Fiery, autore su EFP Fanfiction

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Fiery

Membro dal: 20/09/06
Recensore Veterano (426 recensioni)

Maria. Ero Titty90 ∞

twitter; facebook; tumblr; livejournal.

«Tu hai tante qualità Maria, ma fra le tante qualità che possiedi quella che conta di più per me è che sei limpida! Basta guardarti negli occhi per sapere quello che pensi, per sapere quello che provi.»
{ Michael&Maria - Roswell.

«Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è come baciare con la mente.»
(Le ho mai raccontato del vento del Nord - Daniel Glattauer)

NB: Ho notato che vecchie fanfiction come "Convivenza Recupero Debiti" (e la saga che è conseguita quasi per gioco successivamente) nella sezione di High School Musical - scritta e pubblicata nell'ormai lontano 2007 - ottiene tutt'oggi un sacco di letture e il numero dei preferiti sale in modo sorprendente. Vi ringrazio per il sostegno, vi ringrazio per leggere ancora quella storia per me molto importante. Lo so, lo so. E' scritta da schifo. Io stessa l'ammetto. E la trama è peggio di "Beautiful". Ma è stato grazie a quella saga se ho capito che la scrittura era importante per me. Da lì sono partiti gli sforzi di migliorare, crearmi uno stile. Vi chiedo di sostenermi anche ora, nei miei nuovi scritti, nel mio nuovo stile, nel tentativo di migliorare ancora e capire se ciò che scrivo piace. Avete visto Titty90: era fragile, timida e non sapeva cosa stava facendo. Ora vivete di Fiery, sostenete la nuova me: più testarda, sognatrice e con chiaro in mente chi vuole diventare. E' vero, avrei potuto crearmi un nuovo account. Ma perchè? Quello era il mio passato, e dagli errori bisogna imparare. Grazie per il sostegno passato, presente e futuro (?). Grazie per le vostre recensioni, per le preferizzazioni, per i complimenti e le critiche. Grazie, davvero.

Sorprendimi

[Aria/Ezra]
«Aria Montgomery?» domandò il postino, porgendole una ricevuta da firmare, «C’è un pacco per lei.»

Tu non vedi ciò che vedo io

[Jeremy/Rose - post 3x19]
«Perché sei ancora qui?» domandò Jeremy, ad un certo punto. Il fantasma non era ancora sparito, né aveva accennato a muoversi.
Rose si girò verso di lui, «In realtà non lo so, immagino che tu abbia ancora qualcosa da dirmi.» rispose, confusa quanto lui. Jeremy si rimise a sedere, sollevando entrambe le sopracciglia per rivolgere un’occhiata incuriosita, «Sei tu che mi trattieni… Damon ed Elena hanno altro a cui pensare al momento.» spiegò, con un sospiro stanco.
«Quello che volevo dirti, te l’ho detto.» replicò Jeremy, esausto.
«Non tutto, evidentemente.» replicò Rose sarcastica.

Non c'è neanche una foto

[Alex/Thom]
Con le ginocchia premute contro l’erba bagnata, Alex si lascia sfuggire l’ennesima lacrima. Sfiora con le dita la pietra fredda della lapide che le sta di fronte, sorridendo debolmente.

It's a rock concert

[CrossOver TVD/TSC: Faye/Rebekah]
«Potrei sempre convincere uno di quegli omoni a lasciarci passare.» propose.
Faye roteò gli occhi, con le mani infilate nella giacca di pelle nera, «Non volevi comportarti da umana per una volta?»

And silence speaks louder than words

[Faye/Lee]
La poca barba che portava le pizzicò le dita, ma non in modo fastidioso. Le piaceva la sensazione che le provocava, era una particolarità di Lee; era sicura che, su qualcun altro, le avrebbe dato immensamente fastidio quella barba morbida a contatto con la sua pelle.

You always make me laugh

«Spiegami perché mi hai regalato una macchina per fare i pop-corn.»
Lucy lanciò uno sguardo frustrato verso Colton che, appoggiato al tavolo della cucina, la osservava divertito mentre l’amica cercava di far funzionare l’elettrodomestico.
«Semplice, volevo farmi quattro risate.» ghignò nella sua direzione.

Passatempi inutili

[Amanda/Percy]
Erano ormai due ore che analizzava quello stupido cruciverba, con cui si presumeva che Percy avesse contatti con l’esterno, ma non c’era niente di strano nelle risposte. Era uno stupido passatempo con cui si divertiva a farle perdere la pazienza, a quanto pareva.

You owe me a favor

«Chi è, la tua nuova cotta?» la prese in giro, con un sorrisetto.
Bonnie lo fulminò con lo sguardo, «Non è nessuno.»
Sollevò un sopracciglio scettico, concentrandosi incuriosito sul gruppetto che si camminava nella loro direzione. Le parole “oddio, ma Bonnie Bennett ti viene ancora dietro?” gli fecero nascere una smorfia in viso.
«Capisco.» disse solo, per poi sospirare teatralmente, «Facciamo questo sacrificio.»

Maybe in another life

[Cross-over TSC/TVD; Faye/Kol]
«Solo un drink.»
«Con te non sarebbe mai solo un drink.»

Breakfast Cereal

[Hanna/Caleb]
«Io e te, tutte le mattine… a fare colazione. E azzeccare i gusti dell’altro.»

Masquerade

Il cuore sembrò quasi bruciare, quando individuò dall’altra parte della sala un ragazzo con una maschera a coprirgli metà volto. Lo seguì velocemente tra i vari studenti, in quella palestra troppo caotica, in una festa a cui non avrebbe voluto neanche partecipare.

Il cliente ha sempre ragione

Faye ha in volto quel sorrisetto furbo che Melissa conosce bene – purtroppo o per fortuna – quando solleva la mano in alto e schiocca le dita ripetutamente.
«Cameriera, sbrigati!»

Pictures of you, pictures of me

Charlotte amava fondamentalmente due cose nella vita: la fotografia e la sua famiglia. Per questo aveva costretto i genitori a costruirle una piccola “camera oscura” in cui sviluppare le proprie foto, man mano che la sua passione per quell’arte aumentava. La vecchia lavanderia di casa sua era la stanza ideale, quindi con un po’ di pazienza era riuscita a crearsi uno spazio tutto suo in cui poter riflettere e rimanere da sola quando ne sentiva la necessità.
«E questa quando diavolo me l’hai scattata?»
Certo, non quel giorno però.

Blue Eyes

[PLL cast: Lucy Hale/Ian Harding]
Si ritrovò a sgranare gli occhi nell’incontrare un limpido sguardo azzurro e un sorriso che le fece dimenticare persino dov’era; lui le sorrise e lei si fece scivolare dalle mani il bicchiere macchiando irrimediabilmente il copione di caffè.

Cade la pioggia e tutto tace

[Charlotte Williams/Mason Lockwood - rispettivamente la figlia di Elena e il figlio di Tyler]
Charlotte scostò le tende della finestra, fissando oltre il vetro la pioggia cadere fitta su Londra – la città natale di suo padre – dove avrebbero passato il capodanno. Era riuscita a convincere i genitori a portare anche Mason Lockwood, il suo migliore amico, a cui aveva promesso tempo prima che gli avrebbe fatto vedere Londra. Ma ormai erano ore che pioveva, e nonostante sia a lei sia a Mason non facesse né caldo né freddo la presenza della pioggia, le dispiaceva rimanere chiusa in casa.

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