E finalmente li vediamo interagire! Quanto ho aspettato questo momento!!! E che soddisfazione nel vedere le mie aspettative totalmente superate dalla realtà. I loro incontri, passati e presenti, sono molto meglio di quanto avessi immaginato. Più ricchi di sfaccettature, complessi e profondi, ma anche estremamente divertenti. Complimenti!!! XD
Vado con ordine.
Il flashback della cella di Loki. L'ho già detto quano mi piacciono i tuoi flashback? Gettano sempre luce su fatti, pensieri e sentimenti importantissimi, tappe fondamentali nella costruzione di quei personaggi e di quelle situazioni che amo così tanto! E Tony ha delle battute veramente folgoranti! *___*
Questo caso non fa eccezione. Il flahback ci parla di Loki, del suo atteggiamento di condiscendenza e di annoiata superiorità anche nella sconfitta, quasi che nulla fosse cambiato, quasi che l'esito della battaglia non potesse in alcun modo condizionargli l'esistenza.
Perché in fondo è così. Niente di ciò che gli accade intorno può modificare in alcun modo la sua vita. O cambiarlo in qualche modo. Intaccarlo. Almeno non più. Perchè, in fondo, tutto il male possibile è già stato fatto. Anche se lui non lo ammetterà mai e preferisce ribadire che lui è superiore a tutto questo perché è un dio, perché fa ciò che vuole e perché non permette a niente e nessuno di toccarlo. Di ferirlo.
L'emozione dominante non è quindi la rabbia o la bruciante amarezza per la sconfitta subita o il fastidio per i piccoli inconvenienti della sua prigionia: le luci sempre accese, gli sguardi carichi d'odio dei suoi carcerieri, le pareti trasparenti che non gli concedono alcuna intimità. Neppure le pesanti catene che prosciugano la sua magia e lo costringono in una posizione scomoda. Niente di tutto ciò. E' la noia. "Ma l'assenza di qualsiasi elemento d'interesse nella sua spoglia e squallida cella era snervante."
Per una mente come la sua, brillante e avida di conoscenza credo che la mancanza di stimoli sia una tortura vera e propria. Neppure i suoi nemici rappresentano uno svago, una distrazione, non solo perché rifuggono il contatto e soprattutto lo scambio verbale con colui che sa manipolare le parole meglio di chiunque altro, ma perché lui stesso sembra non averne l'energia o anche solo la voglia.
Ma con Tony è diverso. Il suo arrivo rappresenta un decisivo cambiamento. Una sfida. Un stimolo intellettuale. Qualcosa per risvegliare la sua mente da quella sorta di apatia che lo ha assalito all'interno della sua cella trasparente. Perché Tony ha il potere di irritarlo fino all'inverosimile, ma anche di solleticarne l'interesse come nessun altro al mondo. Con la sua arroganza, la sua ostentata sicurezza e le sue battute al vetriolo, nascosto sotto un tono vellutato e carezzevole. E' l'unico in grado rivaleggiare con lo stesso Loki (detto Silvertounge non a caso!) per maestria e per impudente irriverenza. C'è una sorta di elettricità nell'aria quando le loro strade si intersecano, quando i loro sguardi si incrociano e si rivolgono zuccherose parole di fuoco.
Tony è una sfida ed insieme una boccata d'ossigeno. Lo fa infuriare come nessuno, ma lo scuote da quell'apatia e da quella condiscendente indifferenza di cui si è ammantato da quando è stato catturato. E in un istante la noia è sparita. Sostituita da una collera accecante, magari, specialmente quando risponde alla domanda di Loki sul perché sia qui con una battuta sarcastica e crudele, da vero bastardo: "“Mi rilassa vederti in gabbia.”. Con buona pace del riconoscimento dell'onore delle armi all'avversario vinto e della nobiltà della sconfitta! Per la serie: Noi siamo i buoni e non infieriamo sul nemico sconfitto... Alla faccia del politically correct! Mi immagino la sua espressione angelica e il tono di puro miele mentre pronuncia queste parole! Ah, quanto lo amo!!! XD
La reazione di Loki è da manuale: mentre medita di ucciderlo lentamente, una volta fuggito da Asgard (dice "una volta", cioè quando, non se, adoro la sua sicurezza nell'affermare che riuscirà a fuggire di prigione. Non ha il minimo dubbio in proposito. E la noncuranza con cui lo afferma! Lo adoro!) si avvicina alla parete di vetro, la solita maschera di autocontrollo a nascondere la lava incandescente della sua collera e risponde con lo stesso tono vellutato alle parole di Tony, in un gioco di cui sono entrambi maestri. Colpire più forte possibile, ma con il sorriso, con il pugno di ferro sotto il guanto di velluto, colpire dove fa più male, dritto al cuore, colpire per uccidere, più che per ferire. Anche se solo con le parole. E' un duello in punta di fioretto, sì, ma letale.
Tony parla di "gabbia", dove si rinchiudono gli animali, non di cella o di prigione, dove invece si mettono le persone, degrandando il dio direttamente allo stadio di bestia, saltando direttamente il passaggio intermedio: l'uomo. L'insulto, neanche troppo velato, è ancora più azzeccato (e crudele) se si pensa alla museruola che di lì a poco proprio Tony gli metterà sulla bocca con quel "sorrisetto maligno a illuminargli l'espressione". Un vero bastardo. L'ho già detto che lo amo, vero? ^__*
Loki dal canto suo non si tira certo indietro e affonda il colpo nel punto più vulnerabile di Tony: la sua debolezza rispetto a tutti gli altri Avengers, la sua mancanza di poteri speciali e la sua totale mancanza di difese senza l'armatura. Mi domando se Loki sappia quanto il fatto di essere inerme e di sentirsi impotente bruci a Tony, dopo quello che ha passato in Afghanistan, se Clint gli abbia fornito informazioni a riguardo mentre era sotto il suo controllo. Ma potrebbe essere anche semplice spirito d'osservazione,
Ho trovato geniale il paragone con Natasha, l'unica donna del gruppo, eppure più forte e pericolosa di Tony. Penso sia una vera mazzata per l'ego extralarge dell'uomo più egocentrico ed arrogante della Terra! (mi viene in mente la scena della palestra in Iron Man II *__*) Come dicevo, un duello di cervelli e di lingue tra due veri maestri!!!
Un'ultima cosa: ho apprezzato davvero l'uso del termine "insolenza" quando dici "Per quell'insolenza lo avrebbe ucciso lentamente". E' un'espressione così tipicamente Loki!!! E soprattutto evoca il sacrosanto sdegno della divinità millenaria di fronte all'irriverenza e all'impudenza del misero mortale che ha osato insultare un dio, di fronte al quale dovrebbe solo inginocchiarsi ed implorare la sua clemenza. Un oltraggio da punire nel sangue. Puro Loki, appunto!!!
Tornando al presente, la situazione ci appare completamente rovesciata: Tony è in catene, ferito, inerme, mentre Loki ci appare più potente che mai grazie alle nuove armi in suo possesso, torreggia su di lui, squadrandolo dall'alto in basso. Appena riavutosi dalla sorpresa, tuttavia, non riesce a godersi la visione del suo nemico sconfitto e completamente alla sua mercé, "una vittima servitagli dal fato su un piatto d'argento", perché avverte subito che c'è qualcosa che non va. Tony non fa neppure un tentativo di fuggire o di opporsi a lui in qualche modo, neppure con le parole, fosse anche solo per insultarlo e morire con onore. Inaspettatamente Tony resta a terra, immobile, in attesa del colpo di grazia, privo di qualsiasi interesse per il destino che lo attende. E Tony sa che cosa lo aspetta. Troppe battaglie, troppi scontri, troppi insulti ed "insolenze" (la battuta sul bondage è semplicemente grandiosa!!! Amo, amo, amo Tony Stark!!! *___*) per sperare in qualcosa di diverso da una imminente e dolorosa morte.
Ma Iron Man è già morto. E il guscio vuoto che ha le sembianze di Tony Stark non ha più la volontà di opporsi, di lottare o di implorare per la propria vita. E forse nemmeno il diritto.
Rassegnazione... questo è tutto ciò che resta di Tony.
La curiosità di sapere cosa sia accaduto per ridurre Tony in quello stato ha la meglio sui propositi di vendetta di Loki, che decide di risparmiargli la vita per il momento, per provare a rimetterlo in sesto poi distruggerlo con le sue mani. Decisamente più soddisfacente.
C'è qualcosa di possessivo, ua possessività latente e ovviamente non riconosciuta, in quest'atteggiamento di Loki: Tony è suo. Suo per lasciarlo vivere, suo per ucciderlo, suo per ricostruirlo, suo per distruggerlo a suo piacimento. E' il suo giocattolo, la sua preda. Nessun altro, nessun misero mortale può permettersi di giocare con lui, ferirlo, spezzarlo, ucciderlo. Sono sicura che se non avesse già eliminato Schmidt (evviva!!!), questo sarebbe stato un ottimo motivo per ammazzarlo. Lentamente e dolorosamente.
La scena si sposta sull'arrivo degli Avengers, dopo che Tony e Loki sono già spariti. Già nel momento della loro irruzione, le loro reazioni allo scempio compiuto da Loki, così diverse fra loro, sono lo specchio delle loro rispettive personalità. Ti bastano poche parole, rapide pennellate di colore, e personaggi così diversi sono delineati nei loro tratti principali, ognuno con la propria specifica individualità: Steve, l'eroe dalla scintillante armatura, rimane senza fiato, Bruce respira in maniera forzatamente calma per cercare di contenere il proprio stress, Natasha non batte ciglio, fredda e metodica, Clint, attraverso il cui POV vediamo la scena, cerca di esorcizzare l'inquietudine crescente di fronte ad un tale spettacolo con una battuta forzatamente leggera “Se questa è opera di Tony, ricordatemi di non litigare più con lui.” Ma se la voce non tradisce il suo nervosismo, le mani non riescono a mascherarlo:"... stringeva l'arco con tale forza da sbiancarsi le nocche."
Fin da subito questo "massacro indiscriminato" gli appare come profondamente sbagliato. E' un assassino, è abituato agli omicidi, anche quelli efferati. Li ha compiuti lui stesso. Non è uno che si lascia spaventare o sconvolgere da certe scene. Eppure...
Eppure i cadaveri sempbrano appartenere tutti ad una stessa parte, come se l'altro gruppo, quello che ha "vinto" non avesse subito nemmeno una perdita. Impossibile! E poi, pur essendo tutti equipaggiati con armi da fuoco, anche di grosso calibro, sembrano esser stati uccisi con armi da taglio. Impossibile! Eppure...
L'altra stanza è un mistero ancora più grande: sembra essere stata squassata, devastata "da una forza di cui non poteva nemmeno ipotizzare la fonte." e al centro c'è un blocco di ghiaccio, che nonostante la temperatura, non accenna a sciogliersi, in cui si trova il cadavere, mutilato, di Johan Schmidt.
Tutto in quella base urla sbagliato. Nonostante ciò, con i dati a loro disposizione, cercano di fare ipotesi plausibili e, in un certo senso, rassicuranti: forse Tony, geniale com'è, è riuscito ad inventare un'arma nuova ed estremamente potente, come ha fatto in Afghanistan ed è riuscito a fuggire. Questo pensiero risulta "incredibilmente confortante."
La loro ipotesi, troppo rosea e un po' ingenua, si scioglie come neve al sole alle parole di Thor: "Non è stato l'Uomo di Metallo... Questa è opera di mio fratello."
Un'entrata in scena e un finale di capitolo veramente figo!!!
Thor fa una gran bella figura, lasciamelo dire, intuendo prima degli altri quello che è realmente accaduto. Addirittura prima di Natasha! Veramente brillante! Certamente lui è in possesso di informazioni che gli altri non hanno, conosce bene i poteri e lo stile di combattimento di Loki, sa che ha "rubato" (non proprio rubato, è suo di diritto, per eredità!) lo Scrigno degli Antichi Inverni, sa che in quel luogo è stata registrata un'esplosione di forza simile a quella del Tesseract e che sicuramente Loki l'ha voluta prendere, però mi ha fatto molto piacere vederlo agire in maniera diversa dal solito fratello beota, tutto muscoli e senza cervello, figura nella quale è fin trppo facile incasellarlo, specialmente per chi è leggermente di parte (io non ci riuscirei mai). ^__*
Come sempre mi hai stupito con il tuo eccellente lavoro di introspezione sui personaggi, sia che appaiano sulla scena per pochi secondi (gli Avengers), sia che ne siano i protagonisti assoluti (Loki e Tony). Persino quelli che ispirano poca simpatia (Thor).
Non vedo l'ora di leggere il prossimo capitolo, non vedo l'ora di vedere cosa faranno Tony e Loki insieme, come si evolverà il loro rapporto. Non vedo veramente l'ora. ^__*
A presto
Romina |