Ed ecco il capitolo che aspettavo con ansia spasmodica: Loki, il tuo Loki, il mio Loki, in tutto il suo splendore, in tutta la sua gloria, forte, potente, grandioso!!! Esattamente come piace a me!!! XD
Così comincia il mio sproloquio su Loki, che ha conquistato mio cuore e il mio cervello... a proposito di cervello, spero che i miei neuroni riescano a mettere in fila due pensieri coerenti, qualcosa di meglio di un confuso balbettio tipo "Bello, bello, bello! Dio quant'è bello!" (Anche se lo è, bello!...Ormoni, basta!!! E' il cervello che comanda! O almeno dovrebbe! ^__*)
Ora però vado con ordine, altrimenti qui non se ne esce! *__*
Il capitolo inizia con un flashback, che ho amato particolarmente perché ci presenta il POV di Loki, ci permette di squarciare il velo e scoprire la sua anima ferita, tormentata, dolente, ma anche di apprezzare il suo rigidissimo autocontrollo, quella forza calma e silenziosa, così diversa da quella chiassosa e brutale di Thor, ma che profuma di un Potere appena percepito, mai realmente riconosciuto, ma che se scatenata, potrebbe davvero rovesciare l'Universo intero.
Adoro Loki in controllo, lo adoro sull'orlo di un abisso di follia, sospeso fra cielo e terra, fra bene e male, tra le sue due anime, quella Aesir e quella Jotun, fra il dolore inenerrabile di un rifiuto mai interamente spiegato e compreso (perché, perché quel Loki, no?) e il desiderio, la brama di un potere immenso mai realmente desiderato, a dispetto di tutte le apparenze, e che è la chiave per l'unica cosa che veramente desidera e non può avere: l'accettazione. Come Aesir. Come figlio. Come principe. Persino come Jotun.
Adoro tutto questo flashback e se dovessi citare delle frasi, lo citerei dalla prima all'ultima parola, ma c'è un'espressione che mi ha letteralmente tolto il respiro e stretto lo stomaco, quando dici: "Avevano nascosto un mostro con un incantesimo di menzogne e falsi sentimenti, e, adesso che l'incantesimo si era dissolto, si stupivano che il mostro si comportasse come tale."
Quanta verità in queste parole! Ok, sono di parte, Team Loki, lo confesso... però quant'è vero quello che dici. Vero non tanto perché Loki è un mostro, in quanto Jotun. Vero perché glielo hanno insegnato, glielo hanno fatto credere fin da quando ha iniziato a muovere i suoi primi passi: "Perché io sono il mostro da cui le mamme mettono in guardia i propri figli la notte." (citazione dal film Thor). Non ho alcuna difficoltà ad immaginare Frigga che la sera narra ai piccoli Loki e Thor di come il loro padre, il grande Odino, abbia sconfitto i mostri crudeli e malvagi, impedendo loro di distruggere Asgard e di massacrare impunemente gli innocenti. Non ho alcuna difficoltà ad immaginare gli occhi ardenti del piccolo Loki che si impegna solennemente a sterminarli tutti e a salvare così il suo mondo perfetto. Mi si stringe il cuore al pensiero di cosa possa provare sapendo di essere lui stesso uno di quei mostri, come quando dici: "...il terrore di rivedere il rosa pallido della propria pelle sciogliersi in quel blu che rivelava il mostro sotto alle spoglie Æsir in cui si era occultato per secoli."
Mi sono ripresa subito, però, perché un attimo dopo c'è uno dei miei momenti preferiti del capitolo quando dici: "Sorrise, mentre prendeva lo Scrigno, e una parte di lui non poté impedirsi di lanciare un pensiero nitido e affilato quanto una stoccata, perforando un istante il velo di invisibilità che lo aveva occultato anche allo sguardo di Heimdall.
Sono venuto a prendere ciò che è mio, All-Father."
Un gesto impudente, beffardo, persino avventato, eppure così meravigliosamente, tremendamente Loki. Quel pensiero inviato ad Odino è così arrogante, carico di sfida, disprezzo e rancore, ma è pervaso anche dalla voltontà di farsi beffe, di schernire Odino e le sue ridicole misure di sicurezza e dal desiderio di veder riconosciuta la propria bravura, se non come figlio, erede, amico, almeno come temibile avversario. Sembra quasi di sentire l'eco di quel "faccio quello che voglio.", un voler ricordare ad Odino che lui può prendere ciò che vuole e quando lo vuole e Odino non può fare proprio nulla per impedirglielo. L'ho trovato così incredibilmente IC. L'ho trovato magnifico, grandioso, incredibile!!! Se non amassi già Loki alla follia, me ne sarei innamorata perdutamente in quest''istante!!!
E non avevo pensato che, effettivamente, lo Scrigno degli Antichi Inverni appartiene di diritto a Loki, per eredità! Ed ora anche per conquista. Lo adoro! Lo adoro! Ti adoro!!!
Il culmine della soddisfazione l'ho raggiunto quando dici: "E una risata risuonò nella sala delle reliquie anche dopo che lui era svanito, mentre Odino, seduto con la solita autorità sul trono di Asgard, sgranava gli occhi in un'espressione carica d'orrore."
Considero l'espressione di orrore di Odino un regalo personale!!! Mentre lo leggevo (e lo rileggo) ho stampato sul viso un ghigno di crudele soddisfazione di cui persino Loki sarebbe orgoglioso! Grazie, grazie, grazie!!! XD
Si torna poi al presente e c'è un'altra scena magnifica, di cui sono protagonisti Thor e Odino, Ti faccio i complimenti perché sei riuscita a ricreare dei personali credibili e non solo delle macchiette ridicole di cattiveria insensata e di stupidità estrema (come ho letto altrove). Non è un compito facile dare spessore al "fratello beota" e al "padre dell'anno" come io affettuosamente li chiamo (di parte, paurosamente di parte XD), ma tu ci sei riuscita benissimo. Complimenti!!! Ho apprezzato moltissimo la descrizione dei sentimenti laceranti che si agitano nell'animo di Thor, il suo dolore per il fratello perduto, misto ad una rabbia giustificata (sono di parte, ma qualcosina l'ha combinata pure Loki, lo ammetto!) e il terrore per il destino della Terra, di fronte ad un avversario così temibile (non lo sottovaluti più, vero, Thor?... parlo di nuovo con i personaggi... aiuto!!!), ma soprattutto la consapevolezza che forse in qualche modo quello che è successo sia anche colpa sua. Se in Thor chiedeva perdono a suo fratello per gli eventuali torti che gli aveva fatto, senza esserne realmente consapevole, ora comincia a rendersi conto di alcuni suoi errori: "E c'era tristezza velata di un rimorso che non gli dava tregua, perché sentiva di non aver fatto abbastanza. Di non aver mai fatto abbastanza per mantenere il loro legame, quando era stato troppo arrogante per accorgersi di tutti quei “sta' al tuo posto, fratello” con cui lo aveva umiliato, quando non era riuscito a impedirne la caduta, sul Bifrost distrutto, quando non era stato in grado di farsi ascoltare durante gli scontri a Midgard."
Mi piace moltissimo che il tuo Thor non sia solo un irritante e idiota ammasso di muscoli, fastidiosi buoni sentimenti e una grandissima (ed immeritata) fortuna, una sorta di Goku biondo, insomma. Come sempre nei tuoi personaggi, anche quelli meno simpatici, o più piccoli, c'è sempre una profondità, una complessità che li rende così vivi e veri. Non mi stancherò mai di ripeterlo, è una delle caratteristiche che amo di più della tua scrittura.
Anche il brevissimo scambio di battute con Frigga è esemplare in questo senso: materna, dolce, gentile, è la presenza silenziosa al fianco di Odino, ma quando parla, dona ad entrambi i suoi figli (Loki compreso) due doni importanti: fiducia e speranza, fuse in quell'ultima preghiera/augurio: "“Riportalo a casa.”
Dopo questo breve intermezzo Asgardiano torniamo nella prigione di Tony. Loki fa un'entrata veramente grandiosa, degna di lui! Invincibile e beffardo, appare davvero come lo stivale pronto a schiacciare le formiche. Adoro la sua battuta: “Avete giocato a fare dio con un potere che non vi appartiene. E ora che il dio è arrivato, non vi resta che inginocchiarvi e implorare la sua clemenza.” E' così vibrante di "giusto" sdegno e di disprezzo per coloro che hanno osato sfidare gli Dei, appropriandosi di un potere che non appartiene loro. C'è tutta la furia delle divinità oltraggiate dalla presunzione degli uomini (mi ha ricordato certi miti greci, con le loro punizioni feroci per chi osava sfidare gli Dei), ma anche quella calma serafica e divertita che lo contraddistingue.
Fa un massacro sì, ma sempre con il sorriso sulle labbra, con quella condiscendenza che si riflette nel "gesto distratto della mano". Ho già accennato al fatto che lo adoro? XD
Poi l'incontro con Schmidt e il mio godimento ha raggiunto vertici insospettati. Perché volevo che Loki vendicasse Tony, non vedevo l'ora che gliela facesse pagare. Anche se inconsapevolmente e senza averne l'intenzione.
Le prime parole che Schmidt gli rivolge hanno il potere di far perdere per un istante il sorriso condiscendente e il rigido autocontrollo a Loki. Come sia riuscito a trovare la cosa più sbagliata del mondo da dire a Loki, è veramente un mistero per me! Quest'uomo ha proprio voglia di morire! Ma non gli basta aver nominato Thanos, ha persino l'ardire di minacciarlo. Mentre leggevo, il ghigno soddisfatto si allargava sempre più, pregustando la sanguinosa vendetta di Loki.
Il riferimento (in corsivo, perché è un flashback, ma anche perché sono parole impresse a fuoco nella sua memoria) alle parole dell'Altro: "Non ci sarà luogo, né regno, né crepaccio dove potrai trovare rifugio." è come un'eco nella mente di Loki, benzina che incendia la sua collera"perfettamente lucida". perché Loki è collera controllata, equilibrio instabile sopra un abisso di follia e dolore.
Poi lo scontro. Magistralmente descritto, come sempre. Vivido e reale, come se avvenisse davanti ai miei occhi. Lo so che sono ripetitiva, ma quanto sei brava a descrivere le scene di combattimento!!! XD
Ho apprezzato in modo incredibile che Loki, il tuo Loki, non sia solo un potente mago che fa affidamento solo sulla sua magia in battaglia. Non è Thor, ma è sempre un dio, un dio guerriero, dotato di forza sovraumana e di un'abilità forgiata da secoli di battaglie, Forse ama usare dei "trucchi" quando combatte, ma (cito Capitan America nel film The Avengers) Loki "picchia molto forte" Amo il fatto che tu lo sottolinei più volte. Si tende a dimenticarlo spesso, proprio perché in Asgard era schernito per il ricorso alla magia in battaglia ed è stato battuto violentemente da Hulk (vorrei proprio vedere gli altri contro Hulk che cosa farebbero, persino il potente Thor!) Ho apprezzato moltissimo il riferimento a Stoccarda e a Capitan America. Veramente.
Amo da morire la sicurezza, la consapevolezza della propria superiorità che trasuda da ogni suo gesto: il sorriso beffardo, la sua calma, le parole sprezzanti: " Invincibile tra i mortali, forse. Ma tu hai voluto sfidare un dio e adesso ne pagherai le conseguenze.", il rifituo di usare lo scettro in uno scontro tanto impari, il rifiuto di scegliere un incantesimo in particolare per finirlo, la volontà di annichilirlo con il mero Potere.
Eppure questo momento di trionfo assoluto è offuscato dal ricordo crudele ed indelebile di Thanos, delle sue minacce, delle sofferenze inenarrabili e per un attimo Loki ci appare smarrito, confuso, spaventato:"non più dio, ma fragile mortale."
Questo accenno alla sua fragilità, alla sua follia, che ha origine da dolori e sofferenze atroci (non posso non pensare al volto sconvolto di Loki quando arriva sulla Terra all'inizio di The Avengers e non domandarmi cosa sia veramente successo con Thanos e i Chitauri) è perfettamente in linea con il suo personaggio: il rigidissimo autocontrollo, l'atteggiamento beffardo e la sicurezza ostentata per nascondere un universo di dolore e solitudine e il bisogno di essere amato e riconosciuto, così profondo e devastante da stringermi il cuore.
E' un momento. Breve, ma intensissimo. Uno squarcio di luce in quell'abisso oscuro che è l'animo di un dio, danneggiato mentalmente ed emotivamente da una vita di rifiuti, di disconoscimento del proprio valore, ma anche dei propri bisogni. Una vita all'ombra della luce più intensa, una vita di solitudine. Quasi al centro della scena. Ed ora c'è anche il fantasma Thanos e i suoi artigli che gli ghermiscono l'anima.
L'ultima parte è il ritorno alla razionalità, alla lucidità e metodicità con cui porta a termine i suoi piani: uccide Schmidt, gli ruba il pezzo di Tesseract (chiamiamolo così) e poi ispeziona metodicamente la base, non senza mostrare un ghigno di soddisfazione "alla vista della carneficina appena compiuta nei confronti di quegli stolti che avevano osato sfidare un dio.", quasi compiacendosi per un lavoro ben fatto. Ah, sì, decisamente lo adoro!!!
E che dire della sorpresa finale... beh, un po' ce lo aspettavamo e... lo aspettavamo con impazienza. finalmente si incontrano Tony e Loki. E in che situazione!
Beh, vado a recensire il prossimo capitolo, quello dell'incontro. Credo di essermi dilungata abbastanza in questo commento.
Un'ultima cosa: Grazie.
Grazie perché solo tu potevi creare qualcosa di così splendido.Grazie perché la condividi con me. Grazie perché mi fai sognare ad occhi aperti.
Romina
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