Ci sono cose che vanno fatte.
Per il bene comune, perché tutti se le aspettano, perché dopo, forse, vivrai meglio anche tu.
Ci sono cose che, una volta fatte, ti uccidono dentro.

“E così sei venuta” soffiò il Serpeverde, muovendo su di lei il suo sguardo ghiacciato, deciso e vacuo. “Tu torni, e torni e torni. Io ti caccio con indifferenza studiata, ma tu continui a tormentare il mio essere con la tua bianca anima. Io ti macchio, ma tu riesci sempre a mondare la tua interiorità. Io ti odio, Mezzosangue. E ti amo.”
Hermione socchiuse gli occhi.
“Entra” aggiunse perentorio Draco, dopo un attimo di doloroso silenzio.
Le parole che si erano librate dalle nobili e malvagie labbra del re delle Serpi vibravano ancora nell'aria fumosa, densa di peccati, e sussurri e segreti, e misteri non ancora svelati, ma che avrebbero corrotto ogni orecchio che fosse stato disposto a prestare attenzione.

"Questa è blasfemia! Questa è pazzia!"
"Pazzia? QUESTA. E'. DRAPPLE!"
Una relazione contrastata, segreta, vergognosa. L'impossibilità di stare insieme. E il padre di Draco che è meglio non lo venga a sapere - tanto per cambiare un po'. Questa è una drapple.
(No, vi state ancora chiedendo chi è il nuovo personaggio??? Drapple!!!)

FanFiction ad alto contenuto demenziale. Perchè dopotutto Sebastiano di Michele non è mai stato un demone, e Ciel è soltanto un piccolo bambino viziato a cui piacciono troppo i congiuntivi.

- Dai Harry, non avrai mica paura di Draco? – ridacchiò la Watson, che da quando aveva scoperto le fan fiction su internet, si era inventata nuovi e terribili passatempi ai loro danni, in particolar modo mentre giravano le scene per la seconda parte del settimo film.

Dunque tu vorresti farmi credere che quello che hai in mano non è un ritratto di Draco Malfoy, dico bene, Harry?

[...]
Indossare i collant quando si era con Ron equivaleva a comprarli per buttarli nel cestino, ancora impacchettati e completi di scontrino, e lo straaaaap che udì subito dopo glielo dimostrò. - Quante volte te lo devo dire che le calze si sfilano partendo dall'elastico e non da un punto imprecisato tra la caviglia ed il ginocchio, Ronald?
- Mi sembravano più resistenti questi - pigolò lui, imbronciato.
- Non esistono collant resistenti, Ron. Si rompono tutti, dal primo all'ultimo.
- E perchè continui a comprarli allora?
- Perchè quando non sei tu a devastarli, un Reparo è sufficiente!
Ron si allontanò di scatto, come scottato. - Chi te li devasta, scusa, a parte me?
[...]
Hermione aveva quell'assurda capacità di arrivare dritta a lui, nelle parole, nei gesti, nei movimenti: sapere di averla lì lo eccitava oltre misura - sentirla ansimare sulle sue labbra, sentirla vibrare sul suo corpo, sentirla vivere con lui - e decise di non attendere oltre, di volerla più di ogni altra cosa - perchè se l'aereo cadeva, voleva morire con lei, per lei, in lei.
Storia classificatasi seconda al "We are Original Drunks!" di Tittigranger.
Vincitrice dei Premi Speciali Miglior IC Hermione, Premio Stile, Premio Originalità.
Prima classificata assoluta, prima in classifica della sezione One-shot, Premio Miglior Trama al Contest "Emozioni" indetto da nefene.

[Prima classificata al contest "Gossip e omosessualità" indetto da rekichan con co-giudice da Stateira]
Maestro, non ci riesco. È tutto buio, ovattato. Non capisco, perché non cresco? Tu invecchi… perché io no?
«Dio ti ha donato la giovinezza, giovane allievo, non rifiutare un regalo così grande.»
Tac tic, tac tic, tac tic.
Ma Maestro… prima crescevo!
«Gli uomini hanno il libero arbitrio, hai fatto tu la tua scelta.»

«Sakura e…» soffio ancora, incantata dal riflesso nello specchio.
Sono pazza, sono completamente andata. Ma se la pazzia è questa, Dio ti prego lasciami nella mia follia.
«e…» sussurra lui e sento il cuore sciogliersi.
La sua voce mi rende ancora più eccitata di prima, tanto che sospiro pesantemente.
«E chi?» domanda impaziente mentre le sue labbra sono salite a baciarmi l’orecchio, socchiudo gli occhi in estesasi.
«E te» dico assente e le gambe tremano per la paura.
Paura che poteva scomparire da un momento e l’altro, paura di quello che stavo dicendo perché lo sapevo, era la verità.

Guardò l'ombra della clavicola destra di Naruto, la curva armoniosa che dipingeva sul suo corpo e, all'improvviso, sollevando nuovamente gli occhi verso il suo compagno gli disse con un'espressione indecifrabile:
“Sei davvero bello. Forse non sono stato sufficientemente capace da riuscire a dirtelo in tutto questo tempo.”
[SasuNaru; pwp]

Naruto fissava il pallido dio che sembrava attirare l'attenzione di tutti quelli che erano nel locale. Era meraviglioso, stupefacente e bellissimo ma al di sopra di tutto era infelice. Riusciva a vederlo. I suoi occhi nero pece erano cupi, senza vita e vuoti. Era come se le luci fossero accese ma non ci fosse nessuno in casa. Era come se fosse pronto per morire...

Naruto Uzumaki è uno studente universitario sfaccendato, che sogna di diventare un regista cinematografico; Sakura Haruno è la nuova barista del locale che si trova esattamente davanti alla Facoltà frequentata da Naruto. Lei viene da Hiroshima, è arrivata sino a Tokyo per dimenticarsi una volta per tutte del suo ex, Sasuke Uchiha, e ha deciso di non impegnarsi mai più in una relazione seria. La storia di Naruto e Sakura dura 500 giorni, che non verranno mostrati in ordine cronologico, bensì completamente sparpagliato, disomogeneo, come pezzi di un puzzle da ricomporre con molta pazienza. Durante questa storia Naruto e Sakura si incontreranno, si conosceranno, si prenderanno e si lasceranno. "Questa è la storia di un lui e di una lei ma, tanto vale chiarirlo subito, questa non è una storia d'amore." Forse.
Ispirato e dedicato al meraviglioso film indipendente "(500) giorni insieme - (500) days of Summer".

Fic comica di puro sollazzo estivo! Nanao e Matsumoto ingegnano un sistema per salvarsi da una nostra cresciuta conoscenza! Tuttavia ad ostacolare le cose interverrà un insospettabile gelosone! Buona lettura e buona estate!

La notte della fuga di Sasuke, Sakura tentò di fermarlo senza riuscirci. Ma cosa sarebbe successo se l'Haruno fosse stata accompagnata da Naruto?
“Io… Naruto…” Sussurrò la Kunoichi, abbassando lo sguardo. “Ti prego, lo so che ti potrà sembrare strano… Ma credo che Sasuke-Kun sia in pericolo.” Dopo qualche secondo, la ragazza tornò a guardare l’Uzumaki, certa che nel suo volto avrebbe visto incredulità o ironia. Invece, il genin la guardava con attenzione, gli occhi ridotti a due fessure.
“Dove credi che sia?” Si limitò a dire, sistemandosi appena il coprifronte.
“Alle porte di Konoha... Dobbiamo andare là. Prego solo di sbagliarmi.”