Sherlock e John abbandonano l'uggiosa atmosfera londinese per risolvere un caso interessante, proprio in Italia. Un duplice omicidio in una cantina della provincia napoletana.
Tra sangue, limoni e gelati al pistacchio, i due di Baker Street incapperanno nei misteriosi enigmi che legano gli adepti di una setta letteraria, una classe di liceali e la criminalità organizzata.

La lingua di Sherlock sembrava fosse stata creata appositamente per donare piacere.
La sua voce – dannatamente erotica – accarezzò solo per un istante la libidinosa melodia di John, per poi incastrarsi tra le sue palpitanti angosce.
E d’un tratto divenne un canto perpetuo di morbidezza – dita dipinte fra i capelli.
Odore che, armonioso, vagava sui corpi, su giovani esistenze legate, inossidabili catene. E poi..
*
ESERCIZIO DI STILE (parziale tautogramma, sulle orme di Queneau e Umberto Eco)

« Non te ne andare, John. »
« Non posso. Purtroppo cause di forza maggiore me lo impediscono. »
« Ma vuoi. »
« Certo! Sei irritante quando parli dall’alto del tuo dannatissimo piedistallo robotico e giudichi tutti noi esseri umani sulla base del concetto “il sentimento è uno stupido punto debole”! »
« Ma il sentimento è un punto debole. Accidenti, John, ma guardami! Stavo per finire spiaccicato sul marciapiede! »
*
[ambientazione: prima di Baskerville, più o meno]

Un flusso di pensiero altamente ricco di pathos, di coinvolgimento emozionale "ambientato" nella mente di John dopo la caduta di Reichenbach.
*
Sulle orme di Queneau, tento un esercizio di stile.

Ed eccomi qui, a scontare la mia pena. Sono condannato ad essere libero.
*
John è tornato dalla guerra.
Il mondo è, ora, un immenso luogo privo di senso ed incoerente. Senza tempo.
E poi arriva Sherlock.

" John dormiva profondamente, il gomito appoggiato al bracciolo. Una mano reggeva la testa, reclinata sulla sinistra; l’altra era abbandonata sulla copertina logora di un libro polveroso, col pollice a tenere il segno fra le pagine. Il petto seguiva un ritmo lento nel sollevarsi ed abbassarsi.
Nel traffico ordinato della mente dell’investigatore, irruppe una parola.
Calore. "
*
Accompagnato dai versi di Catullo, Sherlock osserva John dormire.

Una POST-REICHENBACH sulle note di una canzone di Alanis Morissette.
Ed il pressante ricordo mi crivella la testa ovunque mi trovi.
Il cambiamento non è mai sufficiente. Non è mai radicale.
Niente di quello farò servirà a strappar via questi ingombranti pensieri dalla mia quotidianità.
*
[Sto inondando questo fandom con le mie (orrende) storie invece di studiare.. Forgive me!]

Sherlock Holmes si annoia.
John gli propone una rilassante passeggiata, ma il geniale consulente investigativo ha un'idea più stimolante..
« Oh, la gente parlerebbe per mesi di quello che stiamo facendo. »
« Stiamo solo ballando. »
[Non ho idea di cosa mi sia preso. Perché diamine ho scritto una storia come questa? ]

Lestrade, scoperto il tradimento della moglie, ha convinto i suoi amici di Baker Street a farsi una bella bevuta in un pub.
John si ritroverà ad avere a che fare con uno Sherlock ubriaco.
*
Le dita di Sherlock, guidate dalla frenesia dell’ubriachezza, segnavano il contorno delle guance dell’amico, disegnando le linee della nuca e scendendo, con più coinvolgimento, con più passione, lungo la schiena.

"Solo una persona riusciva a scavalcare quel muro. Solo una persona riusciva ad osservare.
Quello sguardo esplorava, andava oltre.
Lui aveva - no - lui era la chiave per l'osservazione profonda, il lasciapassare per innumerevoli terre inesplorate.
E io avevo la fortuna di accompagnarlo nei suoi viaggi. "
POST - REICHENBACH

Plic plic.
Scivola il sangue e lava via le lacrime.
Cade il pugnale.
E aspetto.

Discorso tra Alice Liddell e il Gatto del Cheshire.
Apparentemente privo di alcun senso, mediante questo breve scambio dialettico, entreremo nel labirinto abbandonato che conduce all'identità di Alice.
O almeno proviamo ad entrarvi..

Se parli, tutto si dissolve.
Muoviti, scivola nei miei pensieri.
Sei il cadavere di una danza, questo è un ballo maledetto.
Offendimi, isolami dal mondo.
Siamo solo noi due.