L’idea del giorno è: recensire sul divano. Penso sia un buon compromesso per recensioni più puntuali.
Che poi, la recensione l’avevo già scritta quasi tutta parecchi giorni fa, ma efp me l’ha cancellata senza pietà. E con lei ha cancellato anche il sogno di appropriarmi della cinquantesima recensione! Doveva essere mia, non di Shessu :c. Ma questo non centra assolutamente niente con i complotti per far fuori tutti e tre i suoi tributi in modo epico :D demenziale, è solo pura casualità. Giusto? Ma beh, visto che non mi va comunque di sponsorizzargli un antidoto… Qualcosa di più beneaguralmente simbolico: quanto costa una pala e un mazzo di crisantemi? No, perché se pensi che il tuo “ciò che volete non era da intendere letteralmente” possa fermarmi dal sprecare monete, non hai tenuto in conto il “armi improprie, specificare”. La pala è un’arma impropria senza ombra di dubbio, il mazzo di crisantemi… Ehi, anche quella, ha insospettate potenzialità u.u. Voglio dire, chiamano arma persino la frusta...
Premessa: i Bagni di Sangue sono per me quello che la panna è per i gatti, quindi questo capitolo è tra quelli che più mi sono piaciuti. Ma era troppo tempo che non vivisezionavo qualcosa e vivisezionare è divertente, quindi mi sono trastullata a esaminare frasi chiedendomi come migliorare la tensione. Perché ero tesa – cavolo, sì – ma avrei sempre potuto esserlo di più.
First things first. Il PoV di Bezzy è tra quelli che più ti sono riusciti bene, oltre al fatto che ha immediatamente inserito nell’atmosfera premassacro. Condivido in pieno quel “Piccola, così mi fai star male!”, e quel “non sono riuscita a lasciare nessuna impronta in questo mondo” è la cosa più forte e sincera che potessi farle pensare, tipo pugno nel petto. E’ tutto tangibile, ansiogeno e disperato, tra rassegnazione spaventosamente lucida e speranze insensate, come la semplicissima paura di morire deve essere. Uno dei miei PoV preferiti finora.
Sintesi: mi hai fatta affezionare a Bezzy giusto in tempo per rimanerci male. Grazie mille Lars.
La storia pullula di PoV di Abe, ma io di certo non mi lamento u.u
Nella prima parte hai creato una bella atmosfera tensiva, con il cinismo di Abe e il soffermarsi su dettagli qualsiasi per descrivere l’attesa. Mi stavo mangiando le unghie, anche se sapevo che lui non poteva morire, perché è un grande e perché c’erano tanti tributi in verde da sacrificare. Quest’ultima cosa è sicuramente quello che più ti ha remato contro nella tensione della seconda parte, ma ovviamente non potevi farci niente; però, ci sono anche accorgimenti stilistici che possono aiutare.
Allorallora, per creare adrenalina e paura in un lettore che legge di personaggi al culmine di adrenalina e paura, il coinvolgimento totale, occhi del lettore=occhi del PoV, è la tecnica più semplice che conosco. Ciò significa ancoraggio massimo, attenersi ai pensieri e le sensazioni avvertite in ogni esatto istante, sensazioni concrete e dirette.
Il mio corpo si muove in automatico, l'adrenalina mi permette di essere perfino più veloce del solito: se il corpo si muove in automatico, Abe non può starlo a pensare, e neanche pensare a qual è l’ormone che lo fa correre più veloce: nella sua testa c’è panorama che sfreccia, muscoli che si tendono, vento che… Che hai scritto dopo. Però è soprattutto nel momento iniziale che il lettore ne ha bisogno per sentire il colpo al cuore, dettagli vividi, il suono del gong, le scarpe che battono a terra.
La sua espressione d'insoddisfazione è l'ultima che riesce a formulare: una freccia gli attraverso la carotide dandogli una morte pressoché istantanea. Dalla sua ferita fiotta un forte gettito di sangue che mi bagna. Avverto sulla pelle una sensazione calda di appiccicume che mi fa rivoltare lo stomaco. Sento la colazione risalirmi lungo l'esofago. Non è il momento però, devo riprendermi o morirò qui.
Intravedo una ventina di metri più in là il tributo del quattro caricare rapidamente un'altra freccia. Istintivamente, sollevo il cadavere del ragazzo quel poco che basta per coprirmi. Due frecce colpiscono il corpo martoriato del ragazzo. Ehi, ciao Lars! :)
Però la tensione è una cosa antipatica, visto che è vero che più dettagli si mettono più il lettore è immerso, ma più frasi si mettono in azioni brevi e più il lettore si distacca dallo scorrere del tempo, e quindi da Abe, per tornare al suo morbido divano sicuro e affettuoso.
Il tuo stile è molto incalzante, frasi brevi, ti gioca a favore: ma devi comunque selezionarle, dosarle e depurarle il più possibile da ogni sillaba superflua. Concentrazione massima, per avvicinare il più possibile il tempo del racconto al tempo della storia.
Ci ho messo venti secondi a leggere il pezzo dell’esempio, e in venti secondi Lars avrebbe ucciso venti Abe Warwick. Due volte ognuno.
La sua espressione d'insoddisfazione è l'ultima che riesce a formulare: questi connettivi, carini in altre situazioni, qui preparano il lettore e lo fanno sobbalzare di meno quando la freccia arriva.
una freccia gli attraverso la carotide dandogli una morte pressoché istantanea: Quella nota è tagliabie, perché la cosa che vive immediatamente è il sangue.
Dalla sua ferita fiotta un forte gettito di sangue che mi bagna. Avverto sulla pelle una sensazione calda di appiccicume che mi fa rivoltare lo stomaco. Il sangue mi fiotta sul viso, caldo, appiccicoso. Pelle è un po’ vago, dalla sua ferita è tagliabile, dello stomaco ne parli poi e i verbi sensoriali come “avverto”, nell’azione, sono quasi sempre da giustiziare.
Sento la colazione risalirmi lungo l'esofago: *cala ghigliottina* La colazione mi risale lungo l’esofago. E’ più vicino al Pov, incisivo, viscerale (e veloce).
Intravedo una ventina di metri più in là il tributo del quattro caricare rapidamente un'altra freccia. *cala ghigliottina* Una ventina di metri più in là il tributo del quattro carica un’altra freccia. Ghigliottinato anche l’avverbio, rapidamente non rapidizza l’azione, sono 5 sillabe, rallenta. L’avverbio più inutile esistente nelle scene d’azione è “improvvisamente”
Istintivamente, sollevo il cadavere del ragazzo quel poco che basta per coprirmi: se vuoi che il lettore avverta qualcosa come istintivo, non esplicitarlo, Abe non ci sta pensando; può servire invece togliere lo scopo del gesto, se si riesce a non confondere il lettore. Tipo, sollevo il cadavere tra me e l’arco.
Due frecce colpiscono il corpo martoriato del ragazzo: è un riassunto, non un mostrato, perché il lettore sa che non sono arrivate in contemporanea. “Una, due frecce colpiscono il corpo” funziona meglio. Poi certo bisogna armonizzare tra di loro le frasi accorciate e connetterle.
Finito, per questa volta sono sazia ^-^ Ovviamente non sono regole ma scelte stilistiche, puoi decidere di farne altre, però ti consiglio comunque di studiare un tuo stile d’azione. Se non altro perché valutare/trovare/migliorare tecniche è davvero bello.
Abe se l’è cavata alla grande, ma… Ma è troppo lento :D c’è insomma, nel tempo che ha preso un zainetto un tributo era già corso alla Cornucopia per farsi uccidere, Lars aveva già preso un arco e Thomas-scheletrino-tremante-Biggs per poco non gli soffiava lo zaino. Al momento però ho un altro tributo da prendere in giro.
Lawrence è Lawrence. Colleziona cavolate, povero piccolo, ma è così tanto da lui ^-^
1. Non so se il roncone doppio è utile per essere lanciato, con quei barbigli non penetrerà più di tanto neanche se azzeccassi la mira, quindi prima lo lanci e poi ti lamenti perché l'hai perso? - e Lawrence, chiunque definisca quel coso la più perfetta tra le armi in asta non ha mai visto un alabardone u.u
2. Manco cinque minuti e ti sei già fatto salvare la vita, per poi dire che no, un Favorito non può mica morire subito.
3. No vabbè, non ho parole per commentare l’ultima impresa, ahahahah, fortuna che "io sono sempre concentrato" :D Sfotterlo sarà d'obbligo da qui all'eternità.
Per un attimo ho creduto davvero che Carlie sarebbe morto. Donna non l’ho mai presa particolarmente in considerazione (Donna chi?), perciò sarei rimasta abbastanza scioccata se l’avesse davvero ucciso. Mi sono tranquillizzata dopo il “Scusami Carlie, blablabla” (a parte che scusami, fa sul serio? Scusami, mi è caduta una pietra sulla tua faccia!), perché quando l’aspirante assassino si mette a giustificarsi nell’80% dei casi sta per essere ucciso. In un meraviglioso 3% sta per essere falcidiato.
Falce. Falce. Faaaalce. Ane, iotiamo. Spero che non si crogioli nei sensi di colpa troppo a lungo, perché quella cosa deve tornare in azione dammi un PoV della falce.
A rileggere il PoV di Connor, nei sensi di colpa mi sto crogiolando io. Sesshu, inviagli un disinfettante almeno! D: ma perderebbe la mano destra o sinistra? Comunque zio George approva. Approverei anche io, se solo non fosse Connor T.T
Connor è uno dei tributi che meriterebbe di meno essere in Arena. Cioè, l’ho detto che di solito non amo i tributi troppo buoni perché mi sanno di irrealistici/falsi, ma lui è tra le eccezioni, insieme a Ane. E’ troppo umano e lontano dagli stereotipi. La reazione alla morte di Norma, la sensibilità, il coraggio, il prendersela inizialmente con Rose, ognuno dei suoi pensieri, è… Va bene, non so come dirlo e più ci penso più mi intristisco, e più mi intristisco più ho paura che mi prenda un attacco di follia e lo sponsorizzi sul serio.
E poi, Norma. Il flashback. Norma. Sono ufficialmente intristita e a corto di parole.
A proposito di tristezza, per quanto ti costi uccidere un personaggio, il momento peggiore non è quando lo si fa fuori. E’ quando si comincia a scrivere gli altri capitoli e si realizza che non bisogna più prenderlo in considerazione per la scelta dei PoV :c
Penso di riuscire a recensire domani, perché non c'è niente da fare, mi sento molto più motivata ormai che siamo nel vivo dei Giochi. Cioè, la parte iniziale posso apprezzarla, ma è qui che mi entusiasmo. Quindi… A domani! :)
PS: Posso sponsorizzare una saponetta a Abe? Sempre come arma impropria, eh. Giusto perché sarebbe interessante leggere la sua reazione u.u
PPS: No, non mi arrenderò mai, almeno finché non mi sequestrerai tutte e 10 le monete ^-^
(Recensione modificata il 02/04/2016 - 11:33 pm) |