Recensioni per
Orizzonte
di Glenda

Questa storia ha ottenuto 64 recensioni.
Positive : 64
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
17/10/22, ore 16:48
Cap. 19:

Ciao^^
Aspettavo con ansia questo aggiornamento.
Noam ha mollato un altro dei suoi siluri, ovvero un programma elettorale schietto, che dice pane al pane, che senza mezzi termini stigmatizza tutti i problemi del Dàrbrand, attribuendone la maggior parte delle cause a una sorta di sfruttamento in stile coloniale della regione da parte del resto del Paese.
La cosa genera un comprensibile polverone, paradossalmente proprio fra gli esponenti del suo partito.
In questa specie di tempesta, Adrian rimane un punto fermo a cui ormai Noam fa costante riferimento. È un forte elemento di stabilità, una figura dalle caratteristiche paterne ma mai svalutative e giudicanti. Lo protegge con un'abnegazione totale, lo sostiene, si potrebbe dire che lo comprende, ed è in grado di fargli sentire una stima senza piaggerie, un affetto che non ha nulla di ipocrita o artefatto.
Per Noam è diventato un interlocutore privilegiato, al quale lui espone tutti i suoi dubbi, certo di un ascolto lucido, attento e mai giudicante.
L'ultima scena mi ha messo un po' di inquietudine: Noam che viene "prelevato" dalla classica auto scura, guidata dal tizio in giacca e cravatta: la villa, che sembra più quella di un narcotrafficante che quella di un politico, ma soprattutto l'ingombrante presenza di Kàmil Òraviy, che dà l'idea di essere un avversario in grado di diventare decisamente pericoloso.
È da un po' di capitoli che mi chiedo come potrà evolvere e poi finire questa storia (che comunque spero ancora molto lunga) e ti dirò che questo capitolo mi ha lasciato un po' di inquietudine...
Bravissima, non vedo l'ora di leggere il seguito!!

Recensore Master
10/10/22, ore 20:39
Cap. 18:

Ciao^^
dopo la faccenda del litigio, anche Adrian è cambiato. Ha mostrato una tattica diversa nei confronti dell'odiosa giornalista, l'ha attirata su un terreno infido fingendo condiscendenza e poi ha mollato la bordata. Chissà, forse ha preso un po' della "soavità" di Noam, ma la usa in modo decisamente diverso da lui.
Mi dà l'idea comunque che sia affascinato da Noam, al punto da averlo quasi idealizzato. Noam è un modo di essere che lui desidera, o forse non possiede più. Da una parte lo sente fragile, e questo gli suscita l'istinto protettivo, ma dal'altra lo ammira e vede in lui qualcosa che vorrebbe avere.
Come sempre, si intuisce che lui ha un passat tutt'altro che limpido, e che forse la compagnia di Noam riesce a farlo sentire più leggero, o meno sporco.
Come sempre un bellissimo capitolo, ogni tuo aggiornamento è una gioia!^^

(P.s.: edit per ortografia creativa^^)
(Recensione modificata il 11/10/2022 - 10:31 am)

Recensore Master
23/09/22, ore 09:21
Cap. 17:

Ciao carissima,
la verità più o meno la immaginavamo, ma spiegata così, con questi blocchi di testo che assieme alle notizie ti danno l'idea della concitazione e dell'ansia di dire tutto, ha un peso importante.
Noam ha sperimentato quello che per Erodoto è il dolore più grande: avere conoscenza di tante cose e potere su nessuna. Per questo motivo, forse, si è buttato con quell'intensità nell'attività politica: sta cercando un modo di alleviare quel dolore, di agire su qualcuna di quelle situazioni che conosce così bene, ma per le quali non è mai riuscito a fare nulla.
In questo frangente così drammatico, c'è Adrian vicino a lui, in grado di ascoltare senza fare domande, ma recependo ogni singola parola, trattenendola ed elaborandola. Il silenzio di Adrian "parla", in un certo senso, o perlomeno comunica un'idea di stabilità, di attenzione ma soprattutto di comprensione. Forse in quel frangente Noam capisce di non essere più solo, di avere accanto non più una semplice guardia del corpo, ma un amico che lo comprende ed è pronto ad accogliere quelle sue parti fragili che lui non ha mai potuto mostrare a nessuno.
E forse anche per Adrian, per motivi che ancora non sappiamo, la presenza di Noam è positiva, lenitiva di un dolore che probabilmente lui si porta debtro.
Un capitolo molto bello (come sempre, del resto^^), e io sono di nuovo qui che sbavo per avere il seguito!

Recensore Master
12/09/22, ore 11:04
Cap. 16:

Ciao carissima^^
Tu pubblichi, e io come un razzo mi fiondo a commentare, disperato perché dovrò aspettare un sacco di tempo per il prossimo capitolo.
Come sempre, il titolo del capitolo riassume perfettamente il significato di tutto: il tu è confidednza, è vicinanza, è annullamento delle formalità. È tutto quello che Noam sta cercando, quello che ostenta nei confronti degli altri, ma alla fine non riesce ad avere per sé, al punto da considerare positivo l'essere picchiato o insultato da qualcuno, purché si tratti di una persona che vorrebbe sentire vicina.
In questo capitolo diviene più che mai evidente quanto ci sia di costruito nel suo atteggiamento amichevole, nei suoi sorrisi, nel suo non vedere mai problemi da nessuna parte. Non è falsità, o perlomeno non lo è nel senso negativo del termine, ma è quella che in ambito psico- viene definita personalità "come se": si comporta come se tutti lo amassero, come se i suoi cari gli volessero bene, come se l'amicizia fra la sua terra d'origine e il resto della nazione fosse già cosa fatta.
Ma, appunto, "come se" non significa che le cose sono veramente così, significa che si vive raccontandosi che lo siano, e quindi si va avanti in un mondo finto, che non ha riscontro nel reale.
L'epifania arriva assieme all'arrivo di Adrian, quando Noam si trova a toccare con mano che l'unica persona che è corsa ad aiutarlo è quella pagata per farlo. Lascia che ormai tra loro ci sia molto di più di un semplice rapporto professionale, dopo ci arrivo, intanto però quel paravento con cui Noam si presentava al mondo si è rivelato per quello che è, ovvero una coperta ormai lisa e piena di buchi.
Adrian, dal canto suo, è pian piano rimasto vittima del fascino di Noam. Anche lui si beato dell'illusione di persona solare, amabile e amica di tutti che il suo protetto presentava al mondo.
Per una persona cupa e schiva come Adrian, del resto, una personalità come quella di Noam fa l'effetto della luce per le falene, non può evitare di esserne attratta. Ciò si è verificato inesorabilmente, un passo per volta, una concessione estorta dopo l'altra, una ribellione alle regole dopo l'altra, finché Adrian non si è trovato molto più vicino a Noam, soprattutto emotivamente, di quanto avesse mai preventivato.
E adesso, porca miseria, devo aspettare un sacco per sapere il seguito!!^^
Bravissima come sempre, questa storia è sempre più bella. Scusa per il papiro farneticante e a presto!

Recensore Master
01/09/22, ore 18:09
Cap. 15:

Ciao^^
attendevo con ansia questo aggiornamento!
Visti con gli occhi degli abitanti del Darbrand, perlomeno di quelli che appartengono al fronte, i pregi di Noam si trasformano in altrettanti difetti: l'amabilità diventa arrendevolezza, la soavità si traforma in paraculismo, la volontà di ottenere le cose senza violenza si traforma in una prona accondiscendenza nei confonti del potere costituito.
Considerato da quel pnto di vista, Noam è irritante, somiglia a un radical chic, a un intellettuale da salotto che però in realtà delle condizioni vere delle minoranze che vuole difendere non sa proprio nulla.
La cosa che colpisce è che alla fine nemeno noi sappiamo la verità, sappiamo chi sia Noam veramente: è un giovane politico che vuole portare avanti in modo non violento le sue idee, o è semplicemente un furbetto che sta facendo il gioco del governo centrale senza conferire alcun vantaggio concreto alla sua terra?
Probabilmente dipende dal punto di vista.
L'unico che alla fine rimane imparziale, l'unico che si limita a fare il suo lavoro senza criticare nè elogiare Noam è Adrian, che di sicuro ha intuito il potenziale auto- ma a qesto punto anche etero-distruttivo di Noam, e come da mandato vigila per evitare o perlomeno limitare i danni.
Grazie per questo bellissimo capitolo, a presto!

Recensore Master
05/08/22, ore 11:34
Cap. 14:

Ciao,
come sempre, il titolo del capitolo ne esemplifica mirabilmente il contenuto. Esattamente come la sua città natale, Noam ha una veste "pubblica", in cui è il giovane politico amato da tutti, e una "sotterranea e rovesciata", inconoscibile, che però esercita una pesante influenza sulla prima.
Le confidenze di Noam ricordano tanto la lucertola, che lascia la coda nelle fauci del gatto per riuscire a scappare: dice qualcosa, ma maschera le faccende più importanti, quelle che veramente pesano sulla sua vita.
In questo capitolo ci mostri anche uno scorcio di Adrian, che a sua volta ha un passato difficile, con cui ha meticolosamente tagliato i ponti, e forse per questo motivo ha un'empatia istintiva nei confronti di Noam. Lo capisce, per certi aspetti si riconosce in lui e forse questo sta pian piano erodendo un aspetto della sua professionalità: Adrian è prontissimo a bloccare chi tira una pietra contro Noam, ma non fa nulla per conoscere gli aspetti del suo passato che potrebbero metterlo in pericolo. In una parola, collude con lui e con il suo atteggiamento, che per certi aspetti potremmo anche definire autolesivo, e lo fa perché alla fine lo ritiene simile a sé.
Come sempre sei bravissima, amo le analisi che riesci a fare in questi capitoli, peraltro ottimamente descritti e scorrevolissimi.
A presto!!

Recensore Master
21/07/22, ore 17:51
Cap. 13:

Ciao!^^
direi che la faccenda degli "omini" esemplifica perfettamente il modo di fare e l'atteggiamento di Noam: gli omini sono gentili, discreti, non fanno male a nessuno, ma sono onnipresenti e nessuno può fare a meno di notarli. Che male fanno? Sono omini di cartone, eppure veicolano il loro messaggio esattamente come altrettanti manifestanti in carne ed ossa, anzi forse lo fanno con maggiore intensità.
Noam però è come sempre troppo sensibile ai complimenti e troppo portato a vedere quasi esclusivamente la parte buona delle persone, e mi dà l'idea che quel professore dallo sguardo accogliente lo sappia molto bene e sappia sfruttare questa "debolezza".
In fondo, il problema di Noam è proprio questo: che involontariamente, cercando di offrire di sè un'immagine senza ombre, offre spesso anche il fianco.
Come sempre un bellissimo capitolo, cusa il ritardo del mio commento, a presto!

Recensore Master
28/06/22, ore 11:14
Cap. 12:

Ciao^^
temevo già che l'aggiornamento arrivasse dopo settembre...^^
L'avvicinamento alla città sembra mettere Noam nel suo solito stato d'animo, ovvero l'ottimista, a tratti forse ingenuo, che cerca di trovare qualcosa di buono in ogni cosa. Si sforza di non dare giudizi, di essere mentalmente aperto, e in generale cerca di essere l'uomo politico ideale, quello dedito solo al bene della collettività.
Torna però fuori l'odiosa giornalista, che per il momento è in tutto e per tutto uno sciacallo che non vuole saperne di mollare l'osso. Persino Adrian, che è un duro e riesce a mantenere il distacco in quasi qualsiasi situazione, si fa irretire da lei al punto da arrivare a perdere la pazienza e scattare.
Sono curiosissimo di vedere cosa succederà, anche perché è tornato fuori il nome di quel famoso Thièl, e la giornalista sembra ben informata in merito.
Come sempre bravissima, a presto (compatibilmente con le ferie)!

Recensore Master
20/06/22, ore 12:58
Cap. 11:

Ciao^^
attendevo con ansia l'aggiornamento.
La casa di Vòrkne mi ricorda un po' "l'ultima casa accogliente" del Signore degli Anelli: un luogo sospeso, intermedio, dove si può stare in pace, ma con la consapevolezza delle prove in attesa, che chiedono - o impongono- di essere superate.
Vòrkne è una specie di padre bonario ma saggio, dall'apparenza burbera, come le genti di quei luoghi aspri. Vuole molto bene a Noam e sa molto del suo passato, tanto da tirare fuori addirittura sua madre e una persona di nome Thièl. Chi sarà?
E insomma, c'è un nodo da sciogliere, qualcosa che è rimasto irrisolto, a metà. Qualcosa che a distanza di anni fa ancora male.
In tutto questo, come sempre, Adrian è la stabilità, la concretezza, la persona che sa offrire una spalla senza essere invadente. La persona che è in grado, essenzialmente, di raccogliere l'entusiasmo ma anche il dolore di Noam, e farsene carico, aiutando Noam stesso a venirne a capo.
Come sempre un capitolo bellissimo, che riesce ad abbellire persino un giorno pessimo come il lunedì. Non vedo l'ora di leggere il prossimo!^^

Recensore Master
13/06/22, ore 12:35
Cap. 10:

Ciao!^^
Il paesaggio si fa aspro, inospitale e duro, esattamente come le genti del Dàrbrand hanno fama di essere. Così descritto è un posto che mi ricorda un po' certe zone dell'Europa centrale, tipo i Carpazi o i Monti Rodopi in Bulgaria.
Noam si fa più teso man mano che si avvicinano alla meta. Da una paarte vuole dare la sua solita immagine di persona disinvolta e serena, ma dall'altra non riesce a nascondere la crescente inquietudine.
Adrian, al suo fianco, coglie la sua sofferenza, troppo spesso mascherata sotto l'aspetto di amico di tutti e giovane politico pieno di energia. Ancora una volta gli ricorda suo padre, terrorizzato all'idea di perdere i suoi allievi al punto da non rendersi conto di chi lo amava veramente, ovvero suo figlio e sua moglie.
La sosta nell'albergo è descritta molto bene: un luogo cupo, duro, inospitale, che però può divenire tutto il contrario. È chiaro che l'albergatore e Noam si conoscono molto bene, e il discorso che Adrian intercetta per caso fra loro fa pensare che l'uomo sappia anche qualcosa del passato di Noam, del perché non avrebbe voluto fare ritorno.
Come sempre, sono curioso come una scimmia e non vedo l'ora di leggere il resto. Bravissima e a presto!!

Recensore Master
06/06/22, ore 15:42
Cap. 9:

Ciao, finalmente l'aggiornamento!
Ho come l'impressione che entrambi, sia Noam che Adrian, siano in apnea, ciascuno per i suoi motivi. Entrambi paiono col fiato sospeso, più che altro, come in attesa di qualcosa.
L'ultima frase del capitolo, come sempre, esemplifica molto bene l'atmosfera che si sta creando: buio, ignoto, una situazione sconosciuta nella quale ci si deve nondimeno addentrare.
Le confidenze, volontarie o meno, stanno cominciando. In sordina, mascherate da qualcos'altro, ma ci sono. È un segno che i due si stanno avvicinando e sono non solo incuriositi o per certi aspetti attratti dall'altro, ma anche desiderosi di svelare se stessi.
Mi pare che Noam stia facendo sempre più fatica a non dire ad Adrian il vero motivo per cui ha paura di tornare nella sua città natale, così come Adrian fa fatica a mantenere il distacco neutro che fino a questo momento l'ha caratterizzato.
Un bellissimo capitolo, complimenti, vorrei già il prossimo!^^

Recensore Master
25/05/22, ore 16:37
Cap. 8:

Ciao^^
Attendevo con ansia l'aggiornamento!
la valanga è qualcosa che ha colpito Noam, ma anche Adrian.
IL primo è entrato in un gioco che forse è più grande di lui, nel quale il suo "candore", il suo essere una persona trasparente e schietta, viene usato per i fini del partito.
Il secondo ha cominciato questa avventura come un distaccato guardiano, ma si scopre sempre più coinvolto, sempre più protettivo nei confronti di Noam.
Per entrambi, le cose stanno evolvendo al di là delle previsioni, nel bene e nel male, esattamente come succede quando una valanga comincia a rotolare a valle.
È peraltro stridente il contrasto fra il leader politico figlio del magnate, cinico e paraculo, e Dolbruk, limpido al punto da sembrare ingenuo. Adrian in un certo senso ne è ulteriormente colpito e si pone il problema che appunto Noam venga cinicamente usato come martire giovane e pieno di ideali.
Ma c'è qualcosa che anche Noam non gli ha detto, lui lo "sente", probabilmente con l'istinto che ha messo insieme in anni di lavoro, e sa che è proprio quel non detto a costituire il vero pericolo.
Complimenti, adesso dovrò restistere fino al prossimo aggiornamento...^^

Recensore Master
14/05/22, ore 14:16
Cap. 7:

Ciao^^
man mano scopriamo tutto ciò che sta dietro la facciata di "amico di tutti" di Noam, e pian piano il suo rapporto con Adrian si va facendo profondo.
Adrian si conferma una persona solida, pragmatica, ma anche dotata di un'ottima empatia, il che lo rende perfetto per una persona come Noam, che da una parte ha una necesità quasi fisiologica di andare d'accordo con tutti, ma dall'altra ha anche delle fragilità che lo penalizzano non poco.
Il freddo, che è il protagonista del capitolo, è anche la difficoltà d Noam di venire a capo di tutto ciò che non dice e che noi lettori stiamo cominciando a intuire. Adrian rappresenta invece un punto fisso, cosa che tu hai reso molto bene con l'immagine della mano posata sulla spalla. È un uomo solido, al quale ci si può appoggiare, e forse Noam sta iniziando a provare per lui sentimenti più profondi.
Un bellissimo capitolo, complimenti. Aspetto con ansia il seguito!

Recensore Master
06/05/22, ore 12:38
Cap. 6:

Ciao^^
un capitolo incentrato sullo strano rapporto che sI va costruendo fra Noam e Adrian.
La guardia del corpo è una persona capace, lungimirante, dalle spiccate capacità analitiche, ma fatica a mantenere il distacco nei confronti di questo strano uomo politico che fa il "pieno di orizzonte e di sorrisi". Il che potrebbe sembrare retorica dolciastra, se non fosse che Noam pare esserne sinceramente convinto.
E qui veniamo a un punto importante del capitolo: chi è veramente Noam Dolbruk? Ci sono una serie di elementi, nella sua persona, che come minimo stonano: sa muoversi perfettamente silenzioso, sembra sapere dei terroristi molto più di quello che dichiara. Dà l'idea, in definitiva, che il suo sia un personaggio, per certi aspetti artefatto, che lui indossa. Lo fa con disinvoltura, certo, ma ogni tanto si coglie qualche vaga nota stonata.
Adrian, dal canto suo, realizza di essere troppo coinvolto, a livello personale, cosa che rischia di offuscare le sue ottime capacità di cogliere al volo le situazioni.
Sempre molto bello, attendo con ansia il prossimo capitolo!

Recensore Master
22/04/22, ore 20:23
Cap. 5:

Ciao^^
che bello, aspettavo con ansia l'aggiornamento!
Tutto il capitolo si può riassumere nella frase finale di Adrian: Noam è più vulnerabile e meno lungimirante di quel che crede.
Approfondisci la questione dei suoi rapporti interpersonali: mille relazioni inesistenti e nessuna profonda. Noam sembra attratto da un'idea di persona che piace a tutti, e cerca di atteggiarsi in tal senso. Ma, appunto, non è così corazzato come pensa di essere.
La giornalista è al momento odiosa, come odiosi sono tutti gli sciacalli della sua categoria, che speculano allegramente sulle disgrazie, o sui dolori altrui. È importuna, invadente e cerca la confidenza per poi servirsene in modo vigliacco.
In tutto ciò, mi piace sempre di più il personaggio di Adrian: è un uomo pragmatico, serio, efficiente e lungimirante. Coglie le situazioni al volo, anche quelle psicologiche, e sa esattamente quando intervenire e come. Dà l'idea di essere una specie di figura paterna per un ragazzino che forse non ha ancora capito bene come gira il mondo.
Come sempre, un capitolo appassionante, aspetto con gioia il prossimo!