tutto è in fiamme: stiamo ridendo.

c'è un cane alla tua porta

imparo il rumore, imparo il silenzio.

nient’altro da bruciare.

mia nonna cuce senza pace

il tuo sangue sa di terra e fango e cenere, le mie dita nella tua gola.

il giorno dopo, ti trovo in cucina.

aspetta.
dice la voce al telefono.

nel panico, amato, erroneo e contundente.

Tra i miei denti
e la carne morta del mio braccio.

L'età è un incendio ed io sto correndo.

"Ti direi che non t'amo più, ma sarebbe più logico dire che non t'ho mai amata, e ancora più dire che non ho mai smesso di amarti.
Mentivo: Dio, se fa male.
[...]
La poetica di un amore si trova nell'unilateralità
o nella tragedia.
[...]
Nel migliore dei casi, non ci incontreremo mai."
Lettere, parole al vento, per la mia Utopia.
Non sono altro che pensieri scoordinati che ho scritto perlopiù per me stessa.
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"Il cielo di quel pomeriggio autunnale era grigio, coperto da fitte nuvole che impedivano l’arrivo del sole. Il vento soffiava, portando assieme a sè foglie ormai prive di vita, ed il suo canto risuonava per le strade deserte.
Il soffio di Eolo invadeva l’aria e, in mezzo a quel suono costante, la caduta di Cip dal tavolo fu poco più d’un lieve, invisibile tonfo."
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Un monolocale nel Bronx. Un omicidio. Da qualche parte, il colpevole.

"Il Poeta era seduto su una panchina del parco, gli occhi persi nello spazio attorno a sé, rivolti ora alle fronde verdi e fitte degli alberi, ora al cielo che immacolato luceva, ora ai sentieri di piccole pietre bianche che si snodavano, ingarbugliati come una matassa di filo, e di nuovo alle genti che passavano davanti a lui, simili a macchie di colore sul paesaggio. Vi era una sorta di cruda bellezza, in tutto questo, ed egli si perse a contemplare quegli esseri, a scoprire le loro menti, i loro drammi, a vivere con essi e, quasi senza volerlo, si ritrovò a trasporre quella bellezza in poesia.
Quando fu il momento di tirare fuori un taccuino e una penna dallo zaino, però, decise che per quel giorno non era cosa da farsi, e rimandò al successivo."

Il corpo martoriato [vivo o morto] della ragazza urlante sarà sempre una pagina prima del volto del suo aggressore.
La morte è un'arte, e l'arte è brutale; dei lineamenti sono solo banalità.
Sai già come funziona il gioco.