I due si scambiarono un altro bacio affettuoso prima che Jack, senza quasi rendersene conto, spostò più in alto le proprie labbra ed andò a solleticargli la punta del naso con i denti, stampandogli un leggero morso.
-Ahi! E questo cosa significa?-
-Scusa, era tanto che volevo farlo.- Confessò il guardiano del Gelo, mentre le sue guance si imporporavano per via dell'imbarazzo.

Volevo giocare, volevo divertirmi. I miei compagni di gioco si lamentavano affamati. Ma anch'io avevo fame e presto mi sarei nutrito.
In qualche modo avrei sconfitto la noia di quella eterna maledizione che chiamano vita.

[Furry! PWP] Partecipante al concorso: http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10435300&p=5 ( 4 classificata! )
“ A cosa stavi pensando? Sai che non mi piace quando non sono io il centro dei tuoi pensieri.”Gli sibilò all'orecchio il biondo, mordendogli poi una spalla.
“ Stavo pensando a quanto tu sia carino quando sei geloso.” Ansimò Adam tra un gemito e l'altro, ben conscio che con quella semplice frase avrebbe fatto irritare ancora di più l'altro.

Storia scritta per il p0rnfest #6 con prompt ORIGINAL Google Chrome/Internet Explorer/Mozilla Firefox, il browser che venne il giorno dopo
Internet Explorer, Mozilla Firefox e Google Chrome decidono di festeggiare il capodanno in maniera alquanto particolare...

“Che c'è?”
“E' tradizione.”
“MA SEI COMPLETAMENTE IMPAZZITO?!”
“Così tante storie per un rametto di vischio!”
“Con cui sei riuscito a uccidermi!”
“Veramente ti ha ucciso Höðr...”
“Non ci provare!”
[Mitologia Norrena - Baldr/Loki - Modern!AU]

Noah ha 17 anni ed è diverso dagli altri licantropi. Albino dalla nascita. Questa condizione lo porta ad avere poca stima e fiducia in se stesso e nelle sue capacità.
Un’altra cosa che ha Noah è un forte e potente dono di sfiga che lo porterà ad incontrare il suo compagno, la persona che ogni lupo mannaro aspetta per tutta la vita. Ma sarà davvero un bene per lui?
(ATTENZIONE A TUTTI questo è un sequel di “Yeol” e anche se la storia non sarà centrata solo sui vecchi protagonisti è meglio se leggete l'altro racconto!)
- Che ne dici di dirmi il tuo nome, pulcino? - mi sussurrò all’orecchio lui mentre io stavo letteralmente andando a fuoco.
(....)
Cercai comunque di mantenere la calma. - E il codice fiscale non lo vuoi?
Lui sorrise contro la pelle del mio collo. - No, a meno che tu non voglia essere chiamato con quello.

"Ti stai domandando perché non ne hai mai abbastanza? È l’avarizia, Conte. È il desiderio di avere tutto per te, poco importa che dopo getterai tutto quello che hai con fatica ottenuto al vento. Vuoi tutto e lo vuoi subito, e te lo prendi, poiché non conosci altro modo di possedere qualcosa."

"Aoyama!" la voce del professore di matematica mi riporta improvvisamente alla realtà, facendomi distogliere gli occhi dall'interessante albero di ciliegio che si vede dalla finestra della classe. Interessante, certo, per quanto un albero immobile lo possa essere... sempre meglio della lezione di matematica! "Aoyama, se non te ne fossi accorto siamo in classe, sei pregato di concentrarti".
"Si..." dico distrattamente, ma senza scusarmi... cazzo se questa materia non mi va giù neanche a mandarcela con lo zucchero non è colpa mia.

Caro lupo,
io la conosco:
vuol venire con noi nel bosco?
Raccoglier con lei
funghi e more
sarebbe per noi un vero onore!
Potremmo cantare,
suonare il violino,
le spiace venire un po' più vicino?
Se poi nella trappola
volesse cadere,
sarebbe per noi un vero piacere!
Una favola moderna, un ragazzo impegnato a fare le commissioni e un biondino annoiato. Oh, c’è pure un cacciatore, ma guardate meglio mie signore, la vecchina canta una lenta filastrocca, nel campanile la campana rintocca. È tempo di storie, è tempo di fiabe, se vieni vicino ti prendo con me, ti porto in un bosco, nel bosco che è in te.
Salem ed Andrew in una piccola rivisitazione...

Forse lo scopo della nostra vita è il viaggio stesso, non la destinazione. Qualunque risposta mi attenda, oggi è l’inizio del mio viaggio.
La mia storia comincia qui.
Quell’occhiata avrebbe dovuto mettermi soggezione, probabilmente, ma in quel momento ero troppo preso dalla foga di quella che sperai sarebbe stata la mia prima avventura.
Di una cosa, però, ero sicuramente certo: non sapevo in che guaio mi ero cacciato.
[ Prima classificata al «Pirates Contest!» indetto da visbs88 ]
[ Vincitrice del Premio Coppia più originale al «Chi è normale non ha molta fantasia» indetto da Butterphil ]

Traduzione a cura di Tori93.
“Che figata!” Esclamò l'umano, poggiando Milo sul foglio e cominciando a legare la stringa attorno alla vita. Era stretta ed affondava leggermente nella pancia della Fata. “Una fata! Non posso credere di averne catturata una!”
Una storia un po' anticonvenzionale sul magico mondo delle fiabe... Chi conosce il sito, fonte inesauribile di p0rn---perle *ehm* forse sa già cosa aspettarsi, chi non lo conosce, beh, occhio agli avvertimenti!

Il capo chinato. "Credevo ci fossimo dati un vero bacio d'addio, 'sta volta".
Gli occhi chiusi, il cuore a battere forte nel petto, come in gabbia. "Credevi".
Una risata. "Credevo che volessi stare con tua madre". Un'altra risata, ma più soffice. Una risata che si riconciliava, battendo le ciglia, col mondo. "Credevo che volessi vivere con lei, crescere quel bambino, ricostruire No. 6".
"Credevi un sacco di cose".

La prima volta che lo vidi avevo tredici anni. Era uno di quei pochi giorni in cui mio padre mi lasciava libero dai lavori in campo, quindi andai a passeggiare nel bosco vicino al mio villaggio.[...]
Penso che dopo qualche ora mi persi in mezzo a tutti quegli alberi verdi. Così, per caso, sbucai in una grande radura dove si trovava una casa di legno.
Quasi subito mi vennero in mente le voci che giravano nel mio villaggio: si diceva che nel bosco abitasse un diavolo che stregava le persone.
Mi fermai senza fiato quando vidi la porta della casa aprirsi e una persona uscirne fuori.
Non sapevo se quel uomo stregasse le persone o meno, ma ero sicuro che non poteva essere un diavolo...

Hanno paura di noi, ma vogliono dimostrare il contrario. Invece io sento la puzza del loro terrore. Sento come li tremono le voci.