Dean teneva Castiel sopra un edificio di trenta piani, sussurrandogli parole d’amore, anche se lo stava costringendo ad andare oltre il margine del tetto. Che cosa li ha portati a questo punto? Come può una guardia del corpo così devota tradire così gravemente il suo cliente? E perché Dean insisteva che Castiel fosse al sicuro, nonostante entrambi stessero precipitando verso la strada?
Una storia a cronologia inversa.

Gli angeli sono scesi sulla terra e hanno soverchiato l’umanità, regredendola ad uno stato quasi medievale. Gli umani lavorano come schiavi alla costruzione di una torre, di diverse torri sparse intorno al globo, ma nessuno sa cosa succederà una volta che il loro lavoro sarà concluso. John Winchester è a capo di una delle cellule della Resistenza e Dean nei confronti degli angeli non ha mai provato altro che odio, per ciò che hanno fatto alla sua famiglia, per ciò che hanno fatto a Sam. Finché, un giorno, Castiel non viene assegnato al suo cantiere e tutte le certezze che aveva iniziano a sgretolarsi. Ma come gli ripete spesso suo padre, un umano non dovrebbe mai fidarsi di un angelo.
80% AU, 20% what if (vi assicuro che non è così complicato come sembra)
Dal testo:
«Perché?» […]
«Perché ho sempre creduto che non mi importasse» […] «Ma mi sbagliavo»

"Dimentichiamoci di ciò che è successo. Avremo un regolare rapporto servo-padrone." Dean mise il moro al tappeto, bloccandolo a terra con un ginocchio. "Ma se ti troverai nei guai non osare correre da me." Castiel riuscì a invertire le posizioni, schiacciando a terra il romano, sorpreso ed eccitato da tanta intraprendenza.
"Posso benissimo cavarmela da solo, grazie. Ma stai attento d'ora in poi: sono riuscito ad adularti una volta, ponendoti ai miei piedi, posso benissimo farlo una seconda." Il biondo si illuminò e gli rivolse un sorriso malizioso.
"Non vedo l'ora che tu ci provi nuovamente." Castiel mollò la presa e fece per andarsene quando il suo padrone richiamò la sua attenzione.
"Ma attento, greco...alla fine potresti innamorarti tu di me."
(Passo tratto dalla storia.)

|Destiel| Office!Au| DeanSmithxEndVerseCas| Light Dom/Sub| Top!Cas/Bottom!Dean| Words: 104.000
Dean Winchester ha trentaquattro anni e tutto quello che un uomo può desiderare. Una bella macchina, un appartamento in centro in una delle città più conosciute d’America e un lavoro stabile che gli fa guadagnare
abbastanza soldi da potersi permettere tutto quello che vuole. Ma non è felice.
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“Sapevi che chi stacca le etichette dalle bottiglie è sessualmente disturbato?”

Il locale si chiama Dante, la stanza è la Gabbia, e Dean si trova lì solo perché odia se stesso. È completamente sbronzo per via degli shottini che ha preso al bar al piano di sopra, e stordito dal caldo. La musica orribile gli entra nelle ossa, i bassi rimbombano con quello stile tecno-trash discordante che normalmente gli farebbe rivoltare lo stomaco. La Gabbia odora di sudore, sesso e birra rovesciata, lo spazio angusto è pieno di corpi mezzi nudi – e troppo vicini – che premono l’uno addosso all’altro, e merda – quel tizio è davvero nudo? Lo è, e i due uomini che lo stanno schiacciando sulla pista da ballo, ne sembrano davvero felici. Dean, nei suoi jeans e maglietta, è praticamente troppo vestito, che è lì in piedi, per metà eccitato e per metà imbarazzato, ha un breve momento di lucidità. Esci. Va’ a casa. Smettila di punirti.
E lo fa, quasi. Ma attraverso il frastuono e i rumori, avverte degli occhi puntati su di lui e, quando vede a chi appartengono, si ricorda il motivo per il quale si trova lì.

Quando gli angeli smettono di cadere e Castiel trova una via d'uscita fra gli alberi, si ritrova solo e ad un oceano di distanza dai Winchester. Per una volta, è Dean a volare da lui. TRADUZIONE

""Preferisco la versione italiana." Risposte atono, ma un lieve sorriso, Cass. "Indossala."
Dean ride. "Questo è un regalo per te. E non ho intenzione di metterla."
L'angelo arriccia le labbra. "Nemmeno in cambio di una crostata?" Un lampo di divertimento negli occhi.
"No."
Si avvicina, Castiel.
"Nemmeno per un pompino?""