“Non sai che cosa ho appena saputo.”
Draco roteò gli occhi, tornando a concentrarsi su un editoriale di politica.
“È il pettegolezzo del giorno” continuò lei, immune alle ondate di negatività che emanava.
Draco girò pagina e poi tirò su il giornale in modo che la sua faccia fosse parzialmente coperta. “Non interessato” replicò.
Gli occhi di Pansy luccicavano di aspettativa. "Questa mattina Harry Potter si è presentato in ufficio con un segno qui” proseguì lei indicandosi la base del collo. “Doreen della mensa giura che sembrava proprio uno di quelli…”
“Quelli cosa?” ribatté Draco contro qualsiasi buon proposito.
“Succhiotto.”
Draco non rispose. Si era ripromesso di non immischiarsi negli affari di Potter. Avrebbero potuto coesistere ignorandosi per il resto dei loro giorni.
La mano di Pansy artigliò di nuovo il giornale. “Sai chi è stato?”
“Sì, Pansy, sono stato io a fare un succhiotto a Harry Potter! Adesso smetti di infastidirmi” sbottò Draco, strappando il giornale dalle sue grinfie. Recuperò il caffè e il giornale e si diresse verso il suo ufficio senza più voltarsi indietro.

Ma adesso, per la prima volta dopo giorni, non pensava più di non aver vissuto abbastanza. Ron era lì, con lei, e la faceva sorridere come lui solo poteva riuscirci, come se nulla fosse cambiato, come se fosse ancora, soltanto, un’altra sera d’estate, alla Tana, anche senza i colori sgargianti della sua stanza tutt’intorno, e gli odori e i suoni della campagna a pervadere l’aria, trasportati dal vento; anche se lì, tra le mura fredde e anguste di Grimmauld Place, non avrebbero potuto essere più lontani da casa, nel senso più profondo che quella parola racchiudeva.

“Non posso farlo” mormorò Draco. Con orrore si accorse che stava tremando. Si tirò indietro I capelli umidi. “Non posso sposare Astoria Greengrass” aggiunse con voce un po’ più decisa.
“Draco” mormorò Pansy, sedendosi sul bordo della vasca davanti a lui. “Che cosa succede? So che Astoria non ti piace… non può piacerti… ma non ti ho mai visto così. C’è… c’è un altro motivo per cui non vuoi…”
“Oltre al fatto che sono gay?”
Pansy serrò appena le labbra, prima di annuire. “Sì, oltre a quello… mi sembravi convinto di…”
“Lo amo” sussurrò Draco con voce così irriconoscibile che per un istante pensò che fosse stato qualcun altro a parlare.
“Chi? Di che cosa stai parlando?”Draco fece una smorfia carica di dolore, gli occhi pieni di lacrime mentre guardava la sua migliore amica. “C’è qualcosa che non ti ho raccontato…”

Accidenti a lei.
Era per colpa sua che il cervello gli si era fuso. Sì, perché lei lo distraeva. Anche senza fare nulla e anche quando non era presente fisicamente, quando lui era da solo e impegnato nelle attività più disparate, tipo studiare -ma non mi dire-, o eseguire una parata a Quidditch o semplicemente mentre camminava, parlava, dormiva -era meglio non aprirlo nemmeno, quel discorso...-, ogni volta, ogni fottuta volta, lei c’era.
Come un chiodo fisso in testa, un’immagine onnipresente, lo sfondo sul quale tutto il resto giaceva.

Hermione è stanca di studiare e decide di concedersi qualche ora di relax. Ginny riuscirà a farla rilassare in un modo che lei non avrebbe mai immaginato.

Dal testo:
❝ «Non ti ho detto una cosa», hai soffiato fermandomi sulla porta. Prima di tornare nel mondo, volevamo trattenere ancora un po’ di quel momento per noi.
«Dimmi.» Ti ho afferrato alcuni capelli e li ho trattenuti tra le mie dita, sottili come seta dorata.
«Ti amo.» ❞
[ Breve oneshot su Lucius Malfoy e Narcissa Black, ambientata prima del loro matrimonio; Lucius vede per la prima volta Narcissa, ma non letteralmente, la vede solo con occhi nuovi e diversi ]

La prima notte a Grommauld Place.

Il mausoleo della famiglia Malfoy lo aveva visto solo una volta, tanto tempo prima. Era solo un bambino quando lo avevano accompagnato a incontrare i loro antenati, raccontandogli aneddoti della loro storia.
Da piccolo, gli era sembrato enorme e inquietante. La sua voce rimbombava tra le mura, echeggiando spettrale, come un ricordo che nonostante fosse passato, continuava a perdurare.
Ora, mentre il funerale dei suoi genitori procedeva, non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse piccino, quasi soffocante.

Draco Malfoy è un giovane ricco, viziato e dal cuore di pietra, o così sembra, troppe delusioni d'amore l'hanno portato alla conclusione che l'amore non esista. Harry Potter sogna il vero amore ed è disposto a tutto pur di trovarlo. Quando si imbatte in Draco, crede di averlo trovato, ma quest'ultimo gli spezza il cuore. Tuttavia, tre visite particolari durante la notte della vigilia di Natale, faranno capire a Draco che ha bisogno di cambiare vita, altrimenti potrebbe giungere a tragiche conseguenze.
[Drarry, Christmas Edition, AU, liberamente ispirata a "A Christmas Carol" di C. Dickens]

Lily Evans in Potter sta aspettando suo marito per tornare a casa, nel mentre passa un gruppo di ragazze ridacchianti e Lily riesce a percepire qualche loro parola e, in particolare, un nome. Chi è Luise? perchè James Potter è in ritardo?
Tratto dalla storia:
"Erano le 18.30 e di suo marito nessuna traccia, decise quindi di avviarsi verso l’ascensore per andare a vedere se fosse successo qualcosa, nella sua mente tornavano inspiegabilmente le parole di quel gruppo di civette “avete visto la barba” “Luise ci ha parlato”, un piccolo ruggito giunse dallo stomaco della strega accompagnato da una spiacevole sensazione mai provata prima. Scosse la testa, attribuendo quel fastidio alla fame e continuò a camminare"
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La storia è una "What if?" ambientata in mondo in cui Voldemort è stato confitto e i Potter non sono morti! I sopravvissuti alla guerra tornano alle loro vite e io ho pensato a questo sprazzo di quotidianità per la famiglia Potter! Spero vi piaccia :3

Una Rose nanerottola e discretamente schizzata, uno Scorpius tanto dolce quanto idiota e una famiglia un po' ingombrante: mescolateli insieme e avrete una scorose di tutto rispetto.
Dal testo:
«Guarda un po' la Weasley, tutta allegra e pimpante ... che è successo, Merlino ti ha forse finalmente donato qualche centimetro in più?» Scorpius, stravaccato su una delle finestre del castello la osservò meglio dall'alto del suo metro e ottanta.
«Evidentemente no. Peccato» Lei lo guardò male fermandosi davanti a lui, senza però smettere di emanare felicità da tutti i pori.
«Brutta giornata, Malfoy? Mi dispiace ma non rovinerai la mia»

Draco è alle prese con un virus intestinale che non gli permette di fare due passi senza vomitare e non vuole dirlo a Harry.
*
«Cosa fai idiota» gli restituì Draco, quando Harry gli si strinse addosso «vattene, potrei essere contagioso».
«Non fa niente» rispose Harry, deciso, abbracciando Draco da dietro.
Draco si girò e tuffò il viso nel petto di Harry, egoisticamente contento che fosse lì e sperando di non attaccargli niente.
Da un lato non gli importava. Era malato e voleva le coccole. Voleva che il suo ragazzo, che era tale da ormai quattro anni, lo tenesse stretto fino a quando non si sarebbe sentito meglio.
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[Hurt!Comfort // Hurt!Draco]

Sì, sono una strega. E sì, non ho gioie nella mia vita. E sì, non ho intenzione di scrivere “Caro diario” perché ho 25 anni e non 15. Oh, ma chi voglio prendere in giro!

A volte i nostri sogni sono cosí intensi che non riusciamo a distinguerli dalla realtá. Altre volte rimaniamo intrappolati in essi e abbiamo paura di poterci svegliare per annullarli del tutto. Mentre la maggior parte delle volte é la realtá stessa a farci pensare di essere in un sogno, talmente é intenso l´attimo di bellissima emozione che si sta appropriando della nostra vita. Ma quello dei sogni puó essere un gioco molto pericoloso, e, se non si fa attenzione, si rischia veramente di rimanerci intrappolati a vita.
Questa OS partecipa alla Challenge indetta dal gruppo Boys Love - Fanfic & Fanart´s World e, per la prima volta, scrivo nel fandom di Harry Potter. Spero possa piacervi!