-Dimmi di andarmene- gli aveva sussurrato.
-Io… voglio che ve ne andiate-
La bocca di Artù aveva parlato direttamente al suo orecchio.
-Dillo con più convinzione-
-Vattene via-

Stiles è innamorato di Derek. Ma Derek è innamorato di Stiles?

Nel quale Arthur è innamorato, orgoglioso e non ama i social network, i suoi amici lo spingono con più o meno delicatezza a fare la prima mossa, Morgana fa foto sconvenienti e Merlin adora le renne.
Merlin indossa degli stivali anti pioggia di un dubbio giallo canarino, come minimo di un numero più grande del suo, a giudicare dal modo in cui fanno sembrare seccamente miseri i polpacci che ci sprofondano dentro. Dal montgomery aperto si intravede un maglione con delle renne marroni che galoppano intorno al girocollo blu. Indossa anche un naso di plastica, rosso e rotondo e, ovviamente, per completare il quadro si è messo in testa delle piccole corna da renna.
Nel complesso è una delle cose più oscene che Arthur abbia mai visto.
Per questo, già, solo per questo si prende due secondi di tempo extra per continuare a fissarlo.
[Questa storia partecipa al contest "Gli opposti si attraggono" indetto da Red Wind sul forum di EFP]

La storia è ambientata in un mondo fantastico, come i personaggi che lo abitano. Due regni divisi dall'odio troveranno un modo per riappacificarsi, dolore, felicità e amore. Silver e Kai.

Merlin credeva che l'amore fosse eterno, come una cicatrice o le lentiggini sul viso. Non era pronto a ritrovarsi il cuore spezzato, ed era forse per questo che aveva fatto così male.
Era sicuro di aver potuto percepire una lama trafiggergli il petto, sentendo quelle parole.
«La regina aspetta un bambino! Lunga vita alla stirpe dei Pendragon!»

[Merlin/Arthur, un pizzico di Arthur/Gwen]

Dedicata a tutti coloro che hanno gradito "My Wind - Colui che catturò il vento". ^^
Questa è la One-shot su Van e Yago che vi avevo promesso. E' ambientata poco dopo l'ultimo capitolo, quindi Kaze e Sky non ancora esistono XD
E' passato poco tempo dalla battaglia finale contro Ayon e tutti stanno riprendendo il mano la propria vita. Reik, Zen, Winoa e Akan devono rimettere a posto le cose se vogliono diventare imperatori e, in questo frangente, l'archeologo maniaco e il bel generale si concedono un momento tutto loro, dedicandosi anche a piccole confessioni...

Per lui era facile spiegare i modi di Artù, lo era sempre stato, come un gioco troppo semplice.
Se piegava la bocca in una linea dura era la furia a prendere il sopravvento ma se le ciglia tremavano adagiandosi sugli zigomi allora l’incertezza faceva vacillare un suo proposito.
Se non parlava e giocherellava con l’anello di Gwen che ancora portava, e che lui gli aveva chiesto di non togliere, allora si macerava nel dubbio ma se quello stesso dubbio veniva dissipato da una ragione più alta, come accadeva ai tempi in cui regnava, allora stringeva i pugni, le spalle risolute, il profilo austero.
Perfino se i suoi occhi si assottigliavano leggermente... se accavallava le gambe in una certa maniera... se i suoi capelli erano più scomposti del solito: il corpo di Artù gli parlava come un disegno copiato con carta carbone.

“Merlino” gemette con una nota di sollievo, tirando un profondo sospiro.
“Sì?” chiese Merlin con quel suo tono strafottente e sensuale.
“Come sei entrato?” chiese Artù sospirando.
“Sono della CIA, ricordi?” domandò Merlin, avvolgendosi attorno un telo da bagno. Scavalcò il bordo della doccia e sorrise.
“Hai mostrato il tesserino al mio cane?” chiese Artù di rimando, schernendolo.
“No” cominciò Merlin, con inclinazione volutamente innocente “Ho elegantemente forzato la serratura”

[SEGUITO DI "Di poesie e decisioni per il futuro" E' CONSIGLIATO LEGGERE PRIMA QUELLA]
Merlin scopre il piccolo segreto di Arthur e... beh, credo che il titolo e il rating siano piuttosto esplicativi.
[Appartiene alla serie "Sonnet 130 1/2"]

Una volta aveva detto che vivere con Artù era come non averla la notte ma più andava avanti e più gli sembrava che quella acquistasse la segreta consistenza delle parole non dette, dei gesti furiosi, delle voci spezzate.

Ok allora questa è una cosa demente, ma davvero, davvero, DAVVERO demente! Ma l ho voluta scrivere lo stesso perciò....
(dalla storia)
"E'...è...è..."
"Intimidatoria? Imponente?"
"Piccina!"

Arthur e Merlin hanno una relazione segreta, che forse non è tanto segreta. E Arthur dà a Merlin per una scadenza importante un aiuto disinteressato, che forse non è tanto disinteressato. Shameless p0rn. PWP.

Prendete uno sfigato Merlin. Aggiungete una scommessa persa. E shakerate sulle Montagne Russe.
“We’re all gonna dieeee!” canticchia l’idiota accanto a te. Ora sì, ora sei certo che peggio di così non potrà andare.
Chiudi il becco, idiota. Che cazzo porti sfiga, eh?!
(...) Troppo tardi ti accorgi che la mano che aveva artigliato il bracciolo s’è staccata e sta artigliando qualcos’altro, decisamente meno in simil-pelle e più in pelle-pelle.
(...) Senti le guance diventare di brace. Non morire, cazzo, non morire! E, soprattutto, non fare figure di mmmerda! È che a tre metri sopra il cielo c’è stata scarsità di ossigeno, e…
[Pre-slash, o l’inizio di uno slash, che dir si voglia. Merthur of course!]

Le mani di Artù stringevano tanto forte il bordo del ripiano da aver perso colore. Merlino sapeva che a metterlo alle strette erano stati i suoi stessi gesti, il suo spingersi così oltre da osservarlo andare in pezzi e riportarlo indietro, il suo gemito nascosto alla prima spinta, il non essersi impedito determinate cose, come mordersi un poco il labbro mentre i loro fianchi si muovevano all’unisono. Tutte quelle cose lo avevano esposto e Artù era un miscuglio di orgoglio, desiderio di aprirsi e timidezza. Una timidezza della quale bisognava calcare bene i confini prima di azzardarsi a sfiorarla.