Recensioni per
He's more myself than I am
di padme83

Questa storia ha ottenuto 78 recensioni.
Positive : 78
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/01/19, ore 14:51
Cap. 5:

Mia dolcissima padme.
Che posso dirti riguardo a questa shot? In primis che, l'immagine iniziale che ci dai di loro due sembra un quadro impressionista. Un vero e proprio dipinto che rappresenta due anime eterne ed eteree, riscaldate e illuminate dal calore del fuoco. Ci rendiamo conto che, questa immagine di Albus seduto su una poltrona e Gellert ai suoi piedi, poggiato alla sua gamba, ha una carica erotica devastante? Non ci vuole solo il sesso per risvegliare un'immagine. A volte è un'immagine a fare il contrario.


Albus è al di sopra di Gellert e chi dice che quest'ultimo non ne sia succube, sbaglia. Se è successo quello che è successo, è proprio per questa travolgente passione e ossessione che i due condividono, consapevoli dell'assuefazione più totale che ne genera, che ha qualcosa che quasi ha del malato, ma non ne possono fare a meno.
Albus è davvero, davvero imponente. Una figura austera che sa esattamente chi è e quanto è potente. Consapevole fin troppo della propria superiorità. Carezza i capelli di Gellert con la fortissima consapevolezza che è suo e basta, che nessuno glielo può portare via. Che si appartengono e lo faranno per sempre. Qualunque cosa accada.


Il giocare dei due sui brividi di freddo è assolutamente perfetto. Tu crei il loro mondo, perché quando sono da soli loro due sono anche questo. Sfide, malizia, frecciatine fatte di libido e rivincite.
E se Albus tira il sasso, Geller gli blocca il polso e lo sgama.
Le bugie poi... "Ti manca casa?" "Un po'" e invece per niente. Come se dirlo avrebbe potuto farlo sembrare un mostro insensibile. Come se da una parte Gellert cerchi di sembrare sempre un po' più umano agli occhi di Albus che... Che a sua volta forse, cerca di fare lo stesso.
La parte finale, quel bacio. Una forza di sentimento e amore, spinta sempre dalla necessità di aversi, aggrovigliarsi, fondersi nell'anima. Perché alla fine dei giochi per Gellert, Albus è tutto ciò che può chiamare casa.


Sarà così anche per Albus? Chi lo sa... È ovunque anche Gellert, per Albus?
La bellezza della prima prima sta in questo: sappiamo tutto di uno ma non tutto dell'altro e questo, mia cara amica, tu lo usi davvero troppo bene.
Non c'è niente da fare, io mi innamorerò di loro ogni giorno che passa e sara tutta colpa tua (prenditi perciò le tue responsabilità u.u).
Meravigliosamente bella questa One Shot. Davvero ineccepibile!
Non vedo l'ora di leggerli ancora dalle tue mani, donnah. Perché solo tu li puoi raccontare così. Nessun altro può.
A presto, ti si vuole un gran bene!
Miry

Recensore Master
18/01/19, ore 09:22
Cap. 5:

Carissima padme, <3
finendo di leggere l’ultimo capitolo della tua meravigliosa raccolta mi sono venuti in mente i bellissimi versi di Catullo del famoso Canto V (e poi un altro, e un altro ancora). Del resto, l’argomento è identico: due amanti di notte, una candela, del britannico tè, delle rose candide (simbolo di amore puro, che ricordano il candido inverno e i colori di Gellert) un momento di quiete prima della tempesta (passionale e del tempo e della storia) e un concetto caro al cuore espresso da un giovane, ma affascinante Albus, già intriso della sua saggezza. Casa non è un luogo fisico o quattro mura, ma un luogo ideale, sono gli affetti che custodiamo nel cuore. Bello, quindi, il contrasto dolcissimo tra la casa di Bathilda, che pare quasi incantata o stregata, ma possiede tuttavia qualcosa di innegabilmente freddo, e questo soggiorno pieno di calore, dove ogni contatto, anche la più lieve carezza, diventa il preludio a qualcos’altro.

Dato che il punto di vista è focalizzato su Gellert, non ti nascondo che ho subìto più delle altre volte il fascino di Albus e della sua aura che si tira dietro e che è così definita: filtrato attraverso lo sguardo innamorato del futuro mago oscuro, egli riempie totalmente lo spazio della carta, lasciando una sensazione di forza e carattere che ben si adattano al canone di Harry Potter/Animali Fantastici. La premura delicata (ma non sdolcinata) di Albus è l’occasione per una brevissima riflessione sulla casa tedesca di Gellert che non gli manca per nulla perché, del resto, casa è dove si trova chi si ama in quel momento.

Le citazioni che hai scelto di inserire sono la ciliegina sulla torta alla storia: Dumas e quel bredhu messo come vocativo in una domanda mentale che ottiene una risposta così vera e sincera da strappare al lettore un sospiro. Ho adorato quel “tu, amore mio, sei ovunque,” e mi ha ricordato che devo finire una certa cosa, anche! XD
Splendida, come sempre :* :* :*
Un caro abbraccio,
Shilyss

Nuovo recensore
17/01/19, ore 17:39
Cap. 5:

Eccomi di nuovo qui!
Prima di iniziare, devo assolutamente citarti una cosa:

Profumo di tè e rose bianche aleggia nell’aria. → allora, io so bene che con questa riflessione – sclero – andrò off topic in una maniera imbarazzante, ma non posso trattenermi. Sai che, con una semplice frase, mi si sono parati Kuga e Tsukasa davanti agli occhi? Perché il tè, nel Manga, è stato l'ingrediente tema del loro Shokugeki ufficiale durante il Régiment de Cuisine, mentre le rose bianche sono la mia personalissima interpretazione di ciò che è Tsukasa. E niente, ho urlato quando ho letto quella frase – e meno male che ero sola in casa e che il cane era fuori in giardino con mio padre, altrimenti lo avrei spaventato.

TORNANDO A NOI, ho adorato questa Flashfic – ormai credo sia inutile dirlo, ma nel dubbio [?] lo dico comunque – e questo momento di quiete mi ha davvero scaldato il cuore.
Personalmente ho interpretato così la domanda maliziosa che Albus porge a Gellert.
Mi spiego: si nota che gli ha chiesto “Hai freddo? Devo aggiungere altra legna?” per stuzzicarlo, per vedere una sua reazione e perché no, per sfidarlo anche.
Eppure, mi è anche sembrato che glielo chiedesse “per davvero”, come a dire: non esitare a chiedermi tutto il calore del mondo se ne dovessi sentire la necessità.
Non so il perché, ma mi è venuto estremamente naturale pensarlo.

In questo capitolo tornano le tue bellissime descrizioni che tanto amo – quelle ambientali in particolare, perché riesci a fondere l'introspezione e le descrizioni più tecniche e oggettive in maniera impeccabile.
Ho avvertito anche io lo scoppiettio del fuoco e ne ho sentito la necessità perché, al contempo, avvertivo anche il freddo fuori casa, fuori da quel salotto tanto intimo e confortevole.

Il loro battibecco è stato adorabile e, in questo caso, ho visto ancora quel velo di innocenza e speranza che possedevano prima che il mondo crollasse loro addosso.
Una sorta di dolce – dolcissima – quiete prima della tempesta, con Albus che accarezza i capelli di Gellert e quest'ultimo con la testa poggiata sulla sua gamba.
È stata un'immagine che si è proiettata nella mia mente con una dolcezza disarmante, mi ha emozionata tantissimo.
Ti rinnovo i miei complimenti anche per questa Flashfic, non vedo l'ora di leggere le prossime che pubblicherai. *^*
Alla prossima!

Harriet;

Nuovo recensore
17/01/19, ore 17:17
Cap. 4:

Ciao, cara!
Eccomi qui per lo Scambio Libero del Giardino. **

Ammetto di non sapere bene da dove partire perché… sinceramente non lo so, questa Flashfic è stata talmente sublime che mi ha tolto le parole di bocca.
Questa Raccolta si sta rivelando un vero gioiello e, ancora una volta, non posso fare a meno di lodare la tua bravura perché, in sole 430 parole, hai nuovamente sviscerato un mondo.

Hai descritto un momento così intimo e magico che sembra quasi collocarsi in un angolo sconfinato dell'universo.
Ho avvertito amore, passione, anche paura.
Ho avvertito sentimenti tipicamente umani ma mille volte amplificati.
Tra Albus e Gellert non c'è semplicemente complicità, c'è qualcosa che va ben oltre, un po' come se il primo esiste solo se c'è l'altro e viceversa.
In parole povere, si completano a vicenda, e questo completarsi a vicenda non solo è meraviglioso, ma si riflette anche sui loro comportamenti, sui loro gesti, sul loro modo di guardarsi e sostenersi.
Perché se uno ha anche solo un dubbio, una piccola paura che rischia di diventare enorme e divorarlo da un momento all'altro, l'altro lo capisce subito e sa già cosa fare, sa come rassicurarlo, sa come abbracciarlo per fargli avvertire più calore possibile e tranquillizzarlo.
E tu, tutto questo, lo hai descritto divinamente.

Questo è uno di quei capitoli in cui i gesti valgono più di mille parole.
Infatti qui nessuno dei due parla ed è giusto così, perché sono le azioni, i gesti a parlare per loro.
Davvero una bellissima Flashfic, mi ha fatta emozionare tantissimo!
Corro subito a leggere e recensire la prossima.
A dopo,

Harriet;

Recensore Master
14/01/19, ore 17:15
Cap. 4:

Ma buonsalve!
Posso dire una cosa? Amo estraniami, anche solo per un istante, leggendoti. Tu hai un dono e non smetterò mai di dirlo e questo dono è la capacità di coinvolgere totalmente non solo la mente ma anche l'anima di chi legge. Per me è così, e mi ci ritrovo dentro. Dentro fino al collo.
Inutile dirti che questi due ormai sono parte di te, di te soltanto. Inutile dirti che loro due sono tutto ciò che sei tu. Ce li vuoi raccontare, ce li vuoi presentare e loro sono lì, racchiusi in una bolla sicura pronta ad esplodere da un momento all'altro. Per quello il lettore ci va cauto. Quasi respirare mentre ti si legge sembra essere pericolo, per loro. Ho paura di romperli, per quanto sono delicati, ma loro mi fanno sospirare e io non posso trattenermi troppo.

Un momento intimo, dolce, passionale, che ancora però brucia di quell'ossessione che li divora, di cui Albus è succube forse più di Gellert. C'è amore, attesa, paura... terrore di non poter godere per sempre di quegli attimi, paura che quella passione sconfinata possa dissolversi nel vento. Così ogni gesto è studiato, e si fa in modo che rimanga impresso nella testa e nel cuore, così da poterlo portare con sé per sempre.
L'introspezione di Albus è sempre, sempre, sempre un abisso oscuro dalla quale cerca di non sprofondare, dove paradossalmente l'oggetto che lo spinge verso il basso, in realtà lo tiene ancora a galla.
Come dici tu, non ne hanno mai abbastanza, perché dividersi significa tagliare in due una cosa sola. E fa male.
Gellert e Albus sono così tanto una cosa sola, che quando uno è pervaso dal dubbio, l'altro lo sa subito e cerca di distrarlo, di portare la sua attenzione da un'altra parte. E si torna lì, a cercare di unirsi ancora una volta, di tornare ad essere baci e distanza zero, perché quella davvero non è contemplabile.

Poi mi citi De André e io mi sento palpitare, perché lui ci sta. Non sempre, non in tutte le storie, ma qui... qui lui ci sta, dannatamente.
Piccola Padwan, io non posso che cadere di nuovo vittima del tuo stile, dei tuoi loro due, della tua anima dolce e forte e innamorarmi ancora una volta.
Tu non hai idea di quanto riesci a fare alla mia psiche, con le tue storie. Non smettere mai, ti prego... ti scongiuro.
Ti adoro, e ti abbraccio forte **
Miry

Recensore Master
13/01/19, ore 19:42
Cap. 4:

Ciao cara!
Eccomi qua a leggerti da dove avevo lasciato.
Sempre più struggenti e avviluppati i sentimenti di questi due, che oscillano tra il desiderio fisico, l’appagamento, la simbiosi e l’ossessione.
In questo breve capitolo ho rivisto con vivido occhi tutto ciò che hai scritto come se ce l’avessi davanti agli occhi, come se potessi davvero spiare i loro momenti d’amore senza essere vista. Ah quanto struggente è vedere come si cercano, quanto erotismo c’è nella descrizione delle carezze,dei baci, dei segni, come marchi d’amore e di possesso. E le loro menti? Le loro menti sempre collegate, sempre in simbiosi si cercano, si trovano, si rassicurano per quel che è possibile nel breve spazio di una notte, di un sogno d’amore condiviso.
Leggere di loro e leggerti, ultimamente, è un dolce naufragare in tante emozioni bellissime, forti, quanto impalpabili. Non smettere di scrivere di loro ti prego.
Complimenti cara, come sempre riesci in poche parole, quello che a molte non riesce in un’intera vita di parole su carta.
A presto
Ladyhawke83

Nuovo recensore
11/01/19, ore 16:48

Eccomi di nuovo qui! ^^
Questa terza Flashfic non solo mi è piaciuta tantissimo, ma mi ha anche fatto provare un po' di malinconia, perché le titubanze e le emozioni di Gellert le ho provate praticamene sulla mia stessa pelle.

Incredibile come, anche in questo caso, tu sia riuscita a scrivere una piccola perla in sole 380 parole.
Sei riuscita a condensare e mettere per iscritto una situazione in grado di sviscerare il mondo intero.

I sentimenti di Gellert sono totalmente rivolti ad Albus il quale, invece, pare quasi riversare tutta la sua attenzione al braciere che gli sta di fronte.
Ed è qui che qualcosa scatta in Gellert, qualcosa che pare quasi impazienza, voglia di sapere tutto e subito.
E nella sua domanda diretta “A che pensi?” vi è anche quella implicita che dice: “Perché non guardi me? Perché sei perso a pensare ad altro?”.

Ho particolarmente amato questo Headcanon della lettura del pensiero, il quale si collega direttamente alla domanda che Albus porge a Gellert il quale, anziché saziarsi di risposte, si ritrova a dover lui stesso rispondere ad una domanda.
Ed è proprio nella risposta di Gellert che, questa volta, scatta qualcosa in Albus, il quale non si capacita di tali parole e decide di agire subito, nel tentativo – nella sicurezza – di scacciare ogni dubbio da parte del compagno.

Ripeto: a mio parere è assolutamente incredibile che tu sia riuscita a rendere alla perfezione tutto ciò in 380 parole.
Davvero, hai svolto un lavoro eccellente e non posso fare altro se non rinnovarti ancora una volta i miei complimenti.
Alla prossima!

Harriet;

Recensore Master
11/01/19, ore 14:04
Cap. 5:

Albus e Gellert sono straordinari insieme.

E tu li sai descrivere perfettamente bene.

Anche perché sono molto canonici e simili ai personaggi originali.

Non riescono a fare a meno l'uno dell'altro e trovano sempre un modo per incontrarsi.

Per il semplice motivo che hanno bisogno di sentire corporalmente la presenza l'uno dell'altro.

Oltre che spiritualmente.

Perché sono due anime congiunte.

I miei complimenti davvero.

Ottimo lavoro anche stavolta e a presto! 💖

Recensore Master
09/01/19, ore 12:57
Cap. 2:

.... Lo sapevo che avrei fatto bene ad andare avanti.
ODDIO QUESTA. ODDIO QUESTA.
Mi fai sclerare male. E' tutto troppo perfetta, Albus e Gellert sono troppo perfetti. Mi piace come caratterizzi quest'ultimo, così sensuale, delicato, q tratti sembra quasi angelico. E Albus che non apprezza particolarmente il suo nome, ma che pronunciato da lui assume tutto un altro suono.
Amo, amo maledettamente la passione, il desiderio e il profondi sentimento che descrivi in ogni tua storia. E' tutto così passionale, così vivo che è impossibile non emozionarsi.
Mio.
Nella buona e nella cattiva sorte.
Finché morte non ci separi - io qui mortissima.
Perché Albus e Gellert si appartengono, praticamente sono una cosa sola in tutti i sensi e... è un sentimento così puro che mi viene da piangere T_T
Ma quanto brava sei, seriamente? Adoro tutto, ti prego non smettere mai di scrivere su di loro.
ANCORA COMPLIMENTI.

~ Nao

Recensore Master
09/01/19, ore 12:53
Cap. 1:

Ciao **
Ma se tu mi inserisci tutte queste bellissime citazioni, posso io non implodere? Arricchiscono ancora di più già un testo emozionante di suo. Oramai con te vado a colpo sicuro e so che qualsiasi cosa leggerò mi batterà forte il cuore. In questo caso abbiamo Gellert e Albus che si risvegliano dopo una notte intensa di passione (e qua mi partono i film mentali) con Gellert che gli chiede se deve andare via... No, ti prego, non andartene T_T SOLE, NON SORGERE.
C'è tanta tenerezza, dolcezza e voglia di rimanere insieme fra questi due giovani amanti. La frase finale "Che tu possa non sorgere mai, Helios", mi ha fatto sciogliere tantissimo. Se solo il tempo potesse congelarsi e rimanere così, Albus e Gellert potrebbero rimanere insieme, lì, lontano da tutto e da tutti, ma ovviamente questo non è possibile. Con 210 parole mi hai fatto sciogliere e scaldare il cuore, pensa te.
Complimenti davvero, mi sa che ora corro leggere anche l'altra, quindi a tra poco **

Recensore Master
09/01/19, ore 11:27

Ah questa raccolta! *_*
Ho scelto questo capitolo, per primo, perché fino ad ora è stato il mio preferito, a partire dalla descrizione di Albus sempre così maestoso nella sua semplicità e sempre così incurante del suo fascino; per poi arrivare a Gellert così vacillante, insicuro in un certo senso. Li adoro in questa dinamica.
E poi c'è il potere che scorre tra loro, che ormai nel mio immaginario ha vita propria.
Queste scariche elettriche che passano da l'uno all'altro in un circolo infinito e che completano il loro legame mentale e quello di sangue, mi ricordano lo scambio perpetuo degli amanti, l'unione di due anime distinte che si aprono per permettere all'altra di entrare, qualcosa di sacro in ogni caso, come una comunione profonda.
E Albus si sente ferito quasi quando Gellert allude ad una possibile distanza mentale.
L'ho trovato bellissimo davvero.
Grazie per avercela regalata.
Un bacione, Joy.

Recensore Master
09/01/19, ore 02:51
Cap. 4:

Sai descrivere Albus e Gellert in maniera sublime.

Perché risultano estremamente canonici per il semplice fatto che rispecchiano i personaggi originali.

Nonostante il destino avverso per entrambi , loro non possono fare a meno di amarsi e unirsi carnalmente oltre che spiritualmente.

Ed è questo che li rende molto uniti e indissolubili.

Grazie per aver scritto questa piccola perla.

Spero che le cose ti vadano un po' meglio.

Ottimo lavoro e alla prossima! ❤
(Recensione modificata il 09/01/2019 - 02:52 am)

Recensore Master
08/01/19, ore 19:54
Cap. 4:

Carissima padme, <3
Potevo non passare? Una flash così breve, ma così intensa, dove citi La dama delle camelie. Devo sempre spiegare di cosa si tratti e raccontarne la storia, ed eccola qui, citata. Per la cronaca, la vicenda mi prese così tanto che inseguii anche io il Manon Lescaut, stupendomi per l’incredibile modernità del personaggio spesso ambiguo, tutto fuorché angelicato eppure vivo, di Manon. Poi citi anche De André e lì mi hai già conquistata. Infine c’è il testo – a questo punto mi dovrò gettare anche sulle Rumbelle perché sai come la penso riguardo quella coppia e al mito che l’hai ispirata.

Gli archetipi, se ben gestiti, si adattano a qualsiasi contesto, a ogni coppia o momento. Ecco quindi che la passione vive con estrema eleganza e realismo in queste righe: c’è già l’ansia della separazione, nelle tue parole, ma c’è anche la forza di due personaggi – Albus e Gellert – che si amano con un’intensità travolgente, annichilente, speciale. L’idea di salvarsi sulle labbra dell’altro è, seppur romantico ai massimi sistemi, non esasperato, ma sempre declinato in un’accezione intimistica. Li si sente, nelle tue righe, coinvolti, ma si percepisce, pure, il dramma. Su tutte, domina però la passione che spinge i due maghi a baciarsi ancora, ad amarsi ancora. E qui, il Carme V di Catullo ci sta tutto. Dammi mille baci…

Bravissima, come sempre. Leggerti è stato un piacere, ma ormai sa di frase fatta XD
Shilyss :*

Recensore Master
07/01/19, ore 19:15

Carissima Padme, <3 <3

Come non si può amare questi personaggi, se sei tu a scriverne? Li hai compresi presentandoceli in tutta la loro virile bellezza e grandezza, spiegando l’amore che spezza le vene/che lascia stupiti la sera, come cantava Vinicio Capossela nella canzone sua che preferisco, Ultimo Amore. La citazione a Lolita mi è piaciuta da impazzire perché amo quel testo e ho avuto modo di leggerlo e studiarlo e di capire la grandezza del pensiero di Nabokov. L’amore totalizzante che unisce Gellert ad Albus è sancito dalla possibilità di leggere nel pensiero. Un canone tuo che trovo incredibilmente adeguato ai personaggi e persino inquietante, perché quello della lettura della mente l’ho sempre trovato un tipo di incantesimo terribile, perché chi vorrebbe davvero entrare nella testa di colui che ama? (Ricordati di questa frase). Eppure l’intesa tra Albus e Gellert è tale che persino un incantesimo del genere può essere usato, perché c’è affinità e conoscenza. Uno degli aspetti che più amo della tua poetica è il fatto che i personaggi mantengono sempre la loro identità. L’amore li evolve come persone, ma non li annulla nelle loro differenze ed è proprio in virtù di questa caratteristica che mi pare quasi i due si innamorino ogni giorno l’uno dell’altro. Per le differenze, per quella parte di inconoscibile e di fuggevole che nessuno dei due possederà mai dell’altro. Dico sempre che “la borsa più bella è quella in vetrina” e questo paragone un po’ materialista mi fa pensare però a quella tua frase che fai dire ai tuoi personaggi e a Grindelwald in particolare: “Da quando sento che sei lontano.” È l’assenza che ci dà la misura del bisogno.

È la prima avvisaglia della distanza d’intenti che separerà per sempre Albus e Gellert, questa? Il missing moments non lo specifica, ed è bene che sia così, ma riconduce a quei momenti tipici delle storie d’amore che stanno finendo, in cui i personaggi sanno che le cose non vanno, intuiscono che alcuni processi ormai sono in atto, ma non possono fare niente per evitare la catarsi, la fine. Si tende a pensare – ecco un’altra delle riflessioni che solo 328 parole ispirano a me, lettrice – che le storie d’amore finiscano quando non ci si ama più. Non è sempre vero. A volte terminano perché mutano gli intenti, i desideri, le speranze. Perché la persona che amavamo ieri non è quella che ci ritroviamo accanto oggi. L’ameremo per sempre, in fondo, ma il tempo e le cose mutano il nostro cuore. Forse Gellert già sa di aver perso Albus e l’Albus che tu presenti è tra i miei preferiti. È il potente mago, il preside che combatterà Voldemort, l’uomo tutto d’un pezzo che non si volta né rinuncia. Ma questo non significa certo che non ami di una passione totalizzante Grindelwald. Concludo dicendo che lo stile di scrittura è raffinato, il vocabolario adeguato, la scelta mutevole delle persone indica non l’inseguimento di vezzi stilistici, ma precise scelte volte a enfatizzare gli eventi narrati.

Leggerti, come sempre, è un enorme, immenso piacere. Complimenti vivissimi per ogni parola.
Con affetto,
Shilyss

Recensore Master
07/01/19, ore 18:41

Buonasera!
Io sono qui che chiedo, imploro con tutta me stessa a te donna solo a te, di non smettere MAI di scrivere su di loro. Ti appartengono, sono tuoi nel granello più profondo della tua anima; sei la loro narratrice, sei la loro penna. Io non so come fai. Non so come accidenti fai a concentrare certe emozioni e sensazioni in testi così brevi. Perché tu prendi i sentimenti e li schiacci, li comprimi, li rendi liquidi e li modelli così... e sono strazianti.
Strazianti perché dietro questi due personaggi, malgrado l'amore che condividono immensamente - e non è cosa da tutti; gente che si ama così è rara come la sincerità,aleggia questo senso di consapevolezza del proprio destino. C'è questo tentativo di dare tutto e subito, nascondendo le paure, perché quelle a rapporti che non sono destinati a durare, è solo d'intralcio. Però c'è, e si sente. Come la malinconia.
L'immagine di questo fuoco che Albus fissa e Gellert che fissa Albus... un chiedersi: perché i suoi occhi non guardano i miei? A che pensa?
E glielo chiede. L'enigma tra due anima che si comprendono con un solo tocco - come ci mostri alla fine - che vagano, a volte, in un senso di smarrimento perché no, non lo sanno sempre.
Allora Gellert chiede e Albus risponde, e sorride negli occhi.
Gellert sente che gli sta sfuggendo dalle mani, che è irraggiungibile; che sono vicini ma non sempre anche con la mente.
E Albus risponde come se quella domanda fosse una totale eresia, ma è chiaro che non è totalmente così.

Sai cosa amo di loro, descritti da te? La bellezza che dai ad ogni loro tocco. Loro sono fatti di questo: mani, dita, corpi e labbra che si toccano. Un incessante bisogno di contatto fisico, come se prima o poi qualcuno potesse portare via l'uno all'altro. Questo bisogno d stare appiccicati, stretti, uno nelle grinfie dell'altro... come una prigionia che però è dolce. Ecco, questo mi trasmetti tu, quando scrivi di loro. E' un rapporto che sviscera l'amore, ne ricerca i bisogni più nascosti e li nasconde al mondo. Io non lo so... davvero, non lo so, come accidenti ci riesci. Sei immensamente brava, poetica... e ancora riesci a emozionare con calore pur racchiudendo il tutto in storie di pochissime parole.

E il finale, con queste mani che si toccano, questi pensieri che si fondono... che si parlano, senza dover usare la bocca per farlo, e danno voce ad una sorta di... gara? perché per uno è inconcepibile che l'altro lo ami di più... perché ognuno di loro sa di amare forse fino al limite dell'amabile.
E questi sono loro. Sono loro, che afferrano il tempo e lo usano per stare insieme sperando di non doversi separare mai.
Io continuo a non avere parole e allo stesso tempo ad averne troppe. So solo che tu non devi fermarti mai, perché io, scritti da te, loro li amo con tutta me stessa.
Complimenti tesoro!
a presto!
Miry