Quando un caso di avvelenamento finisce sulla scrivania di Harry al quartier generale degli Auror, Harry si ritrova con le spalle al muro. Metaforicamente parlando. Con la partecipazione di: i soliti Serpeverde, una piccola sfilata di elfi domestici, Ron che insegue un bebè e uno specchio insultante.

Pansy inventa una pericolosa variante di Kings. Draco si ubriaca, pensa cose sconnesse e guarda gli zigomi di Harry. Hermione pesca l’asso e diventa la Regina della partita. E Harry?

Caro Babbo Natale,
è inutile che menta: so che negli ultimi anni non sono stato molto buono.
Sono diventato un Mangiamorte, ho preso in giro i miei ex compagni di scuola, sono stato immobile a guardare una professoressa che veniva ingoiata dal serpente di Voldemort, ho raccontato un sacco di bugie e fatto molte altre cose di cui non sono fiero.
Spero comunque che vorrai continuare a leggere fino alla fine.
Sono innamorato di un ragazzo. Lui non sa nemmeno che esisto. Cioè sa che esisto ma mi detesta.
Per me lui è bellissimo. E’ forte, coraggioso. Sono sicuro che potrei dimostrargli che sono la persona giusta per lui, se solo mi desse una possibilità.
Quindi quest’anno ti chiedo questo: mi fai avere una possibilità con Harry Potter?
Grazie.
Il tuo affezionato
Draco Malfoy

E' un racconto ad alta drammaticità, per cui vi esorto a leggerla in seguito, per non rovinarvi l'atmosfera di bontà natalizia.

Quando Harry scopre Malfoy intento a gironzolare per i corridoi di notte, pensa che il Serpeverde stia tramando qualcosa contro di lui. Così decide di seguirlo e, quando Malfoy si infila silenziosamente nella Stanza delle Necessità, Harry fa altrettanto.
Ma è allora che si accorge di essere fuori strada. E quello che Draco sta “tramando” lo sconvolge.

Harry (ri)trova qualcosa nel suo armadio. Qualcosa che dà il via ad un gioco piuttosto interessante.

Ci sono cose che vanno fatte.
Per il bene comune, perché tutti se le aspettano, perché dopo, forse, vivrai meglio anche tu.
Ci sono cose che, una volta fatte, ti uccidono dentro.

Jared ha 16 anni, Colin pure.
Jared è un bravo ragazzo anche se un po' con la testa fra le nuvole, Colin è un bulletto.
Hanno in comune una sola cosa: dovranno scontare entrambi un mese di punizione.

1370. In Irlanda governa il re Richard II Tudors, sovrano amato e rispettato dalla popolazione; suo figlio, Jared, è l'erede al trono, ma questa decisione non è ben accettata da tutti; starà al cavalier Colin difendere la vita del giovane principe e istruirlo a combattere.

“Okay, finito! Beh, mi ascoltate?!” Jared sbuffò innervosito. Non si erano ancora accorti del nuovo taglio di capelli e ridacchiavano tra loro senza degnarlo di uno sguardo. Se solo non fosse eccitato per la canzone che era riuscito finalmente a scrivere, gli avrebbe picchiati con la tastiera stessa.
“Siamo tutti orecchi” disse Tomo, prendendo in mano il testo che Jared gli stava porgendo.
“Bella! Mi piace! Come si chiama?” Chiese, passando a sua volta il testo anche a Shannon.
“Mh, penso la chiamerò… Alibi!”

Seguito di I Will Never Give Up
Ritroveremo i nostri protagonisti, Brian e Jordi, a fare i conti con il passato, con il presente e con il futuro.
Problemi da risolvere, storie non dette da raccontare, paure da affrontare, gelosie da superare. Ma anche amore da dimostrare, da difendere con i denti e con le unghia,un futuro da costruire insieme. Un amore che gli farà capire, ancora una volta, che vale la pena continuare a tener duro. A non arrendersi mai.

“Mi dispiace ma sono dovuto andare via per lavoro, non ti ho voluto svegliare perché eri troppo carino mentre dormivi. Ti chiamo dopo. J.”

Dante e Vergil sono due studenti delle superiori di 17 anni, hanno tantissimi problemi sia in famiglia che a scuola e atraverso molte peripezie alla fine riescono nello scopo principale:
Far capire a Dante la matematica.

Vuoi sapere che non mi ferisce più tutto questo? O è troppo perfino per te?

Los Angeles (California), the second of November 2010
08:32 PM
Sfiorai come se fosse un volto, il vetro che era sotto il mio tocco, che rivestiva la grossa parete bianca; mi mancava qualcosa che ancora non sapevo cosa fosse..mi mancava un pezzo di corpo ma sapevo di avere tutto in quel momento.
Salt Lake City (Utah), the second of November 2010
08:34 PM
…mi mancava qualcosa ma non sapevo cosa fosse, una persona, una cosa..un parente, un giocattolo..una donna. Non lo sapevo ma mi sentivo mancare l’aria..e capì che era una cosa che mi aveva accompagnato per tutti questi anni, per troppi anni e che avevo smesso di credergli da quando una cosa terribile non mi fece più sperare. In nulla.