[Prima classificata allo "Slice of life contest" indetto da MistyEye e giudicato da RoseDust sul Forum di EFP]
Rivetra ♥ | MissingMoment | Ispirata da “Cold Coffee” di Ed Sheeran]
Di un Rivaille sbronzo – per ottime ragioni, ma pur sempre sbronzo – e di una Petra che è quasi una benedizione.
«Odio tutto questo, Petra. Odio essere io quello che sopravvive».

Durante una missione Auror andata storta, Malfoy viene trasformato in qualcosa di non-umano. E finchè non si trova una cura appropriata che non lo ucciderà, viene lasciato nelle mani di una persona che ha esperienze con questo tipo di esseri viventi. Si, Hermione Granger.

Lady Claire Hennessy, nonostante sia figlia di un Lord, viene ignorata dai giovanotti in età da moglie in quanto di aspetto anonimo, con un viso scialbo. Ai balli di corte, viene inoltre sistematicamente derisa dalle fanciulle più avvenenti di lei, quindi finisce sempre per far da tappezzeria. Una sera, la vigilia di Natale, durante uno di quei balli, Claire finisce per rifugiarsi in giardino, frustrata dalla mancanza di inviti a ballare. Il fascinoso e attraente lord William Frankenheim, è quel che si dice "un ottimo partito", sia per l'eccezionale bellezza che per il suo rango. Benchè quindi molto ambìto dalle nobili in età da matrimonio, lui di solito lui rifiuta tutte, sprezzante e superbo. Ma quella sera si avvicina proprio a Claire, incuriosito da quella ragazza così triste e solitaria...

Gli Angeli?
Creature celestiali, bellissime, meravigliose…
Pericolose, soprattutto se si sta parlando di Angeli Oscuri.
Iris è arrivata ad Hogwarts per frequentare l’ultimo anno dato che prima ha studiato a casa.
Ci saranno anche tutti quelli che non hanno potuto frequentare l’ultimo anno per colpa di Voldemort.
Qual è il mistero che cela la Stanza delle Necessità? Da chi fu creata? E soprattutto… perché? Per quale motivo?
Dal testo:
-“Non ho paura di morire e della Morte. Non ho paura di Voldemort, né tantomeno del suo nome. Non ho paura della solitudine, della tristezza. Ho una paura normale solamente per quelli come me. Io ho la Philofobia. La paura di amare e essere amati.”-

[Aggiorno appena arriva l'ispirazione]
Crescere un figlio non è facile per nessuna ma, se oltre ad un figlio, si deve gestire anche un regno allora la faccenda si fa seria.
Abbiamo visto Thranduil, nelle vesti di sovrano, fronteggiare Scudodiquercia, dare ordini ai propri soldati... Nessuno, però, ci ha mai mostrato il re d Bosco Atro una volta posata la corona, quando l'unico che dipendeva veramente da lui era un piccolo Elfo con l'oro nei capelli e grandi occhi azzurri.

'' Anche se l'intero mondo ti odiasse, per un qualsiasi crimine compiuto nel passato, io comunque ti perdonerei tutto.''
Perdono...
Che parola dolce, così estranea per Vincent. Inconsciamente, per tutti quegli anni lui aveva sempre cercato il perdono per i suoi errori, per la sua colpa, per le morti che ogni notte, ogni singola ora della sua vita tormentavano la sua mente, continuando a ricordargli il suo peccato.
Vincent-sama, io ti perdono.

"Dovresti essere a letto"
"Avevo fame".
Ci sono battaglie che nemmeno il re degli Elfi può vincere

Tutti sono ad Hogwarts per un ultimo anno da "ragazzi normali". Ovviamente non sarà un anno tranquillo.
Dal capitolo III:
"Avrebbe potuto chiedere alla McGranitt una camera singola, magari tentando di corromperla promettendole un po’ della miracolosa crema anti-rughe di sua madre. Draco non si era mai sentito tanto idiota in tutta la sua vita: se ne stavano chiusi a chiave, lui, Nott e Zabini; quest’ultimo aveva tirato le tende [...] e se ne stava in piedi, di fronte ad una lavagnetta fatta comparire poco più di mezz’ora prima.
Theodore e Draco erano stati costretti a sedere sul letto del primo – il più lontano dalla porta – mentre Blaise gesticolava animatamente spiegando il suo “infallibile piano”.
Quando Malfoy gli aveva chiesto il perché della lavagnetta, quella mente geniale di Zabini aveva risposto “Fa più scena.”.
Dal capitolo XXIX:
"La situazione in cui si trovava non faceva altro che aggravarsi. [...] Salazar Serpeverde, isso su un trono retto dai principi della sua nobile Casa, doveva sicuramente starlo ad osservare con aria disgustata e delusa. Draco Malfoy se ne convinse, mentre, camminando con la bacchetta illuminata puntata verso il basso, sentiva il respiro di Hermione Granger, la Mezzosangue, bruciargli la nuca."

"Ral, domani è il grande giorno. Lo ricordi, vero?"
Levi Ackerman stava dinanzi al giovane soldato.
Petra sorrise, seduta a fissare i suoi profondi occhi grigi.
"Andrà tutto bene."

Petra non riusciva a dormire quella notte. Le capitava spesso di passare delle notti in bianco, tormentata da pensieri e incubi nefasti. Sapeva anche che se non avesse riposato come si deve il Capitano Levi l'avrebbe sgridata, perché un soldato insonne non aveva i riflessi necessari per affrontare un titano e ciò avrebbe potuto dire rischiare la vita di tutta la Legione.
Eppure anche se era un soldato, anche se sapeva di andare incontro alla morte ogni giorno aveva paura. Quel terrore la paralizzava a tal punto da non riuscire a chiudere occhio, e quelle notti in cui accadeva di sognare il volto dal ghigno sorridente di un gigante assetato di carne umana, di scheletri scricchiolanti e di sangue caldo, l'unico modo che aveva per calmarsi e tranquillizzarsi era quello di uscire dalla tenda e guardare le stelle.
{Levi/Petra}

[STORIA SOSPESA]
Lord Voldemort è stato sconfitto da Albus Silente durante la battaglia al Ministero della Magia.
I ragazzi, ancora increduli di aver ritrovato una vita "normale", senza più dover combattere una guerra, si apprestano a tornare ad Hogwarts per frequentare il sesto anno.
Hermione, però, viene a conoscenza di una cosa che la riguarda in prima persona. Decide di indagare, ma per farlo deve chiedere l'aiuto di colui che l'ha sempre odiata e disprezzata: Draco Malfoy.
***
Dal testo:
“Tesoro, tu non sei davvero figlia nostra. Ti abbiamo adottata.”
[...]
‘Hermione’, c’era scritto, a grandi lettere. Il suo nome.
Ma, la cosa che più di tutte la lasciò basita, era lo stemma raffigurato in cima al foglio.
Dei decori, due lupi, due stelle, una spada. Il motto, “Toujours Pur”.
Lo conosceva. Era lo stemma dei Black.

Ma è proprio qui che ha inizio la mia storia, di come mi innamorai dell'unica persona che mai mi sarei aspettata di amare e che ricambiava a sua volta

[Seconda classificata al contest "Segui la corrente" indetto da AmahyP sul Forum di EFP]
[Rivetra; introspettiva, malinconica]
A volte, aggrapparsi ai ricordi è l'unico modo che abbiamo per respingere la morte, per combattere la mancanza.
Vederla piangere lo colse alla sprovvista, non credeva che i suoi occhi fossero capaci di lacrime.
Era seduta per terra, la vita le scorreva attorno – un brulichio di passi indefiniti, gli altri andavano avanti –, ma la morte la tratteneva indietro – il cuore le batteva forte, le mani sporche di sangue non suo.

L'arrivo di un figlio è fonte inesauribile di gioia. Ci sono padri, che, tuttavia, non sono molto inclini a condividere la propria sposa con il nuovo arrivato.
Nemmeno essere principe di Mirkwood, sembra bastare per avere un po' di coccole della mamma.

Cosa succede alla fusione della luce con l'oscurità?
Dell'amore con l'odio?
Sorella di Blaise Zabini, amante di una Serpe, Hermione Granger lo scoprirà a sue spese, trovandosi immischiata in una faccenda più grande di lei.
**
-Quindi lui ti ha accarezzata così…- mormorò mentre portava una mano alla sua guancia e l’accarezzava dolcemente per poi farla scendere piano piano verso il collo.
Il cervello di Hermione era mezzo connesso e mezzo disconnesso. Era la prima volta che faceva i conti con i suoi ormoni e, cavolo, non era preparata!
-E ti ha baciata così…- bisbigliò avvicinandosi al suo collo e posandole un bacio caldo.
Dio.
Le sue labbra sembravano di velluto. Erano calde e morbide ed Hermione era sicura che qualcosa sul suo collo stesse andando a fuoco.
Era caldo, troppo caldo.