Recensioni per
Nel ventre della Zebra
di Ita rb

Questa storia ha ottenuto 101 recensioni.
Positive : 101
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
19/02/15, ore 23:14

Hola!
Sai ogni volta che inizio a leggere un capitolo mi trovo davanti a qualcosa di talmente immenso che mi chiedo: E adesso come recensisco?
Poi, improvvisamente, un mondo si apre, un po' come fosse un tunnel da seguire e allora le parole fluiscono, un po' come il volantino da te citato, e prendono vita componendo quello che penso riguardo a questa storia.
Credo che sia davvero un capolavoro inespresso della letteratura contemporanea.
Miska è quella creatura umana, così umana da farsi coinvolgere dal suo stesso istinto, mentre la coscienza urla a gran voce dentro la sua testa, nell'anima, la sofferenza la inghiotte, la zittisce.
Sembra che voglia proteggere a tutti i costi Elia, è bellissimo per questo, anche se tutto viene decorato da pennellate egoistiche, perché vuole stare con la sua luna, ma allora che importa questo, quando il suo fine ultimo è quello di proteggerlo (?) Eppure, per adesso, sembra che Elia non voglia fare niente per ricambiarlo, spero che non sia così, spero che di vedere male io.
Chissà se il tac di Kai sarà solo un ingranaggio che muoverà delle cose, delle altre estremità, che porterà a incastrare il puzzle come avrebbe voluto Miska o se, semplicemente, sarà soltanto un'altra delle tante particelle evanescenti sparse all'interno della zebra.
Ecco un lato nascosto di Miska, quello dirompente, ma diciamo che non era tanto nascosto, era più celato e noi lettori dovevamo immaginarcelo. Però, finché il pensiero rimane tale, non ci si aspetta mai l'azione, specie se non si hanno avuto cenni in precedenza... però è proprio questo che a volte accade, come uno schiaffo in pieno volto, ecco che tutto accade, che il pensiero diventa azione in un lampo.
Miska è tormento e tempesta, è un volantino, è instabile eppure sta in piedi. Miska è un ossimoro vivente.
Mi spiace se questa recensione risulterà più breve, ma credo di essere stata abbastanza esaustiva.
Alla prossima!

Recensore Junior
17/02/15, ore 23:58

Avevo occhiato questa storia da un po' (in realtà da prima del mio commento a Cherry, che ho usato un po' come rompighiaccio) ma l'averla ritrovata nello stato recensioni mi ha spinta, finalmente, ad aprirla e leggerla: sono stata ben contenta di averlo fatto. Mi ha colpita il tono della lunga (e doverosa) premessa, si coglie benissimo quanto sia importante per te questa storia, fatto che balza immediatamente agli occhi anche leggendo il capitolo. Amo quando un autore mette l'anima in ciò che scrive, da questo punto di vista sono grata a siti come questo perché nelle storie "amatoriali" emerge maggiormente, e non so se valga solo per me ma è un aspetto che mi spinge, a sua volta, a dare di più quando scrivo. Chiusa questa parentesi (che spero non ti abbia annoiata) non posso non far notare quanto alcune frasi, prese proprio di per sé, mi siano piaciute, "il mio sangue è vetro, vetro in un tunnel" su tutte. Hai un modo di definire i personaggi con pochi tratti che ti permette di "visualizzarli" perfettamente mentre leggi, quasi fossero protagonisti di un fumetto, e molto più di quanto faccia una qualsiasi raccolta di modelli prestavolto (non sto criticando la scelta, prendila solo come una constatazione ^^ So quanto sia importante per chi scrive avere un riferimento in carne e ossa a cui rifarsi ^^). Il capitolo ha un buon ritmo, scandito com'è da quel "Isn't something missing?". Non ti prometto recensioni costanti capitolo per capitolo, ma compatibilmente coi miei impegni continuerò a leggere e, col prossimo commento, cercherò di dire di più anche sulla trama.
Ancora complimenti. ^^

Recensore Master
17/02/15, ore 22:11

Hola!
Miska... quale enigmatico e semplice emisfero è. Penso che sia uno dei più tormentati in questa storia, anzi sono tutti tormentati non c'è uno che sta peggio e uno che sta meglio, solo che ognuno espone il suo tormento in modo differente, perché ognuno ha un punto di vista differente, sente in maniera differente, ed è questo il bello della zebra.
Sono sostanzialmente rinchiusi tutti in una gabbia nella quale danno in escandescenza, eppure, eccezion fatta per alcuni, si limitano a stare fermi, probabilmente per mancanza di forza fisica, mentre dentro esplodono come vulcani.
Questo lo si vede chiaramente nelle introspezioni di Miska riguardo Kai, nel vederlo così vicino al suo Dio. La cosa ferisce Miska, lo colpisce, in generale proprio, perché vorrebbe che nessuno toccasse e parlasse al suo Dio, solo lui vorrebbe ruotare intorno a lui come i migliori dei satelliti, eppure sa che non può farlo, questo lo fa tacere rimuginando al suo interno, logorandolo, rosicchiandolo nelle viscere come fosse un tarlo dell'anima.
A me piace Kai. Non penso sia un finto buonista, penso che sia Miska a vederlo così, perché in fondo Miska diffida del mondo e non ha tutti i torti del resto. Penso che Kai sia una creatura all'oscuro di alcune cose, per questo tutto gli sembra così assurdo a volte. Trovo che sia dolce, non so, a me piace.
Elia viaggia su un mondo parallelo, opposto a quello comune, opposto a quello di Miska, spesso si scontrano, spesso non si trovano neanche e altre volte, il destino li avvicina, senza che Miska possa toccarlo realmente. Elia è davvero una creatura fuori dal mondo, ma lo capisco perché in tutto quel casino non so cosa lo tenga in piedi, forse dei fili invisibile che lo agitano come una marionetta ai quali non si può sottrarre e non si può sottrarre Miska di rimando a Elia, eppure però li manda avanti. Forse è Miska stesso il motore, la locomotiva di Elia.
Spesso vacilla trovando la pace solo nel suo dolore, non credendo all'amore. Questa è la storia del disincanto e al tempo stesso della speranza. Fanno a botte, si scontrano: disincanto e speranza sono un po' come Miska e Elia a volte si vedono e a volte non si vedono affatto e una può incarnarsi perfettamente nell'altro come Miska e Elia sebbene entrambi siano composti da matrici differenti.
Ammetto che Elia mi fa una tenerezza incredibile e che mi piace, anche se mi farebbe perdere anche la pazienza spesso e volentieri.
Spero di non aver perso il controllo delle parole e di aver lasciato intendere il senso che volevo dargli, perché la zebra emoziona sempre e spesso tendo a seguire le emozioni scrivendo ciò che sento.
Il pensiero dei vetri nel tunnel. Accostamento e metafora magnifica.
La fine è un suggello tra speranza e disincanto, ecco uno dei tanti punti dove si incontrano, dove non sono poi così diversi.
Miska è un fottuto pazzo e io lo amo.
 
Ps: Per ultimo ti dico che il banner è davvero molto bello ** mi hanno steso letteralmente xD Poi devo dire che tutta la composizione grafica sta bene nell'insieme e rende, secondo me, molto bene uno dei sensi della storia!
Alla prossima!

Recensore Junior
17/02/15, ore 21:39

Ancora, come al capitolo precedente, sono rimasta incollata allo schermo e ancora devo farti i complimenti per questo.
Tutto, dallo stile alle descrizioni, dalla caratterizzazione dei personaggi alle riflessioni che sono riportate, tutto mi ha letteralmente catturata.
Amo il modo naturale e quasi viscerale e inconscio con cui la voce narrante si racconta, adoro anche il modo in cui rendi i dialoghi parte integrante di ciò che si legge, come se potessero essere ascoltati.
Rinnovo tutto ciò che ti ho scritto nella recensione precedente. Emotività ed intensità la fanno da padrone, e personalmente (ma qui sono io che sono strana, probabilmente), ho avvertito anche il sapore amaro dell'angoscia scorrere tra le righe.
Complimenti,
con affetto, tua
Droso-

Recensore Junior
17/02/15, ore 20:49

Prima che io cominci la recensione vera è propria devi sapere una cosa:
ho avuto il principio di pianto per tutta la durata del capitolo, e credimi, emozionare il lettore al primo capitolo di una storia, di quell'emozione che fa bruciare le parole per la voglia di continuare, non è da tutti. Anzi, è da pochissimi.
Okay, ora che ho sfogato la mia parte sensibile torniamo alla cose serie ❤
Il tuo stile è pulito, diretto, incalza il lettore senza eccedere nella freneticità (non so nemmeno se esiste in italiano "freneticità"...). E' qualcosa che apprezzo molto in ciò che leggo, e sono felice di aver trovato nel tuo scritto questa caratteristica.
Hai saputo accostare le parole e le frasi stesse in modo impeccabile e non ho trovato errori grammaticali da segnalarti quindi non posso che farti i miei complimenti. Le similitudini che hai usato sono davvero meravigliose, consentono il crearsi di un'immagine nella testa che rende la lettura emozionante e "viva" in un certo senso.
Sono riuscita ad entrare in contatto (passami l'espressione, ma stasera mi mancano le parole D:) con il protagonista solo con questo capitolo, e non oso immaginare quanto intenso sarà proseguire.
Ora mi fondo a leggere il resto ❤
Un bacio, tua
Droso~

Recensore Veterano
28/01/15, ore 12:45

Capitolo davvero bello.
Confermo ciò che ho detto nella scorsa recensione ma ammetto che, in un certo senso, ho compreso ancor di più la tua scelta di renderli paralleli alla vita normale. Lo hai scritto all'inizio: "Io sono io, sono Elia, sono Asko, sono tutti quanti; sono solo un ologramma comatoso, e nessuno di noi esiste, nonostante tutti noi esistiamo in una sola mente."
Quindi, dalla mia "critica" puoi solo estrapolare il significato più positivo: sei riuscita nel tuo intento, stai rendendo perfettamente ciò che la frase sopraccitata spiega.
Voglio ribadire ciò che ho detto nell'altra recensione, anzi voglio completarla. Quando dicevo che mi sarebbe piaciuto conoscere un Miska diverso dal Miska che vive sotto le violenze di Asko, intendevo che, forse, per consolarmi, volevo vedere Miska dagli occhi di qualcun altro, sicuramente per vederlo ancora meglio. E se fosse stata anche solo l'occhiata fugace di un passante leggermente più sensibile di quelli che passano ignorandolo mi sarei sentita felice.
Bene. Chiudo 'sta considerazione che ho ripreso per la seconda volta e continuo a recensire questo capitolo.
Ho adorato Miska che guarda le auto sulla strada che sfrecciano e anche lo scambio di battute con Elia. Ho visto AMORE, un bellissimo e brillante amore con delle sfaccettature varie ma bellissime. Vorrebbero uscirne fuori insieme e se lo sono detto, hanno condiviso questo desiderio e questa cosa mi ha rasserenata. Ammetto che fino ad oggi non mi sono mai chiesta dove tu volessi andare a parare con la trama di questa storia, e fondamentalmente continua a non interessarmi perché trovo i capitoli così belli che la mia attenzione non si concentra affatto sulla trama, ma solo su di loro e sul loro presente. Quindi fregacazzi di quello che succederà o di quello che hai in mente, voglio leggere di loro e anche di Asko, voglio capire con loro senza farmi domande.
La disperazione di Miska e la merdaggine di Asko (non mi viene un termine più cattivo, purtroppo) sono state devastanti e ho potuto sentire distintamente la preoccupazione di Miska e i suoi sensi di colpa. È un istintivo, si dice cane ma vuole essere solo quello di Elia, non di Asko, per questo si ribella e, purtroppo, non c'è cosa più brutta di essere un ribelle dentro e non poterlo sfogare come si deve perché c'è qualcuno che conosce i tuoi punti deboli. Miska vive nell'inferno e il laccio legato alla gola che lo tiene fermo in quell'inferno è proprio Elia. Ammetto che se avessi potuto esternare le emozioni che mi ha fatto provare questo capitolo, probabilmente, avrei urlato o preso a pugni il monitor. Vedere Miska che si scusa e che si umilia ha umiliato me, nel profondo. Mi sono sentita sporcata e violentata, mi sono sentita Miska e questo non grazie alla crudezza delle parole e della scena, ma grazie al tuo modo di mettere in fila quelle parole. Sei eccellente come sempre e devo dire che i momenti disperati ti escono meglio dei momenti apparentemente tranquilli.
Come faccia Kai a stare con Asko non so, ma non sapendo nulla di lui, al momento, non mi lancio in considerazioni.
Come sai sto per partire e ho poco tempo, avevo intenzione con la scusa di mettermi in pari e finché non sarò sull'aereo tra 2 giorni farò di tutto per continuarla. Se non dovessi riuscirci come penso, ti do la mia parola che una volta essermi stabilita nella mia nuova città ti seguirò puntuale perché, ti ripeto, amo questa storia e l'ho sempre amata e adesso che l'ho ripresa me ne sono resa conto ancora di più.
Un bacio.
Bloom
(Recensione modificata il 28/01/2015 - 01:08 pm)

Recensore Veterano
28/01/15, ore 12:02

Veniamo a noi con tutta calma.
Allora, è difficile raccogliere le idee dopo i capitoli della zebra ma ci provo e spero di essere esaustiva.
Questo capitolo mi è molto piaciuto, ho intravisto un barlume di umanità.
Come spiegare? Miska non l'ho mai visto umano, ecco. Mi sono sempre lasciata trascinare dai suoi pensieri, dalle sue emozioni e mi sono completamente dimenticata che è un essere umano. Non appena mi sono accorta che anche Miska è una persona ho sentito una sorta di stanchezza nel leggere i suoi pensieri. Certo è che se una persona pensasse così tanto, probabilmente avrebbe il cervello fritto e Miska, onestamente, ha il cervello fritto.
Levo tutti i sentimenti che posso provare per questo ragazzo e cerco di parlare razionalmente.
Mi manca un Miska che parla, che argomenta, che conversa.
So così tanto di lui che, adesso, sento la mancanza di un Miska che vive. Potrebbe essere che pretendo troppo, che non posso aspettarmi da un volantino spiegazzato un atto umano a dispetto del lato puramente introspettivo, però manca. Miska è un uomo? È un ragazzo?
Da un certo punto di vista no, dall'altro sì... lo è ancora se no sarebbe morto.
Capisco perfettamente che è come se lo fosse, infatti vive costantemente con il demone della sua schifosa vita sulla spalla e quel demone influenza ogni sua azione, parola o scelta. Ecco, Miska ha scelto di non vivere solo per stare accanto ad Elia o forse perché non ha altre scelte. Eppure, come tutti gli esseri umani, dovrà prendere un autobus, dovrà scendere, prima o poi, dalla giostra vorticosa della sua testa e dei suoi pensieri, quindi mi chiedo: com'è il Miska ragazzo?
Non parlo di ragazzo necessariamente felice o cose così, ma ragazzo spezzato che scende dall'olimpo delle sue emozioni per calarsi nella quotidianità delle persone normali.
Ecco perché quando ho visto subentrare una terza persona nella storia ho tirato un sospiro di sollievo: volevo vederlo interagire con qualcuno di diverso da se stesso (dato che per quanto interagisca con Elia è sempre e cmq un qualcosa di molto astratto). Poi, però,il sospiro di sollievo si è bloccato nel petto e mi ha riportato al solito Miska perché quel terzo individuo non è altro che l'ennesimo soggetto concatenato a loro seppur distante.
Ho capito il contesto, ho compreso chi ha davanti ma, forse, la mia speranza tradita non mi ha fatto apprezzare granché questo incontro, né in bene né in male. Ecco, mi ha lasciata indifferente.
Non so come spiegarti, ma speravo disperatamente che ci fosse qualcuno, prima o poi, che tirasse fuori anche solo per un nano secondo, anche solo per una battuta scortese, lati di Miska lontani da Asko, da Elia, dalla sua vita.
Sembra quasi invisibile, un'entità più che una persona e forse è proprio questo che vuoi lasciare intravedere di lui, quindi questo mio punto di vista è personale, una critica del tutto soggettiva.
Sulla strada dove cammina spero sempre che incontri un suo vecchio compagno di scuola che magari ha un ricordo di lui diverso, non necessariamente di un bimbetto felice e sereno, ma un lui diverso dal volantino che oggi è. Sento la mancanza di qualcuno che noti le sue ferite, la sua faccia distrutta e non che se ne preoccupi, ma che magari rimanga disgustato o stupito... intendo un qualcuno che non sappia chi è Asko, chi è Elia, ma che sappia chi è Miska, o meglio, chi era Miska.
Perché è come se questa storia viaggiasse sempre su un mondo parallelo dove i personaggi non vengono mai toccati dalla vita reale. Vivono della loro vita e basta tanto che nel loro mondo parallelo non incontrano mai vecchie conoscenze o persone diverse da loro, questo perché quelle persone vivono nella parallela sotto di loro, e le parallele non si incontrano mai.
Continuo ad apprezzare La Zebra per la sua splendida unicità e forse anche per questo suo galleggiare sospeso in un tempo indefinito, fatto di Miska, Elia, Asko, la cocaina, le inculate, La Zebra.
Ma per un attimo ho sentito un po' la nostalgia della vita oltre la Zebra, della vita oltre la loro vita, ho sentito la mancanza di un veloce crocevia che magari si abbandona ma che cmq esiste durante ogni viaggio. Quei piccoli momenti di stop che seppur brevi lasciano qualcosa.
Spero tu capisca che intendo, perché meglio di così non posso spiegare. >_<
Non è una critica, è solo una sensazione che ho provato e che vorrei tu comprendessi senza neanche prenderla in considerazione, magari.
Un bacio.
Bloom

Recensore Veterano
26/01/15, ore 12:58

Dopo mesi e mesi ritorno a rileggere la Zebra.
Fino a qualche tempo fa credevo che per leggerla ci volesse un certo stato d’animo e devo confermarlo.
Probabilmente sono io adesso, sicuramente in questo periodo ho acquistato una certa serenità che mi permette di leggere questa storia e capirne il senso, la profondità, senza sentirmi distrutta. Questa storia non la reggevo malgrado l’amore che provavo per Miska ed Elia, adesso mi sento come se fossi una lettrice distaccata ma capace di comprendere, non mi lascio affogare nelle emozioni torbide che entrambi vivo, anzi mi faccio coccolare dall’amore che li lega sperando che per loro, prima o poi, la vita giri nel modo giusto. Ti spiego queste cose non perché è necessario per me farti sapere ciò che provo al momento, ma perché voglio farti comprendere quanto questa storia parli direttamente alle anime di chi legge. Non è un racconto dove il susseguirsi degli eventi si riduce in una mera narrazione giusto per mettere al corrente noi lettori circa l’evoluzione delle loro vite, ma è una centrifuga che ti cattura e alla fine del capitolo ti risputa fuori un po’ segnato, acciaccato ma pieno. Su efp ci sono molte Cenerelle, ma nessuna di queste ha davvero incontrato le sorellastre e la matrigna così da vicino come, invece, è successo a Miska ed Elia. Ricordi quanto mi infastidisse sentire Miska darsi del cane sebbene ne capissi il senso? Non mi dava fastidio perché si sminuiva – anche perché non credo affatto che lo faccia per questo motivo – ma perché più che altro lo vedevo un cucciolo di cane, di quelli fedeli e impauriti che tanto quanto desiderano vigilare su chi amano si ritrovano a fare i conti con un terribile mostro con artigli e zanne troppo grandi per loro. Quindi era la sua fragilità ad infastidirmi – più che infastidirmi mi faceva soffrire, ma visto che tendo ad allontanare ciò che mi fa soffrire uso la parola “fastidio” anche se non è quella giusta -, eppure in questo capitolo ho visto un barlume di rivolta, anche se per un millesimo di secondo, e mi sono sentita meglio, in pace con Miska. Elia è criptico eppure, per me, così trasparente. Probabilmente è il personaggio che mi somiglia di più oppure, semplicemente, è quello che comprendo meglio. Sai che non sono brava a scrivere recensioni “tecniche” perché quando mi ci metto, poi, nuoto nella storia con tutti i vestiti e alla fine ne esco pregna solo delle emozioni che mi trasmette e di nient’altro. Nonostante ciò sono capace di dirti che, come al solito, il tuo stile è perfetto, senza sbavature, assolutamente leggero malgrado la pesantezza dell’argomento, e queste due cose insieme racchiudono la bellezza totale di questa tua storia che amo tanto e che sarà mia premura leggere fino alla fine, rimettendomi in pari. Non mi perdono per averla lasciata a metà per così lungo tempo, ma quando l’hai tolta la prima volta ci sono rimasta malissimo e mi ero messa l’anima in pace: avevo salutato Miska ed Elia per sempre. Adesso, però, ritorno con una nostalgia incredibile. “Sto bene” dice Miska, e mi ricorda tanto un personaggio che ho partorito io e che faceva di quella bugia il suo bastone per tirare avanti, lo ha fatto sempre fino alla fine ripetendolo a se stesso e a chi amava, perciò comprendo, interiorizzo e soffro per quel “Sto bene” di Miska perché intuisco perfettamente l’intenzione come l’inconsistenza: fragile consolazione per chi si appende a qualsiasi cosa per non affogare. Miska si appende ad Elia, a ciò che prova per lui, perché quando Elia sta bene Miska “sta bene”. Per questo anche quando si ribella e ripassa nella sua testa la crudezza e lo schifo di ciò che ha vissuto non lo racconta ed Elia, ma tira fuori il malessere con frasi vaghe che, però, non possono nascondere ciò che ha vissuto; per questo sta male quando gli risponde con un tono che non gli piace affatto: perché sa che potrebbe accresce i sensi di colpa di colui che ama, e quando Elia “sta male” anche Miska sta male e lo fa per ben due volte, o anche più. Alla fine racconta, perché non vuole farsi odiare da colui che ama. Elia “lo costringe” a raccontare senza imporsi a parole, ma con il silenzio ed io mi chiedo, Elia, a che serviva? Tu sapevi perché le stesse cose le hai vissute tu, Miska le vive anche un po’ peggio perché è un cane del cazzo e come tale lo trattano. Forse voleva solo sentirsi dire che non è solo o semplicemente voleva un pretesto per amarlo di più, per consolarlo meglio, per consolarsi meglio. Ammetto che il loro “rapporto” finale non mi ha né entusiasmata né emozionata, mi ha disgustata perché sembra che entrambi non riescano a ricoprire ruoli diversi da quelli che Asko cuce su di loro. Leggo e nelle parole non c’è differenza, c’è nei sentimenti e nei desideri e, forse, è proprio questo il “bello/brutto” di questa storia, di questo loro rapporto: sono così fagocitati da una vita così merdosa e putrida che perfino una vasca e una casa sono più puliti di loro, come se neanche stando insieme riescano a ripulirsi di tutto quello schifo.
Non mi so spiegare su questo punto perché sono combattuta anche io, perché provo per questa gestione (bruttissima parola ma non ne trovo un’altra) del loro rapporto un duplice sentimento. Perciò non vado oltre con i miei pensieri perché ancora devono prendere forma, quindi cercherò di essere più precisa non appena li avrò raccolti e messi in fila.
Grazie per questa storia e ancora complimenti per il tuo stile, per la caratterizzazione sempre affascinante e definita malgrado la confusione delle loro anime, e per le perle disseminate ovunque e che per non perder tempo non sottolineo perché se no scrivere un papiro di citazioni. Non ci sono errori, a parte qualche refuso sciocco tipo accenti che non dovrebbero esserci, lettere mangiate nelle parole e spazi mancanti dopo le virgole… e secondo te io dovrei segnalartele stronzate del genere? XD Quindi ti dico: tutto perfetto, perché il capitolo è un diamante così brillante che oscura totalmente i tre o quattro errori di battitura che ogni autrice, per forza di cose, fa.
Un abbraccio.
Bloom

p.s. non rileggo la recensione perché ho poco tempo, ma se ho scritto stronzate chiedo venia, ho solo assecondato i miei pensieri senza una reale logica. Spero che questa recensione sia comprensibile.

Recensore Veterano
24/01/15, ore 16:03

Prima di tutto ti chiedo scusa per il ritardo enorme, perché avevo letto questo capitolo appena postato e poi mi sono ecclissata. Pian piano sto riprendendo a recensire, seguendo uno schema mentale mio per non fare torti a nessuno.

Altra premessa che voglio fare: trovo vergognoso che questa storia non abbia seguito. Non lo dico solo perché sei mia amica, ma davvero mi sconvolge. Mi viene da citare Pasolini quando nella sua critica feroce all'arte commerciale apprezzata dai più, diceva che la gente meritava di mangiarsi la merda. So che sono cattiva, ma non è possibile (e non parlo di EFP, ma dell'editoria in generale, ma anche della musica e il cinema) che la vera arte non venga considerata perché troppo impegnativa e il resto, quei prodotti fabbricati a tavolino, sì. Pure io a volte ho voglia di leggerezza, ma non innalzo a capolavoro un libro fatto per passare due ore spensierate, qui c'è una denuncia fortissima, una storia particolare e allo stesso tempo troppo comune per non risvegliare gli animi e soprattutto le coscienze.

Ma passiamo alla recensione, che altrimenti m'incazzo e poi non dico quello che dovevo dire.

Mi sembra quasi che tra poco debba cominciare una nuova parte della storia, se non è già iniziata. Dopo lo sconvolgimento dei capitoli precedenti ci ritroviamo quasi in uno strano limbo silenzioso. Tutto è ghiacciato e non credo sia una scelta casuale: è come se dopo la violenza e dopo il degrado, ci sia un attimo di "stallo", congelato tra la neve e il ghiaccio. Si fanno progetti di vita, ma tutto sembra stranamente assurdo. Come se Elia stesso non ci credesse e forse è così. c'è una fortissima disillusione sulla vita. Che credo sia pienamente comprensibile, soprattutto da parte di Elia. E infatti poi la brevissima illusione di qualcosa di possibile si spezza davanti alla verità delle parole. Elia che sembra vivere fuori dal tempo, dal mondo, dalla morale, è forse l'unico che sa realmente come funziona quel mondo. Miska pensa che arriverà un angelo a dargli lavoro. Effettivamente a volte cade in questi pensieri romantici e quasi infantili che ti chiedi chi davvero conosca il mondo e la realtà in cui vive. Una realtà spietata. Nessuno ti dà niente per niente. Nessuno ti dà soldi perché hai un bel faccino, se in cambio non gli dai qualcosa. Se in cambio non ti umili.
Credo sia inutile rinnovarti i mie complimenti sulla capacità di passare dai momenti di strana lucidità e realismo estremo - come un film girato con la steadycam, con una pellicola dalla grana grossa che assomiglia alla realtà - e lo sfuocato ma incredibilmente brillante visioni durante la distorsione della droga. Non so se questa ricerca sia stilistica, ma è una cosa che ho notato spesso, credo sia naturale la ricerca di determinate immagini davanti alla distorsione della realtà e della mente, ma è davvero una cosa che mi lascia senza parole per la naturalezza (argh! Ripetizione, ma non trovo altre parole) con cui ciò avviene.
Elia è un personaggio che mi affascina, a volte non comprendo i suoi atteggiamenti, poi basta andare avanti di qualche riga, e cominci a vedere, attraverso Miska, l'errore che lo porta a fare determinate cose.Fare l'amore non è come fare sesso, non è come il congiungersi animale di due bestie che si riproducono, è sempre lo stesso atto, ma non lo è, quindi capisco la ritrosia di Elia. La sua ricerca del dolore non può congiungersi con l'unione delle anime che Miska cerca, forse consciamente, forse no, e che Elia pensa (o sa) di non potergli dare.

Questo capitolo mi ha messo addosso una strana malinconia, è come se niente si fosse risolto davvero, c'è un'aura di pericolo e di ulteriore degrado sopra questi due ragazzi distrutti. Però vorrei tanto leggere ancora e ancora delle loro vicende, se fosse un libro l'avrei riempito di sottolineature, di orecchie per tenere il segno, perché ci sono frasi troppo belle per non essere ricordate, soffro all'idea di dover aspettare ç_ç ma spero che tu riesca ad aggiornare a breve, sono capace di aspettare per una storia coinvolgente come questa. Raramente qualcuno è riuscito a toccare le mie corde in questo modo.

Ti rinnovo per l'ennesima volta i miei complimenti più sentiti! Grazie davvero per aver deciso di pubblicare questa storia. Credo proprio che la segnalerò anche io per le scelte, dammi modo di scrivere una recensione come si deve che convinta gli admin a inserirla, perché è il posto che merita.

Alla prossima.
Un baciottolo.
Selene.

Recensore Master
15/09/14, ore 12:32

Ciao!

L'aspetto che mi piace di Miska è la sua determinazione, il fatto che lui si creda immortale, perché troverebbe comunque un modo per esprimersi, me lo fa apprezzare, più di quanto non abbia fatto nei capitoli precedenti.
Miska è una crescita di emozioni, un crescendo di idee e di pensieri, che si vanno a sommare sempre alle precedenti, apliandone così la sua caratterizzazione. Miska è un personaggio complesso, ma molto bello e trovo che, i suoi pensieri, i suoi intenti, siano la sua forza e la sua determinazione.
Ogni volta che leggo questa storia, non posso fare altro, che pensare alla definizione volentino. Trovo che sia stata perfetta, non potevi trovarne una migliore. Elia e Miska sono due volantini portati dal vento, e spesso, sembra che solo grazie a questo, riescono a scontrarsi. A volte si incontrano, altre volte si scontrano, ma aspettano sempre che il vento riesca a farli toccare di nuovo. In fondo, il volantino si libera nell'aria e vola solo grazie alla forza del vento e il vento di Miska è Elia, che vive nella sua funzione, che gli permette di stargli accanto, di vegliarso, mentre allo stesso tempo soffre, nel vederlo frantumare in mille pazzi, proprio come lui, ai quali, probabilmente non sa mettere mano per ricomporlo, ma ci prova comunque con tutto se stesso, senza alcuna esitazione.
And we'll run for our lives.
Questa frase sembra che racchiuda tutto, ognuno a modo suo, sembra statico, ma corre, corre sul posto, sembrano come se la disperazione fosse il carburante che li fa muovere, anche se quello di Miska è amore, ossessivo forse, e disperazione.
Asko è un personaggio che mi intriga molto, lo sai, so che i suoi atteggiamenti sono sbagliati, odio quello che fa a Elie e a Miska, ma il fatto di sapere poco di lui, di voler approfondire chi è, di sapere quello che lo ha condotto a quello stile di vita, mi porta a farmi incuriosire sempre di più.
L'amore di Miska, nei confronti di Elia, mi tocca profondamente, è disposto a fare tutto per lui, anche piangere davanti ad Asko, supplicando che questo non gli faccia del male. Immagino quanto possa costare a lui, ma tutto va fatto per il bene di Elia.
Forse, è già diventato il mantra di Miska da un po'.
Non so se è una mia impressione, ma sembra come se Miska percepisse l'immagine di Asko, come nei sogni, ovvero, come al di fuori di quel contesto, come se fosse esterno, nonostante faccia parte, per sbaglio, delle loro vite.
Lo percepisce distante, forse, e la realtà lo spinge sempre violentemente, nelle loro vite.
Miska vorrebbe essere un video registrato, tornare indietro, riavvolgersi come il nastro, e non cadere di nuovo, in quello che potrebbe essere un errore, mentendo ancora una volta, dicendo che tutto va bene, facendo finta di niente, tutto, come sempre per il bene, esclusivo di Elia.
Continuo a ripetermelo, mentre il nome della Luna si rispecchia sul lago delle mie lacrime di sangue
Questa citazione l'ho trovata bellissima, rappresenta tutta la paura che Miska possa provare, tutto l'amore che prova verso di Elia e come, questo si rispecchi in ogni sua azione, in ogni suo movimento, anche se non c'è. Elia è tutto e tutto è Elia. Questa è la realtà in cui vive Miska, intrappolato in quel tempo, che sembra alterato, che non sembra passare mai, eppure, tutti gli eventi, forse i più distruttivi, si susseguono impietosi.
Leggendo sono riuscita a sentire le menti e i cuori dei personaggi, ho sentito l'anima di Miska sgredolarsi per l'umiliazione e il cuore, che veniva esiliato dal suo corpo, perché quello appartiene a Elia.
Ho visto la sua anima, diventare volentino e il suo corpo diventare puzzle.
Ho sentito il mio cuore andare in pezzi alla fine di questo capitolo, sei riuscita a farmi percepire ogni cosa, più di sempre, sentivo il mio cuore in tumulrto e poi è andato in pezzi, nel leggere dell'orrore commesso da Asko.
Ho trovato la conclusione del capitolo davvero bellissima, con il rimando all'inzio, concludere come l'inzio, è come se desse l'impressione del ciclo vitale, come se fosse un cerchio, uno zero, che non si può spezzare. In questo caso leggi che non si possono valicare.
Complimenti davvero, ogni capitolo è estremamente emozionante e struggente, le tue metafore i tuoi ossimori, come hai descritto la zebra, mi ha lasciato senza parole. Leggendo nel ventre della zebra, percepisco uno scambio tra arte e stupore, le parole di questa storia, attanagliano il mio spirito e lo rendono colmo, mi beo della tua arte, soffrendo insieme ai tuoi personaggi.
Continuerò sempre a dire che questo è un capolavoro .
Alla prossima!

Recensore Junior
07/08/14, ore 15:38

Ho terminato per il momento la mia revisione! Devo dire che questo terzo capitolo mi era piaciuto già ieri in quanto pieno, nella prima fase, viene espresso in modo egregio il conflitto interiore che caratterizza Miska, che in un certo senso sembra quasi essere trascinato come una foglia da Elia e dalle sua azione, e nella seconda di azione, di pathos e di coinvolgimento del protagonista in questa situazione alquanto losca.
E devo dire che le frasi che separano le diverse parti del capitolo mi piacciono molto anche perchè marcano notevolmente questi diversi momenti.
La storia mi sta intrigando a modo proprio e chissà che il noir non diventi uno dei miei generi preferiti.

Ancora a presto :D

P.S. Toglimi una curiosità. Ma perchè nel titolo di ogni capitolo c'è scritto sempre "PRIMA PARTE"? Non ne vedo una seconda...
(Recensione modificata il 08/08/2014 - 03:58 pm)

Recensore Junior
07/08/14, ore 15:19

Eccomi a rileggere e rivedere il secondo capitolo!
Non voglio sembrare banale nel lasciare una recensione piccolissima ma cosa posso farci se quello che ho letto mi sembra più che buono e non ho nulla in più da dire?
Potrei riempire lo spazio con tanti complimenti, brava e bravissima però credo che così non vada neanche bene. Proviamo quindi a tirare le somme.
Solo al terzo capitolo, ieri, ho capito che si tratta di una coppia "particolare" e questo perchè non avevo posto particolare attenzione ai personaggi e ai momenti del capitolo.
La metafora del cane però mi era balzata all'occhio già ieri e mi aveva confuso non poco ( anche perchè considerato che il titolo è "Nel ventre della zebra" ho pensato che potevamo stare in un safari o uno zoo!) però l'ho trovata comunque piacevole come voce espressiva della coscienza del personaggio.
Rinnovo il mio complimento per le frasi in inglese che spezzano per un attimo l'illusione e permettono a flashbacks o flashforwards di inserirsi nella storia.

Ancora brava :D
(Recensione modificata il 08/08/2014 - 03:20 pm)

Recensore Junior
07/08/14, ore 14:55

Eccomi qui! Confesso che ieri nella fretta non avevo letto attentamente la tua storia e quindi alcuni passaggi importanti mi erano sfuggiti, ma oggi, dopo un'attenta analisi, sono pronta a lasciare una recensione più accurata e dettagliata.
Partendo dal presupposto che il genere noir non è il mio genere preferito, sono rimasta piacevolmente sorpresa questa prima parte. E, sebbene non vada matta per l'impaginazione ( a mio avviso vi è un carattere troppo piccolo e il tutto incolonnato non mi piace molto perchè non rende la bellezza delle frasi separate, tipiche del libro cartaceo) ho trovato una buona introspezione.
Tutti ci sentiamo, soprattutto oggi, tanti volantini buttati a destra e a manca dal vento, inutili, schiacciati e nati semplicemente per l'incontro di due corpi. Non è il mio caso, ma conosco molti miei amici che si sentono così e talvolta anche a me capita.
Sono tanti i dilemmi della vita, e questi sono quelli più frequenti!
Ho apprezzato molto anche la frase in inglese che spezza il capitolo in tante scene, in un certo senso.
Mi sono piaciute molto le metafore che hai utilizzato e devo dire che, dato il genere della storia, il tuo stile calza a pennello.

Come inizio quindi non mi sembra male :D
(Recensione modificata il 08/08/2014 - 02:52 pm)

Recensore Master
31/07/14, ore 00:17

Eccomi qui, sta volta in un tempo anche piuttosto breve, rispetto a quanto ci metto per recensire un capitolo della Zebra. Lo ripeterò tutte le volte, non è perché non mi piaccia e come sai bene l'adoro, visto che mi emoziona particolarmente. Non so, c'è qualcosa in Miska, o nelle sue parole, che risveglia in me una qualche sorta di tormento, ma è sempre bene no? Meglio che certe storie riescano a trasmettere qualcosa al lettore.
Considerando anche l'ora in cui la sto leggendo, la vedo male per la mia testolina, ma ehi, no problem, il cervello mi ha detto così e agisco di conseguenza, sarà che anche la malinconia di questi giorni, che mi hanno portato a buttarmi qui. Neccessito di feels <3
L'iride fiabesca è una bellissima metafora. Elia con quegli occhi ci vede tutto, ogni cosa, che magari lo rendono anche felice e allora vive le sue "fiabe" prima di tornare alla brutale realtà del suo mondo.
La citazione di Pirandello mi ha uccisa. Effettivamente è vero, in ogni  fotografia noi siamo morti, perché subito dopo abbiamo un altro viso. Quando ci metteremo a guardare una foto anni dopo, ricorderemo con nostalgia quel momento, chiedendoci come siamo adesso e come eravamo prima, quanto siamo cambiati e perché.
Secondo me Elia, sa e non sa, il potere che può esercitare su Miska. Lui ha proprio un guinzaglio tra le mani, può tirare a se il suo cane quando vuole e questo finirà sempre a ingonocchiarsi verso di lui. Elia e Miska sono due vortici, creati da venti diversi, ma che pur sempre soffiano.
Come faccio? La tua storia andrebbe citata tutta, ma poi finirei a scrivere un saggio su Elia e Miska e non mi pare il caso, quindi comprenderai se catturerò solo le parti salienti oppure quelle che mi hanno colpito di più.
Ho come la sensazione che se Miska un giorno dicesse sto male, la vita potrebbe migliorsi per lui, come peggiorare, dipende dal suo orgoglio e se vuole o meno essere aiutato. Forse, però, lui vuole essere l'eroe dei volantini di carta.
Miska ha fatto il bastardello, non so quanto abbia potuto ottenere a prendersela con l'altro ragazzo, ma probabilmente sapere che questo è vicino ad Asko, gli ha fatto percepire la cosa, come una sorta di vendetta e di rivalsa.
Anche questa recensione è finita, con il consumarsi del capitolo, mi sono ritrovata a leggerla a quest'ora, con la finestra aperta e il rumore del mare fuori. Le onde forse potrebbero rappresentare il continuo loro tumulto.
Sempre eccellente  come ogni volta, questo capitolo è stato meraviglioso come gli altri <3
Ehi manca poco e poi sarò in pari!
Spero che la recensione ti sia piaciuta.
Alla prossima!

Ps: quando leggevo di Elia mi veniva in mente questa:
Labbra amare,
si posano dolci.
(Recensione modificata il 31/07/2014 - 12:22 am)
(Recensione modificata il 31/07/2014 - 11:47 am)

Recensore Veterano
26/07/14, ore 14:34

Eccomi qui! Come ho detto ieri sera nel gruppo Facebook, già l'avevo letto, però ero così stanca per fare qualunque altra cosa che ho rimandato la recensione a quando avessi avuto finalmente il tempo di dedicarmici. Non sono una che arronza quando ne scrive una, voglio elencare tutti i punti che mi hanno più colpita del capitolo e, proprio per questo, spero perdonerai tutti i commenti strampalati che usciranno fuori (frutto della mia immaginazione e dell'interpretazione che ho fatto della vicenda). Ripeto che è ancora presto per avanzare ipotesi che siano più plausibili di così, però io ci provo. Da quel che ho capito, Asko è uno spacciatore (su questo non ci sono dubbi) ed è una sottospecie di... "menager" (?) - non so come altro chiamarlo - di Elia. Elia, infatti, si prostituisce, cosa che - come è giusto che sia - Miska non apprezza. Da qui si capisce anche quella frase nell'introduzione: "Tra le righe c’è l’amore di Miska, quello contorto, opprimente e testardo; e quello di Elia, malato, abbietto e disilluso." Ovviamente mi riferisco ad Elia, Elia che dimostra di avere una certa... devozione, nei confronti di Asko. Forse perché, nella sua mente, è come se l'avesse salvato da una vita - se possibile - peggiore di questa, e quindi lo identifica come suo "protettore". Già dallo scorso capitolo avevo storto un po' il naso per... non l'indifferenza, quanto più per un'amore meno forte, meno fedele, verso Miska, ed ora si sono riempiti i buchi che mi mancavano per comprendere il suo comportamento. Ci troviamo di fronte ad un triangolo (?), non aggiungo "amoroso" perché altrimenti banalizzerei qualcosa che non è affatto banale e scontato, ma che pone le sue fondamenta in faccende più serie. Tengo a precisare che questa è una mia interpretazione e non vorrei aver capito male.
Per quanto riguarda il resto, non posso che rinnovare i miei complimenti, perché sei davvero bravissima. Io non mi sognerei di avere un talento del genere, una radicale predisposizione all'angst e all'introspettivo (che vanno di pari passo e che io identificherei in un unico genere). Si vede che ti sei informata, che hai cercato di immedesimarti quanto più non tanto nel protagonista in sé, ma in ciò che lui stesso rappresenta.
Mi farebbe davvero piacere continuare, comunque, perché c'è potenzialità in questo romanzo, un romanzo che io comprerei senza neanche esitare se lo vedessi nello scaffale di una libreria.
E che altro dire? Ti faccio i miei auguri!