Konoha è la casa di chi vive la vita senza certezze, di chi non sa come sia fatto un vero teatro, di chi vede i propri padri gettare l'anima nell'oblio del gioco e le madri sottrarre pane alle proprie bocche per sfamare quelle dei figli. Konoha ha una scuola e un seminterrato che nascondono melodie infantili, prodigi musicali degni di mostrarsi al mondo. Shikamaru e Ino fanno parte di loro, bambini che con un violoncello in mano vogliono distuggere le catene che li tengono ancorati a quell'asfalto consumato. Ma la salvezza non è per tutti, e dieci anni dopo, una disgrazia avrà il coraggio di mostrare che Konoha non è "la città che muore" ma "la città che vuole vivere disperatamente."
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"Doveva odiarla. Lei lo aveva lasciato partire senza dire nulla. Lei non si era presentata all’audizione, lasciandolo a vivere il loro sogno da solo, un sogno a metà che valeva la metà della pena d’essere vissuto."
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AU! |ShikaIno|

-Fantasy AU-
KakaSaku e NaruSasuNaru, accenni SakuHina
"Naruto gli teneva testa, era un gran combattente, testardo e orgoglioso, Sasuke impazziva per questo suo lato. Come quando lo aveva visto da bambino, era rimasto forte come una tempesta di sabbia, indomabile, aveva sconfitto la schiavitù e si era guadagnato il suo posto. Non c’era niente di più incredibile per Sasuke e per gli Uchiha in generale, ammiravano chi era capace di spezzare le catene del proprio destino. Sua madre glielo diceva sempre, un fiore che riesce a spuntare nel deserto e a sopravvivere, è un fiore che ha vinto contro il destino".
[Incompleta]

[AU Fantasy!Dark]
“Dov'è quel fottuto Dhamer?!”
L'uomo ringhiò sovrastando il rumore delle voci che popolavano la taverna, che si abbassarono a lievi mormorii non appena spalancò la porta in legno, sbattendola violentemente contro il muro di pietra.
Fuori ancora nevicava, continuava incessantemente da giorni ormai e quel luogo sperduto sulle montagne sembrava ancor più dimenticato dal mondo: era un villaggio isolato, quello di Munkald, anche nelle stagioni più calde. Qualche casa di mura, paglia e legno, popolata da qualche umano e infestata da spettri e mercenari che cercavano fortuna.
La foresta intorno si diceva che potesse essere stregata e non erano pochi i viaggiatori o gli avventurieri che si addentravano fino a quei monti remoti per qualche missione o qualche taglia da riscuotere: non era raro infatti che i fuggiaschi, di qualsiasi razza, spesso eretici o disertori di ranghi imperiali, ma anche maghi corrotti, missionari o fanatici religiosi, percorressero quelle strade per oltrepassare i confini o per ottenere prestigio e denaro.
La taverna, l'unica del villaggio, era dunque sempre colma di viandanti e di loschi figuri, gremita da un misto di razze che rendevano Munkald un universo in miniatura.
E nessuno si fidava di nessuno, lì dentro.

[Criminal!AU]
Naruto e Sasuke vivono di notte: sono due sconosciuti che lavorano insieme, tra le ombre ed il sangue. Sono due killer, i migliori sulla piazza. Attratti dalla violenza, dall'ebbrezza del controllo, come fameliche bestie prive di gentilezza. Eppure in una notte, uguale alle altre, qualcosa nel loro rapporto vorace muta, tra i grigi pilastri di un garage in disuso, mentre ancora il sangue imbratta le loro vesti. Qualcosa che difficilmente si estinguerà alle prime luci dell'Alba.

Sasuke avvicinò il volto alla grata, tenne gli occhi puntati nei suoi, e tornò a sorridergli.
"Non si tratta solo di lussuria, Padre" sussurrò, il suo tono era dolce come miele ma le sue parole erano un acido micidiale che gli stava corrodendo ogni freno inibitore. "Il sesso è una questione di anime".
[NaruSasu, accenni ItaSasu] [priest/demon!AU] [adult!Naruto/young!Sasuke] [possibile OOC]

Oh, giusto. Ora ricordava il motivo per cui aveva accettato di partecipare a quella serata. Suigetsu glielo aveva accennato.
«Ti pagherò da bere…» gli aveva detto, o meglio, aveva cercato di corromperlo «e poi probabilmente ci sarà anche Naruto» aveva aggiunto con espressione maliziosa, ben consapevole che a Sasuke piacesse ormai da tempo.
[Questa ff partecipa alla "Calippo Challenge" indetta dal gruppo Facebook SASUNARU FanFiction Italia]

Naruto lo guardò negli occhi e gli rivolse un sorriso malizioso, prima di prendere il sacchetto e porgerglielo. Il moro lo afferrò e lo aprì. Non riuscì a capire esattamente cosa gli avesse suscitato la vista di quel regalo. Lo estrasse, rigirandoselo fra le mani per osservarlo meglio. Rimase in silenzio a fissarlo, non capendo se la cosa gli avesse procurato piacere o fastidio. Probabilmente entrambe le cose.
NaruSasu | [Note: dirty talking]

Si mise a scribacchiare al telefono. Sasuke lo guardò con un ghigno divertito, senza commentare.
Di certo Sachi-chan non sarebbe venuta, visto che non esisteva. Ma prendere per il culo Naruto fingendosi una ragazza su quella chat idiota, era un ottimo modo per sfogare la sua frustrazione. Per l’appunto, voleva bene a Naruto, ma i suoi commenti omofobi avevano acceso tutta la sua voglia di vendetta, così aveva creato quel profilo falso sulla chat a cui Naruto si era precedentemente iscritto, e aveva cominciato a scrivergli.
La parte più triste e al contempo divertente, è che non aveva finto di essere una persona adorabile, dolce e affettuosa. Come Sachi-chan scriveva ciò che voleva scrivere, chattava con Naruto così come avrebbe fatto normalmente, non aveva ammansito il suo carattere, né addolcito le sue parole taglienti, aveva solo usato un nome finto.
Eppure Naruto era rimasto comunque affascinato.

AU. Comica/Romantica/Drammatica.
SasuNaru.
-Dall'ultimo capitolo-
Questa è la segreteria telefonica di Uzumaki Naruto e Uchiha Sasuke, lasciate un messaggio e vi richiameremo. Se ne avremo voglia.
Se sei Sai: Visto le vendite? Ti ho battuto ancora.
Muori.
Se sei Ino: Nee-chan, non vorrei che tuo marito si suicidasse.
Ammazzalo e raggiungilo.
Se sei Nagato: Sono in perfetto orario con la scadenza.
Non è assolutamente vero.
Se siete Sakura, Hinata o Tenten: Tranquille, ho tutto sotto controllo.
E voi che ancora ci credete...
Se sei Gaara: Amico, mi devi un caffè.
Ed io ti devo un pugno.
Se sei Hidan: Lode a Jashin!
Non riesco a capire chi è più cretino tra te e Naruto.
***
***
Gensaku-sha ripercorre, a modo proprio, alcune vicende del manga.
Con personaggi casinisti, pazzi ed eccessivamente rumorosi.

Sasuke era la linea retta di un orizzonte piatto, sorgente di una calma senza pretese.
Naruto la mezzaluna coi vertici all'insù, ambiziosi del sole.
Insieme erano la catarifrangenza.
[SasuNaru]

«Qual è la tua concezione di arte?» La voce di Akane è di un'ottava più bassa, la lingua riarsa biascica quelle parole con lentezza.
Kogami frena i gesti, ruotando la matita tra le dita.
«Non concezione, ma percezione» risponde lui, portando la sigaretta alle labbra. «Il concepire è per gli artisti, per gli scrittori, per le anime in pena. Per gli studiosi che non hanno niente da concludere nella propria esistenza se non fare dei battibecchi inutili. Non essendo uno di loro, io percepisco».
-
«Non desidero ribellarmi, ma sottostare, poiché non mi è concesso. Da te, dalle menzogne che ritrai con la matita. Se c'è un modo per chiamare la tua arte "menzogna", allora raffigurami... non credo di voler altro».
[AU! Lime | Shinya/Akane | Parigi | Storia partecipante al contest "Titoli su Titoli - 2nd Edition" indetto da Eireen_23 sul forum EFP]

Uchiha Sasuke ha un paio di occhi neri belli da togliere il respiro, i capelli arruffati sulla nuca che il vento invernale continua a scompigliare, labbra sottili e chiare su cui le parole “ti amo” tante volte sono fiorite come bucaneve subito appassiti, una pelle algida e pallida da far invidia alla neve stessa. E una memoria limpida, tersa, cristallina. I ricordi gli si annidano nelle sinapsi, gli bruciano nell’anima come quando stringi troppo a lungo i fiocchi di neve nelle mani nude.
[Naruto/Sasuke]
[Lime / Lemon]

-Stavo pensando,- disse Naruto, -che in fondo ci assomigliano…
-Chi?
-Hashirama e Madara…
-In caso siamo noi che assomigliamo a loro…- disse il moro finendosi anche la seconda birra e chiedendone un’altra con un gesto.
-Intendevo che, anche loro, avevano un legame…- e gli prese un’altra birra dal frigo.
Sasuke rimase un po’ sovrappensiero, poi si appoggiò con un braccio sul tavolo, reggendosi il volto con la mano, nell’altra il bicchiere colmo di birra: -Penso,- iniziò, -che il loro rapporto avesse qualcosa di differente…
...
-Sai teme, credo sia la prima volta che io e te parliamo così a lungo, vero?
-Per me è la prima volta in assoluto che parlo così a lungo con un altro essere umano,- disse il moro con uno sguardo stanco, sbuffando. E Naruto cominciò a ridere.

SasuNaru. AU. Lievemente OOC (Almeno spero lievemente).
Dal testo:
«Non ti facevo un tipo per uomini».
«Eh perché?» Domandò Naruto, sbattendo le palpebre bionde in modo confuso.
«Perché gli omosessuali sono tutti carini! E si mettono con uomini altrettanto carini»