Mi voltai piano, quel poco che bastava per osservare il nuovo arrivato.
Cominciai dal basso.
Degli anfibi neri erano poggiati sui pioli dello sgabello con indolenza. Sopra quelle scarpe, si snodavano dei pantaloni di pelle nera. All'altezza dei fianchi, una catena di metallo ricadeva di lato, tintinnando di tanto in tanto.
Una camicia anch'essa nera, lasciata aperta sul petto, circondava il busto della persona accanto a me.
Intorno al collo, come anche ai polsi, dei cinturini in pelle nera coperti di piccole borchie contrastavano con una pelle candida.
Spostai lo sguardo di nuovo, ancora più su...
Orecchini disseminati su tutto l'orecchio sinistro, rasatura sulla nuca, capelli nero corvino, un profilo austero e al tempo stesso delicato.
Durò una frazione di secondo, lo scambio di sguardi con un paio d'occhi di un azzurro così chiaro e penetrante da sembrare bianchi.

Oggi, nel 5° compleanno di Linette, ho deciso di festeggiare postando la seconda parte della saga.
Questo sequel sarà una raccolta di missing moments, what if, spin-off, side story e salteremo avanti e indietro nel tempo rispetto all’epilogo di Linette.
Il tutto avrà una lunghezza variabile (drabble, flash-fic, one-shot e alcuni capitoli contigui).
Credo sia doveroso specificare che non metterò l’avvertimento Mpreg, poiché Merlin è diventato biologicamente donna, ma resta una Mpreg spirituale per ovvi motivi (vedi trama cap. 90).
Vi lascio con una citazione che sarà il leitmotiv di tutta la raccolta:
“Governare una famiglia è poco meno difficile che governare un regno.” [Michel de Montaigne]
[Arthur x Merlin, of course!]

Di autobus sgangherati, auto dai sedili riscaldabili, bulli, Arthur geloso, Merlin arrabbiato e coppie strane.
[Merthur, School AU!]

Davanti agli occhi mi appare la visione di Merlin, giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo, fermo sulla riva del lago a scrutarne la superficie in attesa del mio ritorno, mentre le stagioni si susseguono all’ infinito ma lui non muta mai, e d’improvviso sento il cuore spezzarmisi nel petto.

“Gaius! Aspettate! Cosa...?” esclamò il mago, squadrandolo come se fosse impazzito.
L’uomo ricambiò lo sguardo. “Perdonate l’ardire, ma... potrei sapere chi siete?”
“Sono io!” sbottò allora, allargando le braccia “Gaius! Che scherzo è mai questo?!” domandò retorico, battendosi il petto. “Non mi ricono-” Merlin boccheggiò incredulo, accorgendosi di colpo del florido seno che stava toccando, e lanciò un gridolino terrorizzato. Fu per istinto che raccattò il lenzuolo e si coprì alla bell’e meglio.
Gaius se ne stava sull’uscio, sbigottito anche lui.
“Merlin?” bisbigliò alla fine, come se dirlo ad alta voce fosse davvero troppo.
“Sì, sono io!” pigolò l’altro. “O almeno credo!”
“Che diamine ti ha fatto Ardof?!” l’interrogò l’archiatra.
(...) Merlin si coprì gli occhi con le mani, mugolando. “Come spiegherò questo ad Arthur?”
[Arthur x Merlin, of course!]
NB: nel cap. 80 è presente una TRASFORMAZIONE TEMPORANEA IN ANIMALE (Arthur!aquila) e può essere letto come one-shot nel caso in cui vi interessi questo genere di storie.

Due persone che si odiano rimangono bloccate insieme in un ascensore. Cosa succede?
Succedono il controllato e stakanovista presidente della Camelot Corporation, il suo insopportabile assistente hipster, e un cortocircuito letterale quanto metaforico. Succedono rivelazioni, tensioni (ir)risolte e, forse, nuovi inizi. Succedono Arthur e Merlin, inevitabilmente, contro una parete di vetro unidirezionale come nella scatola dei sentimenti.

“Avevi detto che avresti voluto portarmi a letto almeno una volta, prima di morire,” disse. Poi voltò il viso per indicare oltre la tenda. “Il letto c'è.”
[Revisionata]

Ogni volta che Arthur rompe con una ragazza va da Merlin per del comfort-sex. Ultimamente, però, Merlin ha l'impressione che Arthur chiuda le sue storie un po' troppo frequentemente.

Il giorno di Natale, è speciale per tutti, vero?
No?
Beh, Billie Joe Armstrong ne sa qualcosa. Questa storiella è una piccola sciocchezzuola, un regalo per me, per i Green Day, e per tutte le splendide persone che ci sono qui. Buon Natale e buona lettura.;)

Premetto che non centra molto con i Green Day.
Anzi, centra davvero molto poco.
Però siccome ci siamo conosciute grazie a loro, beh..
Mi sembrava adatto metterlo qui.
E' solo un piccolo grazie, un grazie per aver recensito.

Sono Sidney Becher, ma mi considero Sidney e basta, visto che non ho idea di dove siano i miei genitori. Ho 13 anni. Segni particolari: senza futuro.

19-6-2010 Londra, Wembley Stadium...tutto comincia con la frase detta da Billie £e ho rapporti sessuali con Mike" e tutto prosegue mettendo in pratica quella frase proprio dentro al Wembley a fine concerto!

Un umano, era entrato in casa sua per rifugiarsi, da troppo tempo gli umani non entravano nel suo castello, probabilmente troppo spaventati dal luogo e soprattutto da lui. Quell'umano non poteva nemmeno immaginare a cosa stava andando incontro, sogghignò leccandosi un dito. Billie Joe Armstrong nascondeva un segreto, un agghiacciante segreto. Scritta a quattro mani, con la partecipazione di peacemaker.

Erano passati parecchi anni da quando lui e Mike si erano dichiarati il loro amore. E da quella volta era successo praticamente di tutto. Tré non chiede molto a Mike, solo di essere... il suo re per un giorno.

– Io sono DIO! - esclamò allargando braccia, completamente andato – Benvenuti in Paradiso! -
Le Peacemaker vi augurano una felice lettura nella prima storia da loro scritta l'anno scorso... prima di entrare: qui dentro c'è sesso, tanto sesso! xD