ora capisco perchè tutte dicevano che questa storia fa piangere.
non riesco ad esprimermi senza riportare le tue parole, anche perchè le mie sono niente a confronto con le tue.
« Ti sento… » percepiva il mio respiro affannato mentre lente gocce di mare si creavano nei miei occhi per fuoriuscirne e ferire le mie guance scavate dal tempo di digiuno che avevo fatto.
« Fammi asciugare quelle lacrime come una volta Sam, ti prego… » non cedere.
« Sei l’unica che ho sempre amato… » un giro di chiave.
« Fammi tornare ad accarezzare la tua pelle morbida e riempire il tuo viso di baci… » secondo giro di chiave.
« So che hai la testa appoggiata alla porta, sento come il tuo cervello sta lavorando e si sta scontrando con il tuo cuore per non aprirmi » terzo giro di chiave.
« Apri… » quarto giro, tolsi le chiavi e le appoggiai sulla mensolina.
Provai ad aprirla e tutto quello che ricevetti fu una resistenza da parte della porta. Appoggiai la schiena contro di essa e scivolai verso il basso, proprio come quando lui ci mise un punto.
« Vattene e non tornare. Hai avuto la tua possibilità, hai rovinato tutto. » un pugno. Un suo pugno.
« Sam! » ora era lui che aveva la voce rotta dalle lacrime. Ora era lui che aveva la vista appannata e gli occhi bruciavano.
« Stavamo così bene… la nostra prima serata insieme ti chiesi se mi avresti mai abbandonato per una donna famosa e così hai fatto. Perché? Ce n’era davvero bisogno? Cos’ho io che non va? E’ vero, studio e faccio la cameriera. Non sono piena di soldi e non sono così bella come lei, ma perché? Perché a me? Perché incominciare una storia così? » secondo pugno.
« Smettila! So che ho fatto degli errori, tutti commettono degli errori. » il respiro faticava ad arrivare e la voce era più impastata.
« Il tradimento non è perdonabile. » una manata.
« Non ti meritavo. Tu eri un uragano che mi ha travolto. Tu quello che abbiamo creato tra noi è talmente troppo forte che avevo paura. Ho pensato o creduto che fosse più semplice scappare e… » un pugno da parte mia.
« Vattene. » il suo respiro forzato e alcuni piccoli verso che faceva mentre piangeva rompevano il silenzio che si era creato tra noi. L’avevo interrotto, è vero, ma perché sapevo dove voleva arrivare.
questo mi fa capire quanto tu, giulia, ci tenga ad harry.
non a harry styles, ma a harry e basta.
magari non l'hai conosciuto, ma da come hai descritto il vostro "incontro" a milano nell'altra oneshot posso dire che tu sei innamorata di lui.
come se fosse una persona normale.
come ci si può innamorare di una persona che vediamo tutti i giorni.
so che ti darà fastidio, l'ho letto svariate volte come reagisci, ma è così.
devi accettarlo e fartene una ragione.
« Ciao Anne »
« Bambina mia… » era uguale identica a suo figlio. Come si esprimeva per caricarmi del suo affetto, come mi stringeva tra le sue esili braccia e come mi schioccava leggeri baci sulla guancia. Mi accarezzò e mi sistemo una ciocca di capelli per far scoprire di più il viso.
« Ti va di mangiare qualcosa? » ad una madre non scappa niente. A mia madre non scappava il fatto che io e mio padre le facevamo qualche sorpresa; Jay notava subito quando io e Louis litigavamo o avevamo fatto qualche cavolata e ad Anne non le fuggiva il fatto che mi nutrissi davvero poco e che pensassi solo a studiare.
« Non ho molta fame, ma un cappuccino lo bevo più che volentieri » un sorriso, un sorriso forzato da parte mia e un suo sguardo pieno di affetto. Uno di quelli rari che mi lanciava sempre quando perdevo la pazienza o ero un po’ giù di corda. Dopo una mezzoretta di stupide chiacchiere sulla mia scuola e su come volesse aiutarmi a evitare di lavorare, non scampai al discorso che girava nell’aria dall’inizio.
« Sammi, mi dici cosa pensi di tutto quello che sta succedendo? Non voglio farti pressioni e non voglio che tu parli di… loro due. Voglio sapere perché siete arrivati a questo punto. Tu lo proteggevi, me l’ha detto. Ti prego, spiegami perché hai fatto una cosa simile » i suoi occhi erano lucidi e le sue mani tremavano, non sapevo come poteva reagire. Dovevo solo essere sincera.
« Non prendertela con lui, sono io che quando me ne sono accorta non ho detto niente e ho continuato a vivere la mia storia. Potrà sembrare egoistico o addirittura autolesionistico, ma ne avevo bisogno. Anne ne avevo bisogno. » un respiro, non potevo crollare davanti agli occhi di tutti. Soprattutto non volevo che gli altri mi vedessero così vulnerabile. Harry mi aveva abbattuto tutte le barriere che mi ero costruita e adesso, rifarle sarebbe stato più difficile.
« Quello che avevamo era al limite della realtà. Ci bastava così poco per capirci che era quasi diventato pauroso. Ogni volta che tornava a casa dopo qualche tappa c’era il bisogno fisico e mentale di sentire i nostri respiri confondersi fino a non capire quale fosse il mio e quale fosse il suo. Era diventato malsano, quasi infernale. Morivo, ogni volta, nel sentire il suo sguardo percorrere il mio corpo anche mentre si mangiava o eravamo in compagnia. Mi lacerava dentro ogni volta che il suo respiro incontrava i miei capelli o il mio viso, anche per sbaglio. Non c’era più differenza tra sesso e amore, non c’era più differenza tra un bacio e uno sfioramento di labbra. Era tutto come se fosse per la prima volta, come se ogni volta, il nostro cervello resettasse quello che avevamo appena passato e ne avesse bisogno ancora e sempre di più. Eravamo diventati una droga, uno per l’altra. » una pausa. Un sorso del caldo cappuccino schiumoso. Uno sguardo verso la solita Londra grigia che preannunciava neve e di nuovo, ricadere negli occhi di una madre così premurosa.
« Anne, le droghe creano dipendenza, ti portano a limiti e ti fanno volere sempre di più perché poi non ti bastano. Ed infine, quando trovi la droga che ti fa arrivare alla morte, la prendi perché sai che ti darà l’emozione più bella di sempre. Lui non voleva morire. » il silenzio che calò tra di noi era più assordante di mille canzoni, una che sovrastava l’altra.
« Ti prego, di’ qualcosa… » il suo sguardo incrociò i miei occhi e venni colpita in pieno stomaco. Mi mancò l’aria quando incontrai il suo sguardo pieno di lacrime.
aspettavo con ansia questo incontro.
sapevo che l'avresti messo.
ed è stupendo.
qui non fai altro che confermare quello che ti ho detto prima.
sei la persona più pura e genuina e sincera che io abbia mai "conosciuto". |