(Segnalazione indirizzata all'amministrazione per l'inserimento della storia tra le scelte) Ed eccomi qui, con un immenso ritardo, nell’attesa di trovare quei cinque minuti di serenità per sgomberare la mente e scrivere quello che penso sia del capitolo in sé, ma di tutto il complesso percorso che è Automata.
Probabilmente già te l’aspetterai perché ammetto d’esser stata piuttosto palese (piccola digressione nei confronti dell’autrice), ma ho deciso di segnalare questa storia per tanti motivi, dai più banali come la passione che si legge capitolo dopo capitolo, a quelli più complessi con i temi che sono stati trattati e che tutt’ora non appaiono per nulla scontati.
Automata è una bella lettura, scorre bene ed è intensa. Apre verso numerose sfaccettature di tutto quello che è presente nel quotidiano, di ciò che molte persone vivono al momento, ma di cui in realtà si passa molto spesso avanti : non soltanto per egoismo, ma semplicemente perché a volte fa parte di una sfera lontana alla nostra quotidianità.
Potrà apparire il tutto piuttosto enigmatico detto così, ma vorrei parlarne con più attenzione successivamente.
Vorrei procedere per gradi, nella speranza di non tralasciare tutto ciò di cui desideravo trattare.
Concept
Ho letto molte fanfiction presenti all’interno della sfera di Yuri on ice, e non me ne si voglia se non sono stata del tutto attenta, ma trovo che il Concept di Automata sia piuttosto originale e una ventata d’aria fresca, specialmente per gli amanti del genere. All’inizio le si potrebbe dare uno sguardo scontato, sono androidi, si parlerà esclusivamente di quello, ma è proprio per questo che ci tengo a specificare che non è così.
Ed è anche uno dei motivi per cui non la consiglio soltanto agli appassionati del fantasy.
Sì, Automata ha come base un mondo futuristico dove gli Androidi non sono più una realtà lontana, ma tratta molte più cose di quanto ci si potrebbe aspettare, fino ad arrivare alla conclusione che gli androidi sono sì parte importante e il fulcro dell’intero progetto, ma lasciano spazio a tutto quello che rende Automata l’ottima lettura che è.
È un progetto ambizioso, e crea quella tensione e quella curiosità a tal punto da chiedersi fin dove andrà a parare e su quale messaggio si vorrà focalizzare.
Penso che il tema più importante o almeno, ciò che mi ha permesso di riflettere con una certa attenzione (oltre al background di Viktor) è proprio il tema della schiavitù. Gli androidi non sono visti come potenziali esseri umani, non hanno alcuna tutela, possono essere qualsiasi oggetto da ciò che permette di smaltire lo stress a ciò che invece punta verso la sfera sessuale.
Leggendo queste parole si percepisce un senso di orrore, s’inorridisce al pensiero che qualcuno possa davvero fare una cosa del genere, indipendentemente dal fatto che siano delle macchine o meno.
Eppure non è molto diverso dalla realtà che viviamo oggi, ed è questa una delle cose che Automata ci regala, una riflessione semplice di una realtà complicata.
Personaggi
Trovo che una bella storia si possa definire tale, se la caratterizzazione dei personaggi sia ottima. Ciò permette di godersi appieno la storia, perché per quanto essa possa esser scritta bene, ricca di dettagli e ottimi colpi di scena, se i personaggi non rispecchiano il loro concept di base allora perde decisamente molti punti.
Lo Yuuri Katsuki di Automata non è così, è di una dolcezza disarmante esattamente come lo Yuuri che conosciamo all’interno dell’opera originale, ma non è trattato come se fosse il solito personaggio stupidino timido che non riesce neanche a proferire una parola.
In Yuri on Ice quello che colpisce sono i personaggi, perché per quanto possano sembrare stereotipati e piatti, in realtà si scopre che non sono per nulla così. Yuuri Katsuki potrà sembrare il solito giapponese riservato e timido, ma in realtà è molto di più, una delle note che magari non ci si aspetterebbe è proprio il suo riuscire a darsi comunque un tono nel momento del bisogno.
Trovo che lo Yuuri di Automata sia del tutto conpatibile con il personaggio dell’opera originale, vediamo tutti gli aspetti classici di Yuuri, e la cosa che stuzzica più di tutti è proprio il fatto che questo Yuuri appaia vivo, capace di trasmetterci sensazioni e di permettere di rivederci in lui.
Poi c’è Viktor, rappresentato in tutto il suo splendore che ci fa continuamente sospirare ogni volta che apre la bocca, non è il solito principe azzurro privo d’imperfezioni, ma c’è quel tocco di tenebrosità che è proprio ciò che c’incuriosisce allo stesso tempo del personaggio originale in sé.
È ben descritto, le battute che gli sono state date sono consone alla sua persona e il background è piuttosto interessante.
Qui la sua passione non è stata allontanata da una propria decisione per via di un mancato interesse, ma gli è stata tolta dalle mani, senza alcuna possibilità di riporre alcun rimedio, senza nessuna medaglia da vincere per tornare a pattinare.
Penso che questo, specialmente nei confronti di un atleta, sia il peggior incubo che si possa mai immaginare. L’idea di non poter più svolgere le stesse azioni di una volta, il dolore che persiste giorno dopo giorno, ed è proprio così che inizialmente accompagniamo il Viktor di Automata. Siamo partecipi del suo dolore, psicologico e fisico, ed entrambi hanno il giusto spazio per non permettere all’uno di sopraffare l’altro.
Quasi sentiamo il suo dolore, e allo stesso tempo ci mettiamo nei panni di Yuuri, ne sentiamo l’impotenza per non poter fare nulla di più che passare le medicine, o lasciarsi andare a qualche parola di conforto.
E in questa storia possiamo notare come, anche esse, non debbano apparire per nulla scontate, poiché le parole di per sé hanno un potere devastante.
Sono presenti anche molti altri personaggi, e questa è una bella sfumatura, poiché ogni personaggio è studiato per avere un certo ruolo all’interno della storia e non sono per nulla buttati lì tanto per dar spazio.
Non so mai come finire, non so mai come iniziare, ma spero di aver lasciato un pizzico di curiosità per quella che io considero una bella storia e che spero davvero possa esser presa in considerazione. |