Recensioni per
Sogno o storia poco importa
di Flashbax
Eccomi con la seconda recensione! Questa sarà mooolto più corta della prima, qui passo direttamente a commentare ciò che ho letto senza soffermarmi a parlare del tuo stile e dei tratti generali, visto che a tal riguardo mi sono dilungata troppo già l'altra volta! :D Rinnovo comunque i miei migliori complimenti, bello bello questo secondo capitolo. Sei stata coerente con la narrazione, e anche le sensazoni che mi hai trasmesso la scorsa volta non si sono smentite! E' un buonissimo lavoro (: Dunque dunque, mi addentro nella storia. Ritroviamo la protagonista - di cui non si sa ancora il nome, intrigante! - in giro per le strade di Oldham, a sorseggiare thé e visitare i vari luoghi di suo interesse. Qui incontra Kate, e qui mi devo inchinare: geniale questa "coincidenza" nella vita della ragazza, che fa la conoscenza proprio della moglie del chitarrista degli Oasis. Naturalmente io non l'ho capito finché non è stato annunciato il nome completo di suo marito, e in quel momento mi sono espressa con un "aaaaaaaaaaaaaaah!" di comprensione lungo e stupito :D insomma, davvero astuto! La protagonista poi dev'essere davvero molto tenera con tutti i suoi dubbi sui vocaboli e i tempi verbali, anche questa è una difficoltà che è normale che incontri! Mantieni bel saldo il contatto con le loro origini mentre racconti, e questo è importante. Non sapevo invece dell'esistenza di questi "club" per sole donne che avessero lo scopo di fornire informazioni e aiuto, ho imparato qualcosa di nuovo! Della presentazione di Bonehead mi è piaciuto molto come tu sia riuscita a dare immediatamente l'idea di "bellissimo esemplare della working class locale" che è, cito le tue stesse parole, rendendo così la sua simpatica figura subito chiara sia nella mente della protagonista che nella nostra di lettori.
E poi ci parli, attraverso le esperienze raccontate dalla ragazza, della scena musicale che si presenta in quel periodo che lei, a quanto pare, sembra vivere appieno. E condivido totalmente la tua visione delle cose: vero che in quei mesi c'era il grunge sul palco, ma il vuoto lasciato dai grandi del passato ormai svaniti si sentiva parecchio, e pesava. Per colmare questo vuoto sarebbe poi nato il Britpop di lì a poco (io preferisco chiamarlo Britrock, però), ma per il momento ci si doveva accontentare di sentirsi un po' instabili, poco "rappresentati", come si sta sentendo la protagonista del resto. Sono proprio curiosa di sapere cosa proverà, che emozioni le si scaricheranno addosso quando finirà a un'esibizione degli Oasis! Aggiungo una curiosità insignificante, ma che lì sul momento mi ha fatto sorridere: nomini gli Stone Roses alla fine del paragrafo. E' capitato che proprio mentre stavo leggendo, stessi ascoltando il loro album, precisamente This is the one. Non so per quale motivo, ma mi è sembrata così perfetta quella canzone per queste righe! Sarà la melodia piena di allegra e aggressiva speranza tipica delle loro canzoni, o il sussurro di Ian Brown, non saprei, però mi ha lasciato una bella sensazione! Torniamo alla storia, che è meglio. Concludo dicendoti che ho apprezzato tantissimo l'ultima parte, quando la ragazza entra nel negozio di strumenti e si siede al pianoforte, iniziando a suonare. Si capisce come sia davvero attaccata a questo strumento, e alle emozioni che le trasmette. Qualcosa mi fa pensare che abbia una voce bellissima, tra l'altro, non so perchè questa sensazione! Il fatto poi che fuori intanto stia passando Liam (perchè è Liam, vero?) e che la senta, è un'altra coincidenza che mi è piaciuta. Mi è piaciuta non solo per la casualità in sé, ma anche perchè non è caduta nel banale: è solo un mio parere, ovviamente, ma penso che se tu fossi stata una che non è capace di scrivere, saresti finita col fare entrare Liam nel negozio, magari con un'aria trasognata, e far incontrare i due. Invece ti sei "fermata" prima, lasciandoci con la curiosità in bocca! E' lo stesso gioco che giochi all'inizio, quando la protagonista rifiuta l'invito di Kate a unirsi a lei per andare a vedere il concerto. Sono passati mesi da quel 18 d'agosto al Boardwalk, e lei, per un motivo o per un altro, non ha ancora rivisto quella band. E' intrigante! :D La chiusura, come nello scorso capitolo, ha quel che di profetico che fa da ciliegina sulla torta: cause things are gonna change so fast. Chiudo qui, con la consapevolezza di averti lasciato una recensione ancora più sconclusionata della prima. Spero di rifarmi rifacendoti i miei migliori complimenti di nuovo, mi raccomando non perdere l'entusiasmo e continua con questo racconto, non credo tu stia proprio deludendo nessuno! |
che bello, mi leggo due capitoli nuovi in una sera :3 |
dico solo una cosa: liam mezzo nudo in asciugamano ç___________ç ok, ora posso svenire sulla tastiera jfdguredshnfuhnreafw<n3rjenb fui haez uipò aes |
Ecco, dire che mi hai stupito e' poco... ero convintissima da come stava andando la storia che Chiara sarebbe finita con Noel e Liam con la nostra protagonista, visto il suo palese desiderio verso il minore dei due fratelli... ma sei riuscita a spiazzarmi con l'ultima frase! Bravissima, davvero! |
Oh cazzo! Scusa mi e' scappato... Se volevi farci rimanere a bocca aperta... beh direi che ci sei proprio riuscita! Lasciatelo dire questo capitolo mi ha preso dall'inizio alla fine, non sono riuscita a staccare gli occhi dalle tue parole finche' non erano finite... |
Wow... qui le cose si iniziano a complicare... mi e' piaciuto questo capitolo, per come hai saputo descrivere bene un personaggio che hai volutamente fatto antipatico di primo acchito... e so quanto puo' essere difficile rendere questo tratto nei nostri beniamini... |
standing ovation per l'incontro con i due gallagher!! |
Ho come l'impressione che ne vedremo delle belle adesso... Anche in questo caso complimenti davvero, mi piace come hai descritto i personaggi attraverso i loro atteggiamenti e li hai definiti in maniera precisa, con belle pennellate sicure. |
Uh che curiosita' che mi hai lasciato ragazza! |
Bene, intanto ciao (: prima di cominciare, premetto che non so esattamente cosa salterà fuori da questa recensione, perchè questo tuo capitolo è molto diverso da qualsiasi altra cosa io abbia mai recensito, in questo genere! Quindi mi scuso in anticipo se sarò un po' confusionaria. Anche se non ho mai lasciato "tracce del mio passaggio", come dici tu, sui tuoi lavori, sappi che ne ho letti altri oltre a questo, e ne sono sempre rimasta molto incuriosita. Il tuo stile è molto, molto particolare, non l'avevo mai incontrato prima. E' serio, conciso, preciso, formale, a volte un po' freddo, ma assolutamente impeccabile nell'ortografia e nella sintassi. Allo stesso tempo, il significato delle tue creazioni rimane profondo e misterioso. Forse è proprio perchè non sono abituata a questo stile che non sono mai riuscita ad apprezzare a fondo ciò che scrivi, notando il tuo talento ma non riuscendo a centrarne l'esatta espressione. Nel caso sia stata un po' ambigua, chiarisco che questi sopra sono tutti complimenti, ho parlato nel senso buono dei termini :D ti chiederai perchè ho deciso di farmi sentire ora, lasciando una recensione per questa storia! Forse per due motivi principali: intanto perchè mi è sembrato che fosse un po' più semplice delle altre, più "terra-terra" per la mia misera comprensione, diciamo. E poi, soprattutto, perchè mi ha comunicato qualcosa di magico. C'è sempre quella sensazione, quell'alone di mistero che l'avvolge, e in più è costellata di dettagli, espressioni o accorgimenti, che elencherò qui sotto, e che mi hanno davvero conquistata. Quindi, di solito lo scrivo a inizio recensione, ma ora che ho introdotto lo posso dire: piacere di conoscerti, lietissima di lasciare una traccia anche su una delle tue raffinatissime creazioni e complimenti, questo capitolo è spettacolare (: Per non fare più confusione di quanta non ne abbia già fatta, vado in ordine col testo! Innanzitutto, l'apertura. Molto si capisce dall'apertura, ed è la parte che io leggo con più attenzione, non so perché. La tua mi ha presa subito. "L’autobus affollato proseguiva stancamente la corsa lungo Flixton Road. Ad ogni fermata salivano persone stanche ed intorpidite dopo una lunga giornata di lavoro." Ho notato una cosa tipica della tua narrazione, ovvero il fatto che tu farcisca la frase di tanti particolari, come aggettivi o avverbi, che la rendono piacevolmente più piena, e che ci descrivono l'esatta situazione in cui ci troviamo. Questo "trucchetto" con te funziona perchè questi particolari li sai infilare nel punto giusto e nella quantità giusta! In questo capitolo, la cosa ricorre in tutto il testo. Secondo esempio: "l'ennesima e squattrinata Pall Mall", più avanti, è un'altra espressione che istintivamente mi è piaciuta, e che dice molto senza parlare troppo. Sempre riguardo a queste prime frasi, voglio chiederti una curiosità: Flixton Road esiste davvero? :D devi sapere che io sono un po' fissata coi nomi delle strade. Mi è capitato di andare a cercare il codice postale di Manchester per inserirlo in un mio capitolo, quando avrei potuto benissimo inventarmelo e buttarlo lì, essendo poco importante. E così, ero curiosa di chiederti se anche tu ti sei documentata o se è un nome di fantasia (: La stessa domanda te la faccio riguardo a Chiara, la seconda protagonista di questo capitolo. Non che sia importante saperlo in quanto lettrice, però se posso chiedertelo, è un personaggio di fantasia o ti sei ispirata a qualche tua amica, per esempio? (:
Già che l'ho nominata, faccio qui qualche considerazione su di lei (tanto per andare in ordine col testo come si era detto). Nelle prime righe, nominando Chiara e parlando di parole indecifrabili e capelli rossicci, ci fai capire che la persona che parla è una ragazza italiana che si trova in Inghilterra. Questo modo di presentare la situazione quasi subito, ma implicitamente, mi è piaciuto molto.
Passo a dire qualcosina sul Boardwalk. Intanto, ti sei guadagnata molti punti extra per la brillante trovata di far capitare tutto nel giorno del primo concerto degli Oasis, 18 agosto 1991! Che classe, ci hai messo anche un riferimento storico! Il pizzico finale!
Infine, come ultima riflessione, spendo due parole sull'ultima parte. Quel tamburello abbandonato sul palco, e intercettato come qualcosa di particolare e buffo, ci prepara all'arrivo del terzo protagonista, lasciandoci l'acquolina in bocca. Poi, senza perdere la grazia e la profondità dello sguardo della ragazza, attraverso il quale stiamo vivendo tutto, Liam entra in scena. Cito: "Dopo aver tenuto il capo chino, appoggiato alla mano sul microfono, il cantante alzò lo sguardo. Vestito con poche decine di sterline, sarebbe stato un tipo anonimo, di quelle ombre che ti passano accanto per strada per poi sparire per sempre." E' vero, l'atteggiamento di Liam è proprio quello, capo chino e poi primo verso, primo ruggito. Ed è anche vero che a guardarlo con superficialità, non appare come il personaggio marcato che in realtà è. L'immagine dell'ombra, del passante insignificante ma che poteva essere qualcosa di più, l'ho apprezzata tantissimo. L'attenzione e l'arguzia di questa ragazza individuano subito qualcosa di speciale, forte, selvaggio ma allo stesso tempo angelico in quest'"ombra". Una bellezza dolce, vero anche questo, in completo, meraviglioso contrasto con l'atteggiamento, gli abiti, la voce, lo sguardo. Tutto è attrente, nella gioia e nelle cicatrici di questo cantante piombato lì dal nulla col suo gruppo-nullità, nel caldo e ormai già familiare Boardwalk. Questo la nostra protagonista lo percepisce subito. |
Ma che bello trovare una nuova fanfiction sugli Oasis! :D specialmente in questo periodo che non aggiorna mai nessuno :( [nemmeno io, in effetti... ç.ç *si nasconde imbarazzata* ) ] |