Ottimo capitolo!
All’inizio mi sono mezza sconvolta perché ho visto il personaggio di un’altra fiction di questo fandom e ho pensato di essermi confusa io. LOL.
Mentre mi sono mezza commossa (non ci sono più le emozioni di una volta, adesso ci sono solo “mezze” emozioni) quando ho visto comparire Seràf, piacevolmente sorpresa di vederlo già qui. Ma la Minzy nominata è l’amica di Alastor, quella che compare nell’episodio 5?
Che stile Alastor, seduto sulla poltrona in rattan, l’immagine mi ha fatto ridere.
Il flashback con Angel che magicamente capisce tutto (o quasi tutto) mi ha fatto ridere e mi ha toccato il cuore perché, anni fa, ho vissuto esattamente la stessa identica esperienza: io ero Charlie, e dal nulla un mio amico ha capito tutto SOLO guardandomi in faccia. E’ stato magico!
Mi sono persa il riferimento a: “Repellente un cazzo, Brigitte!”. Forse non me lo ricordo, ma seguendo i pensieri di Charlie, forse si è ricordata di qualcosa dettole in precedenza.
Mi è piaciuto un sacco che hai modificato il modo di parlare di Evelyn, rendendolo molto personale e identificativo di lei e della sua origine.
Mi è piaciuto anche l’effetto di “teletrasporto” che hai dato ad Alastor dopo che ha letto il biglietto. Noi lo vediamo seduto, ci parla ma è improvvisamente vicino. Mi piace come l’hai reso.
La capacità di Alastor e Charlie (quest’ultima un pò meno) di far finta di niente nonostante quello che è accaduto mi destabilizza. Non parlo solo del capitolo precedente, ma anche del quasi-attentato al locale e al teatro. E’ da troppo che non si parlano, da quando sono tornati dal “viaggio” del carillon! Hanno smesso di comunicare apertamente, Alastor è diventato veramente ombroso e scostante (destabilizzandoci ancora di più quindi quando ha i suoi momenti di debolezza, come quando le ha preso la mano a teatro) e intanto si sono aperte un sacco di sottotrame!
Cara scrittrice, quando comincerai a togliere (e metterne altra) un pò di carne dal fuoco per darci da mangiare? Nel mio immaginario sei come un cocchiere che guida un cocchio, e ogni sottotrama è un cavallo. Hai davanti un tiro a sei, due redini per cavallo, e ogni destriero galoppa tirando il freno.
“Al.. Tu e il capitano vi conoscevate quando eravate in vita vero? Era il cadavere di cui ti sei liberato quella notte nel bayou, non è così?” TA-DAN-DAAAAN.
Ho riso perché quando è partita la proiezione mnemonica di Alastor mi è partita in testa una musichetta alla The Ink Spots. Oddio come mi sento vintage ora che l’ho scritto.
Il successivo racconto è tutto un rapimento di emozioni: mi piace troppo sapere della vita di Alastor umano, mi immagino i suoi parenti, il suo vissuto, ciò che lo circondava. Il capitano faceva la corte alla mamma di Al. TA-DAN…TA-DAAAAAAAN!
La tavolozza di carnagioni nelle scuole dell’epoca non si scostava granché dall’avorio. Ok complimenti per aver introdotto in modo leggero, fatto intendere così bene e presentato in una sola frase e poche ed eleganti parole un concetto complesso, difficile, importante e doloroso per chi ci è vicino. L’intero racconto di Alastor porta con sé una pesantezza narrativa estremamente sofferta, che lui esprime in modo leggere, dicendo poco ma facendo intendere tanto. Adoro che tu abbia mantenuto questa cosa di lui.
La descrizione del capitano.. Bleah. Sento un misto fra lo schifo e la compassione. Provo pietà e voglio abbracciarlo. Ti prego, rendilo odioso, sennò piango.
Si vede che ti piace scrivere, riesci a reggere la sintassi di frasi molto lunghe abbastanza bene. Anche le metafore che utilizzi non sono male. Vedere un’altra persona che si appassiona di scrittura scrivendo è qualcosa che mi scalda il cuore!
Mi permetto allora di commentare a riguardo, se mi permetti delle critiche costruttive. Niente di che, giusto qualche consiglio che mi è stato insegnato a dei corsi di scrittura creativa che ho frequentato.
A me piace molto la storia, mi piace molto come scrivi, alcune frasi però potrebbero essere migliorate, anche solo sostituendo alcuni termini. Esempio: “Oggi impareremo a prenderci cura di noi stessi attraverso un’altra forma di dopo-vita!”. “Dopo-vita” può essere sostituito da un termine o sinonimo che da solo faccia intendere meglio quello che vuole dire Charlie? O anche “incolto” quando si parla dei parenti di Alastor. Accortezze di questo genere.
Scrivere bene, mi è stato detto, è come essere una telecamera di un film. Inquadra quello che vuoi mostrare e raccontalo. L’effetto visivo è importante e forse il primo che riusciamo a cogliere, rispetto agli altri sensi. Tu, secondo me, gestisci già molto bene questo aspetto (esempio: Razzle e Dazzle ne schizzarono fuori all’istante. Altro esempio: come “sposti” Alastor. Altro esempio: “la figura appariva sempre più sbagliata”). Cosa posso suggerirti se non ti provare a migliorarlo ulteriormente? Prenditi il tempo di farlo. Hai una scritta molto attuale e veloce. Adoro, ma la finisco subito.
Per finire questa infinita recensione, per darti qualche suggerimento su cosa visitare a Londra dipende da cosa ti piace.
Io da scienziata (si, sono una persona vecchia, ho finito la scuola da ANNI) ti suggerisco il Museo di Storia Naturale a South Kensington: oltre ad avere una struttura architettonica splendida, l’esposizione museale è strabiliante sia per i reperti che per il percorso stesso. Nella stessa zona trovi il Museo della Scienza, e allora fatti anche quello per completezza, ma anche perché è meraviglioso, un parco giochi interattivo. E poi è gratis. Per completare la Trinità, Victoria & Albert Museum per un bel bagno d’arte.
Vicino al famoso ponte di Londra c’è il bastione visitabile della Torre Bianca con tutto il complesso, epoca del XI secolo, oltre che le antiche mura romane.
Se ti piace andare in giro per parchi vai a St.James Park, vicino a Westminster, o Hyde Park.
Convent Garden è un quartiere veramente carino se ti piace zonzolare semplicemente per la città, insieme a la city (quartiere finanziario) e Trafalgar Square (la zona più turistica).
Se ti capita fatti un giro in barca sul Tamigi e vedrai molte delle architetture meravigliose di Londra senza doverle visitare una ad una.
Gite che richiedono uno spostamento coi mezzi e che potrebbero richiedere una giornata: Stonehenge (ci sono autobus apposta che vanno e tornano in giornata) e Greenwich per visitare la Queen’s house.
Inoltre, ci sono tantissimi teatri ed altrettanti spettacoli: ne vale la pena andare a vederne qualcuno.
Ho scritto decisamente troppo, ora la smetto.
Buonanotte e torna presto. |