Ogni mattina in America uno sfigato si sveglia, sa che deve correre più in fretta del figo di turno o le prenderà di brutto. Ogni mattina in America un figo si sveglia, sa che deve correre più in fretta dello sfigato o non riuscirà a spaccargli il culo. Ogni mattina in America non importa che tu sia un figo o uno sfigato: è meglio che cominci a correre.

Ash è un ragazzo problematico di vent'anni che, reduce da diverse quanto pericolose situazioni, viene "parcheggiato" a casa di una sua zia che decide di inviarlo "come un pacco" ad un nipote omosessuale sposato da sei anni con un uomo che, inizialmente, prova nei suoi confronti una sorta di diffidenza. Ash non è un ragazzo risolto, eppure si destreggia bene nei rapporti fino a che un suo nuovo conoscente non deciderà di coinvolgerlo in una situazione alquanto scomoda che lo metterà a dura prova. Nonostante abbia provato a stare lontano dai guai e dai suoi fantasmi, Jezebel lo trascinerà in una concatenazione vorticosa di eventi che lo costringeranno a rimettersi in gioco con tutti i suoi demoni nella speranza di saperli gestire. E tra situazioni comiche, tragi-comiche e seriamente tragiche, la vita di Ash gli esploderà nelle mani, causando contraccolpi tali da obbligarlo ad affrontare questioni passate e irrisolte che credeva di aver accantonato.

"Siamo ombre. Pesci senza branchie. Ingenuamente soli. Perché se qui ci fosse anima viva io e te non ci ameremmo. O per lo meno lo faremmo in silenzio.
Ma non ti dirò mai addio. No Lorenzo. Non lo farò mai. Perché queste mani hanno bisogno del tuo viso per non sentirsi vuote.
Quindi toglimi il respiro. E ripeti con me: Damiano ti voglio"
Due ragazzi che nonostante tutto e tutti non possono che essere irrimediabilmente, inguaribilmente attratti l'uno dall'altro. E poco importa che il mondo li conosca come semplici amici eterosessuali, loro sanno che non c'è amore o ragazza che li possa dividere. Poco importa che i loro sentimenti rischino di ucciderli: basta abituarsi. E' come vivere sottacqua: bisogna sviluppare le branchie, oppure abbandonarsi.

Un orfanotrofio, un gioco di sottomissione, una scommessa. Erwin e Roman.
Il primo un orfano dagli occhi troppo azzurri e i tratti troppo dolci, il secondo, dalla sadica intelligenza e sessualmente confuso, due anime reiette legate l'una all'altra dal Destino.

Ci sono due ragazzi, Raiden e Chris, che si conoscono, si vivono e prima di poterlo capire si ritrovano con le proprie vite intrecciate.
Però non è tutto così semplice.
Ci sono così tante cose del passato di Raiden che ritornano, ritornano anche se questi cerca di mandarle via, di tenerle lontane dal presente, dalla sua vita, ma ciò, ovviamente, non è così facile, dato che la gente parla, critica, mente e ferisce, facendogli sempre ricordare di una persona che lui ormai considera morta, ma che in fin dei conti, non lo è.
Chris è un etero convinto e inizialmente sadico.
Non c'è nient'altro da dire qui, leggete se volete. Tengo a dirvi che io scrivendo queste righe sono cresciuto, e spero che in qualche modo esse possano recare anche a voi una sorta di accrescimento interiore, e là dove possibile, spero anche uno spunto per riflessioni sui tempi moderni.

Un ragazzo vittima dell'avidità dello zio viene rinchiuso in un manicomio.
Corre l'anno 1890 e la cura della malattia mentale, vera o presunta, è una tortura ai danni di povere vittime, spesso più sane di coloro che dovrebbero... "curarli"
Una storia dalle pennellate crude, a tratti violenta.
Nel 1904 fu creata la prima legge sulla malattia mentale.
Serve per salvaguardare la pubblica decenza, per difendere la morale pubblica da soggetti deviati che,
con il loro comportamento, danno scandalo e che vengono, quindi, ricoverati (carcerati, rinchiusi) in apposite strutture dette manicomi, dove si entra con stupefacente facilità, perdendo tutti i propri diritti civili.
La storia che vi vado ora a narrare racconta di un caso non certo unico e non certo raro,
ma che sicuramente non è finito come molti altri.

Ivan ha 27 anni, è russo e vive a New York da quando aveva 11 anni. Ha una madre, due sorelle, un cugino che di mestiere fa la guida turistica ma in realtà è una puttana, un hermanito spagnolo con un fidanzato scozzese (che spera che muoia di morte violenta), un altra varietà di amici pazzi. Come se non bastasse ha una bassissima autostima che gli impedisce di vedersi per come è in realtà.
Axel ha 26 anni, è mezzo russo-irlandese, vive a Mosca, sua madre non vuole più avere a che fare con lui, suo padre sta morendo e sa di avere un fratellastro e due sorellastre. Ha pochi amici ed è ingenuo, solo con la brutta abitudine di appiccare incendi e finire in prigione.
Cosa li accomuna a parte una notte di sesso insieme? Niente altro che essere fratellastri!
E di sicuro, per il maggiore non sarà semplice capire che forse la propria felicità si nasconde dietro ad un sorriso dolce e due occhi verdi.

"Luaks, sei sveglio?"
Nessuna risposta.
"Lukas, rispondi alla mamma, sei sveglio?" Pausa.
"No."
"Posso comunque cantarti la canzoncina?"
"Non devi cantarmi nessuna canzoncina, oggi non è il mio compleanno."
"Lo so tesoro, ma vorrei cantartela lo stesso...Tanti auguri a te, tanti auguri a te, hai sedici anni e un giorno, tanti auguri a te."
"Lasciami in pace."
Laura si sentiva morire dentro...che razza di madre snaturata si sarebbe dimenticata il compleanno del figlio? E soprattutto, che razza di madre snaturata avrebbe negato al figlio l'amore della sua vita? Ma Laura lo faceva perchè lo amava, e doveva salvarlo dalla sua voglia di distruggersi, dentro e fuori. Doveva salvare il suo bambino che si torturava anima e corpo da troppo tempo, ma quello non era il modo giusto.

Amore è una delle parole più inflazionate, sulla bocca di tutti, in particolare noi scrittori, non ha un vero significato e scivola verso consuetudini che non si applicano a tutti, a volte diventa addirittura un vuoto strumento commerciale. Una sorta di soluzione facile e svelta per persone incapaci di eviscerare l'insieme di sentimenti che provano per qualcuno. Dire "ti amo" è facile, dire nello specifico cosa ci emoziona negli altri è complicato, imbarazzante. "Amore" è il contenitore vuoto per un sentimento di attrazione che quasi tutti proviamo, ma che non sempre è identico. L'amore in sé per me non esiste, un concetto astratto con cui si tenta di unificare qualcosa di meravigliosamente complesso e incatalogabile.
Trama: Michael Yule ha diciassette anni, nato in una piccola comunità dell'Irlanda da una famiglia che, a causa della povertà, cerca di mettere su una truffa nei confronti di un costoso college inglese, il Beginston, pur di assicurargli un futuro migliore. Si ritroverà catapultato in un mondo complesso in cui sarà costretto a cavarsela da solo, e stringere nel tempo, volente o nolente, rapporti particolari con alcuni compagni che saranno capaci di cambiarne realmente la vita e l'approccio al mondo.

Quello che succede se un prof in vena di tediare il prossimo decide di dare una punizione esemplare che cambi le cose....ecco a voi un ennesimo frutto della mia mente malata!!!! C0MMENTATE!!!! Baci ATTENZIONE: visto che come al solito la storia mi è sfuggita un po'di mano, ho alzato il rating a NC17