Quando ti senti prossimo alla fine inizi poco a poco a rivedere tutta la tua vita, un episodio alla volta.
Tanti piccoli flash, tutti i tuoi rimorsi, i rancori, gli sbagli, chiedendoti se ciò che hai fatto sia stata la scelta giusta, o avevi invece un’opzione migliore.
Più le forze ti abbandonano più le immagini accelerano, fino a divenire un turbine vorticoso, macchie di colore senza senso, e quando arrivi a non capirci più nulla, torni alla realtà.
Torni alle tue stanche membra avvizzite, torni a fissare le tue mani scarne e rugose, torni ai dolori al petto e alla fatica ad ogni tuo minimo respiro.
Sei cosciente della morte che si avvicina, sei cosciente che ti stai spegnendo, eppure non vuoi lasciarti andare, non vuoi farti prendere dal freddo.
Perché hai paura.
Ti interroghi terrorizzato su cosa ci sia dopo, sul buio che inghiottirà la luce, su chi ti stai lasciando indietro e su chi stai raggiungendo, se c’è davvero qualcuno da raggiungere.
Ti chiedi se tutte quelle storie che da bambino ti hanno infilato in testa a forza abbiano un barlume di verità, sperando così di ritrovare un po’ di calore, ti chiedi se ti abbiano raccontato