La donna sentiva l’aria fresca notturna carezzarle il candido e nudo corpo, velato solo da quelle lenzuola troppo trasparenti per coprirle la sua femminile nudità.
I suoi capelli erano poggiati morbidi sul suo bianco cuscino dove era intriso il suo dolce profumo di rosa.
La notte la guardava, la luna la fissava. La sua fioca luce illuminava i delicati tratti della donna, soffermandosi sui suoi non molto grandi seni, rosei, puri.

Aprì dolcemente la mano, sentendo l’aria carezzarle in mezzo alle dita. Fece volare quel piccolo foglietto in direzione della distesa blu.
“L’azzurro del mare sarà lo scrigno del nostro segreto. Mai e nessuno leggerà le nostre parole, mai e nessuno udirà i nostri discorsi; solo lui, la fonte che terrà nascosta la nostra grande ma breve avventura.
A presto!”
Concluse la bionda ragazza, lanciando un ultimo sguardo alle due tombe. Sapeva, era certa che prima o poi le loro vite si sarebbero incrociate di nuovo!

Per te, cara madre, era impossibile trovare in me una figlia così da potermi amare, cullare, accarezzare. Hai tagliato via il mio sguardo, mi hai fatto vivere al buio.
Ma mamma, non ti preoccupare, non mi hai fatto del male; i miei vecchi occhi azzurri ancora vedono, vedono l’essenza della vita, il succo di intere giornate, la voglia di vivere…
Perciò… per quello che vale.
GRAZIE.
Settima classificata e vincitrice del "Premio speciale Lacrima" al contest -La bellezza delle edite- indetto da Noal.