"Dillo Harry" sorride Louis ritraendo la spada e gonfiando il petto "Dillo mio bimbo sperduto" recita puntando la sua arma di cartone verso il cielo limpido "E voleremo insieme all'isola che non c'è, sconfiggeremo Uncino e ruberemo la sua Jolly Roger. Voleremo su Londra e tutti ci invidieranno" continua con gli occhi brillanti e la mente lontana da tutto, proiettata nel sogno che lo assilla ogni notte.

Se solo quella sera avessi saputo che sarei stato molto più spaventato poche ore dopo, se solo lo avessi fermato. Di certo non mi ritroverei in una fredda camera d'ospedale, una vaschetta con dell'acqua profumata tra le mani e una spugna morbida a detergere il viso angelico di Harry. Ho scelto personalmente la profumazione: vaniglia.

Harry scosse la testa la testa e si sedette sul letto, accanto a Louis, levò qualche ciuffetto dal suo viso e carezzò poi una guancia dolcemente. "Mr sorpresa, ti rendi conto che con quella lingua non potrai baciarmi almeno per cinque giorni?" chiese non poi troppo divertito.

"Non cambi mai, piccolo svitato".
"Ehi" si difende lui guardandola "sono cresciuto" le fa notare.
"Sì, l'ho notato dai tuoi piedoni!" ridacchia Gemma che lentamente sta riuscendo nel suo intento: far sorridere suo fratello.

"Io odio non poter fare quello che voglio. Se voglio ridere perchè stai facendo il cretino voglio farlo, e voglio farlo guardandoti negli occhi per poi fare questo" dice prima di approdare ancora un'altra volta sulle labbra fine di Louis.

Is it only wonder or do birds still sing for you?
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Raccolta di 10 one shot Larry, Pov Louis, autoconclusive, ognuna basata su una canzone di Ed Sheeran (♥)

Non hanno bisogno di grandi dimostrazioni o di dichiarazioni da film con tanto di Luna piena e una colonna sonora d'effetto, a loro basta essere insieme, perfino nello spogliatoio delle ragazze mentre fuori la squadra di atletica si allena per le gare imminenti. E Liam dovrebbe anche esserne preoccupato dato che tutti contano su di lui, ma in quel momento, premuto contro il corpo di Zayn, niente conta se non quel ragazzo che gli ha rubato prima il cuore e poi è riuscito ad impadronirsi di quel cervello costantemente attento a logiche e certezze che grazie a lui ha mandato a quel paese. Perchè da quando Liam conosce Zayn si sente perfino libero di sbagliare.

Lou scuote la testa e "Stavo affogando" alza le spalle.
"E io dov'ero?" Gli chiede il minore tornando ad avere l'espressione tipica dei 16 anni.
"Non lo so, Harry" Louis adesso lo guarda stranito "Stavo affogando, come faccio a sapere dov'eri?!" Gli chiede poi evidenziando il collegamento logico.
"Probabilmente stavo venendo a salvarti" dice con una semplicità che uccide e fa rivivere il castano nella frazione di un secondo.

Ingrato, altezzoso, maleducato, scontroso e non bravo abbastanza, questo è quello che la maschera di Louis Tomlinson recita. Maschera che nessuna lacrima riesce a sciogliere ma che invece solidifica.

"Ci siamo quasi"'sussurra il castano sorridendo da dietro il suo cappuccio verso il viso di Harry.
Il riccio si guarda intorno cercando indicazioni ma tutto ciò che Verona gli offre sono cartelloni in lingua italiana e luci che illuminano vie che sembrano fatate grazie alle piante che scendono lungo i balconi e ai vicoli stretti. Louis lo tira verso destra e in un attimo si ritrovano lungo un corridoio scuro che porta ad uno spiazzo in cui Harry vede troneggiare una statua aggraziatissima di una ragazza con un'espressione affranta. Lou gli stringe la mano più forte e "Siamo al balcone di Giulietta" sussurra al suo orecchio superando il cappuccio nero del riccio.

Mentre i bodyguard lo trascinano chiude un attimo gli occhi e gli pare di vederlo.
Il sorriso beffardo e furbo, gli occhi di mare e le labbra fine che ha finito di torturare solo da poche ore che già gli sembrano millenni, una ciocca castana che ricade dispettosa sulla sua fronte e che lui sposta con un gesto stizzito che Harry ha notato da anni ma di cui Louis non se ne rende minimamente conto. Quando riapre gli occhi però il sogno svanisce, Louis svanisce.

"Beh?!" gli chiede Harry confuso mentre la corrente lo sta praticamente congelando "Parla!" dice continuando ad insaponarsi.
"Ha chiamato mia madre" sorride Louis "non hai idea di cosa hanno combinato le gemelle..."

I suoi occhi non sono più tristi e vuoti, le sue labbra hanno un colore dolcissimo, vivo.
Le sue guance sono solcate da piccole lacrime che vanno a morire in un sorriso sereno.
Lo sguardo della ragazza è pieno di gratitudine e di affetto, sembra dire a Ed che è arrivato il momento di smetterla di soffrire per lei.

"Non mi interessa più, qualsiasi cosa sia Liam, puoi andartene da questo posto che chiaramente non è abbastanza per le tue chiappe e i tuoi vestiti schifosamente firmati. Non vorrai che tuo padre ti vedesse in questo bar, con un uomo e non mentre stringi una qualche ragazza pelle ed ossa, giusto?" mi dice ghignando, con una valanga di acidità, facendo segno per avere un'altra birra.
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Questa OS partecipa a "Il prompt del Lunedì" indetto dal Wanki!Fic di Facebook :D

"Ti amo Harry" disse il più grande. Mai, mai quelle parole gli erano sembrate più sbagliate e fuori luogo, mai furono più dolorose. "Ma stiamo cadendo a pezzi, tutti e due" aggiunse alzando lo sguardo. Le gemme già circondate di rosso di Harry si incatenarono all'azzurro cielo e si incendiarono. Si incendiarono di odio, risentimento, tradimento..d'amore, quell'amore che non riusciva più a sentire corrisposto. "A quanto pare non è abbastanza, Louis" disse gelido.