Ehilaaaaaa :D
Scusami immensamente per il grande ritardo D: ma sto sotto esami e quindi ci metto 30 anni a fare qualsiasi cosa D:
Comunque, questi due capitoli sono sakdfjshkgd *-* davvero davvero belli, scritti benissimo, sei davvero brava!
Sei migliorata un sacco (emmammamia! sembro mia nonna! (?)), e sono davvero molto felice di questo :)
Ecco qui la parte che mi è piaciuta di più:
Ero nella stanza delle torture del quartier generale e davanti a me, legato a una sedia, c'era Zayn.
In mano avevo un coltello e lui mi guardava stanco, coperto dal sangue che gli usciva dal naso, dai vari tagli profondi che aveva sparsi per il corpo e dal collo.
-Fallo. Fallo velocemente, almeno non soffrirò più...- disse abbassando lo sguardo.
Guardai di nuovo il coltello che avevo in mano e il suo petto, posto in cui avrei dovuto conficcarlo.
-Sappi solo che questa che vivi non è la tua vita, è la vita dell'assassina che ti hanno costretto a diventare. Tu non sei così... Addio Meg.- continuò chiudendo gli occhi e preparandosi al colpo finale.
Pensai alle sue parole. Io non ero così. Lo sapevo.
Lasciai cadere il coltello a terra e piano piano mi avvicinai a lui.
Mi sedetti a cavalcioni sulle sue gambe e lo baciai.
Aprii gli occhi all'improvviso mentre mi alzavo velocemente a mezzo busto.
Ero tutta sudata e continuavo a pensare a quel sogno.
Le emozioni che avevo provato erano qualcosa di sconosciuto per me.
Era come se non riuscissi a fargli del male e poi mi ero sentita come volare quando le nostre labbra si erano sfiorate.
Era come se dipendessi dalla sua felicità, dal suo sorriso.
Io non mi ero mai sentita così legata a qualcuno. Nemmeno con Niall o Harry.
Non potevo essere affezionata a qualcuno. Non ero fatta per questo. Specialmente se questo "qualcuno" fosse uno sconosciuto.
Scesi svogliatamente dal letto, senza nemmeno accorgermi del freddo che stava invadendo il mio corpo. Ero troppo sconvolta per rendermene conto.
Lasciai che i pochi vestiti che indossavo cadessero a terra per poi entrare nella vasca che avevo precedentemente riempito di acqua bollente.
Rimasi in quell'acqua per diversi minuti, mentre lasciavo che l'acqua lavasse via un altro sentimento nuovo che provavo: la paura di quello che avrei dovuto fare a Zayn.
Poi mi venne in mente che fosse la vigilia di Natale.
Non che mi interessasse davvero, ma avevo sempre sorriso quando vedevo quei bambini tirarsi le palle di neve.
Harry però odiava quando assisteva a queste scene.
Io e Niall sembravamo gli unici ad esserne toccati almeno un po'.
John storceva sempre il naso quando mi vedeva sorridere per qualcosa che non fossero Harry, Niall o la morte.
Secondo lui dovevo essere sempre fredda e dovevo controllare le emozioni.
Appoggiai la testa al muro bianco al mio fianco e chiusi gli occhi per pensare meglio.
-Ciao Megan, vedo che hai fatto progressi... Allora, ti ricordi tutte quelle emozioni che ti hanno fatto soffrire: l'amore, la paura, la commozione, la bontà, l'altruismo, la tristezza, la felicità... Sono tutti sentimenti cattivi, ti faranno solo soffrire, credimi, meglio se controlli le tue emozioni, meglio se sei egoista, se non ti innamori, se non provi pena, se pensi alla tua felicità, se non tieni a nessuno... Gli unici che ti capiscono siamo io e i ragazzi, credimi...- disse John sorridendomi mentre pronunciava l'ultima frase.
-Come farò a fidarmi di voi? Voi avete...- ribatté quella ragazzina che tanto mi somigliava.
Di colpo aprii gli occhi tornando alla realtà, avvisata da un colpo secco che Harry era rientrato in casa.
Rimasi nell'acqua, non avevo voglia di parlare con lui e lui non sarebbe mai entrato nel bagno mentre c'ero io.
Una volta sola era capitato e lui era diventato bordeaux dalla vergogna, uscendo subito. Da quel giorno controllava sempre in che posto della casa fossi e se non mi trovava da nessuna parte non entrava mai in bagno.
Però quella volta mi stupì. Infatti entrò senza curarsi del fatto che io fossi nuda, coperta solo dall'acqua, che però è trasparente, cristallina.
Era per questo che amavo l'acqua, era sempre stato il mio contrario ma mi aveva sempre aiutata e protetta, curata. Ogni volta che tornavo a casa con le mani sporche di sangue o quando ero reduce da una scopata con un ragazzo di cui non ricordavo nemmeno il nome, lei era pronta a pulire il mio corpo, curarmi, a farmi tornare in pace con me stessa, aiutarmi, e a non far sì che i sensi di colpa prendessero il dominio sui miei sentimenti, protetta.
E' scritta benissimo e ci sono un sacco di sentimenti e avvenimenti akdjfhskdf stupendoooo *-*
Ora vado all'altra storia, continua presto e scusami se non passo subito,
Baci,
-Giulia xx |