Recensioni per
In A Moment
di Johnee
Mi sto perdendo nell'universo della tua Lenore. Mi piace. Mi piace tantissimo. No la adoro. E' divertente, determinata (crudele? no, però sa quello che deve fare, ne fa le spese in prima persona e quindi, giustamente non fa da bambinaia a nessuno. Il modo in cui taglia corto con Mordin nel primo capitolo è a dir poco perfetto.) |
Mi ero ripromessa di commentare quando mi ero accorta che avevi aggiornato il capitolo 19, ho sempre bisogno di riordinare le idee, specialmente se si hanno un sacco di cose da dire ma una confusione totale in testa. E poi spunta il capitolo 20 e io mi sono presa malissimo, avendone saltati ben due. D: |
Dover recensire l'ultimo capitolo di una storia non è mai facile. E' un pò come doverle dare un addio, accettare che non ci sarà più nessun capitolo da aspettare con impazienza e trovare conforto nel fatto che, beh, sta lì e puoi andarla a rileggere ogni volta che vuoi. |
E così sei arrivata alla fine. Mi dispiace tantissimo, perché mi ero affezionata a questa storia, al punto che nel periodo di riposo che ti sei presa, continuavo a controllare più volte al giorno, sperando che fossi tornata nel frattempo. Ma tutte le storie finiscono, purtroppo. Così come finisce la vita, se non si è eterni. Non so se l'infelicità dipenda dal fatto che la vita finisca. Probabilmente sì, almeno in parte. Ma anche essere eterni porterebbe infelicità. |
La prima parte del racconto si fa divorare. Mi sono accorta che mi stavo rosicchiando le unghie... pessima abitudine che ho trasferito su Trinity :D, ma torno alla tua Shep. |
Sono seriamente più morta del solito, stavolta. Mortamortissima. |
Io, davvero, credimi se ti dico che sto morendo... |
Che odio le Nemesi! Vedere quel dannatissimo filino rosso che mi punta addosso mi fa imbestialire ogni volta, specie se, per motivi di rapidità di ricarica dei poteri biotici, non mi sono portata appresso il fucile di precisione (ovviamente parlo di ME3, in ME2 non potevo proprio usarlo, prima di ottenere l'addestramento... sigh). |
Ad ogni capitolo di In a moment che leggo devo fermarmi a pensare con calma a tutto ciò che contiene, per riuscire almeno a dare un senso logico alle mie impressioni. È per questo che mi ritrovo a commentare uno o più giorni dopo averlo letto, ho bisogno di diverse letture per cogliere tutto quello che inserisci, notare dettagli su cui la prima volta sono passata sopra. È incredibilmente maturo tutto il contesto che ci proponi, la trama, una Lenore dura e severa a cui, credo che tu l'abbia notato, ho conosciuto con il tempo. Una protagonista che non sempre ha fatto scelte che condivido del tutto, ma che nonostante questo mi ha intrattenuta in modo incredibile, mi sono persa nei suoi pensieri, nei suoi problemi, nella complessità della sua esistenza. |
Sono davvero estasiata dalla bellezza di questo capitolo. Conoscendomi, so che non avrai nessun problema a credere che ho lacrimato tutto il tempo, dall'inizio alla fine XD Questo capitolo è esattamente ciò di cui la storia aveva bisogno a questo punto... un momento per riprendere fiato, per tirare le somme, per riuscire a penetrare quella corazza dietro la quale loro si erano nascosti fino a quel momento. |
Sto cercando di pensare a cosa scrivere, mentre ancora ascolto il pianoforte di sottofondo. E' bellissimo questo capitolo, ma non credo di essere in grado di descrivere a parole la poesia che mi tiene stretta fra le braccia nella sua seconda parte. L'ho riletta tre volte a fila, per gustare ogni gesto, ogni lieve sfumatura. Lo trovo perfetto. Il parallelo con il pianoforte, gli Spiriti della religione turian, gli occhi di Shepard, la minuscola scritta sul Claymore... ok, mi fermo o mi sembra di fare una lista della spesa che ben poco si accorda con le emozioni che ho provato nel leggerti. |
Trovo invece che tu con questo capitolo abbia fatto un ottimo lavoro. E sei riuscita un'ennesima volta a non crollare nel noioso e nel banale, non ho idea di quale fosse l'ordine degli avvenimenti prima che tu cambiassi idea, ma questo rende davvero benissimo. Parto subito dalle frasi che mi hanno colpita di più dalla prima lettura, e che anche alle successive mi hanno fatta fermare a riflettere. "Ricordandosi un sorriso che forse non avrebbe più visto." Ma questo Garrus, che fa un pensiero del genere? Ora che tenta di intuire cosa prova Lenore, in continua lotta con un corpo che non sa fino a quanto sia suo. Lenore ha accettato la sua condizione? Come fa a gestirla in un modo del genere? Tutte domande, le mie, che hanno trovato risposta nel suo crollo. Ho trovato strano il modo di reagire del padre, per quanto la sua domanda avesse un determinato fine, ho percepito tutto il contrario. Non era una frase dolce, capace di rassicurare, erano corde di un violino che stridevano in mano ad un incapace. Non so, forse ho avuto questa sensazione perché per la prima volta mi sono immedesimata davvero parecchio in Lenore. O forse perché io avrei semplicemente negato quella condizione, mi sarei limitata a non accettare la convinzione agghiacciante di Lenore, anche di fronte alle prove. Io non sarei riuscita ad accettare una copia, Lenore è Lenore e nessun altro. Ma qui il discorso mi sta sfuggendo di mano, sto pasticciando troppo qualcosa di informe. |
Sto continuando a leggere e rileggere questo capitolo. Avevo iniziato una recensione "classica", poi ho cancellato tutto. Ho riletto ancora un paio di volte. Il tema centrale mi interessa troppo, vado in libera... |
Ti dico, se non lo avessi scritto tu, io non avrei trovato questo capitolo come uno stravolgimento della timeline. Lenore ha a che fare con un sacco di problemi tutti in una volta... c'è la sua condizione fisica, c'è Cerberus che la vuole morta, c'è la consapevolezza dell'impiego di tecnologia dei Razziatori, c'è un responso medico scoraggiante e poi c'è pure Garrus, mettiamoci pure lui. Ora... un sintetico non sarebbe mai crollato di fronte a tutto ciò, o mi sbaglio? Ma lei raggiunge il suo punto di rottura e finalmente crolla. Dico finalmente perchè questa, a me, è sembrata la prova della sua umanità. Quelle parole, biascicate sotto l'effetto del tranquillante, quella è finalmente lei senza una maschera, una Lenore genuina, che si dichiara spontaneamente come se non avesse atteso altro che quel momento per poterlo fare, e che trova persino il modo di scherzare sulla sua condizione e sulle sue paure. |
Sera :3 |