Sophie non aveva mai pensato al suo futuro, semplicemente considerava che quello fosse già stato deciso: lei era nata per seguire le orme della madre. Tutti glielo ripetevano, tutti sembravano crederlo sul serio, tanto che lei aveva finito per fidarsi e impegnarsi per riuscirci. Sophie, presa dal lavoro, forse non capisce che si sta dimenticando di qualcosa, o di qualcuno.

Quei giorni ventosi, pieni di malinconia riempiti di tabacco, nicotina e lacrime.

«Quando ti abituerai all’aria inglese non vorrai più andare via, soprattutto se conoscerai qualche bel giovanotto. A me accadde la stessa cosa con tuo nonno, ricordo come fosse ieri la prima volta che lo vidi alla stazione centrale di Milano, per cinque minuti non mi fece pensare all’afa che c’era in quella calda giornata di Agosto.»
Bla bla bla. Ogni volta che veniva a prenderla all’aeroporto ripeteva la stessa cosa, però in sedici anni Emma di giovanotti inglesi che le hanno fatto perdere la testa non ne aveva trovati.
I ragazzi erano tutti uguali. Neri, bianchi, gialli, italiani, inglesi o eschimesi. Stronzi tutti.

Ma oggi è il tuo compleanno, non vuoi pensare alla morte e ai momenti brutti. Sorridi, e spegni tutte le candeline, e poi aiuti Sean a spegnere quelle della sua torta. Sei felice, e in un giorno come questo, è tutto quello che conta.

Quello lassù è il tuo sorriso,John. Ho davanti il tuo magnifico sorriso!
E’ una galassia di lucentezza. Un disperdersi di pianeti,comete e meteoriti. Sento il lontananza la tua risata veloce. Mi sfiora dolcemente la spalla come le mille parole non dette,accarezzandomi,possedendomi…

Un anno, passato a cercarlo per tutta Londra. Quel ragazzo le aveva cambiato la vita, in una serata, con una botta e via. Madison lo ricordava, come poteva dimenticarsi i bellissimi ricci mori del ragazzo, le fossette ai lati delle labbra e i suoi splendidi occhi verde smeraldo? Era dannatamente impossibile scordare un ragazzo di tale bellezza.

Strinse trai denti la pelle del collo, facendo scappare un gemito di protesta all’altro.
«Cosa stai facendo! Cosa stai facendo!» Harry aveva recuperato la voce? Non gli importava.
I suoi denti stavano affondando nella sua carne, sentiva il sapore della colonia in bocca, aspro eppure così dannatamente buono.
[AU storica ambientata nell'Irlanda dilaniata dagli scontri tra l'IRA e gli inglesi] [PWP slash con diversi avvisi: OOC, non-con, bondage, chewing] [Non piacciono? Non aprite ;)]

Un sogno fatto su Kurt Donald Cobain diviene FanFiction.