Ciao, eccomi qui ^^
Sono letteralmente estasiata. È vero che giusto poco tempo fa ho iniziato la long “Seasons”, e infatti ero più che decisa a proseguire quella, solo che poi ho visto questo tuo aggiornamento e non ho saputo resistere. E quindi no problem, seguo entrambe perché sì – devo dire che so essere molto convincente nelle cose, lol.
Piccole divagazioni a parte, ti sta recensendo una che AMA letteralmente Cappuccetto Rosso, è la mia favola preferita in assoluto e il lupo è stato il mio animale preferito per anni. Poi, se ci aggiungiamo il fatto che questa storia è ispirata da un edit che si rifà a Cappuccetto Rosso Sangue, addio. Di Cappuccetto Rosso Sangue ho sia visto il film che letto il libro e da quando ce l'ho lo leggo almeno tre volte all'anno, perché pur conoscendolo ormai a memoria, è proprio quella storia nella quale non mi stancherò mai di immergermi – per come è ridotto il libro a furia di toccarlo e sfogliarlo, credo che se potesse parlare mi urlerebbe un “ti odio” che lo sentirebbero fino in Svezia, ma dettagli.
Comunque, ho divagato già abbastanza, passo alla recensione vera e propria.
Il modo in cui hai miscelato il canon con gli elementi AU mi è piaciuto tantissimo, anche perché sono delle particolarità (come ad esempio il fatto che Elsa sia stata segregata per otto anni a causa della “misteriosa malattia”) che si incastrano perfettamente in questo universo alternativo.
Abbiamo Jackson, all'inizio, che è impegnato in una battuta di caccia importante, perché ne va della sua sopravvivenza e anche quella degli altri. E mi è piaciuto il fatto che tu abbia sottolineato questo aspetto della caccia, perché Jackson opera per cause di forza maggiore, non per divertimento o svago. Lo fa solo e soltanto per poter andare avanti.
Molto interessante anche la sua concezione del mantello rosso: quello che è un simbolo di protezione per il villaggio, agli occhi di Jackson appare come un intralcio, qualcosa che lo ostacola nella caccia – considerando il colore rosso comprendo, dopotutto nella caccia è importante attutire qualsiasi cosa, anche l'impatto visivo – e che per lui rappresenta qualcosa nella quale non crede.
Qualcosa che, però, viene invece confermata da Elsa senza giri di parole. E il modo in cui Elsa ricorda di come i suoi genitori siano stati uccisi dal lupo, mi ha stretto il cuore – ma da Elsa ci tornerò dopo.
Ho letteralmente adorato il modo in cui hai descritto l'interazione tra Anna e Kristoff: sono stati così teneri e impacciati (lui soprattutto) che avrei voluto abbracciarli fortissimo. Poi ancora, per me Kristoff e Jackson sono BROTP, ormai ho deciso. Infatti ho adorato anche il loro rapporto, anche se per Jackson ogni occasione è buona per stuzzicare o mettere in imbarazzo il povero Kristoff, senza preoccuparsi di farsi sentire pure da Anna.
E la differenza tra Anna ed Elsa emerge proprio quando quest'ultima entra in scena: mentre con Anna ho provato tanta tenerezza e un forte calore al petto, con Elsa ho avvertito un forte distacco, ma non per questo non ho potuto sentirmi vicino a lei, anzi, più Elsa erge le sue barriere di ghiaccio e più sento l'impulso di non poterle starle lontana, proprio come Jackson, che resosi conto di aver ferito i suoi sentimenti (e anche quelli di Anna) con le considerazioni che ha fatto circa la veridicità dell'esistenza del lupo, ecco che la insegue, che si scusa, che cerca di chiarire.
E per quanto sia stato struggente il momento in cui Elsa si allontana sia fisicamente che emotivamente, dicendogli che delle sue scusa non se ne fa nulla, l'ho trovato comunque un punto che mi è molto piaciuto e che ho riletto più di una volta prima di passare a scriverti la recensione. Perché penso che tra le righe ci sia tanto di non detto, ma che emerge in una miriade di sfumature. C'è qualcosa che è andato perso e che va recuperato, c'è un legame, tra loro due, che è stato “solo” seppellito dal ghiaccio e non sbranato dalle fauci del lupo. Insomma, Elsa e Jackson qualcosa hanno già vissuto insieme, un tempo erano felici, erano bambini che non pensavano ad altro se non a godersi le giornate in compagnia, e fatico a credere che tutto ciò sia stato completamente cancellato.
Concludo dicendo che Hans non me la racconta giusta, comunque. E che sono davvero curiosa di proseguire, hai avuto una bellissima idea ^^
Complimenti e alla prossima!
»Amethyst« |