Non stava bene, glielo si leggeva in faccia.
Aveva tentato più volte di rialzarsi e ogni volta le forze le venivano meno.
I lividi sulle gambe, le occhiaie marcate e lo sguardo perso. Lei, adagiata sulla moquette sporca di sangue rappreso accanto a lui.
Violenza e amore che si dimenavano per scannarsi, racchiusi nell'esile corpo di una ragazza che non ne poteva più di quella vita.

Semplicemente un uomo che sta per possedere la sua donna.

E le nostre bravate, te le ricordi, Kurt? Ogni memoria si è tatuata nella mia mente ed ancora oggi sorrido a pensarci. Arrivammo al St. Benedict lo stesso giorno. Due bambini di cinque anni, due cuccioli di uomo senza nessuna base su cui crescere. Abbiamo fatto affidamento solo l’uno sull’altro. Vicini di letto un po’ per fortuna un po’ per caso. Tu, con quel tuo vizio di succhiarti il pollice che non riuscivano a levarti ed io, con la mania di prendere due bastoncini e sbatacchiarli ovunque per creare del ritmo. Due bambini nati per restare assieme. Due bambini che si amarono ancora prima di sapere cosa questo voleva dire. Due bambini che il fato si è divertito ad allontanare ed avvicinare come due futili marionette peccatrici. Io e te. Ti ricordi, Kurt?

Novecento sta scendendo dal Virginian, ma non lo fa. Ritorna su. Non scenderà mai da quella nave...
E se Novecento fosse DAVVERO sceso da quella dannatissima nave? E se Jelly Roll Morton fosse stato presente?