«Guardala, Ade, gli aveva sussurrato, indicando la fanciulla che sedeva poco distante dalla madre alla mensa degli dei. Volgi pure il tuo sguardo verso di lei. Il suo nome è Persefone. Non è forse una sfida adatta al potente sovrano dell’Oltretomba? Non senti il profumo della vita su di lei? Non vedi come la sua pelle risplende di calore e gioventù? Eppure non conosce nulla della vita, la poverina. Sua madre la tiene ben stretta alle sue gonne e le impedisce di prendere il volo… Scommetto che vorresti essere tu le sue ali.»
Il mito di Ade e Persefone – raccontato a piccoli pezzi.

Ade/Persefone: le mani e la pelle, quella sua presa sicura e l'idea di voler essere rapita, dopotutto.
/ drabble /

Persefone, unica figlia di Demetra. Persefone, e il suo destino. Il rapimento, il regno degli inferi. Ade.
Ma non solo.
Questa Persefone, la "mia" Persefone, non resterà una dolce, ingenua e innocente Kore per sempre, come lo resta invece la sua gemella antica di leggende e poemi. Qualcosa, alla fine, scatterà, come un processo di crescita.
Non c'è nulla di più potente di un piccolo cambiamento.
Qui vi propongo il mio, per la dolce Persefone.

I miti dell'origine e delle vicissitudini che dal loro antico recinto videro le preziosissime mele d'oro, nascoste nell'ormai perduto giardino delle Esperidi.
Una nostalgica rievocazione.

Il mito di Ade e Persefone, rivisitato. attenzione: I personaggi non si attengono molto alla storia originale.
Qui troviamo un Ades molto Noir, attratto fatalmente da una Persefone ancora troppo attaccata alla madre, che si attireranno però reciprocamente, come il bianco e il nero, il giorno e la notte, simili ed opposti, fino all'epilogo.

Luminose ragazze inghirlandate
di gigli e rose spuntano dai fiori
come fate galanti;
ma sono ninfe: Driadi e Meliadi
dagli sguardi indolenti,
dalle chiome dorate,
dalle forme invitanti,
che talvolta si trasformano in alberi
per offrire riparo dalla pioggia
o danzare con leggerezza al vento...

Sin dai tempi del mito ci viene raccontata la storia di Hades e Persefone. Un dio oscuro e severo che si innamora di una dolce fanciulla e la rapisce al suo mondo dorato, per rinchiuderla in una valle di tenebra.
Ma se non fosse andata così? Se Persefone fosse dolce, sì, ma meno sprovveduta di quanto appare. Se Hades fosse meno tormentato di quanto sembri. Se l'amore fosse vero e non costretto da un chicco di melograno.
Se fosse così, non resterebbe che dire "C'era una volta..."

la storia di Ade e Persefone, di amori scuri e risvolti luminosi. forse.

Se ti impedissero di vedere il sole, cosa faresti?
[...]Ade conosce la verità: gli uomini non si meritano atti d’amore, sa dell’odio che avvelena gli animi; l’ira e l’avidità, non il Fato, governano il mondo.[...]
Prima classificata al contest Sul Monte Olimpo indetto sul forum di Efp.
Terza classificata al contest Dai diamanti non nasce niente indetto sul forum di Efp.

(Questa storia ha partecipato al contest "Sul Monte Olimpo - Contest dell'antichità" indetto da EndlessBlue sul forum di EFP, classificandosi al secondo posto).
Guardatemi, figli di Zeus: io sono la fanciulla dei morti, flebile luce nell'Oltremondo.
Piccolo tributo ad una delle figure più sfuggenti della mitologia greca: Persefone.

Un patto tra Rumpelstiltskin e il Re dei Goblin per ostacolare la Campionessa del Labirinto.

Ade e Persefone sulle note di "Quando viene Dicembre".
"Perchè le piante non smettono di crescere sui terreni impervi solo perchè sono tali.
E lei avrebbe dovuto fare la stessa cosa".

Fin da piccola ho amato questo mito greco e ora che sono abbastanza grande per comprenderlo, ho deciso di riscriverlo a modo mio. I personaggi sono gli stessi e anche gli eventi narrati per la maggior parte corrispondono, tuttavia ho apportato qualche modifica. Persefone non è una ragazzina sciocca e frivola ed Ade non è lo spaventoso e prepotente essere che tutti dipingono.
Se siete pronti per fare questo viaggio mitico, non mi rimane altro che augurarvi buon viaggio.
Ps: Dedico questa fanfic alla me stessa di sei anni, quando il mondo mi appariva come un continente misterioso da esplorare e conoscere, e quando le favole che mia madre mi raccontava prima di addormentarmi erano per me storia, non leggenda.

Udite silenti il sottile mio detto
sia gaio o infelice, meschino o perfetto:
storia sincera e senza belletto
di donna Mattana e mastro Ferretto.
[Prima classificata con punteggio massimo al concorso "Il Medioevo e l'Albero" indetto dagli Original Concorsi]