{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
Era come se Dio gli avesse mostrato il Paradiso abbastanza a lungo da farlo assuefare a quella beatitudine, per poi chiudere sadicamente i cancelli e farlo precipitare sulla Terra, nella crudele realtà. E poi c’era Ryota: un elemento altrettanto importante di quel Paradiso irraggiungibile.

[Alert! - pairing: CastielxNathaniel, no Dolcette ]
Doppioni, poli di universi lontani.
Tra loro era tutto troppo distante per essere reale - per non essere insieme prima fretta e bugia, prima montato amore e poi sofferenza.
[...]gli occhi dicono troppo, gli occhi, soprattutto i suoi, così maledettamente grigi come la tempesta, hanno una scarica di maltempo che lo fa piangere [...]

{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
*Sequel di 'American Dream'*
Il primo senso che perse fu quello del tempo. Non erano più i minuti a scandire le ore ma il livello di vodka nella bottiglia che scendeva sempre più. Arrivato a metà, la porta si aprì e Ryota fece il suo ingresso a casa. La luce era spenta e le tende tirate, sicché la stanza era immersa nella penombra.
Vide la sagoma di Daiki seduto al tavolo al centro del soggiorno, con una bottiglia nella mano sinistra e un bicchiere nell’altra.
“Sei una puttana!” gli inveì contro questi. Inclinò la bottiglia sul bicchiere, ma il liquore cadde in parte sul tavolo. Daiki non se ne curò e svuotò il bicchiere con la stessa velocità con cui lo aveva riempito.

La persona stretta sotto di lui, poi, non aveva nulla della bella e morbida “Aiko-chan”: niente capelli lunghi, neri e lucenti, nessun seno prosperoso, nessun ventre piatto… perfino nessun “fiore inviolato” in mezzo alle gambe. Il petto contro il suo non aveva nulla di morbido, e le gambe che lo accoglievano non erano né soffici né tantomeno esili… dopotutto, Kise, per quanto bello e popolare, restava pur sempre un uomo.

Non ho più scampo ormai, sono completamente fottuto. Joe mi ha portato in questa merda, ma l’alcool m’impedisce di farla finire. Ed io mi sto lasciando inabissare in questa indecenza e puro tradimento nei confronti di Anna. Oh cielo la sto tradendo, anche se costretto, e non faccio niente.
Che poi non sono nemmeno costretto veramente … Non so, potrei negargli i cento euro, anche se ciò varrebbe a dire che lo metterei nella merda. Se lavora in un posto del genere un motivo ci sarà, no?

{Aomine Daiki x Kise Ryota; AoKise}
Non era il corpo da fotomodello di Kise Ryota ad eccitarlo, ma il fatto che questi fosse inferiore a lui. Kise lo ammirava, c’era stato un periodo in cui persino lo adorava sino al limite dell’idolatria. Ora nessuno più provava un sentimento simile nei suoi confronti. Daiki era l’ultimo degli arrivati e aveva ancora tanta strada davanti a sé.
Il pensiero di essere venerato ancora una volta lo faceva andare fuori di testa.
Non era una mera questione fisica riguardante il sesso fine a se stesso. Si trattava di un piacere molto più astratto, mentale, da cui, comunque, avrebbe potuto trarne un godimento concreto.
Vincitore e perdente; padrone e servo; forte e debole.
Forse stava solo farneticando. Forse veramente l’ebrezza della vittoria gli aveva annebbiato la ragione. Tuttavia, non riuscì a resistere all’impulso di mettersi in piedi, avvicinarsi a quella porta che aveva davanti e socchiuderla quel tanto che bastava per sbirciare dentro.
*
La storia è ambientata in un ipotetico futuro distante quattro anni dagli eventi raccontati nell'animanga. Non ci sono spoiler, comunque.

Storia partecipante alla sfida 1frase indetta da LiveJournal
Cinquanta frasi su cinquanta temi diversi, tutte incentrate sulla coppia Castiel/Nathaniel.
#10 – Sguardo
Nonostante ci avesse riflettuto parecchio, Nathaniel davvero non ricordava quando aveva iniziato a considerare lo sguardo corrucciato di Castiel sexy e non irritante.

Poi, Kagami aveva avuto la sventurata occasione di vedere Aomine Daiki in fase di risveglio, e aveva messo in chiaro che lui poteva pure fare la colazione per un esercito, ma non avrebbe mai più avuto a che fare con quello lì di mattina – e possibilmente per il resto della giornata, ma convivendo era difficile.
Convivendo. Se ci pensava gli venivano i brividi.
[KagaKuro e AoKise][linguaggio colorito]

Paris Larsen ci tiene a far sapere che il suo nome non si riferisce alla città di Parigi, né tanto meno a Paris Hilton, ma al "Paride" della mitologia greca. Inoltre trova divertente far disperare sua madre e andare a letto con ogni membro del sesso maschile gli capiti davanti. Marcell Howard, da tutti detto Marce, a sua volta non sopporta suo padre e cerca in tutti modi di scappare dalla vita da "classe agiata" da cui si sente oppresso. Cerca di sembrare duro, ma si scioglie inevitabilmente a gli sguardi languidi di Paris. Due ragazzi molto diversi, ma allo stesso tempo molto molto simili che scoprono che infondo non c'è niente di male ad essere innamorati... Dopo 'Ossimoro', ecco l'altra promessa storia yaoi (il titolo è quello di una canzone della cantante Bjork).