Come eravamo
Come siamo
Come saremo.
Te lo ricordi, Tobia?
Ero già lì, avevo le mani tra i tuoi ricci e il corpo premuto sul tuo, in una fantasia che credevo irrealizzabile, nell’affetto cieco che cambiava colore e delineava i propri contorni.
Te la ricordi, Tobia, la mano sul fianco, in un letto stretto, di un hotel torinese?
Io sì. C’eri tu, in tutto ciò che girava intorno.
C’era il rumore della mia felicità a dipingere la stanza.

“Allora” chiede incoraggiante Lestrade giocherellando con un sottobicchiere. “Come va con… Sherlock?”
John beve un sorso della sua birra e fissa il vuoto.
“Non ci parliamo.”
Sherlock è tornato, ma le cose non sono facili.
(post-Reichenbach) (magical realism)

«Po… potresti ripetere?» la voce che gli usciva con una nota molto più bassa rispetto al solito.
Sherlock roteò gli occhi e scosse la testa esasperato.
«Sai quanto io detesti farlo. Comunque, cosa vorresti sentirti ridire, esattamente?»
[...]
«Che vieni a letto con me solo per tenermi qui.»
Sherlock fece schioccare la lingua contro il palato, il sopracciglio lievemente inarcato.
«Non ho detto propriamente questo.»
«No, ma questa è la sostanza.»

[Cap1]
John non sa che ore sono. In Afghanistan teneva sempre l'orologio di Harry nel taschino della divisa, sincronizzato sul fuso orario di Londra. Si ripeteva spesso che se avesse continuato a tenerlo lì, guardandolo quando lo riteneva necessario, sarebbe tornato a casa. E l'ha fatto, John è tornato, eppure l'abitudine di sapere sempre che ore sono è rimasta. Ha pensato che non se ne sarebbe mai più liberato, almeno finché non ha conosciuto Sherlock. Con lui, tenere conto dell'ora, è assolutamente impossibile perché non ha un orario e non gli interessa minimamente averne uno. E John non sa che ore sono.
[Crossover: Sherlock/Criminal Minds]

John poggiò il suo portatile sul tavolo e si sedette sul divano accanto a Sherlock, che ne occupava la maggior parte, essendosi messo in una delle sue strambe posizioni.
«Onestamente, non riesco a credere che tu non abbia mai visto Harry Potter.» Disse, premendo play.
Uno sbuffo provenne dalla massa informe di coperte sotto il quale si celava il suo coinquilino.
«Onestamente, non ho mai sentito il bisogno di farlo.»

«Credo che Sarah mi ucciderà.»
«Perchè dovrebbe fare una cosa simile?»
Domandò confuso ma straordinariamente tranquillo, come se non fossero stati mezzi nudi e avvinghiati nel suo studio.
«Beh, perchè sono chiuso nel mio ufficio con il mio ragazzo da almeno mezz'ora durante il mio orario lavorativo, tu che dici?»
Sherlock ridacchiò per un attimo.
«E tu dille che mi sentivo male e perciò sono venuto a farmi visitare.» Ribattè allegramente.
John annuì con enfasi, fintamente convinto.
«Sì, potrebbe andare. Ma non ci crederà mai.»
«Probabilmente no, ma non sarà in grado di dimostrare il contrario.»

Bastano cinque fotografie trovate in una vecchia scatola per far capire a John Watson quanto poco sappia del passato del suo coinquilino e di sé stesso. Il cammino verso la consapevolezza è lungo e pieno di ostacoli, e Sherlock non ha certo intenzione di aiutarlo.
"In ogni scatto ci sono gli stessi due uomini apparentemente distesi su un letto, col petto nudo coperto da un lenzuolo bianco all'altezza delle ascelle. Uno di loro sembra magrissimo: l'ombra che si dipinge sulle guance scavate sottolinea ancora di più gli zigomi sporgenti, i capelli neri, lunghi ed arruffati, sono l'elemento più scuro della foto e contrastano con il pallore cadaverico e palesemente poco sano della sua pelle. Il ragazzo – perché non può avere più di una ventina d'anni, nonostante le profonde occhiaie – poggia la testa sul petto di un uomo dal colorito notevolmente più scuro, profondi occhi castani e capelli a spazzola dello stesso colore."

Errare humanum est.
E se ad errare fosse Sherlock Holmes?

Massimo vuole riconquistare Antonio e ricreare il triangolo. Il problema è come. Basteranno Risiko, una scommessa e un insperato alleato?
[p0rn in quantità industriali, non abbiate dubbi]

Non ho fatto niente, Sherlock. Non ho fatto davvero niente.
In tutti questi anni, non riesco a capire come ho fatto a meritarlo.
Eppure è successo
Ti ho incontrato.

Il locale era pieno, quella sera.
Ricco di colori, di musica, di ritmo, ma soprattutto di vita.
Quasi tutti danzavano stringendo la propria anima gemella al petto, godendosi a pieno quell'attimo di totale libertà senza pregiudizi né inibizioni. Tuttavia, Michele preferiva restare al bancone, isolato da quella gaia spensieratezza che non sentiva sua, in quel momento. Fissare la vodka nel bicchiere e giocare con la cannuccia era diventato quasi divertente, finché, con un sospiro, non si decise a sondare il terreno, a fissare le persone presenti, a studiarle attentamente cercando di dare loro un volto e non solamente un contorno sfocato d’immagini; fu quasi incredibile intercettare il bagliore di due occhi scuri che lo scrutavano in quel turbinio di luci ipnotiche ed instabili.
++ 3° classificata al contest “50 sfumature di kink” di Artemis Hide ++

Quando un'esistenza dimostra di essere stata costruita con fondamenta fragili, i problemi tornano alla luce.
La convinzione di aver vissuto una vita serena si sbriciola sotto i nostri piedi quando chi comincia a tirare i fili è la Morte stessa.

Un po' di dark humor, romanticismo e... Sturm Und Drang con lieto fine.
Draco ha uno strana mania che nessuno sembra capire. Molti lo ostacolano, i più comprensivi lo ignorano. Ma c'è qualcuno che non fa niente di tutto ciò. Perché proprio da queste cose, si riconoscono le anime gemelle.

-Sei stupido.- gli disse, sorridendo.
Jeff lo guardò male.
-Sei proprio stupido.- ripeté.
-Beh, grazie?- rispose quello infastidito.
-Sei uno stupido geloso ed emotivo.- sorrise ancora e per poco Jeff non si strozzò.

Draco alle prese con gli straordinari fuori programma, una scala a pioli e un Harry particolarmente predisposto al comando.
Dal testo:
Ok, era definitivo, ci stava provando con me. Ma era un fottutissimo scherzo o faceva seriamente? Fanculo, chi se ne fregava se poi mi avrebbe preso in giro con mezzo Ministero e tutta la sua ghenga di amici! Volevo succhiarglielo. E farmi scopare. Brutalmente. Dove e come cazzo gli
pareva.
7° CLASSIFICATA AL CONTEST MULTIFANDOM Si scrive ROSSO. Si legge PERVERSIONE.
1° CLASSIFICATA NELLA  SEZIONE HARRY POTTER
PREMI SPECIALI: PREMIO MIGLIOR STILE