John fa una scelta azzardata e Sherlock gli dà corda.

Dopo il matrimonio, un giorno John decide di andare a salutare Sherlock e scopre che il suo migliore amico non abita più lì.

Guardando Sherlock e John, Mycroft si rende conto che il suo motto "Carin is not an advantage" non è sempre vero.
[Lotteria di Natale]

John si leccò le labbra, stringendo le mani sulle proprie ginocchia.
“Fammi capire bene. Significa che non mi aiuterai, a meno che io non ti ripaghi in qualche modo?”
“Eccellente analisi della situazione.”
La voce di Sherlock era intrisa del famigliare, redivivo sarcasmo.
(post-Reichenbach)

Una domanda innocua riporta alla mente un ricordo.

"È questo per te? Un altro esperimento?"
"Te l’ho detto cos’è. Perdere."
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Dopo 'A Scandal in Belgravia'. Dialogo Sherlock / John riguardo l'evoluzione dei loro sentimenti.

"Tu sei il mio pezzettino di formaggio per attirare il topo in trappola."
"Sherlock." John sospirò pesantemente.
"Già."
"Perché proprio io?"
"Suvvia, Johnny boy, non fare domande stupide. Tu sei l'unica persona che conti qualcosa per quell'uomo, l'unico in grado di farlo uscire allo scoperto. Da cecchino avrei potuto pensare ad un piano meno rischioso di questo ma - strinse il braccio di John così forte da strappargli un debole lamento - perché limitarsi a bruciare un cuore solo, quando posso bruciarne due?"
Pre-slash.

Un ragazzino solo. Un sarcastico, irritante bastardo. Quando la salvezza dell'uno è affidata all'altro, tutti sanno che non finirà bene... oppure sì?
Segue "Harry's First Detention".

Anche quando le cose non vanno e si rompono, è meraviglioso.
(post-Reichenbach) (married!John)

Mycroft Holmes, Gregory Lestrade.
Ci sono alcune persone che semplicemente entrano nella vita di altre, e non ne possono più uscire. Anche quando tutto si complica, anche quando "è meglio così", ci sono cose da cui non si può tornare indietro.
No matter what.

John non ha modo di affrontare il dolore. Così ne inventa uno tutto suo.
Ma poi Sherlock torna. E lui non può permettere che i cocci della sua vita si frantumino nuovamente.
" Sono un nuovo John Watson, ora, e il nuovo John Watson non ha più niente a che fare con Sherlock Holmes "
- C'è stato un momento in cui John ha pensato di non potercela fare. [...] Ma ora quel momento è passato e il soldato in lui ha imbracciato il fucile e trovato un modo di reagire.
Ha sparato a Sherlock Holmes. -
Note:
Chiedo perdono per John. Credo sia OOC. Se lo è, segnalatemelo che lo aggiungo tra gli avvertimenti.

« È una citazione » rispose: « più o meno ».
Chiuse gli occhi e affondò completamente nel materasso.
« Perché sono un lupo » disse dolcemente. « Non ha occhi un lupo? Un lupo non ha mani, organi, membra, sensi, affetti, passioni? Non s’alimenta dello stesso cibo, non si ferisce con le stesse armi, non è soggetto agli stessi malanni, curato con le stesse medicine, estate e inverno non son caldi e freddi per un lupo come per un umano? Se ci pungete, non sanguiniamo? Se ci solleticate, non ridiamo? Se ci avvelenate, non moriamo? Dunque, se ci offendete e maltrattate, non dovremmo noi pensare a... vendicarci? ».
Rimase fermo nel silenzio che seguì, mentre le mani si John gli accarezzavano tranquillamente il petto.
« Il Mercante di Venezia » disse finalmente John.
« Sì ».
[Werewolf!AU][Traduzione a cura di Yoko Hogawa]