« avere dei sogni è come andare in guerra, devi avere la forza di combattere per vincere. e se sapessi che la fonte della mia innata forza sei tu, ce l'avresti con me? »

Amanda e Justin ritornano nella città natale del ragazzo. Qui cambiano completamente vita, cercando di scappare via dal passato.
Ma, come si suol dire, il passato ritorna sempre.
* Sequel di "Who's gonna make you fall in love?"

«Ti è piaciuto, non è vero?» sorrisi voltandomi verso di lei e poggiando la testa sul braccio.
La ragazza davanti a me scoppiò a ridere, come avessi appena detto una battuta.
«Non male.» disse, infine, lasciandomi spiazzato.
«Non male?» alzai un sopracciglio, piuttosto sorpreso per il suo commento, l'avevo sbattuta come non avevo mai fatto con nessun'altra e non ero stato solo bravo, ero stato tremendamente divino. Ne ero certo. «Solo questo?»
«Dico solo che c'è di meglio.» la vidi coprirsi il seno con le lenzuola, mentre si voltava verso di me.
«Meglio di questo?» dissi indicandomi con il dito.
La vidi trattenere una risata con una smorfia.
«Mh, credo di si.» fece spallucce. «Non preoccuparti Bieber, non tutte possono pensare che tu sia il Dio del sesso.» nessuna ragazza aveva mai negato che io lo fossi, nessuna. Risi a quel suo commento - che consideravo totalmente falso - prima di allungarmi verso di lei e iniziando a mordicchiarle il collo.
«Allora, credo proprio che qui qualcuno abbia bisogno di rivedere i propri dubbi.» sussurrai spostando le lenzuola che dividevano i nostri corpi nudi.

Eccomi qui, nuova città, nuovo inizio, nuovi stupidissimi compagni. E che cavolo va bene che sono stata espulsa dalle ultime 3 scuole che ho frequentato, ma questa più che una punizione è una tortura. I miei hanno insistito per farmi andare in questa stupidissima scuola, che a quanto vedo è peggio delle ultime 3 dalla quale mi hanno cacciato, sono appena arrivata e già tutti mi fissano, solo perchè ho 16 anni e vengo a scuola con la mia bellissima Hope, no, non è la mia ragazza, lei è la mia moto, una Harley. Da quanto vedo la scuola è divisa in due gruppi, i ragazzi popolari del tipo siamofighiecenevantiamo, e poi dall'altra parte ci sono i secchioni o come li chiamo io, persone con un cervello più sviluppatto in confronto al mio che vengono emarginati e presi in giro dagli altri. Io di che gruppo faccio parte?! Di nessuno dei due io sto con me stessa e mi basta! A proposito il mio nome è Redden Miley Vanessa Smith, ma voi potete chiamarmi RED.

-Rilassati!- si sfilò la maglietta, mostrando i suoi pettorali perfetti.
-Non ce la faccio.- sbuffai.
-Lascia che ti aiuti almeno..- sorrise. Quel sorriso era davvero indecifrabile, ma capii tutto quando la visuale tornò davanti a me, vedendo.. La piscina.
-Harry, se mi butti ti stacco il tuo amichetto a morsi!- urlai, puntando i piedi per terra. La sua forza era di gran lunga più della mia, ecco perchè non fece fatica a farmi raggiungere il bordo.
-E' lì che aspetta te, piccola.- sussurrò malizioso al mio orecchio. Con un gesto veloce mi fece perdere il contatto con il bordo ruvido, mentre il mio corpo veniva a contatto con l'acqua tiepida della piscina. Riemersi sputacchiando qualche gocciolina che sapeva di cloro. "Bene, se vuoi giocare.. Giochiamo Styles."

- Ehm, Malfoy? -
- Si, mezzosangue? -
Quasi si pentì di ciò che stava per fare.
- Grazie. – Disse, decisa. – Di tutto. -
Draco sorrise divertito.
- Non abituartici, mezzosangue. – la guardò – Dopotutto, sono il ragazzo che ti ha rovinato la vita. -
(Capitolo 6 - Presences)
Draco ed Hermione vengono costretti a lavorare ad un mistero che gira attorno al mondo magico: babbani al ministero e uno strano libro maledetto portatore di guai. I due si ritrovano a collaborare anche intimamente...

La guerra magica è finita, Voldemort è morto. Ma un nuovo pericolo incombe sul mondo magico. Hermione, così come molti altri mezzosangue è stata rapita dai Mangiamorte e si trova in cella con l'ultima persona che immaginava potesse incontrare.
" Il buio pesto era così condensato che sembrava perfino suonare, odorare.. L’oscurità ha un suono? [...] - Ehi.. – Disse soltanto e notò la figura muoversi distintamente. – No, non nasconderti. – Mormorò ancora, spaventata.
– Non voglio farti del male. – Aggiunse infine.
- Mezzosangue. – Sentì dire soltanto, e riconobbe subito il dispregiativo seguito da quella voce che troppe volte l’aveva schernita.
– Sei tu? – Chiese poi, nel buio della stanza."
Cit. dal primo capitolo.

[ATTENZIONE! Nella ff sono presenti tematiche delicate, fatti autolesionismo e violenza descritti in modo esplicito. Se non vi piace il genere NON ENTRATE.]
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Prima del bacio, Allison trattenne il respiro, come in una bolla. E il cuore le tremava, e tremava anche lei, dentro. Prima del bacio il mondo si fermò un secondo e in seguito si sciolse come gelatina. Dopo, s'innalzò in un lento, magico volo. E quando finalmente lo baciò, volò in alto, fin sopra le nuvole. Con lui rinacque da tutti i dolori, con lui respirò. Quel bacio fu dolce come fare l'amore.
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[...]
E mentre sistemava quella maglia, dentro la sua testa si intrufolarono le immagini di sua madre. Di come, con una mossa che voleva essere disinvolta ma che risultò impacciata, si era alzata dal letto quella mattina, lasciando sulle coperte di lana un foglio scritto con la sua grafia tonda e tornita. Il silenzio in quella stanza illuminata malamente l'aveva inondata come acqua morta.
Poi lui arrivò con l'amore sul volto e lei rapprese tutta la tristezza che aveva nello sguardo.
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L'amore. Cos’era? Era un qualcosa di sconosciuto per me, qualcosa di troppo grande per una bambina di dieci anni. Non l’avevo mai provato, non lo conoscevo, solo quello tra fratello e sorella o forse il nostro era un sentimento più forte.
Mi ero innamorata di mio fratello.

Hermione Granger.
Predestinata fin dalla nascita a morire al compimento dei suoi 18 anni, offerta come tributo all’Oscuro Signore per donargli l’immortalità.
Ma questo macabro sacrificio sarà efficace solo se una condizione verrà rispettata: la verginità della ragazza deve essere preservata fino ad allora.
Questa è la storia di un fiore, di un giglio puro e innocente. Un giglio bianco, cresciuto in segretezza in una cella, inconsapevole del mondo, incosciente della cattiveria umana, lontano da tutto ciò che possa macchiare la sua purezza.
Un giglio alla disperata ricerca di tutto quello che non ha mai avuto: la libertà .

La vita di Hermione Granger cambia in una sola notte. Tutti i progetti e i sogni per il futuro sono andati in fumo, ma questo nuovo avvenire porterà anche delle piacevoli sorprese alla Grifondoro per eccellenza...

-'Io sono innamorata del suo sorriso
Io sono innamorata della sua voce
Io sono innamorata del suo corpo
Io sono innamorata della sua risata
Io sono innamorata dei suoi occhi
Io sono innamorata di lui, anche se è sbagliato.'

"Hermione alzò lo sguardo verso il ragazzo, che la superava di una quindicina di centimetri buoni, e lì, i loro occhi, si fusero di nuovo.
Non si capiva se fosse l’argento a fondersi con l’oro o viceversa. Tanto sta, alla fine la fusione è un’unione. Poco importa chi affonda nell’altro per primo.
E proprio il pensiero di affondare, fu ciò che prese il sopravvento nel ragazzo.
Con la mano libera, avvicinò la ragazza a sé, premendole il palmo aperto alla base della schiena. L’avvicinò lentamente, fino a quando i due corpi non si unirono, affondando l’uno nell’altro. La sorpresa fu palese negli occhi di entrambi.
Non solo quei corpi si toccarono, regalando all’altro il proprio calore, ma quei corpi s’incastonarono.
[..]
Erano guidati dai sensi e da quel legame d’occhi indissolubile."

Sospirai soddisfatto e mi diressi accanto a lei, che guardava sorridente il materasso, indice della nostra nuova vita.
-Allora, dove preferisci?- le chiesi lasciandole la scelta.
Arricciò le labbra indecisa.
-Preferirei sinistra, se non ti spiace.- rispose convinta. Storsi la bocca, contrariato.
-Io intendevo se preferivi stare sopra o sotto, ma la destra mi andrà più che bene.- commentai malizioso, scoppiando poi a ridere.
Seguito della storia 'I Love You Baby'

Raccolgo l’asciugamano, cercando di coprirmi il più possibile –Che ci fai qui?!- urlo, in preda ad una crisi.
-Tuo cugino mi ha mandato a cercare il suo iPad, dice che l’hai preso tu.- si spiega.
Lo guardo. Cazzo, è senza maglietta. Indossa solo un paio di pantaloni grigi della tuta. Si vede la riga dei boxer, Giorgio Armani.
Sgrano gli occhi di fronte al suo fisico perfetto.
Lui sorride, avvicinandosi a me. Io, istintivamente, indietreggio, fino a trovarmi contro il muro.