L’odio è il piacere più duraturo; gli uomini amano in fretta, ma odiano con calma. (George Byron)
Shizuo e Izaya si sono odiati dal momento del loro primo incontro e da allora non hanno mai smesso. Questa è la versione ufficiale dei fatti, ma se invece le cose non fossero andate esattamente così? Se ci fosse dell’altro, dietro le ragioni del loro odio?

[15/06/2020] La storia viene segnata come completa poiché non verrà mai più aggiornata, ma la storia non ha un finale. Una nuova versione di questa fan fiction è in revisione ma la data di pubblicazione non è ancora prevedibile.
Un villaggio che vive nel terrore.
Un vampiro che impedisce alla gente di vivere tranquilla.
Un cacciatore chiamato per liberare il villaggio.
Tutto inizia così.
« Rio Kamichika, il coprifuoco è scattato da un po’… » sorrise malevola la figura alta e scura al suo fianco. La giovane non rispose, troppo spaventata per formulare una sola frase. Sentiva il fiato del suo interlocutore sul collo, le mani fredde che le cingevano saldamente i fianchi, per impedirle di scappare. Cosa del tutto inutile dato che le gambe della ragazza non erano capaci di muovere un solo muscolo.
« Come mai fuori a quest’ora? Non sai che è pericoloso? » sussurrò mentre le sue labbra gelide si posavano sul collo candido della ragazza « Ho sentito dire che c’è un vampiro in circolazione sai? » Rio lo osservò con la coda dell’occhio, il terrore dipinto in volto.
« Non hai paura di incontrarlo? » sghignazzò « Oh, giusto… L’hai già fatto » rise.

Ok. Che cosa posso dire? La Sarumi mi ha preso il cuore, l'ha frullato e se l'è bevuto con una risata psicopatica. Quindi la onoro con questa challenge che mi ispira parecchio (anche se certe cose mi sembrano difficili da scrivere ueh).
Dal testo:
Saruhiko non vedeva l'ora di tornare a casa e togliersi quella rigida e formale uniforme, per mettersi qualcosa di più morbido e comodo. Si sarebbe fatto un té, e l'avrebbe bevuto lentamente, a occhi chiusi, accocolato in un angolo del divano. Yata, accanto a lui, gli occhi li aveva già chiusi e, con la testa appoggiata al vetro, sobbalzava ad ogni movimento del treno.

Loro due si odiavano.
Non c'era nulla di sentimentale nei loro rapporti.
Volevano solo godere.
O forse no?

« Tu non hai paura di rimanere solo? »
Il barman si fermò di colpo, senza voltarsi e tenne lo sguardo fisso sui suoi piedi.
« Certo che ne ho paura » disse infine.
« Fai bene, sei un mostro » sogghignò Izaya, sperando di suscitare rabbia nell'Heiwajima.
Shizuo si voltò verso di lui, e si avvicinò, un sorriso compiaciuto sul voltò del moro che si mise seduto, pronto a scattare per evitare un colpo del barman. Tuttavia rimase alquanto deluso quando il colpo fisico non arrivò.
« La differenza è che io non ho scelto di esserlo »
L'informatore rimase in silenzio, punto nel vivo e cercò di mantere lo sguardo fisso su quello del biondo che continuò « Tra i due quello che deve aver più paura di rimanere solo sei tu. Perché lo sei Izaya. Sei solo. » disse sprezzante, sottolineando l'ultima frase.
Izaya rimase nuovamente in silenzio, stringendo i pugni nelle sue tasche.
« Tu e il tuo divertirti con la vita delle persone non fa altro che allontanarle e continuando così resterai solo per sempre. »
« Anche tu sei solo! » esclamò infastidito Izaya, guardandolo con sguardo truce.
« Meno di te Izaya. Io ho mio fratello, Tom, Celty... Tu chi hai? Nessuno »

Alice, una ragazza italiana, navigando su internet trova casualmente il sito dei Dollars. Tramite un sistema di hackeraggio ne trova la password e, chattando con qualcuno in inglese, scopre qualcosa che non avrebbe mai immaginato che la porta alla decisione di recarsi a Tokyo ed entrare a far parte dei Dollars.
Azione, amicizia e amore. E se ti innamorassi della persona che ha teso tranelli ai tuoi amici e a tanta altra gente, cosa faresti?

Queste sono le riflessioni personali di Izaya miste ad un incontro con Shizuo, il quale aiuterà l'informatore a capire cosa prova realmente per lui. Lo odia davvero? Oppure c'è qualcosa sotto tutto quest'odio di cui Izaya parla tanto?

Un tutore dannatamente protettivo.
Due sorelle, un punto debole.
Un'amore da tenere segreto, la stessa esistenza di questa persona da tenere segreta.
Un'amico pagato per tenere i tuoi segreti.
Possibile che la vita di un liceale sia così schifosa?

« Shinra, mi hai svegliato per farmi vedere Izaya? » chiese Shizuo, ancora incredulo, puntando il dito indice verso l’altro ragazzo. « Tu.. Chi sei? » chiese in modo innocente l’Orihara fissandolo.
Con quelle tre semplici parole, il suo mondo si sgretolò in tanti piccoli pezzetti di vetro che nemmeno lui sapeva se sarebbero potuti essere incollati in qualche modo.

Se le lacrime si mischiano alla pioggia, quali gocce sono più calde?

[Long, AU][Shizaya un pò fuori dal comune]
Dal secondo capitolo:
Come fai a sapere il mio nome?
Chiese con tono tutt'altro che amichevole. Nonostante la scomoda -e soprattutto sfavorevole- situazione, Heiwajima non era mai stato un tipo calmo, e tendeva a perdere le staffe facilmente.
L'altro lo guardò un attimo in silenzio, per poi scoppiare improvvisamente in una fragorosa e rumorosa risata.
Io so tutto di te!

[Raiting Giallo, si potrebbe alzare con l'avanzare dei capitoli][Probabile OOC, ma spero di no]
EDIT: [Raiting alzato a Rosso, a causa di tematiche trattate che potrebbero non essere adatte a stomachi delicati.]

Riaccendere un amore è come riaccendere una sigaretta. Il tabacco s'invelenisce; l'amore, anche.

Il moro iniziò a respirare profondamente, fissando con occhi socchiusi la persona accanto a se.
Non riusciva a distinguere bene la sagoma, nè i colori.
Izaya sembrò non riuscire quasi a respirare più, lo faceva lentamente e con una certa pesantezza.
Il ragazzo affianco a lui lo alzò per la giacca del moro steso a terra, e iniziò a scuoterlo con violenza. Questo stesso
ragazzo sopra Izaya, dopo poco si guardò le mani, che ora erano diventate rosse.
[...]

Quando anche i personaggi arrivano alla tua stessa conclusione...

Dal cap 1: "Ora sono qui davanti a te a braccia aperte per proteggere il mio tesoro più importante. E ti proteggerò, stanne certo. Costi quel che costi."
Da cap 4: "Gli strappai dalle mani quella sua insulsa sigaretta e la misi fra le mie labbra. Sentivo il sapore della sua bocca sul filtro. Diedi un leggero tiro e quello fu il momento cruciale."
Buona lettura! :D