"Essere dominati e rieducati era il destino che toccava ai perdenti in combattimenti interni alla tribù, capitava frequentemente ed era molto formativo. Naruto non aspettava altro che sconfiggere Sasuke e averlo per sé per un anno intero. Lo avrebbe rieducato di certo, non lo faceva solo per il suo orgoglio o perché lo desiderava in modo carnale. Gli avrebbe insegnato a essere un vero guerriero appassionato, non gli importava che fosse più anziano di lui".
SasuNaru. Nsfw.
[Incompleta]

Storia in fase di revisione attualmente al cap.7
La situazione tra Naruto e Sasuke sembra aver raggiunto una svolta, ma pare che nessuno dei due abbia intenzione di ammetterlo, né di esternare i propri sentimenti. Forse per loro è arrivato il momento di affrontare a viso aperto il nuovo rapporto che si sta creando, dovendo affrontare la vita quotidiana e tutte le difficoltà a cui la loro situazione porterà.

Afferrò il cellulare nauseato, forzandosi a fare il controllo dei danni, perché trascorrere la serata ferito ed ubriaco ad ascoltare in loop la stessa canzone degli Artic Monkeys non poteva che averlo portato a sprofondare sempre più in basso.
E ogni volta che raggiungeva il fondo si ritrovava a scavare, altroché risalire.
*
[Shiita][Partecipante alla challenge Colomba Express del gruppo SasuNaru Fanfiction Italia]

SasuNaru| AU | Daddy!kink
!! Non lasciatevi ingannare dal primo capitolo, i personaggi sono tutti maggiorenni !!
“Ancora” chiese.
Sasuke gli accarezzò i capelli sparsi sulla fronte.
“Come si dice?” lo canzonò.
Gli occhi blu lo stavano implorando.
Sussurrò: “Per favore, più forte, daddy”.

Un abitudinario cronico ha un unico modo per elaborare ciò che accade: il metodo scientifico avanzato, una pragmatica lista di passaggi universali che aiutano l'analisi di qualsiasi fenomeno.
Solitamente utilizzato per scoperte di importanza generale, esso è applicabile con risultati testimoniabili anche alle situazioni più svariate, come l'accorgersi improvvisamente del proprio dirimpettaio di banco e di tutto ciò che ne consegue. Per quanto incredibile possa essere.

[Katsuki/Izuku] [Dance!AU]
Ma è proprio questo il bello dell’essere umano, no? La facoltà di decidere, sbagliare, rialzarsi in piedi e comprendere dai propri errori. La facoltà di poter cambiare tutto grazie a una piccola, insulsa e apparentemente innocua decisione.
Come uscire di casa in anticipo, ricordarsi di portare un paio di cuffiette per sentire la musica, approfittare di una splendida giornata di sole per fare una passeggiata nel parco prima di andare a scuola.
Piccole, insulse, innocue decisioni.
Inafferrabili, come il battito d’ali di una farfalla.
Peccato che Izuku Midoriya non abbia scatenato un uragano dall’altra parte del mondo con quelle scelte. No, così sarebbe stato tutto troppo semplice, troppo noioso. E il destino ha in serbo cose ben più piccanti per lui.
Izuku Midoriya nell’uragano ci finisce proprio a capofitto.

-Vado anch'io – dichiarò di getto Sasuke, il volto che non ammetteva alcuna replica.
Kakashi non si scompose a quel tono arrogante - non credo sia una buona idea.
Lo incenerì, con quel suo occhio spaventoso che tutto il mondo temeva – e per quale motivo, di grazia?
-Perché non ragioneresti in maniera lucida, esattamente come molti anni fa, Naruto non ragionò lucidamente quando tu lasciasti il villaggio.
-Naruto non ha lasciato il villaggio! – tuonò Sasuke, e la sua corazza di freddezza si infranse – lui è l’ultima persona di questo mondo che potrebbe mai tradire la Foglia. L’ultima.
-Sasuke – mormorò serio Kakashi – guarda che cosa ti ha fatto prima di fuggire. Non è un tredicenne in cerca di potere, ma uno shinobi estremamente potente. È pericoloso.
-Non ho alcuna paura di lui. Lo riporterò indietro – disse senza troppi preamboli – qualsiasi cosa sia successa, qualsiasi cosa gli abbiano fatto per farlo agire così, lo riporterò indietro. E neanche lei potrà impedirmi di andare a cercarlo.

Non poteva essere davvero quel Sasuke Uchiha: il pianista che in cinque anni aveva inciso tre splendidi album di cui ricordavo a memoria ogni singola nota, di cui sapevo ogni dettaglio umanamente conoscibile da un fan, la persona che avrei dato qualsiasi cosa per sentire parlare a quella distanza, senza microfoni né schermi, se ne stava lì a chiacchierare con la Rosa girando pigramente lo champagne nel bicchiere. Impossibile.
[Impaginazione e titolazioni rivisitate, Dicembre 2011]