[Toy Story]
{I}
-Is this the real life? Is this just fantasy?-
Infinite voci si levano dal cielo, e da ogni superficie il riflesso di ogni voce si leva nuovamente, fondendo la realtà con la fantasia, in un vortice.
{II}
-Mama, I killed a man-
Stringe i pugni, lo sceriffo, impuntandosi per ore, fin quando il rosso torna a colorare il cielo.
Allora abbassa la testa e s’incammina, in esilio, verso il labirinto di specchi – prigione dell’anima.
Per Freddie Mercury, e per l'Amicizia.

Edward passa tutti i giorni nel cimitero sulla collinetta non lontano dalla sua città. Passa sempre là perchè c'è suo fratello. E tante altre persone dimenticate da Dio, da chi le amava e da tutti quelli che almeno una volta sono entrati in quel cimitero.

Attraverso la Lubiana dei draghi e la nuova Budapest, poi, fermandosi per guardarsi intorno solo quando la curiosità diveniva più forte della sua ingordigia, della sua impazienza, i confini della Romania si erano alzati inaspettati in foreste scure, archi e guglie pietrosi levati a seghettare pezzi di cielo. La terra della Transilvania non conosce mitezze, non sa cosa sia il sole: è un luogo di vette aspre e laghi di cristallo, con gonfi ruscelli d'acqua verde a scorrere su ogni sasso. Ad Edward era piaciuta sin dal primo momento. [...]
Transilvania, 1921. Prima di Il Conquistatore di Shamballa. Ispirata alla prima serie dell'anime.
Seconda classificata al concorso [Multifandom e Originali] Florence + The Machine Contest indetto da MistralRapsody.

... eppure, dentro di sé, gli piaceva sperare che, nelle giornate di pioggia, anche se non poteva vederlo, il suo amore mancato si materializzasse da qualche parte là fuori e questo pensiero l’aiutava a vivere e andare avanti. Spin Off de "Gli amori mancati" di Melantò

“Siamo come gli aquiloni.”
Lo diceva spesso, Shion, fra le colonne vecchie di Atene; nell’aria umida di Cina. Lo diceva spesso, quando gli anni vissuti erano ancora pochi. Quando Shion aveva diciotto anni, e Dohko conversava con lui.
Una conversazione prima della morte di Shion. Alcune parole pensieri preoccupazioni scambiati davanti a un tavolino e agli angoli opposti del mondo. L'ultimo dialogo fra Shion di Aries e Dohko di Libra: il commiato.

La vita è un qualcosa di incredibilmente indefinito, che ogni persona affronta in maniera diversa.
Che ogni persona vede in maniera diversa.
Isabella Swan, sulla soglia della trentina, è giunta alla conclusione che la sua non è che uno schifo: sola, senza uno straccio d'uomo, a fare un lavoro che non ama particolarmente.
Fino a che, nella sua strada non incrocerà uno sconosciuto.
Uno sconosciuto con cui farà sesso, per sentirsi meno sola.
Uno sconosciuto affascinante, decisamente attraente, ma che porta una fede al dito.
Uno sconosciuto di nome Edward Cullen...
Quella che doveva essere un'avventura di una sera, si trasformerà in qualcosa di più profondo.
E complicato.
Ma la vita è anche questo, una grande complicazione, che si diverte a giocare con il destino.
Bisogna saperla accettare. O avere la forza di prendere in mano le redini della propria esistenza.
Sarai abbastanza forte, Isabella?

Andrea aveva lanciato un grido di gioia. Quella sera, ce l’avrebbe fatta. Sarebbe riuscito ad esprimere il proprio desiderio alla Stella Cadente e, sicuramente, lei l’avrebbe realizzato. Del resto, nei cartoni animati succedeva sempre, no?

Il giovane Mihael medita vendetta nei confronti di Nate, odiando il destino che ha elargito loro due vite così diverse e opposte. Tuttavia, una volta ottenuta la sua rivincita, Mihael sprofonda ancora di più nell'abisso della follia mentre sentimenti che non credeva di possedere, poco a poco, riemergono dalle profondità del suo cuore oscurato dall'odio. Molti personaggi, nel bene e nel male, sono coinvolti in questa piccola guerra fatta di odio e gelosie. Ma cosa desiderano veramente questi due ragazzi che da tutti sono considerati dei principi fortunati?!

«Stiamo per morire, Akito! Stiamo per morire!».
«Sana, calmati».
«Ma stiamo per morire! Senza un figlio né un pony!».
[Tentativo di One Shot su Akito e Sana.]

Un Mangiamorte. Una cella. Un intruso. L'ultima persona che mai avrebbe creduto d'incontrare ad Azkaban. Un segreto.

Gustav entrò divorando la distanza tra la porta e i divanetti con grandi falcate e imprecazioni del tipo più colorito, bloccandosi a poca distanza da Bill e Dorcas, quest’ultima che sembrava evitare il suo sguardo con una notevole dose di determinazione. Gustav ignorò lo sguardo infastidito di Bill per concentrarsi sulla sua tecnica del suono.
«Ho bisogno di te, Schrëder. Ora.»
A dispetto del tono pacato e dal contenuto della frase, c’era un che d’imperativo nel messaggio. [...] Il silenzio calò come una cortina di velluto sulla stanza, spesso e rosso. Spesso per la tensione che saturava l’aria, si ritrovò a pensare Bill, trattenendo il fiato per non perdersi un solo sguardo, un solo gesto. Gli piacevano quei due insieme.

Inghilterra, 1880. Una ragazza bella e intelligente. Un disastro improvviso. Un uomo che sarà la sua salvezza.

“Non hai visto nessuna cometa ammettilo!” ti rimbotto immediatamente, incapace di reggere lo scherzo, troppo assuefatta alla verità nuda del tuo sguardo.
“E anche se fosse?” Sorridi con sfida,
“Non ho certo bisogno di trovarle in cielo, la mia stella è già qui accanto a me”.

Prima classificata secondo il giudizio del pubblico nel concorso indetto da efp per la storia coi migliori personaggi originali, col personaggio di Mab, che compare alla fine del tredicesimo capitolo
La verità mi è esplosa davanti, in tutta la sua inclemenza: Edward è un potenziale imbecille. Quest’uomo, questo vampiro che ho di fronte, ha deciso per la sua vita e per la mia dietro alla convinzione di possedere la saggezza universale, dietro alla scusante di agire per il mio bene, dietro alla giustificazione che mi ama. E, in tutti e tre i casi, ha sbagliato.

Sequel di Icaro
[...]
« Ruki… sei davvero tu? »
Allungai il polpastrello per tastare il suo cappotto verde ma, come le altre volte, le mie dita non afferrarono niente. Trapassai il suo corpo inconsistente mentre sfioravo il posto dove un tempo batteva forte e vitale il cuore dell’uomo che avevo amato più della mia stessa vita.
Niente. Solo vento.
Un’altra illusione.
ReitaxRuki