Prologo: Family Portrait p!nk
Avevo dodici anni quando accadde, non ero che una bambina. Tremavo nell'angolo più scuro della mia stanza con le mani strette attorno alle mie orecchie per non sentire, non volevo sentirli più litigare. Non volevo sentire mamma piangere. Eppure successe, per l'ennesima volta. L'ultima poi lui chiuse la porta e non lo vidi più.

"Papà, perchè non riesci a capire? Non ho dormito per settimane per la paura di affrontare questo discorso con voi, ma non mi farai cambiare idea. Terrò il mio bambino. Già lo amo. Se non lo vorrai so dove è la porta e non sentirai mai più parlare di noi"

Sono seduta sul divanetto di fronte al camino nella nostra Sala Comune, mentre leggo un libro. Sto cercando di calmarmi. Il mio respiro è ancora irregolare. Avevi detto che uscivi con i Tuoi, Nostri, amici avevi bisogno di svagarti, dicevi che ti opprimevo, così ti ho lasciato uscire con loro. Ma Tiger, Goyle, Blaise e Nott sono rientrati presto, sono rientrati senza di te

"E così tu sei la dolce metà di Potter" le sibilò Astoria ghignando cattiva, non voleva risultare acida ma l'invidia era la sua spina nel fianco, fin da piccola aveva desiderato essere ammirata da tutti ma purtroppo lei era sempre la seconda, al primo posto c'era Daphne, così si era buttata nello studio diventando silenziosa passando così sempre inosservata, camminava per i corridoi della scuola a testa bassa e con i libri stetti al seno di modo che nessuno la notasse intavolando così un discorso con lei.

La tua voce è come la pioggia d'estate calda e soave, quasi materna, i tuoi capelli rosso fuoco ti incorniciano il volto di fata, delicati boccoli si formano verso le punte mettendo in risalto i tuoi occhi color dello smeraldo che brillano per il troppo riso. La tua pelle è diafana, perfetta come il resto del tuo corpo, le mani così affusolate e leggiadre tormentano i tuoi capelli appena Sirius fa una battuta totalmente fuori luogo facendoti arrossire come una ragazzina trovata dai genitori con il fidanzatino a darsi dolci e cauti baci furtivi in una notte di mezza estate. Lui ti sta fissando assorto, con un espressione seria in volto, lo noti e ti volti dall'altra parte stizzita dalla sua attenzione nei tuoi confronti. So di non poter competere con te, so che lo perderò ma non ho intenzione di lasciartelo, combatterò fino a che avrò fiato nei polmoni, fino a che lui mi vorrà io sarò qui per lui, perchè lo amo.

..Guardavi tuo padre ma l’unica cosa che hai visto sono le sue spalle ricurve scivolare fuori da casa per non farvi più rientro, voleva un maschio sai?... Gli anni passano troppo in fretta. Ormai Daphne è a Hogwarts e tu ti senti così sola senza di lei, ma manca poco, pochi mesi e farai il tuo ingresso a scuola come la più piccola delle Greengrass, forse così stando nell’ombra di tua sorella sarà più facile difendere il tuo cuore, il mio cuore, dalle delusioni. Nessuno ti farà mai del male mia piccola principessina. Sarebbe bello ma so che è impossibile. Corri nel enorme prato, corri come una selvaggia a piedi nudi sull’erba mentre rincorri il tuo gattino. Sei così allegra così felice vorrei che questo momento non passi mai. Vorrei non vederti crescere mai più... Una Draco/Astoria un pò diversa del solito raccontata attraverso gli occhi di una madre abbandonata...

Ah, ma quanto si sbagliava, Astoria, non era né innocente né perfetta, come sembrava… Le apparenze ingannano, aveva detto un ragazzo a molte miglia di distanza… Quanto era vero… Si sentì abbracciare da dietro, un abbraccio forte e protettivo, caldo… Quel profumo: il suo. “Non piangere, ci sono io con te…” le sussurrò in un orecchio baciandole la fronte con tenerezza. Astoria si voltò e incontrò i suoi occhi… Sorrise tra le lacrime… Aveva lui, per ora… Astoria appoggiò la testa tra l’incavo del collo di Draco sussurrandogli vicinissimo all’orecchio. “Adesso ci divertiamo un po’?!” “In che senso?” sussurrò il biondo di modo che Astoria fosse l’unica a sentirlo. Ria sorrise malevola e Draco capì subito. Draco incontra la Piccola Astoria Greengrass, la sorellina di Daphne mentre inseegna a Hogwarts... Che succederà?! Leggete per saperlo XDXD Kiss a presto Debby^__^ <

Lo sentì sorridere mentre un brivido mi attraversava il fianco appena accarezzato.
“Sei l’unica cosa che voglio…” mi sussurrò all’orecchio facendomi quasi piangere dal piacere
“Sai una cosa?” mi domandò guardandomi dritta negli occhi
“Se non me la dici non la posso sapere” replicai cercando di sdrammatizzare, il mio cuore batteva all’impazzata nell’attesa di sapere.
“Ti amo” e allora piansi, piansi come una bambina stringendomi a lui e amandolo ancora una volta più di prima con più consapevolezza, fino a che l’alba non ci sorprese... in quello spezzo di vita rubata alla monotonia di sempre.
Una Draco Astoria sulle note di Love Story di Taylor Swift ^^ spero vi piaccia un bacioneeee

“Non dire niente, non pronunciare il mio nome, questa sera non siamo noi, non parlare, non rovinare tutto” dico con voce leggera e soffocata da respiro affannoso. Non sono tua, non sono la tua ragazza. Non volevo baciarti non volevo toccarti non volevo niente da te fino a questo momento. Sento le tue mani scivolare sul mio corpo donandomi leggeri brividi di piacere. Chiudo gli occhi e ascolto il suono dei miei abiti scivolare sulla mia pelle, e di seguito i tuoi ti sento sempre più vicino a me, la tua pelle è bollente a contatto con la mia i tuoi baci sono sempre più sensuali, come una danza senza fine, sto pregando che tutto questo non finisca mai è tutto così perfetto e meraviglioso che vorrei si ripetesse all’infinito.

Strinse Ether a sé appoggiando una mano sulla fronte della sorella e tirandole indietro la testa di scatto, lei urlò, le aveva fatto male e a Victoria piaceva sentirla supplicare di risparmiarla, calde lacrime scesero sul suo volto abbronzato, la madre urlò e il padre la pregò di lasciare andare la figlia prediletta ma lei non sentì ragioni. Appoggiò le sue labbra rosee sul collo della sorella lì dove la vena pulsava a ritmo irregolare e spaventato, affondò i denti aguzzi nella sua carne tenera e
E' la mia versione della trasformazione di Victoria, sulle note di Victoria's Secret dei Sonata Artica, spero vi piaccia,^_^
Introduzione modificata per uso di doppio tag br.
Charlie_2702, assistente admin

Benché la giovane Cullen provasse a integrarsi gli studenti di Forks la evitavano; timore e invidia erano i sentimenti che la ragazzina suscitava in tutta la piccola popolazione di studenti. Renesmee aveva pochi amici, i licantropi e i vampiri che anni prima avevano sfidato i volturi per salvarla. Nessun umano, nessuna persona normale nel vero senso della parola. Il telefono squillo facendo sobbalzare la ragazzina dai suoi pensieri, alzò la testa di scatto e... SPOILER BRAKING DAWN... è la mia prima long fic su Renesmee e Jacob, spero vi piaccia^_^

Sono passati mesi da quando mi hai “lasciato”. Sembra passata una vita. E non riesco ancora a lasciarti andare. Ti vedo con lui, con loro e sento che la ferita del mio cuore si sta aprendo di nuovo. Sono proprio un bambino, un bambino innamorato che crede nelle fiabe; che idiota. ALLORA, PARTE CON UNA JACOB/BELLA/EDWARD E POI... Ehm... non si diceXD

Tu mi dicevi di essere tutto l'unico forte per sempre al mio fianco ora mi accorgo che sei sempre stato un ostacolo un ostacolo Tu mi illudevi di essere tutto di essere un fiore in mezzo al deserto ora ti vedo per quello che sei, un ostacolo un ostacolo Eh, ti ricordi quando mi dicevi che mi avresti aiutato? Ahah altra bugia! Sai una bambina, di neppure undici anni ci crede a queste cose ma ora ne ho quasi diciassette e ho aperto gli occhi. Ho capito che razza di persona sei, avevi capito che ero debole, una bambina e sapevi, sapevi che mi piacevi da morire e tu ci hai marciato sopra per bene sei anni! Cazzo, ma ti sembra il comportamento? Ma io sono stata più stupida di te a darti ragione a starti accanto illudendomi...

Ti vedo ridere con Jacob, Embry e Seth. Sai, qualche volta mi spaventi. Sì, ho paura di te e di quello che c’è stato fra noi, prima. Eri il mio migliore amico, una specie di secondo padre, un fratello e adesso sei il mio ragazzo. Cavoli, sono passati quasi sedici anni da quando sei entrato nella mia vita e non sei cambiato per niente, sei sempre Quil, il ragazzo solare che faceva e fa di tutto per rendermi felice, ma mi spaventi. Mi spaventa il fatto che mi ami più di te stesso, e mi spaventa che tu hai sempre saputo tutto di me, mi conosci troppo bene.
[Quil/Claire]

“Ehi, Jake, andiamo a fare un giro? Così mamma smette di ringhiare” dici prendendo la mia mano fra le tue tirandomi con tutta la forza che hai, spostandomi di quasi due metri. Rido, mi alzo e ti seguo. Tu salti felici davanti a me, il sole accarezza leggero la tua figura risaltandone la perfezione e io non posso fare a meno di guardarti, stupido, per l’ennesima volta.
“Chi arriva prima al fiume?” dici con tono di sfida iniziando a correre, così non vale, lo sai che sono competitivo! Non me lo faccio ripetere due volte e inizio a correre dietro di te.