DraconiaMalfoy, autore su EFP Fanfiction

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Regole/Aiuto

DraconiaMalfoy

Membro dal: 08/03/10
Recensore Junior (66 recensioni)

NdAmministrazione (25/11/2012):
L'account in questione è bloccato per plagio.
La storia 'Cattleya' di DraconiaMalfoy altro non era che un plagio della fanfic 'Un ragazzo delizioso' di Ifigenia Sparkling, pubblicato sul sito Nocturne Alley (http://www.nocturnealley.org/viewstory.php?sid=4508).
Entrambe le storie partiva da una trama identica (Harry Potter che cerca un accompagnatore a pagamento), sviluppata nello stesso modo, con le stesse identiche scene. La storia partiva con un articolo di Rita Skeeter che compativa Harry, lui che si lamentava dell'articolo, lui che andava da un ragazzo a pagamento che lo consolava; il ragazzo gli consiglia un'agenzia di accompagnatori dopo aver rifiutato di essere il suo compagno e in questa agenzia Harry scopre Draco Malfoy.
Alcuni dialoghi sono ripresi quasi parola per parola.
Dalla storia di Draconia:
«Ora dimmi cosa ci fai qui!». «Secondo te cosa posso fare in una casa di appuntamenti?». Draco sbatté un piede a terra, capriccioso. «E’ un’agenzia, non un bordello!»"
Dalla storia di Ifigenia Sparkling:
"-Che diavolo ci fai qui?- E lui perchè si stava arrabbiando, adesso?
-Secondo te che ci faccio in una casa d'appuntamenti?- sghignazzò Potter.
-Questa non è una casa d'appuntamenti!- rispose Draco tagliente. Non è previsto alcuno sblocco per questo account, prima si vuole chiarire la situazione di questa persona, che a fronte di un'accusa pubblica ben chiara di plagio, non ha risposto, glissando sulla questione e quindi indicando di non avere alcuna intenzione di confessare. L'utente DraconiaMalfoy è invitata a non tentare di rientrare nel sito tramite alcun altro account, pena la cancellazione immediata di qualunque contenuto avrà tentato di pubblicare (storie e/o recensioni), così come la perdita di dati acquisiti (preferiti, seguite).
Amministratore che si occupa del caso: Webmistress Erika [Contatta]

«Ciao, mi chiamo Giada e…».
E cosa? Sono alta? Ho gli occhi marroni? I capelli lunghi? No… nulla di tutto questo, purtroppo... La risposta è molto più semplice di quel che ci si aspetta, ma al contempo anche più complessa: «Ciao, mi chiamo Giada e permettendovi di leggere i miei racconti vi sto aprendo i cancelli del mio mondo».
Il fatto che sia il mio mondo non mi spinge a dirvi che è più bello, interessante o fantastico di quello degli altri; dato che per me lo è già e non ho bisogno di convincere nessun’altro per avere questa certezza. Il mio mondo, ai miei occhi, appare il più fantasmagorico di tutti solamente perché è mio, e so che nessuno potrà mai portarmelo via. E quelli che al mio sguardo appaiono come cancelli dorati, al vostro possono mostrarsi come arrugginiti e sommersi dai rovi. Ed anche se la vedeste in questo non preferirei comunque il mondo di qualcun altro al mio, perché per quanto sciocco o banale possa essere, è in esso che vivono le mie fantasie, i miei ricordi, i miei sogni, forse… Sono tutti quanti posti uno accanto all’altro, come i pregiati quadri di una delle più famose gallerie d’arte, e se lo vorrete, per voi e per tutti quelli che leggono ciò che scrivo, ci sarà sempre un biglietto gratis, per visitarla ancora, e ancora, e ancora…
E quindi, dopo aver parlato un poco di me, posso aggiungere: «Ciao, mi chiamo Giada e permettendovi di leggere i miei racconti vi sto aprendo i cancelli del mio mondo; e per ultimo, ma non per questo meno importante, buona lettura!».
Ora sono anche su Facebook: DraconiaMalfoy EFP

Le regole del gioco

Hermione abbassò lo sguardo. «Lo so», sussurrò mestamente, prima di inspirare una nuova boccata di fumo.
Pochi secondi dopo le tolse bruscamente la sigaretta dalle dita. «Non dovresti neanche fumare», continuò lui mentre con un dito accarezzava il filtro sporco di rossetto. Poi i suoi occhi grigio-azzurri si alzarono predatori su di lei, soffermandosi sui bottoni della sua camicetta di flanella. Hermione quasi non si accorse dei movimenti fatti, sentì solo la pelle bruciare all’altezza del cuore. Un grido di dolore le morì fra le labbra, le stesse che in quel momento erano sottoposte alla tortura dei suoi denti spezzati. Il sapore ferroso del sangue le invase la bocca, mentre il fumo della sigaretta spenta sulle sue carni le invase le narici. Isabella lo sentì scendere lungo la gola e riempirle i polmoni. Due dita fredde le accarezzarono il collo, sporcandola del suo stesso rossetto. Isabella gettò la testa all’indietro mentre una scossa di piacere la fece rabbrividire. Solo un movimento all’interno del suo ventre riuscì a farle riacquistare un mino di decenza, e si chiese ancora perché era lì, perché continuava ad andarci, nonostante conoscesse già la risposta.

Tiro al bersaglio

- Ultimo capitolo

Dopo la fine della scuola come trascorreranno Draco e le altre Serpi la domenica pomeriggio? Uhm… diciamo in modo piuttosto umido!
Dal testo:
Mi diressi un attimo in cucina, deciso a prendere le ultime bottiglie di Whisky rimaste, quando una voce alle mie spalle mi fece sussultare: «Mi sono divertito… Quindi penso che non lo dirò a nessuno…», borbottò, Potter, guardandomi con un mezzo sorrisetto.
«Se ti fossi incazzato avresti rovinato tutto…», sospirai, rilassato.
Poi aggiunse, con sguardo ammiccante: «Comunque ti confesso che non ho fatto centro… Volevo prenderti in bocca se devo essere sincero…».
«Viva la sincerità allora! Mi spiace tu mi abbia mancato…».
Sorrisino suadente e… bam! La sua risposta: «Se ti va possiamo riprovarci…».
Sbaglio o quel fottuto riccone di Harry Potter, con un uccello a dir poco fantastico, ha appena espresso il desiderio di vedermi in privato?!
Oh, yeah! Go, Draco! GO!

Via col vento

Scorpius coprì con il lenzuolo di seta il suo corpo nudo, mentre un leggero rossore gli imporporava le gote. «Non le è piaciuto, signor Potter?», chiese, timidamente.
Harry ghignò, senza incontrare il suo volto con il suo sguardo. «Credo che ormai tu debba cominciare a chiamarmi “Harry”», sibilò, schioccando la lingua contro il palato. «E comunque mi è piaciuto. Anche troppo. Decisamente troppo».
«Io…».
Harry si voltò improvvisamente verso di lui e lo zittì con un bacio. «Shhh!», sussurrò, seguendo con la punta delle dita il profilo del suo volto perfetto. «Albus è un ragazzo molto fortunato: ha te».
«Quindi… quindi mi permetterai di sposarlo?!», gracchiò Scorpius, sorpreso.
Harry lo scrutò, quasi con rammarico. «Già… perlomeno adesso saprai come sarà tuo marito a cinquant’anni…».
«E se io non volessi più una tua pallida fotocopia? Se… se io volessi l’originale?».

Cronache di una vita da Serpeverde

- Ultimo capitolo

Non appena lo poggiai sul copriletto verde, bussarono alla porta, la testa di Draco si sporse oltre la mia spalla. «Dev’essere Blaise, va’ tu.» Mugugnò Draco, nascondendo la testa sotto il cuscino.
Lo guardai perplesso. «Io? Ma è la tua stanza.»
La sua voce giunse ovattata alle mie orecchie, a causa del cuscino posto sopra il suo viso. «La nostra stanza.»
Sempre più perplesso mi diressi verso la porta.
«Ehi, Harry.» Disse Zabini, sorridendo, poggiandomi una mano sul braccio con cui tenevo aperta la porta. «Zabini.» Soffiai. Lui sgranò gli occhi lunghi ed obliqui e inclinò leggermente il capo verso destra. «Zabini.» Ripeté. «Uhm, come siamo formali stamattina. Allora non inviti ad entrare il tuo ex-compagno di stanza?»
La mia bocca si spalancò per la sorpresa, poi vidi i suoi occhi scuri soffermarsi sul mio collo. «Oh, capisco. Sei impegnato, quindi… Draco dov’è?»
«Con me.» Risposi con naturalezza.
Le sue sopracciglia raggiunsero l’attaccatura dei capelli. «Prego?! E quel segno rosso?!»
Mi portai velocemente una mano sul collo, per coprirlo. «Credo sia una puntura di insetto.»
«Credo che quell’insetto sia un verginello di nostra conoscenza.»

Ehm...non posso sedermi, papy!

«Io e Harry, madre…noi…», balbettò, Draco, arrossendo. «Oh, bene», sibilò la donna, mentre i suoi occhi azzurri, occhieggiarono per qualche attimo l’anello stretto attorno al dito di Draco, valutandone il valore. Poi poggiò i suoi occhi glaciali su di loro e si lisciò il tessuto della gonna. «Acceterò qualsiasi vogliate dirmi…»
Harry sospirò, sollevato, e abbandonò la schiena contro il divano; a differenza di Draco, seduto rigido e composto. C’era ancora qualcosa che lo turbava, ma ne ignorava la causa.
«…ma prima la dovrete dire a tuo padre!».
«COSA?!», urlò Harry, sedendosi di scatto, teso come una corda di violino.
«Ma madre, io vorrei veramente continuare questa relazione e per farlo ho bisogno di Harry, non credo che lui potrebbe essermi di aiuto, una volta giunto sotto tre metri di terra!», si lamentò Draco, con sarcasmo.
La donna gli riservò un’occhiata solenne, capace di far tremare chiunque, Harry stava valutando l’idea, ma Draco rimase impassibile, perfettamente a suo agio. Harry lo guardò stupito da tanto calma, solo allora si ricordò che l’altro aveva sempre vissuto in quel clima… rigido.
«Queste sono le mie condizioni.»

Una sera, per caso...

Hermione è alle prese con il suo corpo da adolescente che sembra essere immune alle stimolazioni sessuali del suo fidanzato, ma una sera scoprirà che Ron ha decisamente qualcosa di troppo per poterlo donare il piacere che cerca.
Dal testo:
«Allora, ti è piaciuto…?», sussurrò, posandomi un bacio sul collo, mentre con una mano cercava i miei capezzoli. Perché non erano turgidi?! Ennesima prova dalla mia totale indifferenza nei confronti del sesso. Possibile che fossi frigida?!
Strizzai le palpebre, mentre il groppo all’altezza della mia gola s’ingrossava. «Moltissimo…», mentii, provando ad assumere il tono di voce più dolce di cui fossi provvista, mentre i suoi occhi cerulei si immergevano nei miei, color cioccolato.
Lui rise appena, sistemandosi al mio fianco, e facendo cigolare le molle del letto con il suo peso robusto. «Uhm… bene… Immaginavo di esserci tagliato…».
Risi con lui, provando ad essere il più naturale possibile. Oh, Ron… Se sapessi quanto ti sbagli in realtà...

L'ultimo capitolo

- Ultimo capitolo

«VATTENE, HO DETTO!», gridò ancora, prima di pulire le guance di Potter, sporche di sangue, con un lembo della sua camicia.
Un sonoro pop annunciò la scomparsa dell’altro, e solo allora si decise ad immergere i suoi occhi in quelli verdi dell’altro, che lo guardarono ridenti, ma al contempo doloranti. «Ciao, Malfoy…».
«Cosa è successo?», chiese Draco, flebilmente, mentre senza un motivo preciso le lacrime cominciavano a pungere fastidiosamente i suoi occhi, facendogli mordere le labbra per riuscire a trattenersi.
«Subito dopo il… “nostro incontro” mi sono pentito di ciò che ti avevo detto e sono venuto qui per scusarmi… Ma poi stamattina è arrivato Zabini e…».
«Mi hai ferito molto Potter, lo sai?», singhiozzò Draco, con gli occhi lucidi e lacrimanti.
Le stesse lacrime nacquero anche negli occhi dell’altro. «Lo so… Ma io avevo paura…».
«Paura? Paura di cosa?».
«Di star bene, forse…».

Ti amo ti odio

«Dovresti lavarti, e pulire anche la casa.»
«Perché? È finita Hermione, è finita.» Singhiozzò Harry, le lacrime cominciarono a scendere copiose lungo il suo volto, il cellulare cadde a terra, la caduta fu attutita dal tessuto morbido del tappeto, poi alzò la testa di scatto e punto un dito, accusatorio, verso Ron. «Ed è tutta colpa sua!» Urlò.
«Harry, Harry. Non è finita, hai ancora la tua vita.» Disse la donna, accarezzandogli i capelli.
Harry si scostò. «È lui la mia vita, Hermione.»
«No, Harry. La tua vita sei tu!» Urlò lei.
L’altro si alzò di scatto dal divano, barcollò leggermente a causa del brusco movimento, e poi si diresse verso le scale. Si fermò tra il nono e il decimo gradino e si voltò verso i due amici. «Voi non potete capire! Non sapete un cazzo! Un cazzo!»
Poi salì velocemente i scalini rimasti, incespicando di tanto in tanto sui vestiti sparsi a terra, fino a raggiungere la camera da letto.

Draco Malfoy è biondo tinto

Draco Malfoy è biondo tinto
Con assoluta certezza io, Seamus Finnigan, direttore di questo giornalino scolastico, posso affermare che il colorito apparentemente perfetto della capigliatura del suddetto Draco Lucius Malfoy non è naturale!
Probabilmente è a causa di questo spiacevole (di sicuro non per noi) evento che probabilmente il sopracitato signorino Malfoy quest’anno non potrà partecipare - e vincere per le sesta volta di seguito- il concorso di Mr. Perfect Hair!
Oh, che dilemma!
Se siete curiosi, o desiderosi, di scoprire tutti i trucchi che vi permetteranno di ottenere dei capelli apparentemente naturali, anche se tinti, l’articolo prosegue a pag. 19

All men have a price, even the heroes

Se due persone si guardano negli occhi per più di due secondi, o stanno per uccidersi, o stanno per andare a fare l’amore insieme…
«Sai Sfregiato credo di aver capito a quanto ammonta il tuo prezzo…», sussurrò, passandosi impercettibilmente la punta della lingua sopra le labbra, mentre i suoi occhi cinerini assumevano una luce strana, che Harry, sobbalzando, definì alquanto inquietante, intanto che il suo cuore rischiava un arresto cardiaco; prima che l’altro sparisse sotto i suoi fottutissimi occhi.
Potter strabuzzò un poco le palpebre, sistemandosi gli occhiali sulla punta del naso, mentre nelle sue iridi si rifletteva l’immagine della sedia vuota, posta davanti a lui, la stessa su cui, fino a poco prima, giaceva l’irritante figura dell’altro.
Sobbalzò, non appena avvertì qualcuno armeggiare con la cintura dei suoi pantaloni, slacciando in pochi secondi i numerosi bottoni dei pantaloni della divisa, che aveva impiegato ore per allacciare tutti, sino ad abbassare la zip con un sonoro fruscio. «Sai Sfregiato… I miei pompini sono i migliori del mondo… Ho anni d’esperienza come conferma…», sussurrò lascivamente Draco, emergendo con la testa bionda da sotto la scrivania, prima di sedersi sul pavimento polveroso...

Taci

Dopo tanto tempo Harry e Draco s'incontrano in un bar Babbano, un po' strano se si parla di un Malfoy, no?
«E tu sei uno scocciatore. Vattene», continuò l’altro, secco.
Harry rise. «Perché dovrei? Dopotutto voglio solo prendermi un whisky, inoltre vedo che il tuo è quasi finito, quindi…».
Draco serrò la mascella. «Quindi pagarmi un bicchierino non ti permetterà di portarmi a letto», sibilò.
Potter lo fissò stupito. «Ma non è quello che voglio fare».
L’altro sbuffò, roteando gli occhi ciechi. «E perché sei qui, allora?»
Harry poggiò i gomiti sul bancone, attirando su di sé l’attenzione del barman. «Te l’ho già detto, voglio solo un whisky».
Fatemi sapere cosa ne pensate.

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