Recensioni per
Scarborough Fair
di Jordan Hemingway

Questa storia ha ottenuto 49 recensioni.
Positive : 49
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
23/06/17, ore 13:08
Cap. 9:

La situazione sta prendendo una piega decisamente esplosiva. Cecilia è una fucina di idee, un fiume in piena. Non intende fermarsi di fronte a nulla e non si arrende nemmeno di fronte all'evidenza. Mai. Questa ragazza è un personaggio che oserei definire sublime, non si dà mai per vinta, ma cos'ha nel sangue? Beh...ok...che non sia del tutto umana già lo sappiamo, ma capiscimi.
Ancora una volta introduci spezzoni della vita alla Fiera e poi vi calchi dentro perfettamente i personaggi principali che vi si muovono con grazia. la scena è descritta alla perfezione, si corre, si fugge disperatamente, non si smette di combattere nemmeno con le spalle al muro.
Cecilia sicuramente è riuscita a guadagnare un bel po' di tempo ma questo di certo non fermerà per sempre Saint-Clare che non solo non si da per vinto ma utilizza un trucchetto da Guardiano per mettere in allarme Jaehem. Comunicazione mentale, un gioco da ragazzi, no?

Sono davvero curiosa di sapere come continuerà!
_morgengabe

Recensore Master
15/06/17, ore 14:09
Cap. 8:

Eccomi ^^
Cecilia continua la sua fuga rocambolesca sulle chiatte delle barche. Ormai sarà inseguita da millemila persone, e manifestanti arrabbiati, ma è sempre bello trovare un attimo di calma nella tempesta, in una barca piena di fiori e decorazioni; le seconde me le sono immaginate, a onor del vero xD Riconosco il vecchietto, e il fatto che dice "buona fortuna a entrambe" non può non essere un indizio importante.
Quel ramo servirà sen'altro a qualcosa, magari guarire magicamente la sorella (?) Spero vivamente non lo usi come grimardello, anche se con Cecilia non si può mai dire cosa possa accadere.
Alla prossima
Spettro94

Recensore Master
11/06/17, ore 11:43
Cap. 8:

Ehilà, Jordan, eccomi di nuovo qui a commentare! Appena ho visto che avevi aggiornato sono corsa facendo i salti mortali <3 Quanto amo la tua storia, e Cecilia che corre e scappa come una disperata attira-problemi mentre Saint-Clare la insegue (approposito, Saint-Clare che parla passando come un'ombra è una scena davvero intensa! Degna di un romanzo di avventura). Ad ogni modo, il vecchietto non l'avevamo già visto prima, o è solo una mia impressione?
Amo le piccole scene che dipingi, davvero difficili considerando che mentre lo fai i tuoi protagonisti per lo più corrono. Eppure c'è sempre qualcuno da denotare, personaggi da apprezzare, disegnati con maestria e, cosa davvero importante perché è questo che trovo degno di stima, tratteggiati in pochissime parole.
Ti devo fare i complimenti! Brava, questa storia è davvero bella!
_morgengabe

Recensore Master
11/06/17, ore 08:34
Cap. 8:

Il vecchietto della barca! Lo riconosco!
A parte ciò, sempre stupenda questa tua storia. Ti ripeto per l'ennesima volta che mi fa morire come Cecilia sia una specie di "calamità" che tutti conoscono e si aspettano, consapevoli che la si debba prendere così com'è.
Magnifica la fuga sul mercato galleggiante, che somiglia tanto a quello di Bangkok. Sono assai curioso di vedere cosa verrà fuori da quel misterioso ramo di rovi che il vecchietto ha dato a cecilia.
La storia è bellissima come sempre, complimenti!

Recensore Master
08/06/17, ore 06:52
Cap. 7:

L'ho detto che la mia memoria fa cilecca, eccone i risultati :(
Adesso tutto inizia a farsi più chiaro: Malvina è in punto di morte e Cecilia sta cercando di fare tutto il possibile per salvarla. Da sorella qual'è, dopotutto, non ci si poteva aspettare che questo. Questo Lord Lucas ha detto qualcosa di strano in questo capitolo, cioè che non sta cercando di fermarla; logica vorrebbe che sto tentando di ucciderla, eppure il tarlo che possa essere per altri motivi ha iniziato ad assillarmi. Forse mi sto sbagliando, perciò non mi esprimerò, non ancora :)
A presto!
Spettro94

Recensore Veterano
05/06/17, ore 16:10
Cap. 1:

Ciao Jordan!
Avevo avvistato questa tua storia nel forum, andando a spulciare un po' le prime classificate nel contest proposto da Sagas... e oggi ho deciso di lasciare un piccolo commento al tuo lavoro. 
In questo primo capitolo, una posizione emblematica all'interno della lista di pareri che sto per darti è trattenuta dal tuo stile fluido e scorrevole, lesto e in grado di andare dritto al punto senza perdersi in prolissi chiacchiere. Ciò ha i suoi vantaggi... e aumenta la particolarità delle scene evocate, se esse sono descritte bene. Ecco, sotto questo punto di vista posso metterti il cuore in pace: le parole utilizzate hanno perfettamente evocato la scena nella mia mente. 
Cecilia è quella che potrebbe essere vista come l'eroina di turno in grado di compiere acrobazie - le più disparate - capaci di metterla in salvo al volo, senza troppo spreco di fiato. Dinanzi alla maestria di due uomini, una ragazza come lei è stata in grado di tagliare la testa al toro e darsi alla fuga, sfuggendo ai suoi inseguitori: Jaehem compreso. Inoltre, è palese il rapporto profondo che vincola Cecilia al luogo in cui l'abbiamo trovata; ella conosce questa sorta di "taverna" e ne sa sfruttare le caratteristiche e la conformazione per fruirne vantaggio. Questa è un'insolita trovata di "scenario come protagonista delle vicende" che non so se tu hai inserito con l'intenzione di far sembrare tale, ma che - volontariamente o no -
io ho notato.
C'è solo una cosa che non ho ben capito... sarà per ignoranza o per chiusura: cosa s'intende per faerie? 
Be', complimenti... presto passerò al seguito di questa storia!
Makil_
(Recensione modificata il 05/06/2017 - 04:12 pm)
(Recensione modificata il 05/06/2017 - 04:13 pm)

Recensore Master
01/06/17, ore 18:37
Cap. 6:

Allora... Troviamo Cecilia intenta a scappare da questo guardiano. Devo dire che il bello della storia è immaginarsi il retroscena di quello che accade: come fa a liberarsi, come riprende una chiave da una donna che se l'è mangiata. Insomma, ce n'è per mille e mille teorie. Si salva anche stavolta, è un miracolo che mezza fiera non la stia inseguendo, come fa l'altra metà xD E ancora una volta lo fa in odo rocambolesco, mostrando una fortuna e prontezza di riflessi senza eguali forse al mondo, e un opportunismo sfrenato, come quello del mercante; alla fine la sua merce era davvero di buona qualità, spero ne avesse altre di quelle casse ^^ Infine appare un nuovo antagonista, che scavalca la fila di chi la cerca per questo o quel motivo: mi sembra di vedere The Hateful Eight. La spunteranno Cecilia e la sorella, che se non erro si trova alla fiera? Vedremo. Intanto, se la memoria non ha fatto cilecca, ci tengo a farti i miei complimenti per il terzo posto. So un po' sbadato, quindi se li ho gia fatti male non fa ripeterli, se invece non li ho fatto prima... chiedo venia :(
A presto!
Spettro94

Recensore Master
29/05/17, ore 19:48
Cap. 7:

Ciao^^
c'è una cosa che mi fa morire nella tua storia, ed è che Cecilia è conosciuta da tutti. Considerata come una specie di istituzione, quella che scappa sui tetti, quella che combina i disastri.
Però qui vediamo uno scorcio di qualcosa di triste, come talvolta capita con i guasconi simpatici, e quando succede ci si rimane male, perchè sono personaggi che non sembrano avere un problema al mondo se non quello di saltare di tetto in tetto per scappare allegramente dai cattivi di turno.
Molto bello questo capitolo, aspetto il seguito!

Recensore Master
29/05/17, ore 16:22
Cap. 7:

Ciao! Capitolo breve ma davvero intenso. Molto interessante il personaggio di sorella Helvira, e la conversazione di Cecilia con lei, che ha portato di nuovo a galla il ritornello della Fiera e alcuni ricordi di Cecilia riguardanti la sorella Malvina e il periodo della sua malattia.
Le parole con cui il flashback si chiude, “Devi…andare alla Fiera…”, rimangono impresse a forza nella mente e mettono un sacco di voglia di sapere di più di Malvina, oltre che di Cecilia, ovviamente.
Lucas entra a forza nella scena e, alla domanda di Helvira, risponde qualcosa che non avevo immaginato: quindi non la vuole fermare? Cosa potrebbe volere da lei, allora?
Aspetto con ansia il tuo prossimo aggiornamento!
_morgengabe

Recensore Master
23/05/17, ore 13:44
Cap. 6:

Ciao^^
“Avete visto? Questa è merce fatta per durare!”
Qui siamo in zona mito. Ti giuro che sono morto!^^
La scena rocambolesca della ragazza che para il flusso di magia, il flusso devia, fa saltare un balcone e il negoziante ne approfitta per mostrare alle genti le virtù della sua casseruola che ha resistito a tutta la faccenda.
Decisamente le avventure della guardia cittadina sono il tuo genere!
Anche qui, azione a man bassa, descritta in modo stupendo, tanto che te la puoi figurare davanti agli occhi come la sequenza di un film.
Complimenti per questa bellissima storia, e scusa se non ho commentato prima, ma sono affogato di contest^^

Recensore Master
23/05/17, ore 13:27
Cap. 6:

Ciao carissima!
Non appena ho visto che avevi pubblicato un altro capitolo di questo piccolo bellissimo lavoro non ho potuto fare a meno di andare a dare un'occhiata e in men che non si dica avevo letto tutto...incurante del fatto che il pranzo fosse pronto.

Dunque, la fuga di Cecilia continua, questa ragazza non si stancherà mai. C'è stato un incontro in grande stile con il nostro Saint-Clare, che aveva sperato di averla bloccata, ma anche questa volta ogni tentativo si è dimostrato vano e Saint-Clare si è dovuto sorbire la riprovazione gongolante del Gancanagh. Il quale parla di un interesse in comune e vuole stringere una specie di "accordo" con il Guardiano.

Sono abbastanza curiosa di sapere che genere di accordo sia (sarà sicuramente un modo per prendere in trappola Cecilia, ovviamente, e mi chiedo come, infatti: quella ragazza è una furia della natura) e come si ripercuoterà sulla nostra protagonista in fuga :D

L' "intrusione" di Saint-Clare nella storia come altro protagonista non solo non mi pesa, anzi, mi piace assai!
Complimenti per questo capitolo!
_morgengabe

Recensore Master
20/05/17, ore 16:11
Cap. 1:

TERZA CLASSIFICATA al Contest 'DIRE CIRCUMSTANCES' indetto da Sagas sul Forum di Epf.
[Attenzione questa valutazione contiene spoiler sullo svolgimento della storia]
Scarborough Fair di Jordan Hemingway – TOTALE: 66/70

Suggerimento: #Artista della fuga - "Indiana Jones"
Immagini: 23, 24, 14, 62, 92


Attinenza al tema ed uso suggerimenti/immagini – 10/10 + 5

In questa storia è stato fatto un perfetto uso del tema del contest, quello delle “dire circumstances”, considerato che tutta la narrazione si svolge sul filo del rasoio, con la protagonista costretta a fuggire da una parte e dall’altra senza un attimo di respiro. Cecilia è in oltre una vera e propria “artista della fuga”, e riesce a cavarsela essenzialmente in ogni situazione senza mai lasciarsi prendere, salvo sul finale, dove però è lei stessa a lasciare che accada.
Le immagini sono state tutte usate nel modo giusto e sono perfettamente identificabili all’interno della narrazione, con delle eleganti minuzie descrittive che permettono di riconoscere un elemento più che un altro, come la stanza dei mappamondi, il vecchio sulla barca, oppure lo stesso aspetto dei personaggi di Cecilia e Jaehem.


Contesto/Atmosfera – 8/10

Una difficoltà di valutazione è presente proprio nel contesto.
Di questo mondo sappiamo poco se non che è popolato sì da esseri umani ma anche da creature di altre razze, e perciò non ci si sorprende per la presenza di faeries, gancanagh, idre albine e olifanti. Non sappiamo molto della stessa Fiera di Scarborough, anche se uno degli elementi di contesto che viene chiarificato fin da subito (e forse il più importante), è l’impossibilità, per via di una barriera, di usare la magia una volta oltrepassata la porta.
Tale è l’elemento di contestualizzazione chiave di tutta la storia, e difatti viene variamente ripetuto. Ma vi sono alcuni punti di narrazione in cui questa caratteristica sembra passare in secondo piano, e cioè quelli delle diverse fughe di Cecilia: fatta eccezione per la prima fuga, quella dalla bisca, dove la ragazza fila via usando gli elementi dello scenario in pieno stile “Indiana Jones” (e di altri momenti come quello della padella o degli olifanti), non è chiaro come effettivamente la ragazza riesca a cavarsela, non potendo disporre della magia.
Un esempio è ciò che accade ad Agatha che ha inghiottito la chiave dell’alcova, oppure quando Cecilia si trova sul tetto del magazzino e lo fa crollare, riuscendo a uscirne illesa.

Le piccole mancanze contestuali vengono però bilanciate da un’atmosfera splendida, che fa godere della storia fino alla fine e tralasciare quasi del tutto i dettagli. La storia, nonostante il tema abbia dei sottotoni cupi che vengono fuori quando si comincia a parlare della strana malattia di Malvina (oppure anche quando vengono nominati gli schiavi che ancora non hanno accettato la loro condizione), risulta frizzante e leggera, e questo grazie ad un’atmosfera sognante e “da fiera” che caratterizza le azioni di tutti i personaggi in scena, così come i dialoghi, le descrizioni e i diversi passaggi narrativi.


Trama/Intreccio – 8/10

Molto gradita la scelta di usare dei piccoli flashback che spiegano i motivi della protagonista, e che permettono alla trama di dipanarsi lentamente, di modo che il lettore capisca poco a poco, e pienamente solo nel finale, che costa stia effettivamente cercando di fare Cecilia.
Ci sono due elementi di trama però che non ci sono chiari. Il primo è la scelta di Malvina, che non viene contestualizzata né effettivamente spiegata in alcun modo: perché la sorella maggiore di Cecilia è voluta andare alla Fiera, quando ancora non era ammalata? Si suppone che sia lì che abbia incontrato Jaehem, che le ha lanciato quel sortilegio, e potrebbe essere semplicemente capitato. Ma nel paragrafo dove Malvina spiega a Cecilia i suoi motivi, ovvero quelli che l’hanno spinta a recarsi a Scarborough, sfuggono le ragioni della sua scelta (scelta peraltro molto importante, dato che condiziona tutto il resto della narrazione).
Un altro elemento è quello dello “yonder thorn”, indispensabile a Cecilia per completare il controincantesimo del gancanagh. Cecilia sembrava quasi non sapere di averne bisogno, anche se contemporaneamente dimostra di avere ben chiara l’entità del suo compito. Ma questo yonder thorn le capita tra le mani per quello che sembra un puro colpo di fortuna, dato che se non avesse messo piede sulla barca dell’anziano fioraio non ne sarebbe mai entrata in possesso, anche se era l’elemento decisivo di cui aveva bisogno.

In ogni caso, l’intreccio di questa storia è avvincente e intrigante, soprattutto per il fatto che per tutta la storia ci si chiede che cosa effettivamente stia combinando Cecilia, e come mai sembra tenerci così tanto a far arrabbiare tutti.
Cecilia è evidentemente una combinaguai – la conoscono tutti, anche le madri con bambini al seguito, e questo crea una deliziosa sensazione di “passato” che permette di immaginare questa storia come un piccolo episodio di qualcosa di più grande, il che la rende ancora più godibile. È stato divertente immaginare quali potessero essere le diverse circostanze in cui la ragazza ha incontrato i vari personaggi, e i motivi per cui tutti vorrebbero ardentemente metterle le mani al collo. Graditissimo anche il colpo di scena finale, quello in cui Cecilia si dissolve in uno stormo di corvi, che da valore anche all’immagine-personaggio prescelta.


Caratterizzazione dei personaggi – 9/10

È stato fatto un ottimo lavoro di caratterizzazione dei personaggi, anche se con una storia così breve. Cecilia ci appare per com'è già dai primi paragrafi, e nel corso della storia non fa che riconfermarsi. Indipendente, quasi presuntuosa, ma anche allegra e sempre sorridente anche di fronte al massimo del pericolo, e con uno spiccato umorismo che non la lascia mai. Inoltre, seppur con un breve passaggio nella Casa durante il suo incontro con Agatha, risulta chiaro che a Cecilia piacciono le donne (o comunque che le preferisce agli uomini).
Si percepisce il carattere più mite della sorella e il profondo legame che le unisce, e anche i personaggi minori appaiono caratterizzati e interessanti, soprattutto Sorella Elvira e Saint-Claire.
L’unico che a nostro parere meritava un approfondimento in più è proprio Jaehem, essendo in un certo modo l’antagonista della storia. Scopriamo alla fine che è stato lui a fare del male a Malvina ma non sappiamo perché, non conosciamo i suoi tornaconti né interessi personali, e dalla brevissima descrizione che ci viene fatta di lui possiamo solo intuire che sia un individuo poco raccomandabile. Trattandosi di un gancanagh, si suppone l’abbia fatto solo per sedurre la ragazza e la cosa le abbia “portato sfortuna”, come nelle leggende, ma per qualcuno che non conosce questo particolare tipo di fata maschio, si farebbe fatica anche solo a immaginare un risvolto del genere.


Utilizzo dei POV – 8/10  

È stata fatta un po’ di confusione con l’uso dei POV.
Il narratore di questa storia è evidentemente esterno, e si concentra su un avvenimento più che un altro in favore di uno sguardo ampio alla vicenda, e non ha uno sguardo sul mondo dal punto di vista esclusivo di Cecilia.
Molto carino il fatto che abbia dato spazio, con una narrazione “aperta”, anche ai punti di vista di Saint-Claire o di Davenport, che arricchiscono la narrazione di dettagli.
Il problema del narratore esterno, come spesso accade, è però la saltuaria confusione di soggetti. Ci sono alcuni punti, dato che non c’è una vera e propria voce narrante, che tendono a mescolarsi tra loro – soprattutto nei flashback dove vediamo Malvina, e questo è uno dei motivi per cui non sono chiare le ragioni della ragazza, quali che siano, che l’hanno spinta ad andare a Scarborough Fair.


Gestione dei dialoghi/Gestione dell'introspezione – 9/10 

I dialoghi di questa storia sono tutti piacevoli, in perfetto accordo con l’atmosfera che si respira a ogni rigo. Tutti i personaggi si esprimono al meglio tramite i loro brevi scambi di battute, che consentono ad ognuno di tirare fuori il carattere anche se in dialoghi non particolarmente articolati e complessi. Addirittura lo schiavo minotauro appare caratterizzato da una singola frase che dice, oppure la zia Ygraine, che si spera abbia ritrovato la sua idra albina.
Il parametro non prende il massimo a causa della quasi totale mancanza di introspezione, che avrebbe fatto comodo, anche solo accennata, per spiegare le ragioni di questo o quel personaggio, in particolare degli unici due le cui azioni risultano non del tutto chiare (cioè Malvina e Jaehem).
Dal punto di vista tecnico i dialoghi funzionano bene, ti consigliamo solo di fare attenzione a specificare sempre i soggetti, perché dato che il narratore è esterno (ma non onnisciente), alle volte può non essere chiarissimo chi stia dicendo cosa.


Gradimento personale – 9/10 

Ci è piaciuta la scelta di utilizzare Scarborough Fair, canzone che amiamo molto (soprattutto nella versione di Simon & Garfunkel), come tema principale della storia, e di servirti dei versi di cui è composta come dei veri e propri elementi di trama.
I personaggi sono risultati tutti accattivanti, chi in un modo e chi in un altro, anche se comparivano per una scena e poco più. La narrazione è comunque dominata da Cecilia, che se in un primo momento sembra stare “giocando”, con il solo e unico interesse di dare fastidio al suo prossimo, comincia a risultare più profonda man mano che si dipanano i flashback, ne si comprendono le ragioni e si fa inevitabilmente il tifo per lei.
Anche la sua prima visita, quella alla bisca, acquista un senso. Le serviva Jaehem, poiché era su di lui che doveva eseguire il controincantesimo, ed è giustamente andata a provocarlo per farsi inseguire. Tra colpi di (s)fortuna e azioni apparentemente casuali, vediamo quindi la protagonista destreggiarsi in questa marea indistinta della Fiera come se ne fosse padrona, e il colpo di scena finale è il tocco di classe, quello per cui riesce a scappare dissolvendosi in uno stormo di corvi (elemento già visto, riconducibile a una delle sue visite a Malvina, con una tecnica narrativa eccellente di ripresa degli elementi).
Gli unici punti che ci sono risultati un po’ oscuri sono stati quello della sua fuga dalla Casa, dopo che Agatha aveva inghiottito la chiave (come ha fatto a fargliela sputare senza la magia? Abbiamo immaginato cose macabre e abbiamo preferito sorvolare XD), e del suo ottenere lo yonder thorn dall’anziano fioraio.
In questo senso, parlando dell’episodio dello yonder thorn, arriva comunque una bella sensazione, e cioè quella per cui tutto sembra un po’ come già scritto. Cecilia si muove apparentemente per caso, ma solo apparentemente, mentre invece fa tutto con uno scopo preciso (come capitare nella Casa per recuperare la “cambric shirt” del Primo Cavaliere Elfico, oppure fare visita a Sorella Helvira). E lo stesso anziano fioraio le dice, appena dopo averla salutata, “buona fortuna a tutte e due”, parlando probabilmente di Cecilia e Malvina, come se appunto sapesse benissimo cosa sta succedendo.
Il risultato finale è perciò molto gradevole, nonostante la nota appena stonata.
Ti facciamo i nostri complimenti per questa trama fiabesca ma allo stesso tempo perfettamente concreta, che ci ha fatto affezionare sia ai personaggi che alla situazione in sé e per sé.

Recensore Master
15/05/17, ore 00:18
Cap. 5:

Da quanto ho capito sta per essere venduta come schiava, il che è male; "ma va" mi diresti, ma visti i precedenti non mi sarei stupito di una sua ennesima fuga. Non mi farò chissà quale problema, adesso, perché la storia è lungi dal concludersi, e le sorprese sono dietro l'angolo.
Alla prossima ^^
Spettro94

Recensore Master
15/05/17, ore 00:02
Cap. 4:

Sembra che ci sia stata della tensione tra le due sorelle, e onestamente non posso non concordare con Cecilia, visto che mezza fiera la vuole morta, e l'altra metà la vorrebbe prima sfoggiare come un premio, per poi ucciderla; catturare la sorella sarebbe un'esca perfetta per coglierla in trappola, forse mortale. E qualcosa mi dice che Malvina si è introdotta di soppiatto nella Fiera...
Chiedo venia per il ritardo, ho perso la cognizione del tempo ma vedrò di recuperare quanto prima.
A presto
Spettro94

Recensore Master
13/05/17, ore 13:40
Cap. 5:

Il modo in cui il Sottotenente ha "assunto il caso", in maniera così precipitosa ma che fa ben intendere che conoscesse a menadito i problemi numerosi che il comandante ha enumerato, e volesse andare "a fondo della questione", mi ha fatto morire dalle risate.
In questo capitolo Cecilia non compare, ma qualcosa del genere serviva: abbandoniamo per un istante la nostra ladra e abbindolatrice di tortore preferita per dedicarci alle "voci di città" in un capitolo che all'inizio è corale e descrittivo per poi dedicarsi esclusivamente al nuovo personaggio, il Sovrintendente Saint-Clare (bellissimo cognome, comunque). Non vedo l'ora di sapere di più su di lui!
Mi chiedo quanto sia lunga questa long, e dove andrà a parare. Quali segreti nasconda Cecilia. E ho tante domande sulla Fiera! Un giorno, quando risponderai ai commenti, ti farò un sacco di domande ^^
Intanto...alla prossima. Ora che mi sono portata in pari mi sento vuota!
_morgengabe