Recensioni per
Like a mirror
di bluemary

Questa storia ha ottenuto 532 recensioni.
Positive : 530
Neutre o critiche: 2 (guarda)


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Recensore Veterano
13/08/12, ore 19:15

Ora mi sembra chiaro che fino a che Tony non si deciderà a dire anche solo mezza parola Loki non sarà soddisfatto.
Penso però per come stanno andando le cose che, anche se un giorno Tony dovesse riprendersi non avrà nessuna intenzione di combattare Loki e forse per l'altro vale lo stesso, non avrà molta voglia di ucciderlo..O almeno lo spero!
Ed eccomi qua, sono arrivata al tuo ultimo aggiornamento, ora attendo con ansia il seguito!
Baci

Recensore Veterano
13/08/12, ore 19:06

No via, fino a che Tony non mostra un qualsiasi segno che possa far capire a Loki di avere davanti l'avversario di qualche tempo prima, Loki non lo attaccherà mai.
Forse lo stesso Loki capisce veramente la sua sofferenza e non se la sente di procurargliene altra, nonostante sarebbe facile combattere Stark visto la sua totale inerzia.
Sai, non sono ancora ben riuscita ad inquadrare il tuo Loki, so solo che mi piace tanto!

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:58

Sono contenta di vedere Tony un pò più rilassato e sono anche contenta che Loki gli lasci diciamo "carta bianca", cioè non l'ha chiuso in una stanza lasciandoli lì nuovamente, gli da libertà di girare indisturbato. Non credo poi sia intenzione di Tony scappare, anche perchè non mi sembra per nulla in buone condizione fisiche oltre che mentali.
Spero si riprenda al più presto, anche se ora mi viene l'atroce dubbio che Loki non si farà attendere con una qualche vendetta!

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:52

Ahah Loki che non sa più cosa inventarsi per fargli sputare fuori anche solo una parola è fantastico! 
Tony mi fa una tristezza infinita, sono però contenta che Loki l'abbia liberato, alla fine allora non è così cattivo come vuole far credere a tutto il mondo.
Sono fermamente convinta che sarà proprio grazie a Loki che si riprenderà!
Ormai ogni complimento è superfluo!

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:40

Cioè...altro che storia...questo è un capolavoro davvero!
Scrivi talmente bene che mi sembra di vedere i personaggi in carne ed ossa davanti a me, mi immergo completamente nela scena che stai descrivendo!
Ora la cosa si fa ancora più interessante se così posso dire.
Da ciò che ho letto Tony quando era Loki ad essere nella sua condizione si era divertito (come spesso succede) a prendersi ancora più gioco di lui, mentre adesso Loki si ricambia con la stessa moneta e per quanto mi faccia tanta tristezza vedere Tony così rassegnato e indifeso, Loki non ha tutti i torti!
Continuo la mia lettura :D

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:31

Okkei, forse in questa recensione sarò un pò ripetitiva, scusa tanto!
Premetto che io non ho mai amato particolarmente il personaggio di Loki, mi sono sforzata però parecchie volte di leggere storie con lui e Tony senza poi grandi risultati dal momento che, appunto come personaggio non mi ispira molto.
Non sto dicendo cavolate, ma questo tuo capitolo mi è invece piaciuto un sacco! Non dico che ora amo Loki alla follia, ma i suoi modi di fare mi sono piaciuti!!
Sarà sicuramente e solo merito tuo perchè scrivi divinamente, ma credimi non mi è pesato per nulla leggere di lui come invece mi capita sempre.
Ora sono curiosa di vedere cosa "succederà" con Tony!
Un bacione

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:22

Guarda, ti dirò che dopo aver letto questo capitolo sono davvero contenta di aver ritardo la lettura della tua storia e di avere davanti altri capitoli da leggere, infatti credo che non avrei resistito all'attesa per il terzo capitolo!
Il primo pezzo scritto in corsivo mi ha fatto sorridere, soprattutto per le battutine di Tony (è sempre il solito XD)!! Caspita questa volta il cattivo è uno di quelli tosti e la cosa si fa interessante!
Ho letto con molto piacere il pezzo con Natasha, sublime come sempre.
Penso che  nell'ultimo pezzo sia arrivato Loki, non so perchè ho questa sensazione, ma corro subito a vedere se ho ragione o no!
Bravissima.

Recensore Veterano
13/08/12, ore 18:10

Solo leggendo la descrizione nell'elenco delle storie mi è venuta voglia di entrare e leggere. Ho tanti capitoli davanti a me ma penso proprio sarà un piacere leggerli tutti.
Scrivi in modo davvero scorrevole e lo stile che hai mi piace moltissimo.
Vedere Tony così mi ha fatto sentir male :( hai descritto talmente bene tutto che mi sembrava di trovarmi al suo posto ed addirittura di poter sentire lo stesso dolore che sentiva lui. Ho mille domande e curiosità sul perchè sia stato catturato e rinchiuso e sul perchè viene torturtato con tanta "attenzione".
Complimenti ancora!
Baci

Recensore Master
13/08/12, ore 07:26

*fissa il breve flashback all'inizio del capitolo* Sembra che finalmente stiamo per scoprire (o se non altro intuire vagamente XD) qualcosa sulla natura del trauma di Tony *__* Ne sono davvero felice! Una volta una cara amica mi chiese "Team Tony o team Loki?". Quella semplice domanda mi mandò in panico come nessuno mi ha mai visto, i circuiti del mio cervello minacciavano di scollegarsi X'D Semplicemente, non potevo scegliere, ma forse, visto che ormai mi hanno bollata come Tony e anch'io mi sto abituando a questa mia seconda identità LOL, sono team TonyLoki con tendenze al team Tony, mettiamola così. Tutto per dire che (sì, facciamo finta di stare scrivendo una recensione con un senso logico XD) mi piace moltissimo come stai trattando Tony e il fatto che la storia sia incentrata in special modo su di lui, perché tu gli dai uno spessore molto interessante, inoltre questa trama ha poco a che fare con Iron Man, ovverosia il trauma di cui parli è sconosciuto e mi rende ancora più curiosa XD
Per il resto, beh, sono felice che Tony e Loki comincino a vedersi un po' più spesso *__* Mi piace come Loki lo tratta, in particolar modo mi è piaciuto che gli abbia permesso di assistere al rituale: conoscendolo, l'ha fatto perché è una diva, voleva avere un pubblico e contemporaneamente dimostrare a Tony quanto fosse potente, ma, non so perché, lasciare che qualcuno ti osservi mentre sei così concentrato (e, di conseguenza, anche così vulnerabile, anche se Tony ha un livello di pericolosità inferiore allo zero al momento) mi sembra una dimostrazione di grande intimità. Alla fine loro due si capiscono meglio di chiunque altro, perciò secondo me per Loki è un istinto naturale dargli certi privilegi che non darebbe a nessun altro, nemico o alleato che fosse, per il semplice fatto che guarda Tony negli occhi e vede le stesse cose che scorge guardandosi allo specchio. Uoah, questa era filosofica, qualcuno se la segni XD
Per quanto riguarda la punteggiatura nei dialoghi, hai ragione, le case editrici usano ognuna un metodo diverso, ma, dal momento che tu usi le virgolette alte, il metodo prediletto è quello che ti ho illustrato nella scorsa recensione :)
Ciò detto, per me non ha importanza come tu voglia aggiornare, perché da quello che ho capito il tempo d'attesa non cambia, quindi lascio a te la scelta! Al prossimo capitolo, cara <3

Recensore Junior
12/08/12, ore 22:27

E finalmente recensisco anche questo capitolo! Ancora una volta ti ringrazio infinitamente per i tuoi gentilissimi ringraziamenti!  Sei sempre un tesoro XD!

In questo capitolo Tony e Loki tornano ad interagire anche nel tempo presente in maniera del tutto diversa da quella che avevamo visto nei flashback perché, dopo tutto quello che è successo, Tony è una persona totalmente diversa da quella dei flashback.
E' proprio un flashback, nella forma di un incubo, che apre il capitolo e che ci ricorda che cosa abbia realmente spezzato Tony: non le torture, non la prigionia, non il dolore. La Colpa... Ancora più evidente nell'atteggiamento strafottente e nella battuta sferzante di Tony un istante prima di sparare il colpo che ha cambiato (distrutto) la vita: "“Scusa, ma tendo a non seguire i consigli dei nemici.” aveva ribattuto lui con un'impercettibile scrollata di spalle."
Tony ha pagato, sta pagando e pagherà ancora a caro prezzo la "spensieratezza" e la noncuranza con cui ha affrontato questa situazione e gli incubi che lo perseguitano ne sono solo la manifestazione più evidente.
Tony si sveglia di soprassalto e non riesce a mettere a fuoco immediatamente dove si trova e che cosa gli è successo, cosa del tutto comprensibile dopo tutto quello che gli accaduto. Il modo in cui descrivi la sua confusione al risveglio e il timore di essere ancora nelle mani di Schmidt è reso benissimo: la sensazione opprimente delle catene e soprattutto il "gelido collare" richiamano quella sensazione di gelo che dominava anche nella descrizione iniziale (nel prologo) della cella dove era tenuto prigioniero Tony.
La confusione del risveglio si trasforma in una sensazione di stupore e confusione, che ancora non ha assunto la forma di un pensiero coerente, per la sua situazione attuale: Loki lo ha rapito, lo tiene prigioniero, ma gli ha concesso alcuni "lussi", come la possibilità di farsi una doccia, dei vestiti (che uno stupito Tony riconosce come suoi), le mani e le braccia libere dalle catene, una casa vera in cui può girare liberamente invece di una gelida cella. Per il momento tuttavia preferisce non farsi troppe domande, né sulle ragioni del dio, né sulla sua sorte, anche perché in fondo non gli interessa veramente.
Sono infatti "l'inattività e l'angoscia di rimanere da solo con i propri pensieri" piuttosto che un vero interesse per il proprio futuro, per i piani di Loki, che lo spingono verso la camera da letto dove si trova quest'ultimo. Ho apprezzato moltissimo la consapevolezza che Tony ha di essere sul punto di compiere un gesto pericoloso e stupido, ma anche il disinteresse totale per le conseguenze, che non è sprezzo del pericolo, o il folle coraggio o l'impulsività con cui si gettava prima in tutte le sue avventure, fregandosene delle conseguenze, ma è l'apatia di chi ha perso ogni interesse. Per la vita, per il futuro, per tutto. Di chi si trascina stancamente in un'esistenza priva di senso oramai.

Loki è effettivamente in camera da letto (Loki + camera da letto, Oh. My. God.!!!) e non fa alcun cenno di riconoscere la sua presenza. La confusione di Tony assume dei contorni più definiti, non sa come comportarsi di fronte allo strano atteggiamento del dio: " Rimase a fissarlo senza sapere come agire dinanzi a una situazione tanto anomala. Se non avesse trovato i vestiti sul divano, avrebbe potuto giurare che Loki si fosse dimenticato di lui; in ogni caso, era lampante che in quel momento il mago non trovasse di alcuna rilevanza la sua presenza, e ancora Tony si chiese per quale motivo lo avesse liberato da quella cella per portarlo via con sé quando non sembrava interessato a torturarlo a morte né a estorcergli informazioni. Un simile comportamento esulava da tutto ciò che si sarebbe aspettato; ma in fondo Loki era famoso per essere imprevedibile."

Loki gli intima di stare fermo e di non fare rumore (adoro la sua voce bassa, quasi un mormorio eppure così carica di autorità XD) e Tony si ferma ad osservarlo in silenzio mentre compie un complicato incantesimo.
Che meraviglia la descrizione di Loki!!! Tony si trova, suo malgrado, a riconoscere ed ammirare il dio, il suo aspetto fisico, il suo "  fisico asciutto e atletico", i "muscoli ben delineati sulle sue braccia nude" (Ok. ormoni, diamoci una bella calmata!!!), ma anche l'immagine che gli appare davanti di "venerabile maestro dell'arcano". Adoro la descrizione che fai di lui quando dici che "Lo rendeva una figura misteriosa e distaccata dai semplici mortali, che sussurrava di antico potere e di secoli interi di esperienze dietro alle giovani apparenze dei suoi lineamenti; con la magia che lo avvolgeva simile a una fiamma verde, lo scettro appoggiato in grembo e la sfera blu sospesa davanti a lui, sembrava più divino di quanto Thor fosse mai stato." 
Loki è così. Misterioso, affascinante, imprevedibile... Un guerriero formidabile, un mago venerabile, un dio antichissimo eppure con l'espressione di un bambino ferito. Un figo da paura. Un cucciolo smarrito. Un personaggio dalle molteplici sfaccettature, che fa venire la voglia di scoprirlo poco a poco, attimo per attimo. (Ok, ora che hai creato il mio uomo/dio ideale, che ne dici di recapitarmelo a casa? XDD)
Sono stata troppo contenta che Tony si "rimangi" l'impressione di fraglilità che aveva in quel loro primo scontro e il sospetto che fosse ricorso all'aiuto della magia (i "famosi" trucchi di cui lo accusano anche a Asgard, ah, che rabbia!!!) per distorcergli l'armatura: "eppure in quel momento si rese conto che la forza con cui era riuscito perfino a distorcergli l'armatura non proveniva del tutto dalla sua magia: c'erano muscoli ben delineati sulle sue braccia nude, che smentivano l'impressione di fragilità che poteva dare quando era privo delle sue protezioni dorate. Non gli sembrava più esile e indifeso in uno scontro a mani nude."
Poi l'incantesimo finisce e Loki, con un guizzo felino (ma quant'è figo Loki? Dimmi la verità, tu mi vuoi far morire? ^__*) gli punta la lancia alla gola. Tony pensa che sia giunta la sua ora, ma sebbene commenti fra sé sul fatto che sia "proprio degno di Loki tenere prigioniero un nemico per mezza giornata, cullarlo in una falsa sicurezza con le gentilezze di una doccia e dei vestiti, per poi ucciderlo per puro divertimento senza alcun motivo né preavviso", non solleva neanche gli occhi per guardare il suo assassino negli occhi, men che mai accenna ad una qualsiasi reazione. Come nella cella, accetta passivamente il suo destino. Apatico. Disinteressato. Arreso.
Anche se per una volta un "fiotto d'irritazione" gli scalda il petto quando si rende conto che Loki sta procrastinando la sua esecuzione, e questo per me è un'altro piccolissimo segnale di come qualcosa del vecchio Tony, di Iron Man sia ancora rimasto, nascosto sotto le macerie di un'animo andato in frantumi: "Voleva solo che Loki decidesse cosa desiderava farne di lui, che lo lasciasse libero di raggomitolarsi sul divano e dormire, o che, se avesse avuto intenzione di ucciderlo, si sbrigasse a compiere l'affondo definitivo."
Loki, invece, non sembra avere alcuna intenzione di ucciderlo, anzi gli chiede, in maniera piuttosto indiretta, se ha bisogno di qualcosa, ad esempio di cibo e Tony, pur avvertendo i morsi della fame, non riesce a rispondere affermativamente, più per paura di svelare una debolezza, che Loki potrà rivolgere contro di lui, che per orgoglio vero e proprio, come gli fai acutamente notare.
Ed ora arriviamo alla mia battuta preferita del capitolo, quando Loki dice: "Se mi disturbi ti farò passare il resto della notte a pentirtene.”
Ma tu lo sai l'effetto che mi fai, quando scrivi certe cose? Loki è così figo, hot, dominante, forte, trasuda potere da tutti i pori, hot, minaccioso, cupo, terrificante e così... damn hot!!! Ho accennato al fatto che quando dice certe cose Loki è particolarmente damn hot? Recapitare. A casa. Al più presto. ^____*
Questa parte si chiude con un Tony che, stupito dal comportamento inaspettato del suo carceriere, che non lo ha ucciso, torturato, interrogato, ma al contrario gli ha reso la prigionia quasi "confortevole", inizia "
Per la prima volta dopo quelli che sembravano secoli" a chiedersi "cosa ne sarebbe stato di lui." E' il primo, vero,  timidissimo segnale di speranza.

L'altra parte ci riporta agli Avengers ed in particolare a Thor. Perché c'è anche lui? Non me n'ero accorta. E' che Loki lo eclissa totalmente!!! (di parte, spaventosamente di parte) ^__*
Scherzi a parte, come ti ho già detto, mi piace particolarmente il modo in cui si presenta il tuo Thor: non è il fratello beota, insopportabile e tronfio nella sua perfezione di biondo, bello, invincibile, amato ed acclamato a tutti di tante fiction. E' più a tutto tondo, complesso.
 L'analisi dei suoi pensieri e delle sue confuse emozioni nei confronti di quel fratello che non comprende eppure ama nonostante tutto, è toccante e allo stesso tempo credibile. Lo trovo anche estremamente IC, mi ricorda moltissimo il Thor dei film, soprattutto quello dei loro confronti, quando prova (invano e malamente) di comunicare e di comprendere il fratello. E, come sai, adoro i richiami ai film!
Thor si rende conto con estrema frustrazione che, nonostante quello che lui ha voluto credere nei secoli in cui lui e Loki pensavano davvero di essere fratelli, non lo conosce e non capisce per nulla. Nonostante i secoli di vicinanza, con suo sommo disappunto, non ha idea di chi sia suo "fratello" né quali siano i motivi che lo muovono: "Loki era sempre stato capace di sorprenderlo, di agire in un modo incomprensibile alla sua mente da guerriero, ma da quando aveva voltato le spalle alla sua gente era diventato uno sconosciuto. Agiva in modo caotico, senza seguire alcuna regola tranne quelle che si imponeva lui stesso, mirando a uno scopo che i suoi occhi azzurri non riuscivano a scorgere. E a ogni loro incontro sembrava che scivolasse lontano da lui di un altro passo, immergendosi nel rancore e nel desiderio di vendetta che offuscava la sua mente."
Rifiuta, nonostante questo, di credere che egli sia aldilà di ogni possibile salvezza e cerca di aggrapparsi alla speranza che certi comportamenti incomprensibili siano il segnale che Loki non è irrimedabilmente perso. Come ad esempio il fatto che non abbia ucciso gli altri Avengers, che in quanto mortali, non rappresentano una vera minaccia per un dio, e non abbia neppure veramente cercato di uccidere lui (un pugnale contro un dio, ma dai? e una caduta dall'Helicarrier? Loki è caduto nel vuoto dello spazio fra i nove regni...) e come ha detto Coulson, mancava di convinzione durante il suo tentativo di conquista della Terra. 
Ho apprezzato inoltre che nella confusione di questi sentimenti contrastanti, in cui si alternano una tristezza infinita, frustazione e un'esile speranza, ci sia anche la consapevolezza che forse si sta solo "crogiolando" in questa speranza, ma lui non vuole arrendersi: "non poteva rassegnarsi ad abbandonare quello che, anche dopo gli ultimi scontri e la rivelazione sulle sue origini, aveva sempre considerato un membro della famiglia; e poco importava quali crimini avesse commesso: Loki era suo fratello. Uno dei pilastri fondamentali del luogo che chiamava casa. Avrebbe fatto di tutto per poterlo riavere al proprio fianco."

Dire che non vedo l'ora di leggere il seguito è un eufemismo di proporzioni macroscopiche!!! Credo che questo risponda anche alla domanda se vorrei un aggiornamento subito!!! ^__* No, veramente, fa' come preferisci, la cosa importante è che questa meraviglia, perché, sì, è una meraviglia, continui a regalarmi/ci emozioni come queste!!!

A presto

Romina

Recensore Junior
11/08/12, ore 19:23

Innanzi tutto grazie mille per i tuoi ringraziamenti, come sempre! XD Per me fangherlare con te su Tony e Loki e su questa storia è un piacere immenso. Sono io, quindi, che ti ringrazio!!!

Immagino tu sappia quanto ho "sofferto" in questo capitolo, soprattutto mentre leggevo il flashback, perché vedere soffrire Loki (sono leggermente di parte, ma appena appena ^__*) è una delle cose che mi fa più male.
Eppure... il capitolo è bellissimo, specialmente la prima parte, specialmente il "doloroso" flashback.
Il suono della risata isterica e amarissima di Tony ha riportato alla mente di Loki l'eco di un'altra risata, una risata spezzata (la "Broken laugh" del titolo) e insieme ad essa un fiume di ricordi dolorosi (eufemismo del secolo!!!).
La descrizione della caduta cieca e senza tempo nel voragine dello spazio vuoto fra i regni è semplicemente meravigliosa! Sei riuscita a ricreare con appena sette sostantivi la sensazione di orrore assoluto di un caduta senza fine, senza rete, senza freni nel Nulla, quella che a volte sperimentiamo nei nostri incubi e che ci lascia una sgradevole sensazione di impotenza e di orrore:
"Per ore – giorni mesi anni.
Senza fine, senza tregua, senza vita."

Anche l'uso del verbo "annichilire" riferito alla mente di Loki  rende perfettamente l'idea dell'inferno in cui è caduto Loki quando si è lasciato andare nel vuoto (più scrivo, più sto odiando Odino ndr), ma mi piace moltissimo che sottolinei anche in questo caso la forza di Loki, che riesce, seppure spezzato, a non perdersi totalmente, a sopravvivere ad una simile caduta e a non impazzire completamente, uno dei pochi, se non l'unico nell'Universo in grado di fare una cosa del genere (di parte, spaventosamente di parte XD).
Purtroppo la caduta è lo lo spaventoso inizio di ciò che aspetta Loki: l'impatto terrificante al suolo e soprattutto l'arrivo dei Chitauri, reietti ed esiliati dai Nove Regni, nemici spietati che non gli concedono nemmeno un istante per riprendere fiato, per riaversi, per mettere in ordine i suoi pensieri e cominciano a torturarlo.
La spirale senza fine di violenza che si abbatte su di lui è testimoniata in particolar modo,secondo me, dalla perdita di coscienza dello scorrere del tempo, più ancora che dalla descrizione delle torture vere e proprie: "Non sapeva quanto tempo fosse trascorso dal suo arrivo, quando infine colse dei passi pesanti in lontananza. Avrebbero potuto essere semplici giorni o interi millenni. "
Più che il dolore fisico, l'attenzione è focalizzata proprio sulla perdita della coscienza, sulla perdita di sé, della cognizione del tempo, dello spazio, di un qualsiasi punto fermo cui aggrapparsi: tutto sembra sfocarsi in una girandola confusa di "sprazzi di dolore che gli bersagliavano la coscienza già vacillante per la caduta".
E' inutile che io ti dica quanto brami di vedere soffrire i Chitauri, l'Altro e... ovviamente Thanos.
Thanos è il "villain", quello vero. Fin dal suo ingresso sulla scena dimostra di possedere quell'aura di grandezza , di minacciosa maestosità, che è la grandezza del Male assoluto, quello vero, appunto. Quello che solo a guardarlo ti fa scendere un brivido di terrore lungo la schiena, anche se sei un dio, un immortale pressocché invincibile, anche se sei l'onnipotente All-father. La quintessenza del male, quella che ti fa accapponare la pelle e gelare il sangue nelle vene al solo sentirlo avvicinare, ancora prima di aprire bocca.
E quando lo fa, colpisce Loki nel suo punto più debole, dicendogli: "Sei molto lontano da casa, piccolo dio.”
Ma Loki una casa non ce l'ha, non ha più un posto a cui tornare, un posto in cui sentirsi accettato nonostante tutto, un posto che non ti devi meritare. Odino ha infranto quella fragile bugia con due semplici parole sussurrate sull'orlo dell'abisso e, nonostante la caduta e  le torture, quelle parole fanno ancora incredibilmente male: "Ma lui non aveva più una casa, quell'ultimo rifiuto di Odino gliel'aveva strappata via per sempre, un 'no, Loki' che riverberava doloroso nella sua mente anche attraverso la tagliente sofferenza dovuta alle torture e che non avrebbe mai smesso di martellargli il petto.
(bastardo senza padre, figlio non voluto, mostro, Jotun
)"
Queste parole, soprattutto le ultime, quelle tra parentesi mi hanno letteralmente stritolato il cuore! Loki è un escluso, un outcast, un reietto. Solo. Disperato. Non gli è rimasto più nulla. Tranne una mente affilata come una lama.
Proprio nel momento più disperato, improvvisamente Loki ha un'epifania e comprende tutto: "Io ti servo".
E mostrando una capacità di reazione impressionante (quanto lo amo!), in pochi istanti ricomincia a pensare e a vivere, ritrovando se stesso e uno scopo. Ora ha un piano: "Aveva un piano, adesso. Uno scopo. Una via di fuga da quell'oscurità che gli era penetrata nelle ossa. Ed era pronto a modellare il fato di due regni con le proprie mani."
Adoro che tu abbia scelto di far coincidere il momento in cui inizia a ritrovarsi, il momento in cui torna a pensare e ritrovare uno scopo con quella risata, amara, dolorosa, folle, spaventosa che lo scuote fin nell'anima. Perché quella risata è lo spartiacque tra il Loki di prima, il fratello che viveva nell'ombra, il "diverso" che mai si era veramente integrato ad Asgard, e il Loki che invade la Terra, con quegli occhi che ardono di follia e di un dolore che non sarebbe sufficiente una vita per descriverlo.
Mi piace moltissimo anche la tua scelta di chiudere il flashback con le parole con cui Loki sigla il suo patto con il diavolo, soprattutto per la sicurezza e l'assenza di paura con cui si rivolge a Thanos, guardandolo finalmente negli occhi: “Tu dammi un'armata.” mormorò, un soffio rauco di una voce che non riconosceva come propria “E io ti darò il Tesseract.”

La seconda parte ci riporta al presente e assistiamo alla scena descritta nel capitolo precedente attraverso gli occhi di Loki, che si è reso invisibile per poter osservare indisturbato il comportamento di Tony da solo.
Quello che balza immediatamente agli occhi è l'ansia spasmodica con cui aspetta e brama una reazione di Tony, qualsiasi cosa che lo riscuota da quello stato di apatia e prostazione in cui sembra essere caduto. Desiderio che resta naturalmente frustrato. Tony non sembra neppure voler fuggire, si aggira per la casa, esplora le vie di fuga senza convinzione e addirittura ha sul volto un'espressione di sollievo quando realizza che non può uscire di quella casa, espressione che Loki coglie con un fastidioso disappunto.
Il senso di aspettativa per un qualsiasi accenno di ribellione, di dimostrazione che da qualche parte c'è ancora il vecchio, indomabile avversario, con cui era divertente e stimolante scontrarsi, raggiunge il suo climax quando Tony prende il coltello e tu sottolinei l'importanza del momento con il corsivo: "Sì, Stark, prova a combattermi, mostrami la tua stolta arroganza da mortale, cosicché io possa distruggerla con le mie mani."
Sembra quasi di vedere Loki che con movenze feline, si lecca i baffi, come un gatto sornione in attesa che il topolino cada nella sua trappola! Adorabile!
Purtroppo anche in questo caso il suo desiderio è destinato ad essere frustrato: Tony scoppia a ridere "ed era stata una risata che gli aveva fatto indurire lo sguardo, perché era troppo familiare."
E la stessa risata che gli eccheggia nella mente, che sa di fiele e sangue, ha il suono disturbante di qualcosa che si spezza irrimediamente: Tony. Lui stesso.
La sua reazione è perfetta: deve compiere un vero e proprio sforzo per impedirsi di ammazzare Tony all'istante e porre fine a quel suono (e a quello che gli riverbera nella testa) con un gesto definitivo: "Aveva dovuto combattere con tutto se stesso per reprimere l'impulso di afferrare il suo prigioniero per la gola e porre fine a quel suono nel modo più definitivo; ancora adesso poteva sentire le dita fremergli al solo ricordo di quella risata rauca e disperata."
Ho apprezzato moltissimo e ho trovato particolamente IC il modo in cui Loki si avvicina a Tony, addormentato sul divano, per studiarlo, per risolvere un puzzle intricato. Non riesce a comprendere come siano riusciti nell'impresa di spezzarlo dei semplici mortali, senza neppure avergli causato danni permanenti o ferite particolarmente gravi, quando nei loro precedenti scontri, Tony ha continuato a ribattere e a provocarlo, nonostante le ferite e le ossa rotte, anche in quel loro primo scontro dopo la sua fuga da Asgard "quando le ferite ricevute mentre fuggiva da Asgard lo avevano spinto a usare tutti i poteri residui senza trattenersi, e i suoi occhi avevano riconosciuto la sorpresa e la paura sui lineamenti del mortale dinanzi alla sua schiacciante superiorità, nemmeno trafiggergli la spalla, nemmeno piegare l'acciaio della sua armatura con la mano stretta attorno alla sua gola, era stato sufficiente a farlo tacere."
C'è un po' di curiosità "scientifica" in questo suo atteggiamento e un senso di fastidio e frustrazione che si mescola a quel latente senso di possesso nei confronti del "suo" avversario preferito, quello che solo lui ha il diritto di spezzare. Nessun altro.

La terza parte ci riporta nella base dov'era prigioniero Tony e dove Thor aggiorna gli Avengers ed espone la sua teoria sul fatto che tutto questo sia opera del fratello.
In questa parte adoro Clint, adoro la sua rabbia e frustazione nei confronti di Thor e degli Asgardiani e la loro incapacità di controllare Loki. Con tutta la loro potenza e saggezza e il loro status divino sembrano impotenti di fronte al dio, incapaci di contenerlo e soprattutto con la loro inettitudine gli offrono su un piatto d'argento nuove armi che lo rendono sempre più potenti: "Possibile che queste maledette divinità non fossero in grado di controllare Loki? O almeno non potessero evitare di fornirgli nuove armi con cui far dilagare il caos sulla Terra?"
Ho trovato questo suo sfogo (giustamente evidenziato dal grassetto) assolutamente esilarante, ma anche estremamnte condivisibile. Sarà che sono di parte, ma le critiche a Thor e Odino mi danno una grandissima soddisfazione! Soprattutto quando sono così giuste e condivisibili! Bravo Clint.
E quanto ho adorato lo sfogo di Clint sull'uso dell'appellativo "fratello" da parte di Thor nei confronti di Loki, credo che almeno su questo Loki e Clint siano completamente d'accordo!!! Thor dimostra la solita ottusa ed irritante insensibilità non solo nei confronti di Loki, a cui sbatte in faccia ogni volta quella che Loki percepisce come una sporca menzogna, ma anche di Clint, che è stato soggiogato da Loki e costretto ad uccidere. Dico, Thor, sensibilità zero!!! *___*
"Clint si irrigidì d'istinto. Considerava Thor un amico e ne rispettava il senso dell'onore e il carattere schietto, ma, ogni volta che si riferiva a Loki come a suo fratello, aveva voglia di prenderlo a pugni." Clint, non ti preoccupare, siamo in due!!!
Ho apprezzato anche moltissimo l'analisi del rapporto che Clint ha con Loki e con quello che gli ha fatto. Hai descritto benissimo la sensazione di impotenza di Clint, ma soprattutto la particolare natura del controllo mentale di Loki, che non era semplicemente un lavaggio del cervello, ma qualcosa di peggio, perché Clint era sempre se stesso, semplicemente aveva delle priorità differenti:
"L'orribile sensazione di appartenere anima e corpo a qualcun altro non aveva mai smesso di tormentarlo, forse perché Loki non aveva cancellato il suo io, ma lo aveva distorto, rendendolo un soldato ansioso di compiacerlo, pronto a fare tutto ciò che era in suo potere per obbedire ai suoi ordini. Era stata una prigionia più crudele rispetto a un semplice lavaggio del cervello: anche quando scoccava le frecce contro i suoi vecchi alleati, era sempre rimasto Clint. Pensava come Clint, sentiva come Clint, viveva come Clint. Era sempre rimasto lui, solo in uno stato d'animo che lo portava a considerare l'approvazione del dio il più fondamentale e irrinunciabile degli obiettivi. Si era ritrovato schiavo di un nemico e totalmente felice di esserlo."

Bello, bello, bello!  (eufemismo del secolo!), nonostante le torture subite da Loki XD

A presto,

Romina




Recensore Junior
10/08/12, ore 19:41

Grazie, come sempre, per i tuoi ringraziamenti! E per quanto riguarda l'aggiornamento, posso dire che non solo mi è piaciuto, ma l'ho amato, anzi adorato!!! Soprattutto la prima parte, quella dello scontro ^__*.

Io non so più come dire che tu sei il genio delle scene d'azione!!! Ma siccome ogni volta mi sorprendi e mi incanti con la tua maestria nella creazione e nella descrizione di queste scene, io continuerò sempre a dirti che sei la Numero Uno!!! *____*
L'adrenalina scorre a fiumi quando descrivi i combattimenti e la tua incredibile capacità descrittiva ci porta direttamente al centro della scena, che sembra accadere qui ed ora, davanti ai nostri occhi. Mi sembra di sentire per davvero gli odori, i colori, i suoni della battaglia... e il mio cuore batte a mille mentre le leggo. Ogni. Singola. Volta.
Se poi i protagonisti sono la coppia più figa e che esprime la maggiore tensione (sessuale) in ogni loro confronto, fisico o verbale che sia, di tutto il panorama delle fanfiction, allora io mi sciolgo letteralmente come neve al sole!!!
E il tuo Loki, così forte e dominante, anche quando è ferito ed affaticato, mi manda letteralmente in visibilio!!! ^__*

Terminati i soliti vaneggiamenti dovuti alla tremenda figaggine di Loki (ma anche Tony non scherza XD), un vero attentato per i miei ormoni XD, cercerò ora di scrivere una recensione sensata, lo prometto!

Il flashback si apre esattamente dove lo avevamo lasciato dopo la battuta sferzante e allusiva di Tony che decisamente Loki dimostra di non aver gradito. Ora comincia lo scontro vero. Violento, feroce, senza tregua. Se la prima parte era stata caratterizzata da sferzanti schermaglie verbali, ora si fa sul serio. I colpi si susseguono violenti ed implacabili, incalzanti, senza lasciare a Tony, attraverso il cui punto di vista il flashback è narrato, un attimo di respiro.
Mi piace moltissimo il fatto che resti sempre fedele a se stesso e, nonostante la violenza ed il ritmo incalzante dello scontro, non perda la sua capacità di analisi della situazione e la sua ironia, soprattutto quando si rimprovera mentalmente l'avventatezza con cui, nonostante tutti i suoi buoni propositi, si è gettato nello scontro: "Parò al meglio delle proprie possibilità i colpi della lancia, mentre convogliava l'energia nel torace nella speranza di terminare il confronto con un solo attacco, maledicendo la propria impulsività. Che fine avevano fatto i suoi piani di mantenersi diplomatico ed evitare lo scontro?"  o quando dice che: "Decisamente, minacciare il dio e cominciare lo scontro da solo non era stata la più brillante delle sue idee."
E non possiamo dimenticare il momento in cui si rivolge ad un Loki accasciato su se stesso, per aver ricevuto un missile in pieno petto (ripeto un missile in pieno petto!)“Chi è che doveva inginocchiarsi, scusa?” sentì commentare la propria voce, come sempre un istante in anticipo rispetto ai neuroni." 
Fantastico, semplicemente Fantastico!
Anche se ancora una volta dimentica la fondamentale regola d'oro di non infierire mai su una belva ferita, perché è mille volte più letale. E la cosa più divertente è che se rende conto, anche se un attimo troppo tardi per impedire alla propria bocca di dire la cosa più sbagliata! Adoro Tony, adoro la sua impulsività e la sua voglia di avere sempre l'ultima parola ad ogni costo, di dire l'ultima folgorante battuta, fregandosene delle conseguenze!
Ed in questo caso le conseguenze rischiano davvero di essere gravi, mortali direi. Loki è diverso da qualsiasi avversario abbia mai affrontato, più pericoloso, più letale. Persino dell'altro Loki, quello che ha affrontato durante l'invasione dei Chitauri. Si rende conto, con un brivido d'orrore, che Loki non ha mai veramente combattuto così, con tanta disperata determinazione, rabbia, furore. Osservando l'avversario che si trova davanti, così devastante e combattivo nonostante le ferite, il sangue perso, il respiro affannoso, si rende conto che l'altra volta Loki ha solo scherzato. Coulson aveva ragione quando gli ha detto che mancava di determinazione. Adesso che lo ha visto veramente determinato, può affermarlo con certezza anche Tony. Sperando che non sia troppo tardi per poterlo raccontare a qualcuno XD.
Sei riuscita ad esprimere perfettamente il disperato furore e la determinazione con cui combatte Loki: "Con una stretta poco piacevole allo stomaco, Tony si rese conto che durante il suo tentativo di invadere la Terra il dio non aveva mai combattuto sul serio. Non in questo modo, come se stesse lottando per la vita e fosse pronto a trascinare con sé nella morte lui e buona parte della città." 
Questa constatazione di Tony non è, secondo me, scevra di una certa ammirazione, che si mescola ad una giustificata paura. Non che Tony non abbia tutte le ragioni del mondo per essere un tantino spaventato con la stretta mortale del dio sulla sua gola e quegli occhi (OMG, quegli occhi!!!) che lo penetrano con più forza della lancia. Eppure avverto una sorta di ammirazione e di riverito stupore nei confronti di quello che gli appare più che mai come una divinità vera e propria, specialmente quando dice: "Anche con la fatica incisa sui suoi lineamenti, il respiro affannoso, il pallore e i segni dello scontro, Loki era quanto di più terribile avesse mai affrontato, forse perché malgrado tutto era ancora in piedi e non accennava a crollare nemmeno dopo aver ricevuto un fottuto missile in pieno petto, nemmeno dopo aver sputato sangue, dopo avergli dato prova di essere già ferito ed esausto prima ancora che cominciasse a combattere. Era ancora in piedi, rifuggendo ogni logica e regalandogli la certezza che, nello scontro precedente, lui avesse solo giocato."

Nonostante il timore e la consapevolezza di essere veramente ad un passo dalla propria morte, Tony, fedele a se stesso, non rinuncia neppure in questo frangente a pronunciare la sua battuta sferzante e sarcastica, a provocare il dio, a dargli l'ultima stoccata, anche se solo verbale e risponde alla domanda di Loki se ha intenzione di supplicare per la propria vita: "“Spiacente, ma non è nel mio stile suppli...” .
Niente mi leva dalla testa che sia proprio per questo suo carattere, così irriverente e provocatorio, un po' guascone, proprio per questo suo ribattere colpo su colpo agli ordini sprezzanti di Loki, che quest'ultimo gli risparmia la vita alla fine e lo lascia andare. Perché dove altro lo trova un avversario simile, così degno di lui, così fastidiosamente divertente?
Non c'è niente da fare, sono fatti l'uno per l'altro!!! *_____*
E solo tu potevi raccontare in questa maniera la loro storia, i loro adorabili incontri/scontri!!! Non finirò mai di ringraziarti per questo!!! XD

La scena cambia totalmente e torniamo al tempo presente: Tony è solo in casa e si concede un momento di riflessione e di calma sotto la doccia (per gentile concessione di Loki) prima di dover di nuovo affrontare la realtà, il futuro, Loki stesso.
In realtà Loki sembra non essere da nessuna parte e Tony è libero di esplorare la casa e di scoprire eventuali vie di fuga. Tony osserva minuziosamente le finestre e la porta, scoprendo che una sorta di barriera magica circonda la casa per imedirgli la fuga, ma in più di un'occasione sottolinei come questa sua ricerca sia frutto di un istinto o dell'abitudine di ex-eroe, piuttosto che di una vera e propria volontà di fuggire. Anzi, l'aver lasciato la porta per ultima "era stato solo perché, se la speranza non fosse stata distrutta e avesse scoperto di poter fuggire, non sapeva se lo avrebbe fatto davvero."
Lo stesso atteggiamento apatico lo ritroviamo di fronte all'unica porta chiusa a chiave, che tenta di aprire con pochissima convinzione, più per onor di firma, che per vera volontà: "Non ci provò una seconda volta. Avrebbe potuto accanirsi con più convinzione, provare a scassinare la serratura, ricorrere a ogni mezzo per aprire quella porta, perché se il dio si era preso il disturbo di chiuderla a chiave e probabilmente con la magia doveva esserci un motivo ben preciso; ma scoprire i suoi segreti non gli importava tanto da sprecare altre energie di un corpo già esausto."
La sensazione di apatia e di disinteresse per la sua sorte, la mancanza di un vero e proprio tentativo di fuggire o di approfittare dell'assenza di Loki per scoprire un eventuale punto debole, di cercare un qualche vantaggio, fosse anche solo un'informazione utile, raggiunge il suo climax quando prende in mano il coltello in cucina. Un'arma per poter cercare di sopraffare Loki.  A questo pensiero scoppia semplicemente a ridere. E' ridicolo anche solo pensare di sconfiggere Loki senza la protezione della sua armatura, con un misero coltello, quando quest'ultimo ha dimostrato in più di un'occasione di poterlo sconfiggere anche quando aveva l'armatura.
Ho trovato particolarmente interessante ed indicativo del suo stato mentale che percepisca il fatto che abbia pensato di usare il coltello come un'arma contro Loki, piuttosto che per uccidersi, ponendo fine alla sua misera e inutile vita,  come un atto meschino da parte di un uomo egocentrinco e narcisista, mentre per me è evidente che si tratti di un primo, labilissimo segnale che da qualche parte, nascosto sotto le macerie della sua anima, c'è ancora Iron Man. Ferito, ma ancora vivo.
La descrizione della risata isterica, quasi folle, che muore in un singulto soffocato mi ha fatto venire i brividi. Letteralmente.


Capitolo fantastico, con una prima parte adrenalinica, un Loki dominante e un Tony che, nonostante tutto, non si arrende mai, che fa da contralaltare ad una seconda dominata dall'apatico senso di rinuncia di Tony che culmina in quella risata amarissima e disperata.
Non trovo le parole per dirti quanto ami ogni giorno di più questa storia, Loki e Tony (ok, confesso, soprattutto Loki XD), l'elettricità dei loro incontri, la vertiginosa disperazione in cui è piombato Tony, la forza e la figaggine (da paura XD) di Loki, se non dicendo questo:

Continua così, sei la numero uno!!!

A presto

Romina


Recensore Master
10/08/12, ore 18:41

WoW!! Ho fatto una pausa per leggere il tuo racconto e cenare.. Ma sopratutto per leggere il tuo aggiornamento! :-P
Ho due commenti per te. Primo: se volevi farmi sbavare su Loki con quella descrizione minuziosa del suo fisico, bhè... ci sei riuscita benissimo!!!
Seconda cosa: non vedo l'ora di capire che cosa farà Tony perchè stai rendendo la situazione sempre più interessante. Bravissima.
Vorrei leggere i prossimi capitoli più ravvicinati fra loro, comunque vedi tu, devi gestire i tuoi impegni come meglio riesci e come l'ispisrazione ti consente!
Baci,
Sophya. ^^

Recensore Master
10/08/12, ore 01:47

allora, per prima cosa io voto l'aggiornamento più lento ma bello consistente!
Per seconda cosa, dopo un capitolo espicativo come il 7, in questo capitolo hai di nuovo messo tanta carne a cuocere ç_ç che sta combinando Loki??
Perchè ha legato al muro il povero Tony? e cosa cavolo sta succedendo?? ç_ç
aaaah, mi farai impazzire! ma quanto tardi arriverà questo aggiornamento precisamente??

Nuovo recensore
09/08/12, ore 23:23

“Se mi disturbi ti farò passare il resto della notte a pentirtene.”... peccato che ho l'impressione che Tony sia uno che russa come un trattore. XD
Sono felice di vedere qualche nuova interazione tra i due, e voto per la prima ipotesi, perchè mi sento come un bambino i primi giorni di dicembre, quando sa che i regali sono già li da qualche parte e non vede l'ora di trovarli e scartarli, e al diavolo il 25 sera.