«Perfetto!» esultò il biondo rampollo di casa Malfoy dando un ultima mescolata alla pozione.
‘Ora deve solo sobbollire per venti minuti ed è pronta!’ gioì mentalmente, osservando la miscela nel calderone. Il suo aspetto non era decisamente invitante, anzi, e il raffinato sedicenne ebbe un moto di disgusto all’idea di ingerire quella mistura grigiognola.
Di certo un mese prima, quando aveva deciso di preparare la Polyjuice, non aveva la ben che minima idea dell’uso che ne avrebbe fatto di lì a una mezzora.
A quel pensiero la sua mente fu invasa dall’eccitazione. Di dubbi ne aveva avuti molti e ne aveva tuttora. Se fosse stato scoperto avrebbe rischiato sul serio e non era del tutto certo che il gioco valesse la candela. Ma le remore le aveva sepolte sotto il granitico orgoglio Malfoy, ottimamente riassunto nella massima: Un Malfoy ottiene sempre quello che vuole. Costi quel che costi.

Se due persone si guardano negli occhi per più di due secondi, o stanno per uccidersi, o stanno per andare a fare l’amore insieme…
«Sai Sfregiato credo di aver capito a quanto ammonta il tuo prezzo…», sussurrò, passandosi impercettibilmente la punta della lingua sopra le labbra, mentre i suoi occhi cinerini assumevano una luce strana, che Harry, sobbalzando, definì alquanto inquietante, intanto che il suo cuore rischiava un arresto cardiaco; prima che l’altro sparisse sotto i suoi fottutissimi occhi.
Potter strabuzzò un poco le palpebre, sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso, mentre nelle sue iridi si rifletteva l’immagine della sedia vuota, posta davanti a lui, la stessa su cui, fino a poco prima, giaceva l’irritante figura dell’altro.
Sobbalzò, non appena avvertì qualcuno armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni, slacciando in pochi secondi i numerosi bottoni dei pantaloni della divisa, che aveva impiegato ore per allacciare tutti, sino ad abbassare la zip con un sonoro fruscio. «Sai Sfregiato… I miei pompini sono i migliori del mondo… Ho anni d’esperienza come conferma…», sussurrò lascivamente Draco, emergendo con la testa bionda da sotto la scrivania, prima di sedersi sul pavimento polveroso...