-Lei crede nell'amour, monsieur?-
Una folata di vento più insistente sferzò il viso pallido dell'artista, facendogli impennare le ciocche scure all'indietro, per poi accompagnarle disordinatamente sulla fronte.
In un qualsiasi altro contesto Katsuki avrebbe soffocato una risata roca a quella domanda, scuotendo forte il capo e volgendo lo sguardo di fronte a sé, le iridi ardenti ad osservare qualcosa non concretamente presente sulla superficie increspata della Senna.
E invece le sue pupille erano tutte intente a ritrarre il volto di Izuku parzialmente illuminato dai lampioni - silenti spettatori di un evento che gli avrebbe travolto e ribaltato la vita in maniera irrimediabile -, luce ed ombra che articolavano armoniose linee sui tratti delicati mentre lottavano per il predominio.
-Dovrei?- le palpebre semichiuse e le mani immerse nelle tasche, un modo come un altro per nascondersi da qualcosa che gli si stava figurando di fronte con la potenza di uno schiaffo in pieno volto. -E tu, Midoriya?-
Un retrogusto amaro gli invadeva le papille, proprio lì, in fondo al palato.
-Me lo chiedi perché scommetto che stai uscendo con qualche ragazza e-
-Je le crois.- le sopracciglia aggrottate ed un ciuffo che svolazzava indomato. -Io credo nell'amore.-

In un sabato pomeriggio come tanti, sullo Yuei, per la precisione sul dormitorio maschile, si abbatte il potere di un quirk devastante, che va a toccare i sentimenti e gli istinti più nascosti degli studenti.

[TodoDeku]
Dal testo:
Izuku avrebbe tanto voluto guardarsi intorno ma la vista gli era stata completamente sottratta da una soffice benda di seta rossa, legata abilmente attorno al suo capo e perfettamente posizionata su entrambi gli occhi. Spostarla da lì era impensabile dato che i polsi erano saldamente tenuti fermi da una cravatta alla spalliera del letto su cui giaceva nudo e inerme.
Come si sarebbe dovuto comportare in una situazione del genere, se non facendo completamente affidamento ai due sensi che ancora aveva a disposizione per orientasi?

"Per chi conosce la Lore... per chi la sta scoprendo... per chi la scoprirà..."
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Immaginate i nostri aspiranti Eroi catapultati nell'incredibile mondo di Dark Souls, cosa ne uscirebbe fuori? Vivete insieme a Midoriya e Bakugou un'avventura nel regno di Lordran, con tanto di Lore, NPC, Quest, Boss Fight e Rage Quit. Siamo consapevoli che questa storia sarà per "pochi", ma se siete appassionati di questo videogame o anche solo incuriositi, allora divertitevi a leggere le peggio cose, tra le quali le immancabili citazioni dell'internet, come ThePruld, Yotobi, Sabaku no Maiku e molti altri ancora. Una Fanfiction Nerd per i Nerd, fatta con tanto amore e Nerdaggine.
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Storia scritta a DUE MANI, insieme a Bluebb, con la quale dividerò la stesura dei capitoli, quindi è molto probabile che vi sarà una visibile differenza "di stile", ma... ehi... il bello è proprio questo: momenti cazzari e demenziali scritti da un "gamer" come me, intervallati a momenti di profonda narrazione scritti da un'esperta di Lore come Bluebb. ENJOY!!!
[BluAvis x Bluebb]

NEW!
" 'Le dispiace se entro un attimo? il suo gatto mi ha riempito di peli' mentiva, lo sapeva benissimo, il gatto se lo era appena avvicinato, “maniaco” si disse; Aria si girò, guardò la sua camicia (che ovviamente era pulita) e rispose 'come vuole', aprendo il cancello e fece cenno di entrare".
La storia è ambientata a Roma, dove Aizawa insegna all'università, è una fanfic scritta di getto un po per sfogo e un po perché non ne ho trovate simili su Aizawa. Spero vi piaccia!

"Ehi.
No aspetta, come cazzo si iniziano queste dannate cose?
Ciao?
No, no. Banale
Senti, ricominciamo, forse questa volta andrà meglio...
No, non c'è un modo per impostarsi, porca puttana!
A questo punto tanto vale...
Allora, penso tu ti sia resa conto che non so davvero come scrivere ma per te ci sto provando.
Niente poesie, niente puttanate simili.
Dio, sento già il diabete salire."
Kacchako centric

-Obbligo o verità?- domandò Ashido col tono più innocente che le riuscì.
Con un coraggio che ammiro ancora oggi, Midoriya rispose: -Verità.-.
In generale quasi tutti inarcammo le sopracciglia per l' azzardo di quella scelta, quindi Jiro sintonizzò i propri auricolari.
-Bene Midoriya, vediamo un po'... quando hai dato il tuo primo bacio?-.
Da lì le cose avrebbero preso una piega decisamente diversa.
Sarapia

"Sono Midoriya Izuku.
Per te, e ora per il mondo intero, Deku.
Questa è la storia della mia infanzia, della mia pubertà, della mia adolescenza, prima che la mia vita venisse sconvolta completamente.
In realtà, questa è la nostra storia.
Quella che è rimasta nascosta, tra le ombre del passato.
Del nostro passato.
Tra i pensieri scacciati, le parole non dette, i gesti mai compiuti.
Tra i fatti mai narrati.
Volevo raccontartela, ancora una volta.
Nella speranza che tu apra gli occhi.
Nella speranza che io non abbia più paura.
Nella speranza che non faccia più male, Kacchan."

La storia tratta del rapporto tra Nana Shimura e All Might, il racconto è incentrato sull' addestramento di Yagi . Si sofferma sul rapporto tra di loro e sul pensiero di All Night da adulto ( all'interno del flashback lui è all' inizio del terzo anno del corso della UA dovrebbe avere all'incirca 17 anni )

Toga è una ragazza strana.
Odiava quel termine, si divertiva a definirsi “speciale”.
Me lo ripeteva in continuazione e io alla fine ci credetti; all’epoca era accecato dall’amore che nutrivo nei suoi confronti che non mi resi conto di quanto si sbagliasse.

{ KiriBaku }
Le pale del ventilatore, che si muovono lentamente sul soffitto sopra di lui, in realtà sono quelle di un elicottero militare. Gli scricchiolii del pavimento, invece, sono i passi di un nemico che pian piano si avvicina, di una minaccia che incombe.
Bakugou è tornato da poco dalla guerra, quando incontra Kirishima per la prima volta.

"Forse aveva peccato di presunzione, in passato, a voler fare l’eroe a tutti i costi. E Aizawa forse aveva sbagliato a fidarsi delle sue capacità e di lui."

Una raccolta di one-shots sul mio OTP ispirata al Writober 2018 di Fanwriter.it.
Praticamente sempre fluff, a volte nonsense, quel che capita, capita.

Kirishima non aveva avuto il coraggio di proferire verbo, di provare a seguirlo. Era … una reazione così contrastante, se paragonata a quella avuta quando aveva voluto ripagargli le lenti ad infrarossi: un gesto che non aveva nulla di eclatante, in sé e per sé; ma che aveva fatto tremare il cuore del ragazzo per qualche secondo, appena il fascio di banconote aveva toccato il suo petto.
O a quella … avuta quando gli aveva porto la mano, sentendosela stringere dalla sua.
I dubbi avevano cominciato a roderlo. Perché mai si comportava così?
“ La tua è l’unica mano a poterlo fare”.
Sì, ma se Bakugo ora la rifiutava, come poteva aiutarlo?

A Kirishima l’idea di tornare in quella casa lugubre, silenziosa, entrarvi intento a scansare le bottiglie vuote abbandonate sul pavimento in mezzo a vecchi giornali, cartoni unti e ammuffiti e altra immondizia non sorrideva nemmeno un po’, invece.
Il solo pensiero gli faceva dolere il petto. Peccato che nelle sue facoltà fosse solo d’indurire la pelle, non quello che c’era sotto, o peggio, chiuso dentro.
Aveva già deciso di restare a scuola, in realtà. Aspettava solo il momento giusto per informare Aizawa-sensei, il professore, che di sicuro avrebbe compreso e derogato al regolamento, per una volta.
Era fatto così. Sembrava tutto d’un pezzo, ligio alle regole ma Kirishima sapeva che sotto quegli stracci da mendicante batteva un cuore grande, enorme addirittura. E poi sapeva già come stavano le cose, non avrebbe avuto bisogno di giustificarsi, di spiegare.
Se non altro una cosa in meno di cui preoccuparsi.