Erano stati accesi dei fuochi e ben presto iniziarono a giungere fino a loro i caldi suoni di festa, con canti e balli accompagnati dalle dolci voci degli Elfi e dalle loro arpe incantate.
Tutto attorno a quell’accampamento sembrava fiorire di gioia e scaldarsi e, come notò Kìli, quella felicità sembrava non poter appartenere alla Compagnia.
“ Dovremo essere anche noi laggiù...”, si lamentò, appoggiandosi alla spalla del fratello. “ Dovremo ballare e cantare... dovremo divertirci...”

“ Detestarmi? Solo perché non ti voglio nel mio letto?”, domandò. “ Se non te ne fossi accorto, sei davvero un po’ troppo grande e stiamo stretti! Poi scalci nel sonno!”
“ Non è quello!”, esclamò Kìli, ricevendo poi un: “ Shh...”, che lo ammonì per aver alzato troppo la voce - l’ultima cosa che Fìli voleva era far arrivare nella loro stanza lo zio o, ancora peggio, la mamma.
“ Allora per cosa?”, lo interrogò, chiedendosi che cosa avesse mai fatto per meritarsi un ‘dovrei detersarti’ da parte del suo fratellino.
“ Ti ho visto!”, ringhiò in risposta.
“ Visto? Per la barba di Durin, Kìli... parla chiaramente! Non voglio tirare ad indovinare a quest’ora della notte!”
“ Ti ho visto mentre baciavi Hlin!”

Le stava davvero chiedendo perchè lei si fosse innamorata di lui? Era decisamente la domanda più strana che le fosse stata rivolta, in una lista che includeva
un "Hai un cadavere fresco da farmi frustare?".
Per un momento credette di non poterlo fare, ma subito dopo pensò che, forse, valeva la pena rispondere a quella domanda.
Qualsiasi cosa ne fosse seguita.

In quel periodo Thorin non poteva neanche lontanamente pensare che ci fosse 'qualcosa' che non andasse nei suoi nipoti. Anche se a ben pensarci avrebbe dovuto iniziare a nutrire i primi dubbi quando Kìli, arrampicandosi sulle sue gambe, gli chiese candidamente se poteva sposare suo fratello Fìli.
Non che ci fosse qualcosa di strano, lui stesso da bambino era così geloso della sua sorellina che voleva sposarla e tenerla lontana dagli altri Nani, certo che non la avrebbero mai amata come avrebbe fatto lui - beh, questo però accadeva prima che Dis crescesse e diventasse 'un pericoloso tiranno'.

"La strada per l’Inferno è lunga e solitaria.
Ci vediamo laggiù."
Traduzione della fanfiction di Neztir, da fanfiction.net
{Takasugi Shinsuke x Kamui}

Omaggio alla "vita di casa" dei tre Durin, una parentesi comica, o forse non troppo..?
"No, era troppo, Thorin doveva fare qualcosa, era ormai davanti alla porta da un po', combattuto sul da farsi.
Doveva bussare? Fare rumore, insomma farsi sentire e magari interromperli così? Doveva fare irruzione nella camera beccandoli? Oh no sarebbe stato troppo imbarazzante per lui… Forse doveva solo andarsene fingendo di non aver sentito nulla?"

« Che noia… che si fa? »
« Tu hai in mente qualcosa? »
« Non lo so, ma propongo di trovare al più presto qualcosa da fare, altrimenti qui ci addormentiamo. »
« Io voglio un’avventura, un’avventura! » reclamò il piccolo Kili.
Perché, quando si discende dalla linea di Durin, rimanere per troppo tempo senza mettere alla prova il proprio coraggio può diventare noioso...

{Spoiler per chi non ha letto il libro 'Lo Hobbit'}
La conclusione della spedizione alla riconquista di Erebor, in chiave drammatica.
[Durincest, accenno Bagginshield]
enjoy&rate

“Io non voglio un fratello.” Sghignazzò fra se e se, pensando a quanto, a quell’epoca, fosse piccolo e stupido. Ora come ora non riusciva nemmeno a pensare ad una vita senza Kili.
“Parlare da soli è il primo segno di follia.” Sussurrò un voce vicino a lui, una voce più che nota a Fili.

Brevissima raccolta di episodi (spero) divertenti sul set de Lo Hobbit, che vanno ad avvalorare la teoria che, con la compagnia giusta, anche un film epico e colossale come quello può trasformarsi in una giornata al parco giochi.

[Bagginshield | Thorin Scudodiquercia/Bilbo Baggins] Aveva abbandonato contro voglia il comodo giaciglio che gli aveva preparato Beorn ma, dopo essere quasi stato sbalzato fuori dal letto da un incubo tremendamente reale, Bilbo aveva trovato impossibile distendersi ancora.
Il sogno era troppo vivido per tentare di dormire, aveva bisogno d’aria fresca e di fare qualche passo per rilassarsi. Si era quindi alzato e, guardandosi attorno come per assicurarsi di non aver svegliato nessuno - i Nani continuavano a russare e a riposare, come Ori che dormiva abbracciato al suo fedele diario o Kìli che si stringeva al fratello nel sonno -, sgattaiolò fuori dall'abitazione del mutapelle.

[...] Non avevano nessuna intenzione di capitare accidentalmente all'accampamento pony, per mettere un po' in imbarazzo Bilbo; erano dei nani rispettabili loro. [...]
[...]Deglutirono rumorosamente, ormai consci di quello che stavano ascoltando: di quello che mai avrebbero dovuto e voluto ascoltare. [...]

[Lo Hobbit] [FìliKìli]
I fatti si svolgono durante la "battaglia tra golem di pietra", o come vogliamo chiamarli, più un "post-missing moment" del film dopo che il gruppo si è accampato.
"E se…
…se lo perdessi?
Un pensiero colpì entrambi tanto forte quanto avrebbe fatto uno di quei sassi, come un pugno in pieno volto. "

Castiel Collins è docente di pittura alla Boston Arts Academy, Jensen lavora in una caffetteria ma coltiva un grande amore per l'arte, quando le loro strade si incroceranno la loro vita non sarà più la stessa...
La storia è un misto fra AU RPF e AU Supernatural, ho mescolato nomi e storie personali dei vari personaggi, soprattutto Jensen e Castiel, che sono un mix con i loro alter ego Dean e Misha...
"Finalmente la lezione iniziò, e a parte intoppi come il dover spiegare ad allievi poco attenti come la linea dell’anca di Jensen fosse più pronunciata di come l’avevano rappresentata, o far notare a ragazze imbambolate che in due ore non potevano limitarsi a disegnare solo un paio di labbra, proseguì relativamente in fretta.
Almeno aveva la scusa per poterlo guardare fino a consumarsi gli occhi, si consolò Castiel, meditando sull’allucinante situazione in cui era precipitato nel giro di poche ore... "

Tony volta la testa lentamente, molto lentamente, e quasi gli sfugge un grido terrorizzato quando si avvede della presenza di un certo gigante alto due metri e largo tre che ha mollato la presa sul Mjolnir e pare proprio intenzionato a fracassargli lo sterno a mani nude. Almeno, è questo che gli sembra di decodificare dallo scintillio sinistro negli occhi azzurri di Thor Odinson.
E non ha ancora tolto la mano dai pantaloni di Loki.
{Ironfrost}
{Scritta per il p0rnfest di Fanfic_Italia}