titolo perfetto , sto fidanzato mi sta antipatico, snob e pure mano lunga, pessima combinazione.ma dico cosa sappiamo esattamente della famiglia di herm? Perche un ragazzo che ha atteggiamenti e mentalità da nobile snob sarebbe cosi interessato e sfoggi la sua fidanzata! Certo herm è bella ma non solo per quello, insomma non credo che la sua posizione sociale ed eventuale dote siano cosi elevate , eppure non sembrano un problema , anzi non viene neppure presa in considerazione come se il solo fatto di quell’unione fosse un bene piu che sufficiente ed in grado di sostituire l’eventuale mancanza di liquidità!
povera herm lei preferirebbe essre ovunque fuorché a fare shopping non lo ha mai sopportato prima quando era libera di esprimere il suo gusto figurarsi ora che deve accettare il gusto altrui
La passeggiata con Paul si rivelò un disastro, andarono dalla signora Claver la modista, come da programma, e lui le ordinò un cappellino.Lui pareva aver dimenticato l'increscioso accaduto di pochi minuti prima.Parlava come se fosse il suo padrone e non il futuro fidanzato, perché nella mente di Hermione lui era tale molto forse e molto in un futuro lontano.
Se potesse lo farebbe fuori altro che sposarlo
Si muoveva e faceva richieste quasi fosse esperto di moda.Quasi come se questo dono che le concedeva fosse una sorta di banco di prova. Ma a quanto pareva era un uomo molto esigente, o forse voleva solo mettersi in mostra, dare sfoggio di un potere che non aveva. Ebbe da ridire su tutto, la stoffa, il colore, il modello, con veletta, senza, con piume di chissà quale uccello morto, fiori ed addirittura natura morta. Ne provò così talmente tanti già pronti che perse il conto.Hermione cominciava ad avere una crescente nausea.
Tra se e se Hermione dette la colpa al fatto che era una adolescente del XX mo secolo, intrappolata nel corpo di una diciottenne del XIX mo, due cose che al momento non si sposavano affatto bene. O forse era solo l'atteggiamento insopportabile di Paul. Se la voce di Penny era irritante, quella di lui le attorcigliava le budella.
Io opto perla seconda
Le critiche fatte non sembravano uscire dalla bocca di un uomo, ma bensì da quella petulante di una comare. I nervi di Hermione, alla quale del cappello poco interessava, furono messi a dura prova. Ma alla fine a parer del cicisbeo scelsero quello adatto a lei. Orribile secondo il punto di vista di Hermione. La signora Claver invece ci andò a nozze, riempiendolo di complimenti per il suo buon gusto. Il cappellino sarebbe stato un trionfo di piume e nastri, una raccapricciante accozzaglia a parere della giovane, che si ripromise di non indossarlo mai, nemmeno sotto minaccia di morte.Paul ovviamente pretese che fosse pronto in tempi record, liquidando le proteste della donna che aveva commissioni precedenti di altri clienti con un gesto noncurante della mano. Lui doveva avere la priorità e alla fine lei cedette, dopo un piccolo incentivo in monete sonanti, mentre Hermione non aveva fatto altro che accumulare nervosismo.
Non aveva mai sopportato le persone piene di se e prepotenti. Il colmo lo raggiunse poi quando la modista le sussurrò complice – Via mia cara, gli faccia un sorriso. Un matrimonio con un futuro baronetto non è cosa da tutti i giorni. Chi lo avrebbe mai detto che avrebbe sposato il dottor Paul Carter eh? -
Lei alzò gli occhi al cielo. Ma come era possibile che la voce fosse già girata? Accidenti a sua cugina e alla sua lingua lunga. Dopo il negozietto fu la volta di una saletta da the. Pareva volesse metterla in vetrina, così chi non ne era a conoscenza ora l'avrebbe saputo. Tutti avrebbero capito al volo cosa bolliva in pentola.
E infatti di bocca in bocca voce girò come un tam tam silenzioso, dilagò, tutto il paese nel giro di qualche ora ne venne a conoscenza. Hermione Granger e Paul Carter si erano fidanzati.
Hermione passò tutto il tempo a sentire l'auto glorificazione di Paul che iniziava ogni frase con “Io”.
e si il segreto non era piu tale e anche se lei avesse avuto come ha delle idee contraie ormai era tardi tuti sapevano e la colpa sarebbe ricaduta su di lei
Quando finalmente la riaccompagnò a casa era al limite, un'altra parola e sarebbe esplosa.
Il reverendo Muller li accolse con un sorriso.- Avete fatto una bella passeggiata?-
- Ma certo, zio, stupenda. - Rispose pronto il borioso.
- Vi siete, ehm, trovati bene insieme? - Chiese Penelope indiscreta e curiosa.
- Sono certo che questo matrimonio sarà un'ottima cosa per noi. Non credi tesoro? - Disse avvicinandosi pericolosamente alla sua guancia, dando l'idea che tra loro fosse sorta una certa complicità, sottolineata dal vezzeggiativo usato, che diceva a chiare lettere siamo intimi.
Lei boccheggiò, presa in contropiede. Stava per dire cosa pensava realmente di tutto quello, ma sua cugina Penelope non le diede tempo di mettere insieme un discorso sensato e ciacolò
– Oh che bella cosa. Un matrimonio deciso in cielo! -
Il reverendo Muller annuì e soddisfatto disse – Molto bene. Ora andiamo. Direi che sarebbe opportuno dare magari un piccolo ricevimento per ufficializzare la cosa. Domani pomeriggio mia sorella, la madre di Paul, passerà a farmi visita e ne discuteremo. Decideremo una data e chiaramente ci sarà un anello degno a suggellare questo amore . Sono elettrizzato Penny, credo che tua cugina sia perfetta da plasmare, ancora così grezza... Ma con il tuo aiuto e quello di mia sorella so che creeremo un miracolo che tutti invidieranno. Questo sarà certamente il matrimonio dell'anno. –
Piu che in cielo io direi in terra e per la precisione in un salotto da due individui orribili
Poi i due si congedarono, mentre Penelope quasi ballava dalla contentezza ed Hermione scura in viso aveva solo voglia di urlare.- Ti avevo sottovalutata, cara. Sei stata bravissima, Paul era entusiasta di te. -
Lei con il broncio rispose – Sono io che non sono soddisfatta di lui. -
- Ma non dire sciocchezze. E' un bel ragazzo, ricco, quasi nobile, dal futuro luminoso. Ti ricopre di attenzioni. Che altro pretendi da un marito! - Trasecolò.
- Se ti piace tanto, perché non te lo sposi tu – La sfidò. A lei quel damerino non piaceva proprio, era viscido e più subdolo di una serpe.
ai piu di una serpe andiamo bene!
- Sei un impertinente! Oltretutto pure ingrata! Ma se credi che sopporterò queste tue intemperanze, ti sbagli di grosso. Tu sorriderai e farai quello che devi, e quando sarà il momento dirai sì davanti a padre Muller, che chiaramente officerà lui stesso le nozze . E questo è quanto! - Ruggì rossa in viso.
Poi se andò borbottando tra se sull'ingratitudine della cugina.
Nei giorni successivi a sua insaputa Penny si recò dalla sarta perché le cucisse un paio di vestiti decenti, uno fu particolarmente curato, non voleva sfigurare, sarebbe stato quello che avrebbe indossato per il fidanzamento,aveva dato fondo a tutti i suoi risparmi, ma già si vedeva ripagata.
Già si vedeva a Londra, insieme a quella insipida di sua cugina e al suo novello marito, ma lei avrebbe diretto la casa, lei avrebbe controllato la famiglia.
Insomma in sordina ne sarebbe stata la padrona, ma questo ad Hermione non doveva interessare.Doveva solo sposarsi e sfornare qualche pargolo al marito, ma tutto il resto non le competeva affatto. E dall'altra parte era solo una scioccherella immatura, si vedeva chiaramente dalla sua ostinazione a non volere Paul.
Non avrebbe avuto difficoltà a controllarla e attraverso di lei ottenere la vita che aveva sempre sognato e non aveva potuto avere. Ah, l'avesse progettato qualcuno per lei a suo tempo un matrimonio così, di certo non avrebbe fatto tutte le storie di quella stupida.
E si penny cara sta facendo tutto lei pur di ottenere la bella vita che crede di vivere alle spalle di herm che pero è be decisa a non portare dietro ne a sopportarla oltre dopo le nozze
Certo Penelope non poteva minimamente immaginare quanto Hermione fosse ostile a quel matrimonio, ne sarebbe rimasta scandalizzata di certo. Quest'ultima era quasi disperata, anzi senza quasi, e se non si fosse imposta un assoluto auto controllo avrebbe pestato i piedi per terra dalla rabbia.. Cosa doveva fare? Non voleva di certo fidanzarsi con quel lumacone di Paul.
Ma pareva non poterlo evitare, lui passava a trovarla tutti i giorni, gentile la corteggiava come si conveniva. Ogni volta le portava un piccolo dono, un mazzolino di fiori, un libro di poesie, un fazzoletto ricamato, dei cioccolatini. Lei volentieri avrebbe buttato tutti quei regali nell'immondizia, ma sua cugina con sorriso di scherno a suo danno e ringraziando con mille moine il damerino, neanche avessero avuto un sacchetto di monete d'oro sonanti, li faceva sparire.
Con tono mellifluo e finto non mancava mai di farle notare la generosità di Paul.
- Hai visto Hermione che amabile il tuo fidanzato, non dimentica mai le buone maniere. -" Si, tale e quale ad un serpente a sonagli " pensava lei che non vedeva via di uscita.
Lei odiava entrambi, e se quello era il mezzo per cambiare il futuro e salvare il mondo, era decisamente pentita di aver accettato. e si la vedo dura
Agli incontri seguiva l'inevitabile the, durante i quali tenersi sveglia era realmente faticoso, come sempre lui teneva banco nella conversazione, affascinando solo quella idiota della cugina, che a sua volta tra una chiacchiera e l'altra decantava le doti di Hermione, che lei non sapeva neanche di possedere.
Capitava a volte una passeggiata, giusto per farsi vedere in giro, alle quali partecipava anche Penelope che fungeva da chaperon, ma che non vi avrebbe rinunciato nemmeno se avesse avuto la peste. Si pavoneggiava neanche fosse lei la futura sposa, o vittima, certo dipendeva dai punti di vista.Ma questo lato non le dispiaceva, non voleva trovarsi di nuovo con le mani addosso da parte di quel cicisbeo borioso. Hermione parlava il meno possibile, ma questo pareva galvanizzare il maledetto, in fondo una donna doveva servire il marito e stare zitta.
Lei era perfetta per lui, ne era stra convinto, un agnellino docile e remissivo.
Povero lui lei piu che agnellino è una leonessa!
La verità era che subiva le sue chiacchiere, ma era al limite della sopportazione, e Silente o no, senso del dovere o no, di sicuro non lo avrebbe sposato, anzi avrebbe commesso un omicidio magari duplice già che c'era.
Il martirio pareva attenderla e lei non era per nulla pronta a subirlo. Si domandò se quella era la vita segreta delle varie spose di quel tempo, donne private di voce e soprattutto del cervello .Le giornate si trascinavano così una dopo l'altra, mentre cercava una soluzione che non trovava, ma soprattutto cercava di capire se quell'uomo aveva a che fare o no con il destino del futuro.
Due volte la settimana Penelope la mandava al mercato, e almeno in quell'occasione andava da sola. Era un sollievo staccarsi dall'asfissiante presenza di sua cugina, ma soprattutto dal fidanzato, che pareva una palla al piede.Quella mattina si era aggirata tra i banchi godendosi il suo piccolo ritaglio di tempo, una vera libertà.
Poi a malincuore si era diretta verso casa, stringendo il suo cestino tra le mani.
Quando si sentì chiamare da una voce ben nota, imprecò tra se, mentre una smorfia di disgusto le attraversava il viso ed una fastidiosa irritazione l'animo.Possibile che questo tipo non avesse altro da fare che ronzarle intorno?
Peggio di un vigilantes, se lo ritrovava sempre tra i piedi, impedendo che si occupasse delle faccende che comunque le competevano, e quindi doveva sbrigare velocemente, o gli strilli della bisbetica e falsa cugina sarebbero arrivati fino a Londra. - Per ora non hai, anzi abbiamo, servitù, quindi sbrigati, lazzarona ingrata! - La riprendeva invariabilmente quando erano sole.
Infatti la donna era come una medaglia, due volti, uno per ogni occasione.
Quando vi era per casa l'uomo in visita la trattava come una principessa, ma come il fidanzato oltrepassava la porta, il secondino in lei faceva capolino.Quella situazione sarebbe stata davvero insostenibile per chiunque.Con un finto sorriso si girò verso l'uomo, che pareva seccato di trovarla lì da sola.
sembra che paul voglia toglere ad her la poca liberta che ha dalla cugina ossia fare la spesa
- Mia cara, dovrò parlare con Penelope. Non è opportuno che tu ti occupi di tali incombenze. Dovete assolutamente prendere qualcuno, ci penserò io, non voglio che si dica che la mia futura moglie esegue i lavori di una serva.- Dentro di lei si allargò una sorta di sorriso, se sapesse la verità chissà se mi sposerebbe.Non sa che svuoto anche gli urinali, e che le mani che lui sfiora toccano anche biancheria sporca.
Paul infastidito come non mai per quel contrattempo e per la leggerezza della cugina della fidanzata che la mandava in giro da sola a svolgere mansioni che non le competevano, l'afferrò per il gomito e le disse d'autorità,
- Vieni, ti accompagno a casa. Questa sporta è troppo pesante per un fiore delicato come te. -
- Ma non è necessario, io ..- Protestò.
Decido io cosa è o non è necessario.- La rimbeccò. Deciso le strappò di mano il cesto.
- Vieni passiamo di qua. Facciamo prima. - Disse spingendola in un viottolo secondario, di cui Hermione non aveva nozione.
- Penelope non deve servirsi di te per incombenze di così basso livello. Non è conveniente per la futura moglie di un baronetto. Chiarirò questa faccenda con lei appena la vedrò. – Disse a denti stretti.
Hermione sentiva la presa quasi ferrea della sua mano che la guidava, era tutta presa a cercare convincerlo a non farlo. - Non mi pesa, credimi, e lo faccio volentieri - quasi implorò.
Ma lui scosse il capo deciso.
Quel giro al mercato era il suo unico momento di libertà, non voleva rinunciarci per nessun motivo. - Paul davvero. A me fa piacere aiutare Penelope. Vengo solo a fare spese. Non c'è nulla di male.- Insisté.
Ad un tratto si sentì strattonare, Paul era furioso. Non era per nulla pronta a quel cambio repentino di atteggiamento. - Osi contraddirmi?! Tu farai solo quello che io ti dirò di fare! - Era sbalordita, l'uomo dolce che era stato fino ad allora era scomparso.
La sbatté contro ad un muro bruscamente incollandolesi addosso, impedendole di fatto ogni movimento.
- Non osare mai più controbattere le mie parole capito?! - Ruggì.
Poi rosso in viso ghignò, improvvisamente consapevole delle morbide curve schiacciate contro di lui. Hermione era incredula, ancora sotto shock, almeno finché non sentì la sua mano che insinuò sotto le gonne.
Allora iniziò a dibattersi. Lui la tenne ferma e le sussurrò viscido – Vediamo cosa abbiamo qui. -
Poi la mano si infilò sotto le gonne, inorridita Hermione la sentì frugare tra le sue gambe, che erano aperte a causa di quelle di Paul che vi si erano frapposte, facendo si che lei, oltre a non aver scampo, le tenesse larghe.
- NO! - Gridò.
Ma lui le chiuse la bocca con la sua, fu un attimo e si ritrovò la sua lingua in bocca, mentre la mano trovava la via di accesso dei mutandoni che avevano uno spacco sul davanti, come la moda dell'epoca dettava, arrivò alla sua intimità, che appena riuscì a sfiorare.
Infatti lei a quel punto, disperata, morse la lingua dell'uomo a sangue, tanto che lui si tirò indietro bruscamente, ma prima che potesse reagire richiamò la bacchetta e lo schiantò.
Tremante e sotto shock, ebbe il buon senso di cancellargli la memoria. Non poteva correre il rischio di esporre la magia.
E si paul ha esagerato un po troppo per quanto fidanzati quella è e sempre restara un tentativo di stupro per fortuna herm ha la prontezza e la forsa di allontanarlo e bliarlo ma mentre c’era non poteva farle scordare di lei?
Poi con il viso rigato di lacrime, ansimante e spaventata iniziò a correre, non importava dove. L'importante era allontanarsi da quell'essere schifoso.Non sapeva esattamente dove si trovava, aveva corso attraverso viottoli e stradine fino ad arrivare al porto.
Senza respiro si fermò poggiandosi al muro di una casa, tentando di riprendere fiato.In quel mentre le si avvicinarono due uomini che indossavano una sorta di divisa. La bloccarono con un cenno, poi fissandola attentamente confabularono tra loro. Infine tra il serio e il faceto le chiesero, tanto che lei pensò che fossero dei gendarmi o qualcosa di simile,
- Che combiniamo di bello tesoro eh, facciamo le monelle ?! -
Lei non capì l'osservazione, tremava, non si era resa conto di essere scarmigliata, con gli abiti ancora fuori posto.
- Niente perché? - Non sapeva cosa dire. Aveva le idee confuse, ancora scioccata per l'accaduto, non si rese conto di essere in un pericolo ancora maggiore che con Paul.
- Che ne dici di venire con noi? - Ammiccarono - Sta tranquilla, due chiacchiere ed intanto ci racconti.- E nel frattempo ridacchiavano, dandosi gomitate complici.
- Ma non ho fatto nulla. - Pigolò, guardando ora uno, ora l'altro. Volevano arrestarla? Non era lei che aveva tentato di stuprare qualcuno.
- Nessuno ti accusa di qualcosa bellezza, ma se ci segui nel frattempo ci dici come mai hai quel fiatone. E poi non ci sembri messa troppo bene. Vieni, dai, ci occuperemo noi di te. - Erano volutamente gentili.
E lei non conosceva abbastanza quell'epoca per intuire che qualcosa non andava nel verso giusto. Ingenuamente annuì. Dopo tutto erano delle forze dell'ordine no?
Hai ecco qualcosa che sarebbe stao utile sapre come comportarsi e magari anche una bella cartina con le zone pericolose della citta. Poverina passa da uno spavento all’altro , poi è il tipo da fidarsi della legge e dei suoi rappresentanti
Non sapeva di trovarsi nella parte peggiore della cittadina, quella dove prostitute e donnine di facili costumi vendevano il proprio corpo a pagamento.
Non sapeva che presto sarebbe caduta dalla padella alla brace...Mentre camminavano lei cercava di dire – Veramente io abito dall'altra parte, non potreste... - Stava per dire accompagnarmi, ma due risatine sguaiate la interruppero – Tranquilla, sappiamo esattamente chi sei e da dove vieni...-
Confusa li fissò perplessa, percepiva l'ironia velata di complicità, ma ancora si domandava come facessero a sapere dove abitava la cugina Penelope. Che la conoscessero?
Così si arrischiò a chiedere – Conoscete Penelope Mildred Bad? -
- Mmmmm, ti ricordi di una Penelope Rick? -
- Non sono sicuro che... Ahhh si, Penny, lei vuol dire Penny! Te la ricordi, alta, occhi grigi, mora e....- Fece un gesto eloquente con le mani, come a dire formosa.
- Ma certo! Che idiota! Sicuro che me la ricordo, un vero vulcano quella donna! -
Hermione passava lo sguardo dall'uno all'altro rendendosi conto che ci doveva essere un qualche equivoco. Sua cugina non era certo formosa, né mora, né con gli occhi grigi, piuttosto era un manico di scopa rinsecchito che di affascinante aveva ben poco.
- Credo ci sia un errore.. - Cominciò a dire.Intanto avevano raggiunto uno dei moli.
altro che errore !
Quello di nome Rick la prese per il gomito e la spinse verso un attracco dove si trovava una grossa barca a remi.- Nessun errore piccola. Ora fa la brava e sali sulla scialuppa. -
- Cosa?- Chiese a bocca aperta. - Ma non ci penso proprio! - Sbottò alla fine indignata. Ma cosa avevano capito quei due idioti!
- Su su signorina, sei troppo carina per fare quella faccia scura. Non vorrei dover rovinare il tuo bel visino, e poi il mio capitano non me lo perdonerebbe. Non te ne pentirai, sai? E' un uomo generoso con chi lo serve bene... - Ammiccò.
- Io non servirò proprio nessuno! E tanto meno questo vostro capitano!- Esplose.
- Uffff, dai su, non farci perdere tempo. Il tempo scorre, e lui non è conosciuto per la sua pazienza. - Borbottò Rick.
Le si avvicinò irritato – Ora basta. - L'afferrò bruscamente e se la sollevò sulle spalle. Era un omone, non ebbe difficoltà a sollevarla.
hai mai cercare di rabbonire herm facendole dei complimenti si ottiene solo l’effetto opposto!
Hermione presa i contropiede, iniziò a divincolarsi, cercando di afferrare la bacchetta nella tasca della gonna.
- Sta ferma! Razza di gattina arrabbiata. Risparmia le forze per dopo. Credimi ti serviranno! - Borbottò l'uomo dandole uno sculaccione che lasciò senza fiato.
Finalmente riuscì ad afferrare la bacchetta, ma prima che riuscisse ad usarla le fu strappata di mano dall'altro uomo.
- Ahahah! Cosa credi di fare con questo legnetto, eh? - Rise spaccandola in due con un gesto secco, che la riempì di orrore.- La mia bacchetta!! - Strepitò.
aai di male in peggio forse senza possibilità di ritorno e pure senza bacchetta !
Intanto era stata caricata bruscamente sulla barca.
- John tienila ferma intanto che governo la scialuppa. - Poi rivolgendosi a lei, sghignazzando Rick disse
- Tanto con lui non ti serve ragazza.. Anzi ce l'ha lui una bella bacchetta per te!-
Ma che modi volgari.
La risata complice di John si unì alla sua, mentre Hermione si ritrovò seduta a fianco del marinaio, perché tale doveva essere, fissando sconsolata la bacchetta rotta ancora in una sua mano.
- Via, via, se farai la brava, il capitano ti comprerà un'altra bacchetta. - Tentò con tono conciliante, mentre lei lo fulminava con lo sguardo.
- Ecco tieni, te la ridò eh! - Disse porgendoglielo con un'espressione fintamente pentita, visto che sapeva benissimo che così era ormai inutilizzabile.Strinse la bacchetta spezzata fino a farsi diventare le nocche bianche.
e si il mistero si infittisce che siano maghi o magono e chi è questo fantomatico e poco pazinte capitano?
Ma chi erano questi due? Da come avevano reagito sapevano perfettamente cos'era una bacchetta. Che fossero maghi? Ma allora perché non l'avevano disarmata con la magia?
Troppe domande e nessuna risposta.
In ogni caso non avevano in mente niente di buono per lei. Doveva fuggire.Si guardò intorno e valutò se buttarsi in acqua, anche se doveva essere fredda, e con le gonne e sottogonne che portava rischiava di andare a fondo.
Ehi piccola, non ci pensare nemmeno. - Le sussurrò sornione John, tenendola saldamente per il braccio.
- Disperata vide la terraferma allontanarsi sempre di più.
- Ma dove mi state portando? - Pigolò ora spaventata.
- Ah tesoro, vedrai che alla fine sarai contenta. Ti ricoprirà di monete sonanti il nostro capitano. Un bocconcino come te non capita tutti i giorni. Voleva qualcosa di diverso, e noi glielo abbiamo trovato, se questa non è fortuna, non saprei definirla. - Ghignò Rick.
Hermione sgranò gli occhi. Quei due dementi pensavano che fosse una prostituta! Ma come avevano potuto crederlo?
be dato il suo stato composto e il luogo dove si trovava era facile che sbagliassero!
Inorridita si disse che doveva chiarire immediatamente l'equivoco.
Intanto avevano raggiunto la fiancata di un enorme veliero. Fu obbligata senza tante cerimonie a salire la scaletta che fu prontamente calata per farli salire.
Una volta sul ponte si girò verso Rick e disse – Credo che ci sia un equivoco, io...-
- Vieni dolcezza, vieni a parlare con il capitano del tuo.... Equivoco. - Disse con un sorrisetto che ebbe la capacità di irritarla immediatamente.
Ma ci fu poco da fare, nonostante le proteste, fu spinta nel ponte sottostante fino ad una porta in legno di teck, che Rick si affrettò ad aprire dopo avere bussato.
- Ecco capitano, missione compiuta. Guardi che pezzo unico vi abbiamo portato. - Disse con un sorriso soddisfatto.
Hermione si trovò a fissare un uomo alto che era di spalle rispetto a lei.
Indossava pantaloni aderenti e una camicia bianca che gli sottolineava le ampie spalle e la schiena.
L'uomo si voltò lentamente, prendendosi poi tutto il tempo per esaminarla minuziosamente.
Si trovò fissata da due occhi grigio argento, che la squadrarono dalla testa ai piedi come in una sensuale carezza, lentamente un sorriso sornione e sensuale gli sfiorò le labbra in un palese apprezzamento tipicamente maschile.
Lei sentì un brivido correrle lungo la schiena, l'impatto fisico di quello sguardo le tolse il fiato.
Ma fu altro a farle sgranare gli occhi e la bocca in un Ohhhh muto.
“Merlino....” Pensò scioccata. “Lui?”
In che universo parallelo era capitata?!
Possibile che il misterioso pirata altro non sia che la nostra serpe? |