Recensioni per
Frammenti di Luce.
di Kim NaNa

Questa storia ha ottenuto 39 recensioni.
Positive : 39
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
24/10/13, ore 13:59
Cap. 9:

Ciao Kim Nanà, finalmente sono giunta a quest'ultimo capitolo che hai pubblicato.
Che dire? E' poesia, ma tu già lo sai che, a volte, il dolore diviene poesia se incanalato nel modo giusto. Credo che il tuo dolore lo stia smaltendo nel migliore dei modi, con la scrittura.
E' un pezzo davvero molto bello, molto triste e così vero, ma è di una bellezza rara. Unica. Racconti di un dolore che sta dentro a tante persone, una morte che ci costringe ad annegare, come fa quella donna che altro non è Gabrielle e forse tutti noi. I sogni... be', i sogni sono armi a doppio taglio e Anthony lo sa. Lui che conosce così bene l'eternità, lo sa.
E tu sei pioggia, dolce e insistente pioggia.
Sì, è uno dei tuoi migliori componimenti. Bravissima, Kim. Complimenti.
Mai letta una cosa tanto... vera. Bella, triste, malinconia, vera e bugiarda insieme. Un connubio di tante cose che la rendono così bella.
Continua a deliziarci con queste bellissime parole, tu sai usarle a dovere. Hai talento, ma lo sai, basta crederci.
Un abbraccio enorme... torna presto! :D

Recensore Junior
19/10/13, ore 16:40
Cap. 9:

Finalmente siamo arrivati all’essenza di questa storia, non semplicemente ad una svolta narrativa, bensì al nodo focale dell’intera composizione; sono anche emozionata di esserci giunta.
 
“Sì, lo sentivo mio, perché solo qualcosa che t’appartiene, qualcosa che senti pulsare dentro, ti legge l’anima senza dover troppe spiegazioni e persone così sono nostre per sempre.”
“Quella donna appartiene al mondo, ma è soprattutto mia  e chiederò all’Eternità la luce che possa filtrare nel buio del suo cuore.”
 
In queste parole risiede il cuore di quanto scritto finora e sono immensamente felice di constatarne la natura pulsante, anche se non posso rimanere indifferente di fronte all’evidente emorragia che è in atto.
Sì, un cuore vivo e forte, sebbene duramente ferito, è questo ciò che qui emerge prepotentemente ed è ciò che più mi premeva appurare.
Gabrielle sa di esser viva, adesso, con tutti i pro e i contro che questo comporta.
Vorrei che facesse tesoro di tale comprensione e che non cercasse di rendersi cieca a oltranza, perché non c’è peggior nemico di se stesso.
Rimane il fatto che ora lei sa; non può più fingere di non aver compreso.
Gabrielle è Quella donna, invece la ragazza che si fa chiamare Gabrielle è un mero prodotto di un lavoro di volontà, in pratica è un’entità fittizia che non ama, non respira e non prova emozioni: non vive, in sostanza.
Spero che Quella donna si faccia chiamare Gabrielle, rivendicando il suo diritto all’esistenza come è giusto che sia.
Ti voglio bene.
 

Recensore Junior
18/10/13, ore 08:49
Cap. 9:

Voltai la busta per leggerne il nome del mittente e vi trovai una scritta: Nell’Eterno c’è di buono che tutto è bianco ma, anche nel nero come il tuo, se spalanchi gli occhi e resti ferma per alcuni istanti, imparerai a scorgere gli ostacoli e ad evitarli e troverai la tua strada, anche se saranno le ombre a indicarti la via.
L’Eterno.
Anthony.
Non mi aveva dimenticata. Non mi aveva lasciata morire.


okkey, dimmi dove sta questo Anthony che me lo vado a prendere subito!!!!! Ohhhhhhhhhhh! Pure io vorrei tanto una lettera così profonda e dal significato intenso! Questo ragazzo ha un'interiorità straordinaria, profuma davvero di eterno, direi che c'è qualcosa di angelico in lui. Ma Gabrielle perchè non si decide a smettere di farsi del male? ha ragione lui quando dice che è lei che non vuole salvarsi. che altro devo dire a riguardo? capitolo stupendo e attesa sicuramente straripagata! Bravissima!

Recensore Veterano
06/06/13, ore 19:54

Ed eccoci qui, sono arrivata all'ultimo capitolo postato.
Credo che questo sia il più importante di tutti, credo che questo abbia espresso più poesia degli altri.
Gabrielle purtroppo è dentro una gabbia fatta di sporicizia e dolori, tutto causata meticolosamente da se stessa. Una gabbia che stava cercando di allontare ancora una volta Anthony e la possibilità di riscatto, una gabbia che finalmente comincia a incrinarsi. Niente forbici, niente martelli. Gabriella sta cominciando a spezzare tutto ciò che l'ha costretta al ripudio di se stessa nel trascorso della sua vita, sta finalmente prendendo tra le dita l'arnese giusto: la penna. Niente più dita nella gola, Gabrielle, afferra una penna e scrivi. Lavati l'anima, sciogli le pene nell'inchiostro.
Amati, Gabrielle. Perché sei perfetta, imperfetta come sei. E' così che dice Anthony.
E' stato bello, Kim, quando Anthony l'ha sentita parlare, nonostante non stesse parlando. E' qualcosa di ineffabile, inafferrabile, unico.
Complimenti ancora per la storia, per i personaggi e per il tuo stile impeccabile, originale, tuo.
Non smettere mai di scrivere, continua a partorire simili beltà. Continua, fallo per noi lettori che ti amiamo.
Ti mando un abbraccio e grazie per il bel pomeriggio passato insieme.
Tua affezionatissima e fedelissima Belle!

Recensore Veterano
06/06/13, ore 19:36

L'eternità. Tutto sembra una poesia, lui è un poeta.
Mi sono rivista in Gabrielle, conosco quella sensazione di pienezza assurda, quella costrinzione a se stessi. E' terribile. Sai quante volte ho urlato perché avevo bisogno di un dannato bagno? E non era per truccarmi come faceva mia sorella, era per vomitare via una vita che non capivo, che odiavo. Sentirsi sbagliati è sbagliato, perdona il gioco di parole. Ma è vero, è tutto profondamente sbagliato e semplicemente Gabrielle è una persona che si è scoperta spaventata della vita, quindi aveva bisogno di qualcuno che fosse simile a Anthony nei primi anni di formazione.
Doveva trovare qualcuno a cui chiedere aiuto anni prima. Non c'era, tutti troppo occupati in una perfezione effimera, troppo presenti nel pensiero della ''gente''.
Gabrielle, puoi farcela. Elimina tutta questa acidità, accettati perché adesso hai visto un pezzo di eternità! :)
Bellissimo capitolo, rimango incantata nel leggerlo ed è una cosa che pochi sanno fare. Complimenti, ma già lo sai che sei brava.
Non mollare, Kim. Sei bella così come sei.

Recensore Veterano
06/06/13, ore 19:18
Cap. 6:

Quant'è bella questa fanfic!Sempre più intensa e intrinsa di significati utili, veri, belli.
Il tocco della bottiglia è stato un gesto di pura e semplice maestria, il paragone con Gabrielle mi ha rapita e faceva in modo che io annuissi e mi trovasse ancora d'accordo con Anthony.
Per avere solo diciotto anni ha fegato da vendere, sembra lui il più grande e le linee guida le sa disegnare.
E' tutto merito del tuo tocco unico, del tuo non incentrare tutto su dei baci e degli abbracci che dei normali innamorati potrebbero darsi. Costoro sono diversi, incastrati dentro vite diverse, ma risultano più veri di tante coppie che campano cinquant'anni insieme senza amarsi.
E' il criterio giusto che hai scelto: la presenza.
Anthony è fuggevole, scompare spesso e torna quando vuole, lascia i suoi spazi a Gabrielle. Eppure è così presente, consapevole del vero essere di Gabrielle.
Anime affini, ecco cosa sono.
Spero che la tua vita, nella realtà, abbia accanto una presenza simile.
Un bacione

Recensore Veterano
06/06/13, ore 14:09
Cap. 5:

Il capitolo è semplicemente bellissimo. Sono ripetitiva, lo so, forse banale, ma è bello. Bello perché c'è dentro una realtà così cruda, un esserino fragile e pauroso come Gabrielle che lotta e perde contro un'anima più cruenta. C'è lei e il suo salvatore, il suo amore. C'è uno spaccato di vita vera, qui, ed è bello proprio per questo.
Avrei voluto conoscere anche io un Anthony in quel brutto periodo, ma questa Gabriella finalmente ha delle molliche per far sì che possa cominciare a camminare nel sentiero giusto. Molliche di Coca-cola, al sapore di Cielo e di Tony. Il profumo della pioggia.
Bello davvero, malinconico, triste, drammatico, ma speranzoso, pieno di vita, cariato da un'amara realtà, ma bello. Magnifico.
Brava Kim, continuerò a leggere e recensirti. Tu meriti davvero tanto.

Recensore Veterano
06/06/13, ore 13:54

Vieni con me, Gabriella. Vieni dalla parte della vita.
Questo voleva dire questo capitolo, il tuo Anthony e le sue lezioni.
La scelta di questa contraddizione è affascinante, rimani a leggere con gli occhi incollati allo schermo e mi sarebbe davvero piaciuto aver potuto leggere questa storia su un libro, fatto di carta e copertina con quel tipico odore di magia. Insomma, vorrei poter leggere un tuo libro un giorno! :)
Gabrielle è un pesce argentato in una vasca di pesci rossi. Ha una famiglia insopportabile, scusami se mi permetto, ma somiglia tanto alla mia. Stai scomparendo e nemmeno vedono la scia lontana, stai male e sottovalutano tutto, stai ridendo e sei egocentrica. C'è un'etichetta in tutto e quando è la tua famiglia a mettertele addosso fa ancora più male.
Ma per fortuna che c'è Anthony e che salva Gabrielle da una casa tanto... spigolosa.
Vai con lui, Gabrielle. E' lui quella parte di vita che devi amare.
Ogni componimento è un sempre una grande scoperta con te, Kim. Davvero brava.
Corro al capitolo seguente! :*

Recensore Veterano
06/06/13, ore 13:40
Cap. 3:

Il futuro. Be', sì, c'è stato un periodo della mia vita che lo avevo oscurato, ero convinta che non lo avrei visto questa famigerato futuro.
Un periodo davvero molto simile a quello di Gabrielle; testa china sun water freddo, dita nella gola e un sapore acido di morte che ti scorre addosso. Sì, capisco la prospettiva di Gabrielle e la poca cura nei sogni, ma comprendo anche la rabbia di Tony contro di lei. Nella vita bisogna avere dei sogni, qualcosa a cui aggrapparsi nei momenti davvero oscuri.
L'utopia. Utopia è una vita senza sofferenze, senza salite e ginocchia sbucciate. Tutti cadiamo, tutti piangiamo, tutti perdiamo qualcosa e qualcuno, ma questa è la vita. E noi siamo dei combattenti, concordo ancora con Tony, ma che non lottiamo contro la morte, ma bensì con la vita. E' lei che ci sfida, è lei che ci uccide. La morte viene solo a prenderci, a lavoro finito.
Mi permetto di complimentarmi per il personaggio di Tony, uno Shakespeare dei tempi nostri, e così profondamente maturo come un uomo bello che fatto. Un personaggio che entra in contrasto con la nuvola buia e piovigginosa di Gabrielle, ma che riesce a fondersi bene con una realtà diversa dalla sua. Due opposti che si completano.
Davvero, un bellissimo capitolo.

Recensore Veterano
06/06/13, ore 13:23

... Raccontare di questo capitolo è difficile. E' drammatico, in fondo.
Purtroppo c'è una nota in un tutto il componimento che ti lascia intristire man mano che le frasi si susseguono, è una nota che copre come un mantello il volto di Gabrielle e ogni gesto spento e prigro che cerca di adottare per la sua vita: la morte. Gabrielle l'ha sfidata, l'ha rincorsa, ma ha perso ogni volta, rimanendo viva. Eppure l'odore della morte è incombrante, perenne, e allunga i suoi oscuri tentacoli su ogni pensiero di Gabrielle. La rifiuta e non sa vivere, ma una parte piccolissima di lei vorrebbe provare a scoprire cosa sia davvero la vita. Oltre un ospedale e oltre il nucleo della famiglia, oltre Anthony e magari con lui.
Non c'è che dire sul tuo modo di esprimere simili sentimenti e la grazia che adotti, è un tema che va preso con le pinze, ma tu sei riuscita in meglio. Come sempre.
Mi ha ipnotizzato la toeria dell'eternità di Anthony, è davvero molto bella ed è particolare accomunarla alla pioggia. Mi hai dato molti spunti per riflettere.
Grazie, Gabriella. :)

Recensore Veterano
06/06/13, ore 13:12
Cap. 1:

Ciao Kim! :)
Era da tanto tempo che avevo questa tua fanfic nelle preferite, ma oggi che hai pubblicato mi sono decisa a recensire per bene.
E' una storia che merita molto, a mio avviso, e strapparmi un po' dalla vita di sempre per immergermi un po' nel mondo di Kim Nanà è solo un grande piacere.
Iniziamo subito. L'incipit, o il prologo, è già molto impegnativo. E' bello, tipico della tua caratteristica nello scrivere così divinamente, e non mi prolungo molto.
Ho molto altro da dire sui capitolo che seguono, ovviamente ho dire cose positive.
Ti abbraccio, vado al prossimo capitolo. :)

Recensore Master
06/06/13, ore 01:16

ma ciao Kim Na Na !!!! credevo che non saresti mai tornata a scrivere e trovare questo tuo nuovo capitolo mi ha sorpreso !!
( io sto aspettando il seguito dell'altra ff !!) comunque , devo dire che questo capitolo è molto più avvolgente degli altri che ho letto, si è vero si sente tutta la tristezza della protagonista, ma anche le parole che gli dice il ragazzo sono molto belle e lei che alla fine scrive alla notte, è proprio bello !!! congraturazioni tesoro !!!molto brava <3

Recensore Junior
05/06/13, ore 23:28

Non so se riesci ad immaginare tutto quello che mi esplodeva dentro, mentre leggevo di Gabrielle che vagava per le strade e scorgeva bellezza, dignità dell’esistenza e leggerezza nei volti delle altre persone, tutte apparentemente inserite nel loro presente e poste di fronte al loro brillante futuro, viste con gli occhi ciechi della ragazza.
Non starò qui a dirti cos’ho provato e quanto avrei avuto da dire o fare in merito, ma tu sai che qui la posta in gioco è alta – per me è altissima, lo sai – e… devo chiuderlo qui questo discorso.
Gabrielle vede quello che le conviene vedere, e non certo per star meglio, anzi! Guarda il mondo e suoi frutti con sguardo prevenuto, e solo per crogiolarsi nel malessere che l’attanaglia e che si tiene stretto con le unghie e con i denti.
Voleva mandar via Anthony… avrebbe provato a se stessa che, ricevendo un altro grande dolore dall’ennesimo apparente raggio di luce, vinceva sempre e comunque l’oscurità di cui si nutriva per continuare a non sperare e per darsi la forza per buttarsi via e morire.
Anthony non è andato via, è rimasto e, così, la ragazza non ha potuto aggrapparsi alla sua amatissima solitudine e all’abituale maltrattamento a cui è avvezza e che sa gestire.
Lei non sa cosa fare di fronte a quel raggio di luce, o di Eternità come lo intende; sa solo buttare fango sulla sua vita e sulla sua persona, fisica e morale. Anthony l’ha spiazzata e controllare lui è impossibile, perché lui tiene a Gabriella per davvero, fino al punto di non ritorno.
Se Gabrielle fa qualche sciocchezza, si porta dietro pure lui, perché questa è la conseguenza dell’essere amata da qualcuno.
Chi ti vuol bene, ti ama in toto, pregi difetti e parti oscure compresi.
Anthony ama Gabrielle, e non c’è ritorno, anche se lei si illude di poter prescindere da ciò.
Questo capitolo mi è piaciuto davvero, sono onorata di averlo potuto leggere finalmente. Ci tenevo molto.
 
 P.S. Devo anche dire che è stupendo l’uso di immagini allegoriche che hai adottato: emozionante è dire poco! Complimenti! Non è stato solo importante leggere questo capitolo, ma anche bello a livello di testo e di stile; devo farti i complimenti più sentiti. Sono letture così che danno senso all’attività di chi scrive e di chi va poi a leggere.
Sei stata bravissima.

Recensore Master
04/01/13, ore 19:00

ciao tesoro !!
allora , ho avuto qualche difficoltà inizialmente a seguire questo capitolo, ma poi leggendo sono riuscita a seguirlo abbastanza tranquillamente !!
sono riuscita a capire una cosa forse la più importante , cioè che Antony vuole aiutarla ad uscire dal tunnel dell'anoressia, se non ergo !!
vero ??
be spero che riesca a convincerla a smettere, si fa solo del male e basta !!
ok ora vado !!ti lascio e aspetto un altro capitolo !!!
al prossimi Kim !!!!!
un Bacione <3

Recensore Junior
04/01/13, ore 16:04

Ci speravo, sai? Speravo di trovare il capitolo sette.
Ora che ho letto…ora che ho letto, cerco di mettere insieme i pezzi del prima e quelli del dopo, perché questa è una storia che sa di eternità, no? Come tale, è pertanto attuale, pur essendo un prima. Non posso essere più chiara di così, potrei anzi, ma no.
Non è un caso che questa storia stia prendendo forma e sostanza proprio in questo periodo, ci sarà certamente un intervento esterno combinato, perché magari questa è la strada giusta per trovare questa eternità.
Tante cose che ha detto Gabrielle mi hanno fatta sorridere, altre per niente, ma tutte mi hanno fatto pensare.
Sai, io non rinnego mai il passato, per quanto orribile possa essere stato e per quante ferite insanabili abbia lasciato, perché un individuo non è una persona senza aver vissuto e non può essere estrapolato dal contesto da cui deriva e dalle esperienze che ha fatto: tutto concorre a renderci quelli che siamo nel presente.
Tuttavia, ci crediamo ciò che viviamo, come se quel che siamo fosse espressione del nostro modo di vivere.
Vivere che significa? Come si vive davvero?
Circondandosi di gente con cui ridere e uscire? Entrando in una taglia 42, poi in una 40, dopo in una 38 fino alla 36? O magari si vive facendo viaggi sempre più esotici e lontani e conseguendo pure una o due lauree? Beh, magari questo è il modo in cui si vive da giovani? Forse ad un certo punto si vive comprando una propria casa, sposandosi e avendo un lavoro appagante?
Tutte queste cose sono il modo in cui si vive?
Io non vivo così, eppure vivo. Non mi riconosco in nessuna di queste attività, pur avendo con esse un qualche nesso. Io, a livello di persona, non esisto in quanto praticante queste attività o pratiche o raggiungendo determinati traguardi riconosciuti come “ciò che costituisce il giusto modo di vivere di una persona”. Io esisto perché ci sono e continuo a farlo indipendentemente da quello che la morale comune identifica come “giusto e doveroso”.
Non mi butto di lato, nemmeno me le do di sopra, perché so esattamente tutto quello che è il mio retroscena e il mio presente, e la realtà ha tante sfumature che la morale comune trascura.
La morale comune non ha cuore e non ha occhi, ha solo cervello e giudizi superficiali.
Nessuno dovrebbe giudicare se stesso attraverso la morale comune.
Le persone che si vantano e che si sentono superiori ad altre per aver conseguito mille o migliaia di riconoscimenti, non sono superiori né a me né a nessun altro: sono solo persone con un altro retroscena rispetto al mio, con un altro vissuto. Un vissuto che ha permesso loro di conseguire quei fantastici riconoscimenti e di operare alcune scelte piuttosto che altre, di vivere in una certa maniera insomma. E siamo tornati al punto: vivere che significa? Come si vive davvero?
Esiste solo un modo per vivere davvero e non è torturandosi per conformarsi all’ideale di persona vincente e integrata nel contesto che viene riconosciuto in società.
Il modo unico per vivere è rispettare se stessi e non soffocare mai le proprie debolezze e la propria forza, perché ognuno di noi è una persona a sé, che non ha niente a che fare con una massa o con un ideale. Chi se ne importa se ci sono migliaia di persone che stanno a guardare quello che facciamo e che ci giudicano? Tanti guardando le debolezze e gli insuccessi degli altri solo per coprire il proprio malcontento con la vanità, ma se approfondisci una persona – chiunque essa sia – ti rendi conto che non è felice e appagata solo per essere una taglia 38, o per l’avere vinto un nobel o per l’essere stata eletta madre dell’anno, o ancora perché vanta di avere trecento amici.
Quando ogni individuo chiude la porta e si mette a letto, si spoglia dei suoi titoli e delle sue maschere ed è semplicemente un essere umano che cerca qualcosa, una cosa speciale che lo renda intimamente felice e che sia autenticamente sua. In camera da letto, la notte, la morale comune non entra ed è in quel momento che si è genuinamente persone, senza maschere e con la propria miseria o con la propria gioia. Niente morale comune, solo persone.
Come si vive?
Fregandosene della morale comune.
Ignorando le offese di chi si erge a giudice degli altri senza che ne conosca il vissuto e il presente.
Senza scendere a compromessi con il proprio io, rispettandolo, sia nei suoi punti di forza che nelle sue debolezze.
Andando avanti a testa alta, perché il proprio vissuto e il proprio presente li conosciamo solo noi e non quelli a cui piace giudicarci.
Ascoltando noi stessi in profondità, per capire veramente qual è la cosa speciale che vorremmo tutta per noi, indipendentemente se essa venga o no condivisa dalla massa. Trovando il coraggio di andarcela a prendere.
Ma su tutto: smettendo di guardare e di ascoltare attraverso i sensi della morale comune, che impone un modello ma non sa niente della vita e dell’interiorità di ognuno di noi.
Accettando di essere individui a sé, con bellezze e brutture solo nostre e che, pertanto, nessuno può giudicare.
Se accettiamo di essere persone a sé senza doverci conformare ad un modello, possiamo avere il coraggio di cercare quel quid che ci renderebbe intimamente felici, solo nostro e non giudicabile.
Questa storia, aldilà di tutto e di tutti, offre molti spunti di riflessione e fa pensare molto.
A me fa pensare per motivi che vanno oltre l’essere lettrice, e mi fa pensare a tante cose, perché, gioia, sappi che le penso tutte, anche se non sto qui a parlarne, e penso a quel prima a quel dopo e all’adesso.
Sono contenta che Gabrielle abbia scorto quel raggio di eternità, alla fine. Adesso spero che ci creda.
Ti voglio bene, sempre.

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