Così tanti fiori, delicati e profumati.
Così tanti cioccolatini, dolci e morbidi.
Così tante belle parole, piene d'amore e devozione.
Sciocca! Stupida! Illusa!
Forse stava solo cercando di avvertirmi, forse voleva aiutarmi e dirmi che tutti quei gesti erano solo una maschera, dietro cui si nascondeva il suo lato oscuro, quello vero, quello reale.

"Potrei anche rovinarlo questo momento, ma potrò sempre recuperare domani, dopodomani, o tra un mese o tra dieci anni"
"Mi stai praticamente dicendo che vuoi rimanere tutta la vita con me?" sorrise e mi guardò negl'occhi.
Verde contro marrone, marrone contro verde.
"Sei mia, Isabella Swan. E sempre lo sarai"
"E' una promessa?"
"E' una previsione."

MI SCUSI PROF?! (MISSING MOMENT)
Santai dallo sgabello e mi poggiai con le mani al ripiano della cucina, con gli occhi fuori dalle orbite. La mia mente, nonostante confusa, prese a funzionare velocemente.
Quarantasette giorni.
- Oh merda!- mia madre scoppiò a ridere e mi abbracciò, baciandomi la guancia. - Non può essere, cioè.. no-
- Bhe, se hai qualche dubbio va a controllare, no?-

“Un giorno tutto questo finirà”, urlava il mio inconscio. Ma non ne ero più così convinta. Non lo ero affatto.
Ma avrei patito mille volte tutto questo, pur di farlo stare bene e, in un qualche modo, vicino a me. Avrei preferito andare all’inferno anziché vederlo tra le braccia di qualcun altro...
Mi alzai cercando la forza nelle gambe ed entrai in camera mia. Evitai lo specchio e raggiunsi il mobiletto impolverato. Presi il primo pantalone della tuta e una maglietta bucherellata e li indossai. Mi lasciai cadere sul letto e afferrai la sua foto, stringendola al petto.
- Perdonami...- singhiozzai, chiudendo gli occhi.
- Perdonami se puoi- i singhiozzi continuarono a scuotermi il petto, mentre i miei occhi calavano sempre di più. Sentivo la gola piena e lo stomaco bruciare. I muscoli indolenziti e la pelle ardere.
Mi addormentai, probabilmente. Ma fu un sonno movimentato. Sentivo caldo, tanto caldo. Come se mi trovassi tra le fiamme di un ardente fuoco. Come se stessi bruciando dall’interno.
Ma, molto probabilmente, era solo quello che stava realmente accadendo.
Stavo bruciando.

Cos'è l'amore? E' quel brivido che ti attraversa la spina dorsale nel momento in cui incroci i suoi occhi, nel momento in cui ti sfiora? No, l'amore è sofferenza, sono lacrime versate, è dolore. L'amore è solo un'illusione che ti aiuta ad andare avanti, a crescere e a diventare la persona che sei o sarai un giorno.
La professoressa Isabella Swan decide di tornare a Forks, dopo precisamente quattordici anni. Tutto è cambiato nella sua vita, lei per prima. E' convinta di essersi lasciata tutto alle spalle, anche se gli occhi di sua figlia la riportano troppe volte indietro nel tempo. Ma cosa succederà quando, in un tranquillo giorno scolastico, non saranno gli occhi di sua figlia a farle ricordare, ma il soggetto stesso dei suoi ricordi?

25.05.12 una data che nessuno di noi non dimenticherà mai più.
Una data che, ormai, è incisa nei nostri cuori.

E se Bella si trasferisse a Forks da suo padre, in una enorme casa di due piani?? E se nella sua camera ci fossero delle scale che conducono al piano di sopra, nella camera di uno dei figli dei Cullen, che Charlie tanto disprezza per i suoi atteggiamenti nei confronti delle ragazze?? Cosa potrebbe mai succedere??
Spero di avervi incuriosito!

Ognuno di noi ha vissuto in modo diverso questo 2011. Onguno di noi ha avuto le sue fortune e le sue sfortune.
E io, quest'anno, ho trovato la fortuna.
Ho trovato la MIA MIGLIORE AMICA.

- Ti piace tesoro?- le chiesi carezzandole una guancia.
- E' tupendo mammina! Sono la bimba più felice del mondo!- l'abbracciamo insieme fino a quando scappò a giocare con le sue nuove cose.
- Beh, sono rimasti questi due..- sussurrò Rob.
- Non ce li eravamo scambiati già stanotte i regali?-
- Beh, stanotte erano questioni di vitale importanza, adesso..-

- Ti prenderai un malore prima o poi- quella voce, quella dolce voce sembrava così viva anche nei miei pensieri, nei miei ricordi. Potevo quasi sentire il suo fiato sul mio collo e il suo dolce profumo di uomo stuzzicare il mio olfatto. Sospirai e mi rabbuiai pensando che quella era solo un'illusione in grado di farmi sentire mille aghi pungermi il cuore.
- Dove sei, rOb?- mi girai a pancia in giù affondando il viso nel cuscino e cercando di cancellare via dalla mia mente i ricordi e il suo profumo ancora impresso sulla mia pelle. Il profumo del mio amore, il profumo del nostro amore.
Rilassati Kris, rilassati.
- Ti ci vuole un bel massaggio per sciogliere i tuoi nervi tesi?-

- Su via, Bella. Su con la vita. Stiamo andando a I-B-I-Z-A! Ma ti rendi conto? - oh santo Dio. Ok, stiamo andando a Ibiza, siamo entusiaste, felici ed eccitate.. ma non c’è bisogno di urlare in mezzo ad una folla di circa tremila persone in aeroporto facendoci prendere per matte da ricovero.
- Alice, se non stai zitta, a Ibiza non ci arrivi viva!- mi guardò di sbieco e risposi al suo sguardo, fino a quando non si voltò dall’altra parte e, all’improvviso, mi tirò per un braccio facendomi girare dalla sua direzione. Ahio! Mi stava stritolando!
- Oh.mio.dio.- Aveva letteralmente la bocca spalancata ed ebbi seriamente paura che potesse ingoiare qualche mosca. Cercai di scrutare tra la folla e tra le vetrine se ci fosse qualcosa che potesse attirare in questa maniera la sua attenzione.. ma niente.
- Nana che hai?- le chiesi staccando la sua mano dal mio braccio ormai stritolato. Si girò a guardarmi e, afferrando il mio volto tra le sue minuscole mani, mi fece girare dall’altra parte e allora capii. - Oh merda!-

- Su via, Bella. Su con la vita. Stiamo andando a I-B-I-Z-A! Ma ti rendi conto? - oh santo Dio. Ok, stiamo andando a Ibiza, siamo entusiaste, felici ed eccitate.. ma non c’è bisogno di urlare in mezzo ad una folla di circa tremila persone in aeroporto facendoci prendere per matte da ricovero.
- Alice, se non stai zitta, a Ibiza non ci arrivi viva!- mi guardò di sbieco e risposi al suo sguardo, fino a quando non si voltò dall’altra parte e, all’improvviso, mi tirò per un braccio facendomi girare dalla sua direzione. Ahio! Mi stava stritolando!
- Oh.mio.dio.- Aveva letteralmente la bocca spalancata ed ebbi seriamente paura che potesse ingoiare qualche mosca. Cercai di scrutare tra la folla e tra le vetrine se ci fosse qualcosa che potesse attirare in questa maniera la sua attenzione.. ma niente.
- Nana che hai?- le chiesi staccando la sua mano dal mio braccio ormai stritolato. Si girò a guardarmi e, afferrando il mio volto tra le sue minuscole mani, mi fece girare dall’altra parte e allora capii. - Oh merda!-

Altra mia piccola pazzia: questa volta è una OS di un solo capitolo! Mi limito a lasciarvi un'anteprima di quello che succederà, nella speranza che leggiate e vi piaccia!!
Caro diario? Dovrei dire “caro diario” quando la cosa che più voglio è prendere qualsiasi cosa, anche te, e romperlo, spaccarlo, distruggerlo, incendiarlo e fare non so cosa. Caro diario? Sì, mio caro diario, la vita fa schifo. Sto piangendo come una forsennata chiusa in questo misero bagno di casa mia, seduta sulle mattonelle blu e con la testa poggiata alla doccia. Vorrei prendere la mia testa e sbatterla contro al muro fino a morire.