è l'esempio della cordialità, dell'ospitalità e della condivisione che regna nel mondo animale, mentre la società umana ne è purtroppo poco fornita.
Naturalmente gli insegnamenti che si nascondono in ogni racconto di questa raccolta sono sempre ben affiancati da una tua grande capacità nella scrittura.
Ti rinnovo i miei complimenti!
A presto! Un saluto!

Recensore Veterano
07/11/23, ore 14:31

Anche questo racconto è veramente molto bello e originale.
Hai usato lo scenario fantasy e le descrizioni vibranti dei suoni e dei colori (o della loro assenza) per accompagnare il protagonista della storia alla ricerca della gioia perduta, altro tema estremamente significativo.
La figura di questo Re dei Rospi sembra inquietare a primo impatto, ma, per quanto i suoi gesti siano incomprensibili, il messaggio che cela è fondamentale e lo ritroviamo alla perfezione nella scena finale, quando c’è il confronto tra il protagonista e il se stesso bambino. Il gesto racchiude un’enorme verità e un grande insegnamento: spesso gli adulti si fanno “ingabbiare” da tante convenzioni sociali e, semplicemente, si dimenticano di essere se stessi, si dimenticano della loro innocenza, come se crescere significasse perdere qualcosa, anziché arricchirsi di nuove esperienze. Per fortuna, di tanto in tanto, l’eterno fanciullo che è in ognuno di noi riesce a farci “spogliare” dei “ruoli” che ci vanno troppo stretti e a farci ritrovare il senso di libertà e di gioia perduti!
E’ un racconto molto intenso e, sebbene si collochi in uno sfondo fantasy, mi ha richiamato in diverse occasioni il “fanciullino” di Pascoli e la “maschera” di Pirandello. Hai saputo gestire sapientemente ogni aspetto e creare una sorta di favola moderna con un messaggio bellissimo. Ti rinnovo i miei complimenti ancora una volta.
Grazie per aver condiviso queste storie.
Un saluto e a presto!

Recensore Veterano
07/11/23, ore 14:28

Non so come complimentarmi con te per questa breve, ma intensa e profonda riflessione.
Hai posto una domanda legittima e il percorso mediante il quale l’hai analizzata è stato molto toccante. Condivido il tuo punto di vista, è quanto mai azzeccato nella nostra società, dove sembra che tutto ti abbagli con il suo splendore, ma quando ti avvicini trovi spesso falsità e opportunismo.
Molto efficace anche l’uso della grafica, simile a quello di alcune correnti poetiche dell’inizio Novecento. I caratteri delle parole chiave assumono un significato più peculiare quando risaltano nel testo scritto.
Una bellissima scelta e, come sempre, una scrittura scorrevole ed espressiva.
Ancora complimenti!
Un saluto!

Recensore Veterano
28/10/23, ore 16:28

Un racconto fantasy molto entusiasmante ed istruttivo!
Le azioni e i dialoghi procedono rapidi fino alla Bottega di Mister Magorium. Qui veniamo accolti da un tripudio di luci, colori e suoni estremamente particolari e da una serie di giocattoli insoliti. Bellissimo l'insegnamento legato alla Mappa delle Meraviglie, tipico di ogni fantasy degno di questo nome.
Questi racconti, seppur diversi nei temi e nelle impostazioni, sono tutti sorprendenti, ciascuno a proprio modo. Ancora complimenti per la scrittura e l'originalità.
A presto!

Recensore Veterano
28/10/23, ore 16:15
Cap. 2:

Ciao!
Anche in questo racconto, scritto benissimo come sempre, hai saputo trattare con la giusta sensibilità delle tematiche delicate. Molto ben curata anche l'introspezione della protagonista. Il climax delle sue riflessioni si inserisce alla perfezione tra un'azione e l'altra, mostrando un'evoluzione del personaggio.
Complimenti!
Un saluto!

Recensore Veterano
12/10/23, ore 17:51

Ciao!
Eccomi di nuovo qui! Questi racconti fantasy sono simpaticissimi e al tempo stesso lasciano sempre qualche buon insegnamento. Hai fatto benissimo a rimetterti a scrivere, se questi sono i risultati.
Devo dire che l’idea del ragno parlante, dispensatore di consigli da terapeuta, è molto originale e rispecchia benissimo la tipologia di quanti si riempiono la bocca con paroloni, con citazioni dantesche, come hai giustamente affermato, credendo che il senso della vita e delle cose sia in quelle poche frasi.
Le descrizioni del sogno e del ragno sono molto realistiche e danno l’idea di una sorta di mondo sospeso tra il reale e l’onirico: una scelta molto azzeccata. Così come il racconto-intervista che rende fluida la lettura.
Divertentissimo il riferimento a Franz, che ricava Pokeball particolari, e ormai sempre più rare, dalle Ghicocche.
Un saluto. A presto!